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enero 25, 2019

Alessandro Di Battista: il suo amore per la revolución bolivariana (che ha massacrato il Venezuela)


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 Facebook di @cosmodelafuente

Movimento Cinque Stelle  con Maduro?  
Quando il vento cominciò a tirare un po' a destra, Di Maio divenne il volto del M5S, un volto giovane e pulito sicuramente, ma questa sorta di setta ha una seconda testa, quella di sinistra e per giunta rivoluzionaria. Se il vento, per ipotesi,  cambiasse direzione in questo momento, sarebbe il turno di Di Battista come rappresentante dei "5 stelle"? Siamo davanti a un mostro a due teste? Cosa ne pensate? Com'è possibile usare una catastrofe umanitaria, come quella venezuelana e farne un questione politica italiana soprattutto quando si usano vecchi e idilliaci amori rivoluzionari infischiandosene di cosa realmente stia accadendo in Venezuela. Ma se Di Battista ama tanto il Venezuela di Maduro, perchè nelle ultime vacanze sudamericane non le ha trascorse in quel  Paese?
La domanda che sorge spontanea è : Cinquestelle con Maduro? Se così fosse, bisogna chiarire che noi italo-venezuelani avevamo avvertito sulla passione che  i pentastellati hanno  per la rivoluzione chavista, quella che ha distrutto il venezuela ma che, ai tempi della semina, si presentò come la nuova corrente in favore del popolo. Quel popolo che oggi scende in strada in Venezuela, come un impressionante tsunami, contro l’illegittimo presidente Maduro, l’affamatore, il narco dittatore.
Il Video che a suo tempo fece circolare “familafutura.com” nell’ambito della ricerca effettuata dallo staff di “Al Descubierto” [@cosmodelafuente] è evidenza che Di Battista  era ed è un estimatore della “revolución”. Un segnale che l'Italia non dovrebbe sottovalutare. Si comincia così, si finisce come in Venezuela o in Nicaragua.
Ma vediamo un po', cosa succede in Italia?
Dopo un fuoco di fila dell'opposizione del Pd e di Forza Italia chiedendo al Governo di schierarsi contro Maduro - con il ministro Enzo Moavero che interverrà in Parlamento - giunge alquanto "strano" il parere di  Giuseppe Conte il quale, attraverso un tweet dice:  “Seguo gli sviluppi in Venezuela ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un'escalation di violenza. Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettività italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti libertà di espressione e volontà popolare”.. Percorso democratico? Escalation di violenza...ora? Ma dov’era negli ultimi anni il Presidente del Consiglio…sulla Luna? Da quanto tempo il popolo venezuelano è vittima di feroce violenza, fame, miseria e repressione da parte un genocidio voluti dal regime di  Maduro?
[Yahoo notizie] Conte, che dimostra la sua disinformazione a riguardo,  decide di non saltare a pie' pari sul carro di Trump. Scelta che è condivisa anche da Alessandro Di Battista, come spiega lui stesso a sera. Ben diversa la posizione di  Matteo Salvini, schierato decisamente contro Maduro. Ecco quello che dice in un'intervista ad Affaritaliani: "Quello di Maduro è un regime fondato sulla violenza, sulla paura e sulla fame. E quindi quanto prima cade, senza altrettanta violenza, meglio è".
Secondo me, questo desiderio “rivoluzionario” va preso con le pinze e analizzato. Cosa ha portato in America Latina? Cosa spinge i pentastellati a mettersi dalla parte della dittatura di Maduro? Ideologia o interessi economici? Sappiamo quanto abbia contribuito il chavismo, economicamente parlando, con "Podemos".
Osservare il Venezuela è molto importante.  La “revolución” ha elargito miseria e morte al popolo, arricchendo in maniera esponenziale, i promotori del castro-chavismo rivoluzionario.  Ha alimentato la corruzione, il narcotraffico. Mi domando: è a questo che mirerebbero gli estimatori del chavismo in Italia? Sono belle le parole di unità e di eguaglianza, peccato che questa rivoluzione sia, invece, icona delle differenze, delle caste ricche pronte a schiavizzare la gente normale, per portarla fino al punto di elemosinare le briciole.
La figlia di Chávez è tra le donne più ricche del pianeta grazie all’eredità lasciatagli dal padre caudillo, eppure lui diceva "la ricchezza è il male del mondo", il suo patrimonio di 4.197 milioni di dollari (circa 4,2 miliardi di dollari) e parliamo di una sola delle figlie, ci sarebbero, poi, le ricchezze degli altri eredi di Hugo "il ricco".
Per saperne di più [clicca]
Ormai il  dittatore e  affamatore del popolo, Maduro,  è sempre più solo, alcuni disinformati e/o malintenzionati, storditi dall’illusione di una rivoluzione che ha dimostrato essere disastrosa per i popoli, donchisciotteschi paladini rivoluzionari che vivono nel benessere,  distanti e spesso disinformati, seguitano con i loro discorsi avvolti dall'irrealtà fumosa dei sogni.  I cinquestelle, cosí come il Sindaco di Napoli, paiono piuttosto in linea quando parlano  di “revolución” e di nuove correnti politiche ispirate al  chavismo. Per chi, come noi venezuelani, il chavismo e il madurismo hanno significato miseria, morte, fuga dal nostro paese, sentir parlare di quanto sia bella la rivoluzione bolivariana, scatena una serie di sentimenti che vanno dalla  rabbia all'incredulità, dal dolore alla voglia di smascherare i falsi profeti. Un dolore che si trasforma in ansia di avvertire gli italiani affinché non cadano in questo vortice mortale.
Familia Futura ne aveva già parlato, qui il link per leggere

