marzo 05, 2007

Papà Maurizio e Papà Antonio mi scrivono



Pubblico per intero la lettera che mi ha scritto Papà Maurizio, compagno di Antonio Faccini nel carcere di Alba. Tutti hanno diritto di parlare se quel che si dice nasce dal desiderio di poter amare i propri figli.
Un messaggio a tutti i padri, alla società e al sindaco Walter Veltroni.
Cosmo
Caro Cosmo, sono papà Maurizio, detenuto, nel carcere di Alba, insieme a papà Antonio Faccini. Abbiamo letto il messaggio di Giorgio Ceccarelli riguardo la festa del papà che doveva essere organizzata a Roma. Consapevoli dei comuni ideali per la difesa della paternità negata, in un sistema, quale quello italiano, che dovrebbe essere, per tradizioni di civiltà giudica, tra i primi del mondo, desideriamo far pervenire anche la nostra modesta protesta, per la preferenza accordata dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni, ad eventi molto più futili, ma soprattutto meno importanti, di quello organizzato per ricordare l’esistenza di papà crudelmente privati della possibilità di crescere i propri figli!
Dispiace constatare come una personalità sensibile e colta, quale è il Sindaco Veltroni, non avverta adeguatamente l’importanza e le dimensioni, che vanno sempre più assumendo, le questioni collegate al contenzioso giudiziario civile sui figli.
Noi papà del terzo tipo, cioè diversi dai papà del primo tipo (quelli che hanno una famiglia regolare) e dai parpà del secondo tipo (quelli ai quali non importa nulla dei loro figli), vogliamo levare alto un grido di protesta e invitare tutti i papà, che si trovano nelle medesime condizioni, a moltiplicare gli sforzi per dare giusta rappresentatività alle nostre legittime istanze, tramite la tua preziosa opera e quella dei responsabili di siti che si occupano della stessa materia.
Vogliamo ricordare a tutti che un figlio, crescendo senza il suo “vero” papà, è come un piccolo falco che dispone di una sola ala e quindi può solo volare male o per niente affatto.
L’apporto affettivo, educativo, materiale e psicologico di un ‘vero’ papà, è cosa che non può essere sostituita da ‘surrogati’che ex mogli, ex conviventi ed ex fidanzate, hanno intenzione di imporre alimentando situazioni conflittuali e gravi disagi psicologici ai figli.
Non solo il sindaco di Roma, ma tutto il mondo politico dovrebbe riflettere sul valore della reale paternità. Un valore da difendere sempre, con idonee misure di tipo legislativo, senza inverse provocazioni, a tutela dei figli, in ogni caso.
Sono i figli il bene più prezioso della società, per difenderli occorre proteggere la paternità qualora venga negata. Un antico proverbio recita così:”Se vuoi una stagione futura più abbondante, semina un campo. Se vuoi dieci stagioni future più abbondanti, cresci una vacca. Se vuoi cento stagioni future più abbondanti, metti al mondo un figlio , crescilo con amore ed educalo.”
Cosmo, grazie anche da parte mia. Condivido gli ideali che appoggi e assecondo le tue iniziative, qui guidata da papà Antonio.
Firmato
Papà Maurizio
Papà Antonio
Antonio Faccini:
Cosmo questo è solo il primo grido dalla Casa circondariale di Alba, cercherò di mettermi in contatto con tutte le carceri italiane affinché ogni padre possa parlare e farsi ascoltare. Scrivendo non si fa del male a nessuno. Vogliamo farci sentire.
Pubblica tutto ti prego.

No hay comentarios.: