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julio 14, 2020

VENEZUELA, EDGARDO RICCIUTI: SÌ ALLA RIVOLTA, NO ALLA RIVOLUZIONE




In Venezuela, come in ogni altro Paese, esiste un’opposizione e una Resistenza. Tutte le opposizioni del mondo sono composte da persone oneste e da persone non oneste che si suole definire “mele marce”. È già molto difficile essere oppositori in presenza di un regime come quello venezuelano, figuriamoci se parte del gruppo che dovrebbe lottare per la libertà del paese, negozia e scende a compromessi con la dittatura per mantenere il piccolo potere raggiunto e/o una personale sicurezza economica.

Sappiamo che la rivolta popolare, in alcuni casi, riesce a spodestare il dittatore di turno, ma per riuscirci, prima o durante, i militari devono mettersi dalla parte del popolo. Oltre a questo problema abbiamo constatato che 21 anni di opposizione MUD ha negoziato con Maduro.  Se  almeno il tentativo doveva farsi, ci si chiede perché per così tanti anni,  si commetta sempre lo stesso errore, trasformandolo in una prassi che desta non pochi sospetti.
Un altro errore è quello che vista la drammatica situazione in cui vive il Paese, i venezuelani s’innamorano del leader di turno, perdendo completamente la capacità di giudizio, santificando e mettendo tutto nelle sue mani e restando cechi di fronte ad eventuali errori.

Le domande che ogni venezuelano dovrebbe farsi sono:
1)  Perché continuare a partecipare ad elezioni in dittatura se abbiamo l’esperienza negativa e sappiamo che non saranno mai reali e democratiche? Il regime non ha permesso in passato nessun tipo di controllo e non lo permetterà nemmeno questa volta. Usa il terrorismo psicologico attraverso minacce pubbliche e bande paramilitari. L’impressione è che la dittatura accetti solo l’opposizione "giusta" affinché la propria immagine venga ripulita agli occhi del mondo.
2) Il Presidente ad interim, riconosciuto da oltre 60 paesi nel mondo, Juan Guaidó avrebbe potuto chiedere aiuto internazionale ma non lo ha fatto. Molti esponenti a lui vicini, come Henri Ramos Allup, hanno detto chiaramente che l’America e nessuno doveva aiutarli.
3) Il chavismo che alcuni considerano “chavismo democratico”,  si può considerare una parte del problema? La convivenza con il regime e il perdono dei chavisti, ai quali si permetterà essere parte della nuova Venezuela, non significa restare immersi nel chavismo, causa e motivo del disastro venezuelano?

  Domande che rivolgo al caro amico Edgardo Ricciuti, nato a Caracas, politologo all’Universidad Central de Venezuela, nonché professore di Teoria Politica e Dottrine dello Stato nella facoltà di Scienze Politiche dell’UCV . Ha lavorato come direttore di affari internazionali, coordinatore e scrittore nella sezione di Geopolitica della rivista energetica Grupo Petróleo YV.  Ha scritto per Limes. Fondatore di: think thank Venezuela Futura, del sito web Foro Libertad e del movimento politico Rumbo Libertad. 

     Autore del libro “Sì alla Rivolta. No alla Rivoluzione”.
     
     A lei la parola professore 

[   Edgardo Ricciuti: I meccanismi elettorali in paesi dove si rispettano i diritti dei cittadini hanno come scopo la legittimazione delle autorità politiche. Bisogna esporre però che, in alcuni casi, non è questo l' obiettivo di quei sistemi politici descritti da Jacob Talmon nel suo testo “Le origini della democrazia totalitaria”, dove il carattere messianico che li caratterizza si sovrappone ed annulla il pluralismo politico e la sovranità del popolo. L'impronta autocratica è stata sempre evidente nel regime chavista, anche se, nella sua genesi, si è valso di strumenti elettorali per giungere al potere.

