abril 24, 2017

G2 Cubano activo en Venezuela

G2 Cubano, astutos al servicio del régimen. Entran en nuestras conversaciones y se disfrazan de opositores, para tratar de lavarnos el cerebro.
Tan astutos que muchas personas creen en lo que ven, aunque sea falso.
Es difìcil entender y moverse en este enredo de informaciones y el artìculo de Tobìas Rubio me parece muy interesante.

@cosmodelafuente

Funciona la “estrategia de Dominación Cubana” en Venezuela..?

de Tobias rubio

La estrategia de sometimiento empleada por el gobierno cubano primero contra su pueblo y ahora contra Venezuela, esta basada en una tecnología de dominación de naciones creada en Alemania, puesta en práctica por primera vez por “Stalin contra millones y millones de seres humanos habitantes de los pueblos controlados y oprimidos por la extinta URSS. Luego fue transmitido diligentemente al gobierno de Fidel Castro y puesta en práctica por el Departamento de Información G-2 MINFAR, hoy el Departamento de Seguridad del Estado en Cuba. Después de los sucesos del intento de golpe de estado en Venezuela contra el presidente legítimo Hugo Chávez, fue traida al país con la excusa de proteger y defender la revolución bolivariana y desde entonces, puesta en práctica poco a poco por los organismos de seguridad del estado venezolano bajo las intrucciones estrictas del DSE comunmente conocido como el G2 cubano.
Esta estrategia no da la cara, no necesita ejecutores inteligentes ni capaces sino OBEDIENTES. No improvisa, sigue una agenda. Actúa a través de hilos de comunicación que dictan instrucciones precisas a sus títeres ejecutores para imponerse a los acontecimientos presentes y venideros. Es astuta, tiene mucha experiencia, fundamenta sus acciones en leyes y principios muy antiguos solamente manejados por élites.
Las acciones de esta estrategia son implementadas lentamente y esparcidas a lo largo del tiempo. Proceden de puntillas, a escondidas y descalzos, es decir, no percibimos su andar, su movimiento y mucho menos a dónde quieren ir, únicamente nos damos cuenta cuando llegaron y ya es demasiado tarde. Una acción aparentemente aislada hoy, con signos de ser un error o una ineptitud de su ejecutor, tiene en sus razones objetivos precisos y a largo plazo. Sus ejecutores podrán ser ineptos e incapaces, pero la tecnología es sabia, astuta y letal. Casi infalible y este casi es nuestra único camino.
Se apoya con la distracción y las cortinas de humo, lo que significa realizar acciones distractoras aparentemente ingenuas, casuales o que simulan errores, muchas veces relacionados a problemas prioritarios a la supervivencia diaria para llamar más la atención, para entonces dar un pasito y así avanzar en el gran mega plan de dominación.
“…Los 11 principios de propaganda de Goebbels copiados a imagen y semejanza. Un tratado diabólico calcado fielmente por los encargados de la “hegemonía comunicacional” de este desgobierno.
Porque, así es como pueden describirse estas estrategias de Goebbels: como un catálogo terrorista que sirvió para consolidar el ideario nazi en la Alemania de Hitler. He aquí algunos de sus enunciados, sintetizados magistralmente por los amigos de Prodavinci. Los invito a que saquen ustedes sus propias conclusiones:
01.- Principio de simplificación y del enemigo único: concentrar la ideología en un ícono particular, y reducir los posibles contrincantes en una sola imagen enemiga.
02.- Principio del método del contagio: encasillar bajo una categoría única las vertientes adversas.
03.- Principio de la transposición: Adjudicar los errores propios al enemigo, negando toda responsabilidad ante la población y distraerla del origen del hecho.
04.- Principio de la exageración y desfiguración: desvirtuar los hechos y declaraciones a favor del régimen.
05.- Principio de la vulgarización: para captar el interés de las masas, hay que reducir el discurso a su nivel de entendimiento.
06.- Principio de orquestación: Uso del discurso reiterativo. Por algo Goebbels decía que si una mentira se repetía suficiente, acababa por ser verdad.
07.- Principio de renovación: emisión constante de información para desviar la atención de los temas que aquejan al país.
08.- Principio de la verosimilitud: legitimar el mensaje a partir de piezas de información verídica
09.- Principio de la silenciación: desechar temas sobre los que el régimen no tenga respuesta
10.- Principio de la transfusión: Explotar y promover sentimientos viscerales, como el odio y el prejuicio.
11.- Principio de la unanimidad: convencer a las masas de la simpatía unánime por el gobierno y sus líderes…
El único punto debil que posee esta tecnología, es que se debilita cuando se le conoce y la división en la que se sustenta desaparece.
Sin mas que Agregar…

