marzo 31, 2014

La dittatura del Venezuela mette a tacere Roberto Arnese





Così è finito il ragazzo italiano "Roberto Arnese" che aveva osato contraddire il governo di #Maduro. Questa è la libertà e la democrazia che vige in Venezuela. Non ci facciamo buttare un po' di sabbia negli occhi dall'Ambasciata del Venezuela (che è governo dittatura del Venezuela in Italia) la quale ha capito che tutti noi insieme Venezuelani e Italo-Venezuelani in Italia siamo riusciti ad aprire un varco nel muro dell'omertà e non sanno come pareggiare i conti. La complicità viscida e disonesta di #GianniMinà che da molti anni è amico di #Castro e che pubblica ogni tanto spazzatura editoriale per continuare ad arricchirsi parlando dell'America latina. Questo tizio non conosce proprio niente del Venezuela e gioca, anche lui, con la vita di un Popolo sofferente. Dovrebbe andarci a vivere a #Cuba o meglio, in #Venezuela, dove non troverebbe nulla da mangiare per il suo pancione e sicuramente incapperebbe in rapine e omicidi sulla strada. A volte bisognerebbe mettere in moto il cervello prima di sparare sciocchezze. IN VENEZUELA CI SONO 25.000 MORTI ALL'ANNO. Ti piace anche questo Minà? VERGOGNATI!
Il Venezuela è: fame, disperazione, delinquenza, morte e repressione. Nessuno osi parlarne bene, sennò a questo punto bisognerebbe parlare bene anche dei #nazzisti e non mi sembra proprio il caso.
L'Ambasciata e i vari rappresentanti del Consolato della dittatura venezuelana hanno poco da arrampicarsi. No hay màs tetas! Y sus amenazas, pònganselas en donde saben! (Y también los varios sapos informadores, vende Patria).
#VenezuelaLibre #cosmodelafuente #RobertoArnese

Spazzatura on line. Si parla senza sapere la realtà del Venezuela.


Doveva per forza perdere la vita un italiano sotto il fuoco della dittatura di Maduro per sentire qualche notizia dai telegiornali e dai giornali italiani? Senza contare la malafede di alcuni giornalisti molto schierati che continuano a scherzare sulla libertà e sulla vita di un popolo che non conoscono affatto. Al di là di qualsiasi fede politica, la dittatura è dittatura e nulla ha a che vedere con bandiere di partito. Un regime militare che reprime, un dittatore che fa fuori la gente. Ma cosa volete di più? Il genocidio che fece Hitler?
Alcuni ingnoranti che scrivono su pagine on line come 'Informare per Resistere (spazzatura on line) dovrebbero farsi un esame di coscienza. Non sanno proprio niente e dimostrano solo di essere dei gran ciucci disinformati!
Sono talmente ignoranti che non sanno che neppure i chavisti di anni fa ora sono contro la tirannia di Maduro, insomma, sporcano pagine elettroniche di fesserie incredibili senza sapere proprio niente. Farebbero bene a parlare di macchine e di calcio, che forse qualcosa ci azzeccano, ma lasciassero il dramma del Venezuela a chi sa cosa sta accadendo.


Questi dittatori assassini, come #Maduro, #Castro, ecc. sono talmente affamati di potere e terrorizzati dall'idea di perdere il comando sul popolo, che sarebbero capaci di vendersi la madre (vedi Maduro, che non brilla né per intelligenza ed è un riconosciuto pallista, che ha giurato sua madre fosse morta e, invece, è più viva di lui, tranquilla in Colombia, dove pure Maburro è nato). Si investiga ora sulla vera morte di #Chàvez, si fa strada il sospetto che #Castro (altro dittatore senza scrupoli) abbia favorito e, quanto meno, accelerato la morte del caudillo venezuelano, per sistemare una sua pedina molto comoda, Maduro appunto! Sicuri che vi piacerebbe un governo come questo? 