1) I processi elettorali rappresentano lo strumento ideale per sostituire una classe politica, ma è necessario che le istituzioni e il monopolio legittimo della violenza non rispondano a gruppi di potere, corporazioni o partiti politici, ma alle norme stabilite dalla Costituzione. In altre parole, a nulla servono comizi elettorali dove non sarà rispettata la volontà popolare.
Anche nel passato, i regimi autocratici hanno adoperato il sistema di voto per “rinfrescare” la loro autorità, attraverso i plebisciti dove era scontato un risultato favorevole ai capi dei regimi. In Venezuela è stata applicata una variante: il sistema plebiscitario è stato sostituito con la creazione ad hoc di una opposizione che funge da perno per la legittimazione del regime.
Quindi andare a votare rafforza il regime poiché, non solo è uno strumento non idoneo per raggiungere l'intenzione di sostituire il chavismo, ma accresce e da respiro al sistema politico attraverso una “rinnovata” legittimità. Quest'aspetto è stato compreso dalla resistenza venezuelana, che, nel trascorso degl'anni, si è infoltita sempre di più e si oppone al sistema completo poiché ha assimilato, dalle esperienze del passato fatte di frodi elettorali sistematiche, che il meccanismo elettorale non era altro che una strategia valida per la sopravvivenza del regime.

2) Guaidó non è stato altro che l'ennesima pedina utilizzata dall'intelligence castro-chavista nella sceneggiatura democratica venezuelana. Ogni mossa importante di chiunque faccia opposizione in Venezuela dentro qualsiasi partito politico deve avere la “ benedizione” dei chavisti. Se non si accetta che i regimi autocratici non rispetteranno mai la volontà popolare, sarà anche difficile poter discernere che le azioni dei politici di opposizione abbiano un fine teleologico, e cioè il raggiungimento della libertà del paese rovesciando la dittatura chavista.
Questo meccanismo di ricorrere a figure dell'opposizione per simulare uno scontro inesistente è iniziato con Arias Cárdenas vent'anni fa, ed è proseguito con Rosales, Capriles, Ramos Allup e per ultimo con Guaidó. Non si può esigere né da Guaidó, né da nessuno di coloro che fanno parte dei partiti politici in Venezuela, ciò che non faranno, poiché strutturati in uno schema dove il loro ruolo è un altro, e cioè sorreggere il regime.
Mentre nel passato erano state sufficienti le simulazioni elettorali, nel 2018 il regime necessitava uno stratagemma molto più raffinato per sorreggersi. Quindi il chavismo non solo promosse Guaidó come l'ennesimo figurante, ma ha finanziato lobby statunitensi che lavorano per l'opposizione affinché dessero sostegno politico al nuovo arrivato. A mancanza di altre opzioni, alcuni settori dell'amministrazione americana hanno deciso di appoggiarlo malgrado molti manifestarono il loro scetticismo. La strategia del regime riuscì perfetta al castro-chavismo poiché raggiunse l'obiettivo di far acquisire appoggio e legittimità internazionale alla persona che si sarebbe adeguata alle direttrici del regime. La ragione per cui l'opposizione chiese di non intervenire è molto chiara: un intervento internazionale di qualsiasi indole avrebbe messo alle strette non solo Maduro, cosa che loro hanno il compito di evitare, ma anche i loro privilegi derivati dalla complicità con i chavisti .
Ciò che di buono può derivare da quell'esperienza è la consapevolezza che i chavisti potrebbero ripetere la stessa tattica cambiando per l'ennesima volta il protagonista. Per cui a questo punto potremo recitare il famoso motto latino ‘Errare humanum est, perseverare autem diabolicum’.
3. Il chavismo democratico non esiste, così come non è mai esistito lo stalinismo democratico, il maoismo democratico e il castrismo democratico. Alcuni esponenti che militavano nel chavismo e che sono stati emarginati hanno assunto questa “maschera” per essere ammessi e benvoluti dentro le strutture dei partiti politici di opposizione, per redimersi dal loro passato dispotico e criminale. D' altronde, nell'insieme delle incoerenze dei partiti di opposizione, esiste anche questa di voler riscattare ed includere persone che hanno leso i diritti umani in modo flagrante. 