(Fuente: Click here)

abril 20, 2017

Venezuela: imponente protesta di massa e il regime uccide alcuni manifestanti




Venezuela: le bande armate del regime uccidono i manifestanti

A nulla sono servite le minacce del regime e l’annunciato plan Zamora (armamento di bande delinquenziali di civili denominate colectivos), la gente non si è lasciata intimidire e in Venezuela oltre un milione di manifestanti a Caracas e centinania di miagliaia nelle altre città, sono scesi per le strade  del paese. In diretta TV sia Maduro che il ministro Padrino Lopez avevano minacciato apertamente il popolo :”useremo  armi da guerra” ormai sfacciatamente protagonisti di un genocidio senza farsi scrupoli nel violare le leggi basilari dei diritti umani. Sapere questo e pensare che alcuni politici italiani siano d’accordo con Maduro è da brivido.

La protesta di ieri 19 aprile ha prodotto almeno quattro vittime  tre delle quali di giovanissima età, colpite da armi da fuoco impugnate da delinquenti assoldati dal regime e centinania di feriti. Un campo di guerra e una  carneficina che non possono restare impuniti e che finiranno all’Aia.
Il perchè il Venezuela protesta è ormai fin troppo chiaro.
Il Chavismo e la repressione del dittatore erede, hanno portato il paese a un totale disastro, facendolo sprofondare in una crisi umanitaria senza precedenti caratterizzata da denutrizione per mancanza di cibo, mortalità elevatissima per carenza di farmaci e il divieto di aprire un canale umanitario onde evitare che il mondo conoscesse la reale situazione del Venezuela, la delinquenza dilagante ben accetta dal governo poiché utile a tenere buona la gente, l’assenza di libertà di stampa (già imposta da Chàvez) han fatto sì che il popolo, malgrado le intimidazioni, sia sceso in strata per urlare ‘basta’ al genocidio in corso perpretato da Maduro.

Il regime di Maduro, con la complicità del TSJ (Tribunale Supremo di Giustizia) totalmente nominato da lui e quindi, al suo servizio; i brogli del CNE, organismo che si occupa delle elezioni i cui componenti sono del PSUV del governo, hanno dato vita a corruzione e a detenzioni immotivate di personaggi dell’opposizione e di semplici civili, nonchè a una schiacciante repressione con l’uso di armi su manifestanti inermi e pacifici, omicidi di civili, tra cui molti studenti;  sono solo alcuni dei motivi per cui i narco assassini al governo dovranno rendere conto all’Aia.

Il Venezuela è nel baratro, la chiusura del Parlamento voluta dagli amici del TSJ è solo l’ultimo degli abusi da parte della casta che detiene il potere, su cui vi sono anche e soprattutto le manovre di un’altra infame dittatura, quella cubana.


Inutile ironizzare "ora" sul fatto che il chavismo sia il vero responsabile di questa carneficina, che fino a poco tempo fa era preso a modello. Con la scesa in campo del popolo comune, anche quello delle baraccopoli, non regge nemmeno più il solito luogo comune tanto amato dai deliranti fantomatici comunisti demodè, che per anni hanno tentato di incolpare un’inesistente borghesia (l’unica borghesia è quella chavista). Ignoranti o in malafede? Questo è il dilemma!
La democrazia in Venezuela è un ricordo lontanissimo ormai, smettiamola di nascondere il nome di Hugo Chavez se parliamo di colpevoli, dal momento che è il primo responsabile del tracollo economico e della violenza sociale. Frasi del tipo: “ se Chàvez fosse vivo..” non hanno senso, come se lui non c’entrasse nulla mentre è stato  colui che ha inoculato un cancro sociale  ora giunto al suo massimo stadio terminale.

