abril 07, 2012

Chavez: se acerca su hora final

 
Chavez llora y le pide a Dios que no se lo lleve ahora. Làstima que él ordenò, en el pasado, que quitaran de la circulaciòn los que estaban en contra de su polìtica. Por eso decimos que no va a ser Dios él que se lo va a llevar, sino el Diablo en persona. Para que el Pais vuelva a ser libre.
Esto dice la prensa Italiana.

Caracas - Prima un appello diretto al cielo, «Dio dammi ancora tempo», poi le indiscrezioni secondo le quali Hugo Chavez, il presidente venezuelano ammalato di cancro, sia pronto a fare ricoverarsi in Brasile perchè gli resterebbero pochi mesi di vita soltanto.
Con un macabro tam tam impossibile da verificare, blogger ed oncologi, anonimi e no, continuano a scrivere e a dichiarare che Chavez è sull’orlo della morte. E lui sembra volerli assecondare.
Durante una messa, celebrata per «raccomandare al Signore» la sua salute nella città natale di Barinas, circondato dai genitori e figli, Chavez ha implorato: «Dio dammi ancora tempo. Anche se dovessi vivere tra le fiamme, devo fare delle cose per il popolo e la patria. Non portarmi via».
Poi - in diretta tv - piangendo e con un rosario al collo, con voce incrinata Chavez ha detto: «Non posso trattenere le lacrime, perché ho sentito le mani di mia madre e mio padre sulle spalle. Dio, da quanto tempo non le sentivo insieme».
«Avevo bisogno di sfogarmi per ciò che sto affrontando, ma grazie a Dio sto recuperando», ha anche confessato il presidente, in riferimento al primo ciclo di radioterapie a cui si è appena sottoposto a Cuba, dove gli hanno già estirpato due tumori.
Nonostante questa sua ennesima assicurazione, i gossip sulla sue condizioni di salute sono ormai un tran-tran quotidiano.
Per un blogger di Caracas, durante le cure a Cuba Chavez «ha subito un violento scompenso». Un oncologo venezuelano di Miami ha ribadito che il presidente «ha pochi mesi di vita». E suoi colleghi anonimi di Caracas non hanno scartato «nuovi interventi».
Tant’è che, ai rumor che Chavez è pronto andare a San Paolo per riunirsi con l’ex collega Luiz Inacio Lula, appena guarito da un cancro alla laringe, un blogger locale ha assicurato: «È una scusa per farsi ricoverare nella stessa clinica dove si è curato Lula». Nella quale hanno superato lo stesso incubo anche la presidente brasiliana Dilma Rousseff ed il suo collega paraguayano Fernando Lugo. «Non ne so niente, ma siamo pronti a riceverlo», ha assicurato un medico della clinica.

CdF