Cosmo de La Fuente
Twitter: @cosmodelafuente

marzo 28, 2014

Venezolanos a Bassano del Grappa il 6 di Aprile

Il 6 di aprile avrò il piacere di partecipare al Convegno "Nessuna Notizia dal Venezuela" organizzato dalla venezuelana Lys Golia che mi ha invitato a parlare. Lo faccio con molto piacere nella speranza che i mezzi di comunicazione italiani capiscano, finalmente, che la realtà del Venezuela non è quella che vogliono farci credere, ma che si tratta di una delle peggiori dittatura della storia venezuelana.
Il convegno si terrà a Bassano del Grappa (Vicenza) presso l'Hotel Palladio, ore 11.00
Spero che tutti i venezuelani che possono partecipino e avrò il piacere di conoscerli di persona.

A chi mi chiede del libro che ho scritto con i miei ricordi del Venezuela, dove è contenuto il capitolo "I pomeriggi a Caracas", posso solo darvi un link:

Titolo: Ancora una volta ho perso il treno
Edizioni: Marcovalerio (Torino)

1) http://www.ibs.it/code/9788875470203/la-fuente-cosmo-de/ancora-una-volta.html 

oppure direttamente alla casa editrice

2) http://www.marcovalerio.it/

Un abbraccio da un italo-venezuelano come voi!
Cosmo de La Fuente

marzo 25, 2014

Certi giornalisti (o pseudo tali) non hanno etica professionale

Il desiderio di mettersi in mostra genera comportamenti che possono essere sbagliati, lontani anni luce dall’etica professionale. Ci sono dei casi, però, in cui non è possibile accettarlo. Il dramma che sta vivendo il Venezuela non può essere motivo né di propaganda politica e nemmeno mezzo per mettersi in  luce.. Alcuni giornalisti o intenditori disinformati, soprattutto quelli che amano parlare di tutto e dire sempre il contrario di tutto, vorrebbero far passare la protesta venezuelana come un’azione di pochi  fascisti. Non hanno ancora capito, o fingono di non capire, che per le strade c’è il popolo.
Da questi loro scritti basati sul niente, si evince la loro mancata analisi. Si tratta di pagine sporcate con parole, frasi, considerazioni, provenienti soltanto dal loro fare le “primedonne”. Se si fossero informati, se avessero dato un’occhiata alle fotografie scattate dalla gente durante le manifestazioni, capirebbero molto. Non hanno nemmeno considerato che il dittatore Maduro non è nemmeno il caudillo e che moltissimi ex-chavisti sono i primi a chiedere l’allontanamento dell’attuale presidente illegittimo. Io ci andrei molto cauto pensando che stiamo parlando di vite umane e che lucrare sulla pelle di un popolo non porta certamente onore alla propria professionalità. L’informazione che dovrebbe essere reale, approfondita e non di parte.
Venezuela è vittima di una delle peggiori dittature della sua storia ad opera di un regime militare che non guarda in faccia a nessuno. È semplice capire: 1) manca tutto, dagli alimenti ai prodotti igienici; manca la libertà d’espressione e di parola, tant’è vero che sono state chiusi dal governo, dalla sera alla mattina, emittenti e giornali non in linea; la delinquenza devastante ha reso il Paese invivibile e, cosa grave resta impunita, mentre le carceri sono piene di prigionieri politici; le folle di manifestanti (donne, studenti, anziani) vengono minacciati, incarcerati, torturati e troppo spesso miete vittime innocenti.
Questi giornalisti o sapientoni da strapazzo di sono chiesti il perché ai giornalisti non viene concesso il visto d’ingresso in Venezuela? Paura che si sappia all’estero cosa accade veramente? Paura che finisca alle ortiche il lavoro di propaganda di regime che da molti anni, sperperando circa 2 BILIONI di dollari ha tessuto una messa in scena di Paese felice? 
In questo modo si diventa complici di un governo che bisogna chiamarlo con il suo nome:
DITTATURA! Se sapessero questi comunicatorucoli quanti dipendenti del Governo Maduro ci scrivono dicendo: " noi non possiamo parlare, ma continuate ad informare, è vero, è dittatura. Siamo disperati" e se lo dicono loro!

