Roma, 30 apr (Velino/Velino Latam) - Con una mossa a sorpresa, arrivata poche ore dopo l’atterraggio a Roma, il presidente colombiano Alvaro Uribe ha “incastrato” il suo collega venezuelano Hugo Chavez nella lotta contro i guerriglieri delle Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia). Il leader colombiano ha chiesto l’aiuto di Caracas nella ricerca di un gruppo di guerriglieri delle Farc responsabili della morte di otto militari nella zona frontiera e Chávez non potrà negarsi. Il leader venezuelano aveva infatti manifestato nelle ultime settimane un cambio di rotta evidente nei confronti dei guerriglieri, per i quali precedentemente aveva chiesto l’eliminazione dalla lista nera internazionale delle organizzazioni terroristiche, pur mantenendo le distanze dalla “linea dura” di Bogotà. Inoltre incontrando Uribe aveva manifestato l’intenzione di sostenere il paese vicino nel “cammino verso la pace”.
Lo scontro tra forze armate colombiane e guerriglieri è avvenuto nella zona di Serrania del Perijia, a un chilometro dal confine e, secondo quanto riferito ieri da Uribe, “ci sono seri elementi probatori secondo i quali i terroristi sarebbero fuggiti in territorio venezuelano. In un momento in cui l’asse “bolivariano” guidato da Chávez ha perso il nemico “numero uno”, George W. Bush, e rischia quindi di perdere anche il ruolo di prima fila contro “l’imperialismo” nordamericano che si era conquistato, Chávez non può permettersi il rischio di fare un passo falso rifiutando il proprio appoggio a Bogotà; un atteggiamento sbagliato provocherebbe infatti una forte perdita di credibilità della sua già molto discussa leadership.
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