mayo 29, 2007

Radio Caracas Television - RCTV- CANAL 2

La dimostrazione che il popolo venezuelano non vuole la chiusura del canale è per le strade delle città- Migliaia di studenti che urlano contro il governo dispotico del presidente Chavez il quale giustifica il suo atto tirannico proprio come in passato hanno fatto presidenti dispotici come Saddam Hussein o Ceausescu. L'ambasciata del Venezuela in Italia, in un comunicato a 'La Voce di Fiore' sostiene che è stato un atto per il popolo. TUTTE BALLE!!!! Giustificazioni faziose per appoggiare un uomo dispotico, guerrafondaio e militare che sta portando il paese ad una repressione psicologica mai vista prima. Il popolo sta bene quando è libero di pensare signori miei. Occorre accorgersene subito e non quando un paese viene completamente distrutto. Hugo Chavez Frias è soltanto un despota. Non dimentichiamolo e, come se non bastasse, si sta alleando con altri capi di stato vicini ai terroristi. In Venezuela vivono otto milioni di mussulmani che hanno ricevuto, improvvisamente, la possibilità di votare. Attenzione a chi appoggiamo. Qui non c'entra più il credo politico ma soltanto la possibilità di vivere in maniera libera.
YO ESTOY CON RADIO CARACAS TELEVISION. ES IMPORTANTE SER LIBRE DE PENSAR Y NO PODEMOS ACEPTAR QUE EL GOBIERNO NOS LAVE EL CEREBRO.
LA NUEVA TV QUE PUSO CHAVEZ ES UNA 'MIERDA'.
Cosmo de La Fuente
LOCO DE REMATE
Un altro colpo alla libertà d’espressione è stato inferto e un altro punto a favore della censura dei media è stato inferto dalla decisione del presidente venezuelano Hugo Chavez di non rinnovare la concessione a Rctv. L’emittente privata è la più antica, non solo del Venezuela, ma di tutta l’America Latina, e dopo 53 anni è costretta a chiudere i battenti a favore della Televisione venezuelana sociale (Tves) per aver sferrato presunte accuse nei confronti del presidente Chavez e del governo in carica.Marcel Granier, presidente della holding 1Bc che controlla Rctv, ha lanciato l’ultimo appello durante l’ultima puntata del programma mattutino Entrevista, affermando che “non perdiamo la speranza su fatto che Chavez reagisca con buonsenso; sono troppe le illegalità, gli abusi, le discriminazioni e gli oltraggi che si commetteno (...) lui ha la possibilità di correggere questo atteggiamento (...) speriamo in ciò e nella Vergine Santissima".

Gladio Lares, presidente dell’emittente, ha intanto assicurato che “a partire da domani cercheremo un'alternativa per continuare a giungere nelle case dei venezuelani", riferendosi alla possibilità di entrare nel sistema della tv via cavo.

La questione ha suscitato la reazione della Società interamericana della stampa (Sip), organizzazione che raccoglie editori e direttori di giornali del continente, e del suo presidente Rafael Molina che ha affermato che "questa volta siamo venuti per una missione sommamente delicata e perfino pericolosa per la libertà di espressione nel continente data dal fatto che questa notte scade la concessione per poter trasmettere di Rctv".

Al riguardo Maria Alejandra Diaz, direttrice per la Responsabilità sociale del ministero della Comunicazione, ha considerato che "le dichiarazioni della Sip rappresentano una ingerenza ostile a politica e leggi del Venezuela". La responsabile ha anche avvertito i media venezuelani di "non pubblicare queste argomentazioni perché (...) incitano a non riconoscere la legislazione venezuelana".

1 comentario:

Anónimo dijo...

Ese hombre esta loco de remate de verdad. Botenlo, saquenlo. Chavez es la muerte.