@cosmodelafuente 
Carlos  Gullì

enero 03, 2019

Gilet Azzurri: si raddoppia IRES, ma Di Maio fa marcia indietro


Cerchiamo di capire cosa chiedono i parlamentari che hanno indossato i #GiletAzzurri in Parlamento.
"I gilet azzurri indossati dai nostri parlamentari sono il simbolo di un'Italia che non vuole distruggere, ma ricominciare a costruire: un'Italia che dice basta tasse, giù le mani dalle pensioni, giù le mani dal volontariato, giù le mani dall'Italia che lavora e che produce! Gli stessi gilet azzurri a gennaio saranno nelle piazze di tutte le città italiane per continuare la mobilitazione contro il governo giallo-verde a fianco dell'altra Italia seria e lavoratrice che ancora una volta viene ingiustamente penalizzata", così lo spiega  il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una nota.
Lo leggiamo anche sul sito giletazzurri.it 
Tra le altre cose espongono quanto segue: “Chi vota una manovra che aumenta le tasse, non taglia il costo del lavoro, penalizza il volontariato, danneggia i pensionati e dimentica il Sud non può dirsi di centrodestra. Il vero centrodestra siamo noi, è Forza Italia"

Quello che a noi  fa pensare è la penalizzazione del volontariato.  Se è vero che il no-profit e il volontariato verrà penalizzato siamo già in terreno di Diritti Umani e, soprattutto, del non rispetto di chi si dedica ad aiutare il prossimo. Fermo restando che i "furbetti" come dice il vice premier Salvini, è giusto che siano puniti.