Per cui rimane impensabile che chiunque abbia avuto un incarico pubblico nel chavismo che abbia incorso in crimini o corruzione possa avere spazio nella Venezuela futura. Ovviamente questa regola, nel rispetto dell'uguaglianza davanti alla legge, sarà valida anche per i gerarchi della pseudo opposizione.






noviembre 30, 2019

Casini incontra (anche) il narco-dittatore del Venezuela, disconosciuto da oltre cinquanta stati nel mondo



Mai stringere la mano di un narco-dittatore!
L’Italia dovrebbe decidere da che parte sta, soprattutto i politici che si dichiarano in favore della democratizzazione del Venezuela. Gli italo-venezuelani e i venezuelani in Italia e nel mondo, sono stanchi di parole mentre la gente muore letteralmente di fame, per mancanza di farmaci, per delinquenza, per torture da parte del regime.
Nonostante la chiara simpatia del M5S per Maduro, il governo giallo-verde non aveva più riconosciuto Maduro come Presidente del Paese. Non possiamo far finta di niente a fronte a un incontro tenuto da Pierferdinando Casini con Maduro.  È vero ha incontrato anche Guaidó e Maria Corina Machado, ma il fatto resta ambiguo. Io mi reputo deluso da questa stretta di mano e sono del parere che molti venezuelani e italiani del Venezuela condividano il mio parere.  

Parliamo di un narco-dittatore, a capo di un regime che vorrebbe far credere di essere stato eletto, ma il mondo conosce bene i fatti. Non ci sono scuse, non esistono protocolli che obblighino a incontrare un tiranno che deve soltanto essere giudicato e condannato per i gravissimi crimini di lesa umanità contro il popolo venezuelano.
Non si può decidere di stare con due piedi in una scarpa, ci si schiera: o si sta con la democrazia o si sta con la dittatura (rossa, nera, gialla che sia). Non basta dire di essere “amici del Venezuela” e poi stringere la mano al genocida.
Il massacro della popolazione merita molto di più che i soliti giochetti politici. Ci opponiamo alle false opposizioni venezuelane, come la delegazione che ha tentato di entrare nel Parlamento europeo e che grazie ad Antonio Tajani, fermo e deciso, sono stati messi alla porta, figuriamoci se accettiamo dialoghi e incontri con la dittatura di Nicolás Maduro.  

Maduro sta pubblicizzando l'incontro come se l'Italia avesse stretto rapporti di amicizia con la sua dittatura. Non mi pare un buon risultato (per tutti). Milioni di persone che non saranno mai trofei, soffrono, patiscono la fame e muoiono sotto la dittatura di Maduro, come faremo ora a far capire a tutti che Maduro non è così buono come è apparso nell'incontro con Casini?

Carlos Gulli @cosmodelafuente



febrero 18, 2019

Moavero, Venezuela: "Maduro illegittimo". E i suoi diplomatici?





E' Scaduto il tempo di Maduro, l'Italia non riconosce la sua presidenza. Molti ci domandiamo, non sarà scaduto anche il tempo dei suoi diplomatici? Sarà giunta l'ora che tornino a casa? Lo abbiamo chiesto a un diplomatico venezuelano, ex rappresentante del Venezuela all'ONU, avvocato internazionalista, Isaías Medina.
Il dubbio resta, una domanda che bisogna fare al governo, ai politici e agli italiani. 
Gli ex diplomatici dell'ex governo di Maduro, mantengono incarico di rappresentaza e credenziali?

diciembre 08, 2018

Venezuela: produzioni compiacenti occulterebbero la verità sulla catastrofe umanitaria del paese







Esto es lo que se vive en Venezuela.
Es criminal negar y fingir que esto no exsite solo porque tienes una afiliación política que apoya el castrochavismo, la revolución y semejantes.  Hay películas que nos dicen la verdad, no niegan la grave Crisis humanitaria que está viviendo el país, que no esconden el malcontento del pueblo, como puedo decir que es el docufilm de Gustavo Tovar Arroyo, muy preciso y realístico.
Pero existen otras producciones, que se presentan como docufilm por los Derechos Humanos de Venezuela, que no quieren mostrar la realidad,  muestran gente que llora por Chávez, y no hablan sobre la desnutrición, la miseria, la muerte que ocurre en Venezuela. No es necesario citar los títulos, somos todos bastante inteligentes para entender.  Lástima que los italianos y los que no son venezolanos puedan creer que esa es la verdad. Nadie tendría que dar espacio a similares producciones que se colocan muy bien como alentadoras y para disfrazar la cruda realidad.
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🇮🇹 Questo è quello che vive il Venezuela, quello che piacerebbe a Podemos per la Spagna o a simpatizzanti del chavismo. E' da criminali negare e fingere che tutto questo non esista perchè appartieni a un partito politico che appoggia direttamente o indirettamente il castrochavismo, la rivoluzione e porcherie simili. Ci sono dei docufilm che raccontano la verità, che non negano la grave crisi umanitaria che vive il Venezuela, che non nasconde il malcontento del popolo, come posso dire della produzione di Gustavo Tovar Arroyo, molto precisa e realistica.
Ci sono, però, altre produzioni, che si presentano come docufilm per il Diritti Umani del Venezuela, che in realtà sono chiaramente in favore del chavismo, mostrano immagini vecchie di gente che piange per Chávez, che non documentano la denutrizione, la miseria, la morte giornaliera del popolo venezuelano. Non è necessario citare il titolo, siamo abbastanza intelligenti da capirne il collegamento. Peccato che gli stranieri possano cadere nel tranello. Nessuno che si occupi “veramente” del Venezuela dovrebbe dare spazio a queste produzioni che si mostrano per quello che sono, tentativi di allentare e mascherare la cruda realtà.