Il Chavismo, come tutti i populismi, sfocia nell’autoritarismo e nella povertà in nome del popolo. La separazione dei poteri non è mai stato un  valore di questo malefico indottrinamento che, difatti, non si considera un governo ma una revoluciòn, la quale  avvantaggia soltanto i ricchissimi corrotti al potere.
Oggi che ha perso il 90% del popolo, il voto non interessa più e quindi il narco governo ha bloccato elezioni e referendum costituzionale.
L’inflazione più alta del pianeta, paese devastato dalla scarsità di beni di prima necessità, è diventato l’obitorio di qualsiasi legame sociale, che sfocia, ormai, in una vera e propria guerra civile. Oggi però, il regime del dittatore ignorante, è spalle al muro.

Il venezuelano, dopo 18 anni da incubo, oggi fa storia, è deciso a recuperare la democrazia rubata e la libertà di un paese che è ricchissimo di risorse e di bellezze incomparabili.
In Venezuela nasce la primavera sudamericana.
Recuperermo la democrazia. Vendicheremo i nostri morti. Onoreremo i nostri eroi.

Per Here Italy Inc. e Mediacontact Communications

abril 10, 2017

Il comunista Noam Chomsky ammette: Venezuela è un disastro

Il  guru comunista  Noam Chomsky riconosce che  in  Venezuela la situazione sia disastrosa.
A tutti i linguisti del mondo il suo nome è noto, anni di studio sui suoi libri. Peccato che in precedenza il filosofo del Linguaggio Noam Chomsky, non abbia sentito l'arrivo della catastrofe venezuelana e  forse soltanto ora che il governo dittatoriale del paese si è tolto la maschera, si rende conto che i cittadini siano precipitati in un baratro dal quale è sempre più difficoltoso venir fuori.
Ma non parla "veramente" chiaro e secondo lui in passato ci sono stati ottimi risultati ma i governi di sinistra non hanno saputo approfittare dell'opportunità di creare delle economie sostenibili. 
Le sue parole sono le seguenti: "la crescita cinese ha generato un aumento esagerato del costo delle materie prime e di conseguenza la caduta del petrolio. Invece di sviluppare economie sostenibili e l'agricoltura, come avrebbe potuto fare il Venezuela, i paesi sudamericani si sono adagiati".
Nonostante si sia sempre schierato con Chavez, Chomsky, però,  ha dovuto ammettere che il Venezuela sta attraversando una situazione economica disastrosa dovuta, anche, alla corruzione e  al ladrocinio. 
Peccato che non abbia concluso il concetto dicendo che i fautori della corruzione e del ladrocinio sono proprio coloro che oggi detengono il potere i quali, oltre ad aver saccheggiato il paese, sono accusati di narcotraffico internazionale. 
Anche i due nipoti della moglie del dittatore venezuelano, Nicolas Maduro, sono stati accusati da un tribunale federale di New Yoir di trafficio di droghe per aver cercato di far entrare 800 kg di cocaina in Usa, utilizzando il passaporto dipplomatico ed aerei di Stao per gli spostamenti. Continuano anche le indagini americane  su una dozzina di alti funzionari venezuelani, incluso Reverol e Diosdado Cabello, il numero due della cupula al potere, per narcotraffico e riciclaggio di denaro sporco.
Certamente ha dimenticato o non ha voluto approfondire oltre. Bisognerebbe, altresì, rammentare al filosofo che non si tratta solo di mera crisi economica, ma di repressione, di crisi umanitaria, di mancanza di libertà di parola e di stampa, di fame, di assenza di farmaci, di miseria generale che ha raggiunto il massimo livello, per non parlare della delinquenza, provocando un tasso di mortalità elevatissimo, 
Ancora un dettaglio per il caro Noam, molto importante: il disastro è cominciato proprio con il suo amico Hugo Chavez e  la rivoluazione bolivariana sostenuta poi anche da Maduro,  quest'ultimo scelto proprio dal  caudillo  come suo erede politico. 
@Cosmodelafuente 