[La Repubblica] "Quella tassa è una vergogna, una patrimoniale sulla solidarietà. Il conto lo pagheranno i più poveri". Sono queste le parole che rimbalzano nel mondo del volontariato (il cui valore economico nella società è di circa 7 miliardi e 800 milioni di euro, più o meno lo 0,7% del prodotto interno lordo). Ogni giorno che passa si allarga la protesta contro la norma nel maxiemendamento che cancella l'Ires agevolata (portandola dall'attuale 12% al 24%) per istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri, istituti di istruzione senza scopo di lucro. E che prevede un esborso di circa 120 milioni per il Terzo Settore.
Ires volontariato: retromarcia del governo. Di Maio: "Pronti a modifica". Il vicepremier dopo le polemiche: “Non possiamo intervenire in legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Mi impegno a cambiarla nel primo provvedimento utile”. D’accordo Conte e Salvini, che dice: “Massimo rigore con i furbetti”. Qui ci starebbe una battuta sul discorso dei “furbetti” (vedi i servizi di Striscia la Notizia) se pensiamo alla famiglia Di Maio, ma lasciamo perdere.
Di Maio: “Modificarla nel primo provvedimento utile”
In campo scendono i vicepremier e poi Giuseppe Conte. A prendere per primo posizione è Luigi Di Maio: "Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli. Non possiamo intervenire nella Legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l'impegno di modificarla nel primo provvedimento utile. Inoltre, abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima", annuncia il ministro dello Sviluppo Economico in una nota.
Conte: “A gennaio riformulare e calibrare meglio”
Subito dopo si pronuncia anche il presidente del Consiglio, via Facebook. Conte indica la direzione da seguire: "Le iniziative di solidarietà degli enti non profit, anche alla luce del principio di sussidiarietà, rappresentano uno strumento essenziale per un'efficace politica di inclusione sociale e di effettiva promozione della persona. Il governo ha ben presente tutto questo e al Terzo settore sin dall'inizio ha dedicatogrande attenzione. Per questo in merito alla norma sull'Ires formulata nella legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale", dichiara.
Salvini: “Massimo rigore con i 'furbetti' che fanno altro”
Contro "i furbetti" ma a difesa del volontariato si schiera il leader del Carroccio: "Dopo aver incontrato e ascoltato tanti presidenti ed associazioni - ha detto Salvini - garantisco l'impegno del governo ad intervenire per aiutare le tante associazioni di volontariato che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi, ci sarà invece massimo rigore con i 'furbetti' che fanno altro". 
Le critiche delle opposizioni
Ma l'opposizione non retrocede e Mara Carfagna, ad esempio, su Facebook attacca: "Da dove vengono fuori le norme? Chi le scrive? E chi parla a nome del Governo?". Un'iniziativa più diretta arriva dal Pd che  presenterà un ricorso alla Consulta contro una manovra "approvata fuori dall'ordinario percorso parlamentare", denuncia Richetti.
Cosa prevede la misura contestata
La misura contestata, su cui è arrivato il dietrofront del governo, è stata introdotta a Palazzo Madama. Prevede il raddoppio dell'Ires per gli enti del no profit, cancellando l'agevolazione (un dimezzamento dell'aliquota al 12%) e facendo tornare l'Ires al 24% per enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza; istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione senza fini di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali. Rientrano nello stop all'agevolazione anche gli istituti autonomi per le case popolari. Secondo la relazione tecnica al maxiemendamento alla manovra, il raddoppio dell'Ires per il mondo del no-profit vale 434 milioni in tre anni.
[La Repubblica]

Carlos Gullì
familiafutura

www.giletazzurri.it 



marzo 03, 2018

Movimento 5 stelle: sul Venezuela e gli introiti pulviscolari



@cosmodelafuente

Perché il M5S non ha mai condannato il  narcoregime Di Maduro anzi lo ha elogiato? 
Perché la Bertorotta, Di Stefano, Di Maio, Di Battista, e molti altri, hanno definito la dittatura venezuelana un modello di governo arrivando a dubitare persino dell'innocenza della detenuta politica Steyci Escalona?  (clicca per vedere il video).Nel suo ambiguo discorso in Senato Ornella Bertorotta ha, addirittura, appoggiato la tesi che i prigionieri politici del Venezuela fossero dei terroristi. 
Cosa nascondono queste dichiarazioni? Forse il sogno di un'Italia d'ispirazione chavista? 

Fame, assenza di medicine, delinquenza, hanno messo in ginocchio il Venezuela, i suoi abitanti soccombono e di tutto questo ci sono prove video, fotografiche, reportage fotografici realizzati nascondendosi dalla Guardia Nacional di Maduro che non si fa scrupoli a sparare ai manifestanti ad altezza d'uomo.
Come mai Di Maio e Di Battista, che in questi giorni hanno fatto il pieno di apparizioni televisive, non rispondono alla domanda "che legami ha il Movimento 5 stelle con il regime di Maduro?" A tutti sorge un certo sospetto, quasi la certezza che il regime si sia comportato con i pentastellati come ha fatto con il "Podemos" spagnolo. Alcune delle misteriose sigle e gli introiti pulviscolari di cui scrisse l'Espresso il 27/11/2017 si riferivano  al Venezuela? Molte sono le domande a cui dovrebbe rispondere il Movimento cinque stelle. Se una forza politica calpesta i Diritti Umani di un'intero paese che vive una Crisi Umanitaria senza precedenti, non merita certo di governare uno Stato. 