@cosmodelafuente per
  familiafutura.com

octubre 29, 2018

Maria Corina Machado, Jair Bolsonaro, Resistencia Rumbo Libertad: speranze per il Venezuela?



L'unica leader dell'opposizione, che non ha deluso ancora l'elettorato venezuelano, stanco non solo del regime in mano alla narco dittatura di Maduro ma anche di una falsa opposizione che dialoga e si accorda con il dittatore, è sicuramente Maria Corina Machado. 
Insieme ai ragazzi della Resistenza di Rumbo Libertad, liderati da Roderick Navarro, sono i nomi che ancora riescono a dare una speranza a un paese che da ricchissimo è diventato tra i più poveri del mondo per colpa di una catastrofe umanitaria causata dal castro chavismo e che  Maduro continua a non ammettere.
Maria Corina è stata vittima di un'aggressione in seguito alla quale ha riportato la rottura del setto nasale. Proprio quando i giornalisti e i media si distraggono il regime del tiranno Nicolás si fa più duro e approfitta. 
MCM assieme a un gruppo di attivisti stava camminando per le vie di Upata: città e centro amministrativo del municipio di Piar, nello stato di Bolívar. All'improvviso sono stati attaccati da un “collettivo” di paramilitari del regime, che oltre a menare bastonate hanno lanciato pietre e uova, impadronendosi di varie apparecchiature elettroniche. Corina Machado, appunto, è stata colpita al volto.  Tipico delle bande di "colectivos" sorta di teppisti stipendiati da Maduro per spaventare, creare disordini e spesso uccidere.  
Secondo una coordinatrice di "Vente Venezuela" il partito di Maria Corina, L'aggressione è avvenuta pochi giorni dopo una denuncia dell'ex-presidente colombiano Andrés Pastrana, secondo cui il regime venezuelano stava preparando un attentato contro la ex-deputata, considerandola l'anima dell'ala più irriducibile dell'opposizione.
Forte e coraggiosa Maria Corina Machado si è staccata dalla MUD, l'agglomerato di partiti che dovrebbero essere dell'opposizione ma, come già detto, hanno accettato dialoghi, votazioni e quant'altro pur di mantenere briciole di potere in cambio dell'assistenza al tiranno. Diaologhi e votazioni inutili, ben sapendo che dalla dittatura non ci si libera con elezioni. Vedi Cuba.

octubre 27, 2018

Quando il "chavista" Di Battista parlava così della Lega e di Salvini, tacendo riguardo i 4.197.000.000 di $ di Maria Gabriela Chávez