Fonti: Real Dear Politics, Panampost, Mediacontact, Hereitaly



abril 04, 2017

disastro Venezuela

Toccante vedere un uomo di cinquant'anni piangere, se quelle lacrime si devono a quello che si vive in Venezuela. Lo sfogo di un venezuelano raccontato per il Panampost fa riflettere.
Esiste un senso di colpa provato da chi riesce a fare un pasto perché la maggioranza dei cittadini del paese sudamericano, che vive il peggior momento della sua storia, la crisi peggiore che si ricordi, non riesce a fare un pasto completo.
Questo signore, Pedro, tra le lacrime sciacqua la pentola dove ha cotto il riso, non vuole usare il sapone, sa che qualcuno potrebbe cibarsi di quei resti che finiranno nel cassonetto della spazzatura.
Gente che non è necessariamente vestita male, non sono i  classici barboni, ma persone che indossano abiti decorosi. La denutrizione in Venezuela è diventata una calamità, circa 500 mila venezuelani si alimentano dall'immondizia. A 18 anni dall'arrivo del chavismo, il paese è ridotto alla fame.
Pedro racconta di aver visto una coppia sui 70 anni mangiare dalla spazzatura e, questo, non si può accettare in un paese ricchissimo come il Venezuela, dove una manica di narcotrafficanti al governo, che non riconosce la volontà del popolo, che non ha la più pallida idea di cosa siano i diritti umani, si arricchisce, ruba e si gode i lussi della vita a Miami, a Dubai o in Europa. Questo è il chavismo, questa è la rivoluzione bolivariana voluta da Chàvez e approfondita da Castro e da Maduro.
La scarsissima libertà di  stampa non riesce a parlare, ovviamente, ma sappiamo della morte di molte persone per la mancanza di farmaci, la morte di neonati per mancanza di cibo, per ingestione di Yuca amara.
Ospedali minacciati dal regime non fanno circolare molte delle notizie circa le morti sospette, troppe. 
La fame è diventata il primo problema venezuelano ed è certamente una strategia suggerita da Cuba, perché è proprio Castro che gestisce il tutto, lui lo sa molto bene che un popolo affamato e indebolito è facilmente gestibile.
Ma il peggio sta per arrivare, il governo del dittatore di Caracas presto resterà senza soldi, il default incombe, se non facciamo qualcosa ora perderemo il nostro amato paese, dove siamo nati e cresciuti.
Nel 2016 circa 30 mila persone hanno perso la vita per mano della delinquenza, ma in quest'occasione parliamo soltando di alimentazione.
Il paese che ha dato i natali a S. Bolivar lasciato distruggere da Maduro e il suo clan.
Una vergogna per il genere umano, un fallimento di tutti, una vergogna per quanti in Italia fingono di non sapere e spendono parole di elogio per un regime assassino.
Le manifestazioni e le proteste pacifiche vengono represse dalla polizia e dalle bande di delinquenti assoldate dal governo, un clima in stile nordcoreano ormai evidente, ma che il mondo finge di non vedere, malgrado il Venezuela abbia dato casa e lavoro per tanti anni a emigrati provenienti da tutto il mondo.
Ovunque potrebbe accadere di vivere una situazione simile, basterebbe un pazzo al comando, magari che entri con i voti, che si tolga la maschera in poco tempo e si trasformi in un dittatore che decide di restare per sempre al potere, disconoscendo future elezioni, volontà del popolo e qualsiasi diritto umano.
Riflettere su questo è dovere di tutti. Appoggiare il genocidio in Venezuela è un atto criminale.


@Cosmodelafuente
   

mediacontact communications