A proposito dei contributi di Stato cosa scriveva L'Espresso?

27/11/2017  
Formalmente il Movimento 5 Stelle rinuncia ai contributi di Stato, come nel caso dei 42 milioni dei rimborsi pubblici. Ma ha creato un sistema di introiti pulviscolari pieni di anonimi, sigle, voci opache e fittizie spesso difficili da ricostruire.
Per quel che riguarda il denaro, in effetti, i Cinque stelle hanno anticipato i tempi, rinunciando al finanziamento pubblico prima che venisse abolito, cioè a “42 milioni di euro” come amano ripetere ovunque. Non accedono al meccanismo che l’ha sostituito, il due per mille. Ufficialmente, tutt’oggi dicono di non volere soldi pubblici.
Eppure ormai non è più così. Rinunciare a quegli introiti ha portato ad attivare altri meccanismi. Non è politica a costo zero. I soldi servono, anche al M5S. Ma da dove vengono, dove vanno, come sono conteggiati? Si può rispondere solo a una parte di queste domande. Le entrate sono svariate, a partire dalle sottoscrizioni per singoli eventi, ma per grandi linee: ci sono quelli raccolti dall’Associazione Rousseau; i contributi ai gruppi di Camera e Senato; gli stipendi dei parlamentari; le sottoscrizioni per singoli eventi, come la kermesse annuale; e quelli - ma quest’ultimo è più un postulato che un numero - che provengono dall’intreccio blog-rete-Casaleggio Associati, e che danno luogo a una domanda tanto frequente quanto inevasa: gli introiti per la pubblicità per i link che rimandano al sito beppegrillo.it che fine fanno? Lo chiese pure l’amata Milena Gabanelli, nel lontano 2013, ottenendo come risposta un laconico e offeso “non vanno a finanziare M5S”.

Nel complesso, chi se ne intende per aver frequentato a lungo il Movimento, parla di “polverizzazione” delle entrate. Come a dire che i soldi sono diventati una polvere di stelle, frazionata, inintercettabile. Un esempio, locale ma emblematico. Per la corsa al Campidoglio,Virginia Raggi nel 2016 ha raccolto circa 225 mila euro. Ma ne ha dichiarato la provenienza solo per un terzo, 70 mila euro, trincerandosi per il resto dietro la privacy che copre i contributi di privati sotto i 5 mila euro. Cioè non si potrà mai dire chi l’ha finanziata. (...) per saperne di più 👇




marzo 02, 2018

Maduro, modello ispiratore di Di Maio, prepara le false elezioni


Il Regime del narcodittatore Maduro si prepara alle false elezioni in stile cubano, in cui si finge votare ma, in realtà, non si sceglie. Vince sempre la dittatura. Il 20 di maggio, ultima data scelta per lo show delle elezioni, voteranno anche fantasmi, personaggi storici, defunti, cittadini stranieri documentati e per ognuno di essi risulteranno anche 30/40 voti.
Nessun controllo, ovviamente, i veri ed eventuali testimoni controllori internazionali, verranno espulsi dal paese con fantasiose motivazioni di intrusione negli affari interni e, quindi, dichiarati non graditi,  resteranno invece quelli venduti al regime. 
In aiuto alla farsa delle elezioni, per darne un aspetto democratico, un oppositore  inventato che in passato ha dichiarato più volte, di non aver a che fare con l'opposizione. Non si dimentichi che l'organismo CNE addetto all'organizzazione delle elezioni in Venezuela è sempre lo stesso, viziato, che appartiene a Maduro; TSJ il Tribunale Supremo di Giustizia è illegittimo e scelto da Maduro e, dulcis in fundo, il tutto gestito da una ANC Assemblea Nazionale Costituente  fraudolenta nominata da Maduro in maniera illegale e anticostituzionale.
Anche quella che dovrebbe essere la vera opposizione in realtá fa acqua da tutte le parti per essersi avvicinata a un inutile dialogo con la dittatura e aver in qualche modo legittimato quello che non è legittimo per quasi tutti i paesi del mondo. 
Ecco il governo che i pentastellati sognano per l'Italia. 
@cosmodelafuente