Settembre 2018 “Siamo in una comunità di ex guerriglieri che ora, dopo un accordo di pace, mandano avanti la società. Proprio quel genere di cose per le quali mi dicono che sono una zecca comunista o un fascista“. Sono le parole di Alessandro Di Battista, ex parlamentare del M5s, in Guatemala dopo tre mesi di viaggio in America. “Ma per me destra e sinistra non esistono più. Sono categorie settecentesche”. [via Il Fatto Quotidiano]
Sono d'accordo su questo, infatti non riesco nemmeno io a collocarmi da una parte o dall'altra dal momento che amo la LIBERTA' e la crescita dei paesi grazie anche alle opportunità che fornisce il capitalismo. 
Ma non sono razzista, credo nella libertà di essere se stessi in un paese che garantisca la  la democrazia, la libertà di stampa.
Quello che, da italo-venezuelano, proprio non mi va giù, è l'appoggio che si vorrebbe dare, per motivi meramente politici, al chavismo e al madurismo che in Venezuela ha portato morte, miseria e una vera catastrofe umanitaria. 
Nelle mani di una dittatura, che non voglio nemmeno definire socialista, una dittatura e basta. Un genocidio.
Un paese ridotto ai minimi termini nella mani di Nicolás Maduro, dove una narco dittatura, ormai riconosciuta dal mondo, ha distrutto tutto.
Tutto cominció con Hugo Chávez, colui che definiva la "ricchezza il male" ma che ha lasciato un'eredità di miliardi di dollari a sua figlia Maria Gabriela.
4.197.000.000 di dollari la sua fortuna.
http://iclep.org/maria-gabriela-la-hija-millonaria-de-hugo-chavez/ 
Allora Di Battista, vogliamo essere un po' coerenti e definire Maduro e il Venezuela una narco tirannia senza precedenti, per quello che è?
@cosmodelafuente
familiafutura.com
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Los 4.197.000.000 de dólares que María Gabriela Chávez posee en sus cuentas de Andorra y EEUU le conceden el ostentoso título de la más millonaria de VenezuelaMaria Gabriela Chávez representa el lugar numero en Forbes
SER RICO ES MALO! Maria Gabriela Chávez representa el lugar numero en Forbes Venezuela por sus 4.197.000.000 Millones de dólares
María Gabriela, la hija predilecta del fallecido presidente Hugo Chávez, podría ser la persona más rica de Venezuela, según pruebas presentadas donde se detalla a cuánto asciende la herencia de su padre.
Según la información que reseñó Diario las Américas, la fortuna de María Gabriela dista mucho de lo que solía decir su padre: “Ser rico es malo”, y se aleja todavía más de la doctrina socialista que Chávez trató de imponer en el país petrolero.
Los 4.197.000.000 de dólares que María Gabriela Chávez posee en sus cuentas de Andorra y EEUU le conceden el ostentoso título de la más millonaria de Venezuela, muy por encima de empresarios como Lorenzo Mendoza, dueño de Empresas Polar, tildado cientos de veces por los chavistas como “el gran oligarca”. Supera incluso la fortuna del empresario venezolano Gustavo Cisneros, quien según la revista Forbes posee un capital de 3,6 millardos de dólares.
De todos los hermanos Chávez es ella quien mantiene una relación más estrecha y profunda con los presidentes latinoamericanos que entablaron amistad o secundaron los planes regionales de su padre; especialmente con el líder cubano Fidel Castro y con la presidenta argentina Cristina Fernández de Kirchner.
La heroína de Chávez, ha sido señalada en reiteradas oportunidades como fuerte candidata a la Presidencia de Venezuela, por sus vínculos en Latinoamérica y las semejanzas con su padre. Actualmente se desempeña como representante permanente alterna de Venezuela ante la Organización de las Naciones Unidas, en Nueva York.
El Venezolano News
vía ICLEP 

octubre 25, 2018

Venezuela: aggredita Maria Corina Machado, voce dell'opposizione



La coordinatrice nazionale, voce dell'opposizione, Maria Corina Machado e parte del suo gruppo che l'accompagnava, sono stati aggrediti ieri mercoledì 24 ottobre, durante il loro percorso informativo, a Upata, nello Stato Bolivar. Ferita al volto all'altezza del naso. 
Paura della "verità", di chi sta parlando chiaro riguardo la criminale dittatura di Nicolás Maduro.


(CNN Español) - La coordinadora nacional de Vente Venezuela y exdiputada por el estado Miranda, María Corina Machado y parte del grupo que la acompañaba fueron agredidos este miércoles mientras realizaban un recorrido por Upata, estado Bolívar, según le indicó el equipo de prensa de Machado a CNN.
En el hecho, donde supuestamente también les robaron, Machado habría recibido un “fuerte golpe” que le dejó “herida en la cara, a la altura de la nariz”. Tres personas más también están heridas, según el equipo de prensa de Machado. Se desconoce en el estado que se encuentran.

