Nuovo Decreto Sicurezza, via libera del Cdm al nuovo decreto: nasce sistema di accoglienza e integrazione con il ritorno della Protezione Speciale per chi rischia trattamenti inumani o degradanti
Ritorna la ‘protezione speciale‘ (non
più denominata umanitaria) per chi, tornando nel proprio Paese, rischierebbe
“trattamenti inumani o degradanti“. Qualcosa che potrebbe interessare a molti
venezuelani, Infine, sarà possibile convertire in permesso di soggiorno per
motivi di lavoro di alcune tipologie di permessi, ad esempio “per protezione
speciale, per calamità, per residenza elettiva, per acquisto cittadinanza o
apolidia, per attività sportiva, per lavoro di tipo artistico, per motivi
religiosi, per assistenza minori”.
Ripristinato il meccanismo della
protezione umanitaria con un allargamento delle maglie della protezione
speciale; tempi più brevi per ottenere la cittadinanza italiana; reintegrata la
possibilità di svolgere lavori di utilità sociale.
Analizziamo più nel dettaglio il
nuovo decreto che
Nasce il nuovo sistema
d'accoglienza e integrazione
Il nuovo decreto riforma il
sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai
titolari di protezione, con la creazione del nuovo "Sistema di accoglienza
e integrazione". Le attività di prima assistenza continueranno a essere
svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il
Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai
richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già
titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all'integrazione.
Tra i punti più importanti vi è
il soccorso in mare come obbligo costituzionale e internazionale. Riconosciuta
la protezione speciale per coloro che nei propri Paesi d’origine rischiano
torture o trattamenti disumani; inserito quindi il divieto di respingimento e
espulsione verso i Paesi che non possono ritenersi sicuri.
Introduzione del daspo urbano che terrà spacciatori e
violenti lontani dai luoghi di intrattenimento; inasprimento delle pene per
reati di rissa, pensando all’omicidio di Willy Monteiro.
La modifica prevede l’aumento
della pena che passa da 2 a 6 anni per chi favorisce le comunicazioni con
l’esterno a detenuti in regime di 41bis. La pena era da 1 a 4 anni. Nei casi in
cui il reato fosse commesso da pubblico ufficiale, da incaricato di pubblico
servizio o da un avvocato, la pena è ulteriormente aumenta da 3 a 7 anni di
reclusione. Nel decreto precedente tale reato era configurato come illecito
disciplinare.
Nel nuovo decreto sicurezza sono
state cancellate le multe milionarie per le Ong.
Spariscono quindi le multe fino a
un milione per le Ong che dovessero violare il divieto di navigazione, si
scende da 10 mila a 50 mila euro, e vengono fatte salve le operazioni di
soccorso quando tempestivamente comunicate. Resta la pena detentiva fino a 2
anni per gli attivisti in mare che non si coordinano con le autorità marittime
dei Paesi di bandiera e di quelli che operano i soccorsi.
Sì all'estensione della
protezione speciale per i migranti
Si' al permesso per protezione
sociale se il rimpatrio comportasse per lo straniero non solo il rischio di
tortura ma anche il pericolo che venga sottoposto "a trattamenti inumani o
degradanti" o che gli venga violato il rispetto "della sua vita
privata e familiare". È una delle novità contenute nel dl sicurezza in
tema di protezione internazionale degli stranieri.
Nel comunicato finale del Consiglio dei Ministri, viene spiegato che la normativa vigente prescrive il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l'interessato, il rischio di tortura. Con il decreto, si aggiunge a questa ipotesi il rischio che lo straniero sia sottoposto a trattamenti inumani o degradanti e se ne vieta l'espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale. Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.
Dare il telefono a un detenuto
diventa reato
Arriva inoltre "una nuova fattispecie di
reato che sanziona chi introduce o detiene all'interno di istituti penitenziari
telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione". La sanzione
vale quindi sia per chi fornisce il cellulare al detenuto e sia per chi lo
riceve. Arrivano pene più severe per le persone coinvolte in risse: qualora, in
questi eventi, qualcuno resti ucciso o riporti lesioni personali, il solo fatto
della partecipazione alla rissa rende il soggetto punibile con la reclusione da
sei mesi a sei anni.
Rafforzato il 'Daspo Urbano'
Chi ha riportato una denuncia per
vendita o cessione di sostanze stupefacenti non potrà entrare in un locale
pubblico, pena la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa fino a 20 mila
euro. Il nuovo decreto "introduce norme che rafforzano i dispositivi a garanzia
della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei
pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro
adiacenze, nonché le misure di contrasto al fenomeno dello spaccio di
stupefacenti attraverso siti web".
