junio 18, 2006

Maschi violentati













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Sono anni che si parla di libero giornalismo italiano, la libertà di parlare di argomenti che soltanto un decennio fa erano tabù, soprattutto nel nostro paese.
Oggi possiamo affrontare temi come l’omosessualità e l’aborto. Fino a pochi anni fa le donne vittime di violenze sessuali tacevano e seppellivano nella loro anima questo orribile atto compiuto da esseri che alla fine la facevano franca. Una certa mentalità, che affondava le sue radici nell’ignoranza e nei luoghi comuni, inconsciamente attribuiva la colpa alla donna che da vittima diventava colpevole di tale violenza. Anche la stampa non sviscerava il vero problema e permetteva che questo pensiero si propagasse attraverso l’opinione pubblica. Chissà quante di queste violenze sono rimaste ignote per tutti noi e per i nostri genitori e nonni. La donna era costretta a tacere. Grazie a Dio questo stato di cose, anche se non del tutto annientato, sta mutando. Sappiamo che purtroppo esistono persone, a cui non preferisco non dare nomi, colpevoli di questi atti, oggi la stampa nazionale ne parla e punta il dito su di loro. Qualcuno potrebbe pensare che su milioni di donne nel mondo che hanno denunciato abusi sessuali potrebbe essercene magari una che sia stata quanto meno, se non colpevole, complice di tale violenza. Anche se così fosse sarebbe comunque l’eccezione che non fa e assolutamente non deve fare testo. La donna va difesa e il colpevole punito severamente, sempre in maniera esemplare. Finalmente abbiamo smesso di fare di tutta l’erba un fascio e noi uomini siamo i primi a condannare i responsabili. Finalmente i giornalisti parlano apertamente di quanto accade .
Una cosa simile accade ai padri separati. Mi spiego. Il giornalismo italiano, la stampa, la radio e la tv ha uno strano e inspiegabile bavaglio di fronte al tema della bigenitorialità. Malgrado esista una legge, nei tribunali non viene applicata. Una vera ingiustizia perpetrata all’uomo padre. E’ vero che esistono uomini che non ne vogliono sapere dei propri figli e che si sono comportati male con le loro ex donne, ma anche in questo caso si tratta di una minoranza che non dovrebbe far testo eppure la stampa, la radio e la tv tace. Siamo ancora in pieno tabù psicologico, la nostra società femminilizzata non prende in considerazione il sentimento paterno e nemmeno l’importanza che ha un padre nella crescita dei figli. Sappiamo tutti che quasi sempre,dopo la separazione, i figli vengono affidati alla madre e sono molte quelle donne che, approfittando del potere di fatto, allontanano i figli dal padre. Lo Stato, per anni, è rimasto inerme. Nonostante sia stato ribadito più volte il danno provocato ai figli cresciuti senza figura paterna. Si segnalano problemi psicologici e aumento della tossicodipendenza tra i figli di separati che non hanno contatti con il padre. I giovanissimi vittime di questo stato vivono in un mondo completamente femminile che apporta danni alla psicologia dei figli sia maschi che femmine. In questi bambini per anni viene sollecitata soltanto la parte femminile, mentre quella maschile, utile per un giusto equilibrio, rimane sepolta.
Lo Stato si è sostituito al padre. Cos’accadrà se non cominciamo a pensarci ora? Si pensa come fare per deviare la rotta dell’asteroide che nel 2036 potrebbe distruggere la Terra; e cosa stiamo pensando di fare per riportare alla normalità il rapporto di pari genitorialità? Combattiamo l’estinzione di alcune specie animali; si lotta contro l’ignoranza, gli abusi di potere e il razzismo; tutte cause nobili e giustissime, ma, mi chiedo, per la specie ‘padre’ cosa pensiamo di fare?
Come mai giornalisti, politici, avvocati e giudici, pur essendo padri, pur vivendo drammi come quelli vissuti da milioni di uomini non si muovono in tal senso?
Abbiamo conquistato finalmente la parola “omosessualità”, pronunciata persino dal papa e fino a ieri non era immaginabile che lo facesse, chi parlerà di ‘paternità’ da platee nazionali? Il diritto del padre di allevare, crescere e seguire la vita dei propri figli consci del fatto che un padre ama come una madre?
Questa è violenza contro il padre in quanto uomo, questa è violenza della società sempre più femminile. La politica si astiene per il momento. Intanto molti padri precipitano nella disperazione e qualche volta rasentano la follia. Non molto tempo fa è stato sventato il rapimento del figlio di Blair ad opera di un gruppo di padri separati inglesi a cui non veniva concesso di vedere i propri bambini. Altri genitori che hanno pensato di sensibilizzare in questo modo l’opinione pubblica; guardandoci in casa basti pensare all’elevato numero di crimini e omicidi dettati dallo sconforto di chi sa di non avere scampo e perde il lume della ragione.

Cosmo de La Fuente

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