@cosmodelafuente

marzo 17, 2018

VENEZUELA, ALLARME ROSSO CARITAS : 300 MILA BAMBINI STANNO PER MORIRE


@cosmodelafuente

Secondo la Caritas 300.000 bambini venezuelani potrebbero perdere la vita per denutrizione e mancanza di medicine. 
Il governo venezuelano dovrebbe provvedere alle necessità primarie dei suoi cittadini che vivono una vera e propria carestia, in pericolo costante di ammalarsi per causa di epidemie che erano scomparse da oltre 60 anni. A fronte di questa devastante situazione la Caritas ha deciso di dichiarare il Venezuela in emergenza umanitaria.
La rappresentante della Caritas, Susana Rafalli e il medico infettivologo Julio Castro hanno presentato un quadro drammatico del paese. Le malattie e la denutrizione stanno decimando la popolazione. 
La crisi in cifre: 
  • La mortalità materna, nel decennio 2006-2016 presenta un incremento annuo del 10% che, durante il 2016, ha raggiunto il 65% per motivi di denutrizione in gravidanza, mancanza di medicine e assenza di assistenza medica. 
  • Mortalità infantile cresciuta del 25% ogni anno. 
  • Deficit farmaci, vaccini, retrovirali, immunodepressori e altro  98%.;                    63% ospedali pubblici senza acqua potabile, 51% non ha letti; 64% non ha latte in polvere per neonati e il 71% degli ospedali chiusi per mancanza di "tutto". 
  • Il Venezuela con Maduro è arretrato di sessant'anni e sono riapparse malattie debellate: il Virus Cikungunya  ha colpito in un anno (2014-2015) ben 3,5 milioni di persone; il 10% di tutta la popolazione si è ammalata di zika e di dengue. 
  • La malaria avanza in maniera incontrollata arrivando a colpire almeno 500.000 persone. 
Ciò che rende devastante il tutto è che Nicolás Maduro nasconde le cifre ufficiali del Ministero della Salute in modo che il mondo non conosca questa catastrofe umanitaria in corso. 

AIUTO!


[COSMO de la Fuente - dott. Carlos Gullì per familiafutura.com
dati CARITAS, notizie ABS, Mediacontact Social Report, Dott. Julio Castro responsabile della "Encuesta Nacional de Hospitales" indagine nazionale ospedaliera  e membro di "Médicos por la Salud"]

segui dettagli e notizie sul dramma venezuelano anche dalla pagina facebook: https://www.facebook.com/1319664699

marzo 02, 2018

Maduro, modello ispiratore di Di Maio, prepara le false elezioni


Il Regime del narcodittatore Maduro si prepara alle false elezioni in stile cubano, in cui si finge votare ma, in realtà, non si sceglie. Vince sempre la dittatura. Il 20 di maggio, ultima data scelta per lo show delle elezioni, voteranno anche fantasmi, personaggi storici, defunti, cittadini stranieri documentati e per ognuno di essi risulteranno anche 30/40 voti.
Nessun controllo, ovviamente, i veri ed eventuali testimoni controllori internazionali, verranno espulsi dal paese con fantasiose motivazioni di intrusione negli affari interni e, quindi, dichiarati non graditi,  resteranno invece quelli venduti al regime. 
In aiuto alla farsa delle elezioni, per darne un aspetto democratico, un oppositore  inventato che in passato ha dichiarato più volte, di non aver a che fare con l'opposizione. Non si dimentichi che l'organismo CNE addetto all'organizzazione delle elezioni in Venezuela è sempre lo stesso, viziato, che appartiene a Maduro; TSJ il Tribunale Supremo di Giustizia è illegittimo e scelto da Maduro e, dulcis in fundo, il tutto gestito da una ANC Assemblea Nazionale Costituente  fraudolenta nominata da Maduro in maniera illegale e anticostituzionale.
Anche quella che dovrebbe essere la vera opposizione in realtá fa acqua da tutte le parti per essersi avvicinata a un inutile dialogo con la dittatura e aver in qualche modo legittimato quello che non è legittimo per quasi tutti i paesi del mondo. 
Ecco il governo che i pentastellati sognano per l'Italia. 
@cosmodelafuente

abril 20, 2017

Venezuela: imponente protesta di massa e il regime uccide alcuni manifestanti




Venezuela: le bande armate del regime uccidono i manifestanti

A nulla sono servite le minacce del regime e l’annunciato plan Zamora (armamento di bande delinquenziali di civili denominate colectivos), la gente non si è lasciata intimidire e in Venezuela oltre un milione di manifestanti a Caracas e centinania di miagliaia nelle altre città, sono scesi per le strade  del paese. In diretta TV sia Maduro che il ministro Padrino Lopez avevano minacciato apertamente il popolo :”useremo  armi da guerra” ormai sfacciatamente protagonisti di un genocidio senza farsi scrupoli nel violare le leggi basilari dei diritti umani. Sapere questo e pensare che alcuni politici italiani siano d’accordo con Maduro è da brivido.