Nel primo caso, si rafforza il cosiddetto "Daspo urbano", rendendo possibile per il Questore l'applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Viene poi esteso il meccanismo dell'oscuramento, già utilizzato per il contrasto alla pedopornografia online, a quei siti che, sulla base di elementi oggettivi, devono ritenersi utilizzati per la commissione di reati in materia di stupefacenti.
Cosmo de la Fuente FAMILIA FUTURA
[Fonti: familia futura; AGI, ANSA, Il Messaggero, Gov.it]
En español
El gobierno italiano ha aprobado
el nuevo decreto de seguridad. También de interés para los venezolanos
Nuevo decreto con el regreso de la Protección Especial para quienes se arriesgan a tratos inhumanos o degradantes
La 'protección especial' regresa
- ya no se denominada humanitaria - para quienes, al regresar a su país, corren
el riesgo de recibir un "trato inhumano o degradante". Por último, la
convertibilidad de ciertos tipos de permisos en un permiso de residencia por
motivos laborales, por ejemplo "para protección especial, para
calamidades, para residencia electiva, para adquisición de ciudadanía o
apatridia, para actividades deportivas, para trabajos artísticos, para
religiosos, para la asistencia a los menores ".
Se ha restablecido el mecanismo
de protección humanitaria con una ampliación de las mallas especiales de
protección; tiempos más cortos para obtener la ciudadanía italiana; Se ha
restablecido la posibilidad de realizar trabajos de utilidad social.
Más en detalle
Nace el nuevo sistema de
recepción e integración
El nuevo decreto reforma el
sistema de acogida destinado a solicitantes de protección internacional y
titulares de protección, con la creación del nuevo "Sistema de acogida e
integración". Las actividades de primeros auxilios continuarán
realizándose en los centros gubernamentales ordinarios y extraordinarios.
Posteriormente, el Sistema se dividirá en dos niveles de servicios: el primero
dedicado a los solicitantes de protección internacional, el segundo a quienes
ya lo poseen, con servicios adicionales orientados a la integración.
Entre los puntos más importantes
se encuentra el rescate en el mar como obligación constitucional e internacional.
Protección especial reconocida para quienes corren riesgo de tortura o tratos
inhumanos en sus países de origen; por lo tanto insertó la prohibición de
devolución y expulsión a países que no pueden considerarse seguros.
Introducción del daspo urbano que
mantendrá a los traficantes de drogas y a las personas violentas lejos de los
lugares de entretenimiento; aumento de las penas por delitos de riña.
En el nuevo decreto de seguridad
se anulan las millonarias multas a las ONG.
Por tanto, las multas de hasta un
millón para las ONG que violen la prohibición de navegación, bajan de 10 mil a
50 mil euros, y se reservan las operaciones de salvamento cuando se comunique
con prontitud. La pena de prisión sigue siendo de hasta 2 años para los
activistas en el mar que no coordinen con las autoridades marítimas de los
países del pabellón y quienes operen el rescate.
Sí a la extensión de la
protección especial a los migrantes
Sí al permiso de protección
social si la repatriación conlleva no solo el riesgo de tortura para el
extranjero sino también el peligro de ser sometido a "tratos inhumanos o
degradantes" o que se vulnere su respeto a "su vida privada y
familiar". Es una de las novedades contenidas en la seguridad dl en
materia de protección internacional de extranjeros.
En el comunicado final del
Consejo de Ministros se explica que la legislación vigente prescribe la
prohibición de expulsión y devolución en caso de que la repatriación conlleve
riesgo de tortura para el interesado. El decreto agrega a esta hipótesis el
riesgo de que el extranjero sea sometido a tratos inhumanos o degradantes y se
prohíbe su expulsión incluso en casos de riesgo de violación del derecho al
respeto de su vida privada y familiar. En tales casos, se prevé la expedición
de un permiso de residencia para protección especial. Una vez más sobre el tema
de la condición jurídica de los extranjeros, la disposición también aborda la
cuestión de la convertibilidad de los permisos de residencia expedidos por
otras razones en permisos de trabajo. A las categorías de permisos convertibles
ya previstos, se suman los de protección especial, calamidad, residencia
electiva, adquisición de ciudadanía o apatridia, actividad deportiva, trabajo
artístico, motivos religiosos y asistencia a menores.
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