La protesta di ieri 19 aprile ha prodotto almeno quattro vittime  tre delle quali di giovanissima età, colpite da armi da fuoco impugnate da delinquenti assoldati dal regime e centinania di feriti. Un campo di guerra e una  carneficina che non possono restare impuniti e che finiranno all’Aia.
Il perchè il Venezuela protesta è ormai fin troppo chiaro.
Il Chavismo e la repressione del dittatore erede, hanno portato il paese a un totale disastro, facendolo sprofondare in una crisi umanitaria senza precedenti caratterizzata da denutrizione per mancanza di cibo, mortalità elevatissima per carenza di farmaci e il divieto di aprire un canale umanitario onde evitare che il mondo conoscesse la reale situazione del Venezuela, la delinquenza dilagante ben accetta dal governo poiché utile a tenere buona la gente, l’assenza di libertà di stampa (già imposta da Chàvez) han fatto sì che il popolo, malgrado le intimidazioni, sia sceso in strata per urlare ‘basta’ al genocidio in corso perpretato da Maduro.

Il regime di Maduro, con la complicità del TSJ (Tribunale Supremo di Giustizia) totalmente nominato da lui e quindi, al suo servizio; i brogli del CNE, organismo che si occupa delle elezioni i cui componenti sono del PSUV del governo, hanno dato vita a corruzione e a detenzioni immotivate di personaggi dell’opposizione e di semplici civili, nonchè a una schiacciante repressione con l’uso di armi su manifestanti inermi e pacifici, omicidi di civili, tra cui molti studenti;  sono solo alcuni dei motivi per cui i narco assassini al governo dovranno rendere conto all’Aia.

Il Venezuela è nel baratro, la chiusura del Parlamento voluta dagli amici del TSJ è solo l’ultimo degli abusi da parte della casta che detiene il potere, su cui vi sono anche e soprattutto le manovre di un’altra infame dittatura, quella cubana.


Inutile ironizzare "ora" sul fatto che il chavismo sia il vero responsabile di questa carneficina, che fino a poco tempo fa era preso a modello. Con la scesa in campo del popolo comune, anche quello delle baraccopoli, non regge nemmeno più il solito luogo comune tanto amato dai deliranti fantomatici comunisti demodè, che per anni hanno tentato di incolpare un’inesistente borghesia (l’unica borghesia è quella chavista). Ignoranti o in malafede? Questo è il dilemma!
La democrazia in Venezuela è un ricordo lontanissimo ormai, smettiamola di nascondere il nome di Hugo Chavez se parliamo di colpevoli, dal momento che è il primo responsabile del tracollo economico e della violenza sociale. Frasi del tipo: “ se Chàvez fosse vivo..” non hanno senso, come se lui non c’entrasse nulla mentre è stato  colui che ha inoculato un cancro sociale  ora giunto al suo massimo stadio terminale.

Il Chavismo, come tutti i populismi, sfocia nell’autoritarismo e nella povertà in nome del popolo. La separazione dei poteri non è mai stato un  valore di questo malefico indottrinamento che, difatti, non si considera un governo ma una revoluciòn, la quale  avvantaggia soltanto i ricchissimi corrotti al potere.
Oggi che ha perso il 90% del popolo, il voto non interessa più e quindi il narco governo ha bloccato elezioni e referendum costituzionale.
L’inflazione più alta del pianeta, paese devastato dalla scarsità di beni di prima necessità, è diventato l’obitorio di qualsiasi legame sociale, che sfocia, ormai, in una vera e propria guerra civile. Oggi però, il regime del dittatore ignorante, è spalle al muro.

Il venezuelano, dopo 18 anni da incubo, oggi fa storia, è deciso a recuperare la democrazia rubata e la libertà di un paese che è ricchissimo di risorse e di bellezze incomparabili.
In Venezuela nasce la primavera sudamericana.
Recuperermo la democrazia. Vendicheremo i nostri morti. Onoreremo i nostri eroi.

Per Here Italy Inc. e Mediacontact Communications

enero 02, 2017

Non dimenticare il Venezuela


Non dimentichiamo il Venezuela, non nascondiamo la verità e rendiamo noto al mondo l'operato del  regime che ha annientato il nostro paese che ha dato i natali a Simón Bolívar. 

Una dittatura nelle mani di narcotrafficanti che ha cancellato i diritti umani, che ha tolto la libertà d'espressione, la sicurezza (30.000 omicidi all'anno che restano impuniti); il rifiuto degli aiuti umanitari che causa la morte di bambini e infermi per la carenza  di farmaci, la mancanza di alimenti.

Non dimentichiamo i prigionieri politici.
Nelle mani di assassini al potere che hanno annullato completamente la Costituzione.
Ai media italiani chiediamo di non fingere di non sapere e di non rendersi complici di questo genocidio.
Il Venezuela chiede aiuto.

@cosmodelafuente

abril 21, 2016

Emergenza Umanitaria in Venezuela: i morti non si contano più



Le difficoltà finanziare in cui si trova il #Venezuela sono dovute, solo in parte, al crollo del prezzo del petrolio ma la causa reale di questo disastro é da imputarsi alla pessima gestione del governo Maduro. Non solo come dittatore da strapazzo, ma per l'aver dimostrato un'ignoranza imbarazzante ed essere un incapace, marionetta gestita completamente da Castro allo scopo di continuare a succhiare, praticamente gratis, il petrolio venezuelano, come s enon bastasse Maduro viene consigliato dal narcotrafficante Diosdado Cabello, ex Presidente del Parlamento venezuelano. Quest'ultimo si è distinto per atti di violenza e crudeltà nei confronti dei cittadini,  Corruzione, ladrocinio, imposizioni ridicole ai commercianti, vessazione del popolo e gravi violazioni dei diritti Umani con un numero incredibile di arresti politici che si consumano in una terra che resta nelle mani della delinquenza    libera di agire impunemente, hanno fatto del Venezuela un paese giungla abbandonato a se stesso. Oltre a non esserci più medicine come quelle per la cura di cancro, del diabete e delle malattie cardiovascolari, non si trovano nemmeno le più banali; scomparsi anche  i prodotti per l'igiene personale. Il governo Maduro, con la complicità del CNE e l'aiuto delle forze militari capeggiate da Padrino López, come una vera associaIone a delinquere, permettono che il Parlamento recentemente eletto con la stragrande maggioranza dei voti il 6 Dicembre scorso.
I morti senza farmaci aumentano e si aggiungono a quelli per morte violenta, il paese sprofonda sempre di più e sinceramente non é più accettabile la mancata denuncia e informazione.
Caracas è la città più violenta al mondo con i suoi 25.000 morti uccisi dalla delinquenza, a questi bisognerà aggiungerne molti a causa di malattie non curate, tra cui un numero impressionante di bambini e neonati.
In questi giorni peggiorato a causa delle alluvioni che il governo non è in grado di gestire.
Se non  è emergenza questa, ditemi voi cos'è.
@cosmodelafuente

abril 05, 2014

Tutte le ultime notizie sul VENEZUELA e i video di Cosmo




  REPORT: Quello che l’Italia deve conoscere sul VENEZUELA

Alcuni Articoli di Cosmo de La Fuente
1)      Articolo che ha ottenuto circa un milione di letture e oltre 20.000 likes, ha scatenato dibattiti all’ultimo sangue: Emergenza Venezuela: il mondo tace

2)      Perché un Chavista cambia idea? Da una domanda di una lettrice nasce un articolo interessante per capire il perché!

3)      Si parla ancora del Video shock di Cosmo con Mediacontact che ha sconvolto gli italiani

4)      Maduro assolda militari cubani per far fuoco sulla folla:

5)      Venezuela: la propaganda di regime che piace ai Media Italiani

6)      Venezuela in fiamme: ultimatum del dittatore Maduro

7)      La disperazione ha un nome: Venezuela

Video:
1)      Quello che l’Italia non sa. Resterai sconvolto. IMPACTANTE!!

2)      Cosmo a  ‘Mezzi Toni’ Tg3com, con Toni Capuozzo

3)      Il video che Maria Corina Machado ha portato

4)      Cosmo al Tg3

5)      Movimiento Estudiantil


Cosmo de La Fuente (Carlos Cosmo Gullì)
Twitter: @cosmodelafuente
3394596351