Io mi vergognerei al posto di tali leggeri giornalisti che, veramente, non hanno capito un bel niente.
Cosmo de La Fuente 
Twitter: @cosmodelafuente

marzo 23, 2014

Anche io avevo creduto in Chávez, ma ho poi capito l'inganno


Un'amica in Facebook, molto candidamente, mi ha chiesto: "mi dici perchè da chavista sei diventato un oppositore"?
Beh, non è stato difficile rispondere, ma ho dovuto fare delle premesse. Ne è diventato un articolo che è stato pubblicato da Newnotizie.it.
Sinceramente sono convinto che solo gli stupidi non cambiano idea. L'entusiasmo di ascoltare delle proposte utili alla società, soprattutto se sei giovane, possono illuderti, ma subito dopo devi essere in grado di capire che si tratta di una menzogna.
 Quella del caudillo era proprio una messa in scena, così come la sua rivoluzione, che ha portato alla rovina il Venezuela.
L'articolo è il seguente, clicca e leggi






marzo 17, 2014

Venezuela militarizzato: Maduro inventa un colpo di stato

Fin dalle prime ore del mattino Caracas è stata assediata da migliaia di militari cubani, bardati, protetti imbracciando armi e mitra. Puntano le loro armi contro le finestre degli appartamenti di Altamira, Chacao e altre zone della città. Vogliono intimorire i cittadini in modo che non protestino e non escano per strada. La democrazia in Venezuela è soltanto un ricordo lontano.
Gli studenti fanni sapere che il governo del dittatore Maduro voglia inscenare un golpe in modo da essere autorizzato a uccidere innocenti.
Si moltiplicano i casi di tortura e di detenzioni illecite da parte di soldati che per lo più arrivano da Cuba, insomma stiamo parlando di un vero e proprio stato di guerra.
Docenti universitari vengono arrestati per aver espresso il proprio pensiero.
Il Venezuela è vittima di una tirannia

CLICCA L'articolo di oggi è:







Cosmo de La Fuente

marzo 15, 2014

Italiani abbagliati dalla propaganda di regime della dittatura del Venezuela












Italiani non fatevi abbagliare dalla propaganda di regime. In Venezuela vige una dittatura assassina. Non esiste alcun tipo di libertà e non vengono rispettati i diritti umani, siamo vittime di un assassino di nome Maduro che ha dato ordine di arrestare, torturare e uccidere i manifestanti pacifici e per la strada non è vero che ci siano i borghesi, c'è la povera gente che non ha più nulla nemmeno da mangiare. Mentre i poveri fanno file chilometriche per un tozzo di pane, la casta, quella vera, quella del governo, mangia aragoste e vive tra lussi e sfarzi.
Non dimenticate che nemmeno Hitler era considerato un repressore all'inizio e poi sappiamo come è andata a finire.
Maduro è un dittatore assassino stile Ceaușescu e chiediamo aiuto alla Comnità Internazionale. Non soffermatevi alla loro propaganda e andate a fondo; stiamo morendo.

Per saperne di più visualizzate il video della mia partecipazione al Tgcom24 http://www.video.mediaset.it/video/mezzi_toni/full/443904/puntata-dell-8-marzo.html

Le carceri venezuelane sono colme di Prigionieri Politici e non dei delinquenti e degli assassini che girano indisturbati per le strade venezuelane perchè  da oltre 15 anni restano impuniti, portanto il Venezuela primo in classifica tra i paesi più violenti al mondo.

Nelle foto alcuni momenti del feroce attacco da parte della Guardia Nacional agli studenti inermi della UCV, l'Università Centrale del Venezuela a Caracas. Troppi ragazzi sono stati uccisi. Maduro è un dittatore assassino gestito da Castro. Non vogliamo la dittatura-
Venezuela Libre



La agencia AFP destacó que decenas de estudiantes se enfrentaban este miércoles con piedras a policías nacionales, que respondían con gases lacrimógenos y chorros de agua, luego de que una manifestación opositora buscara llegar hasta el centro de Caracas desafiando una prohibición expresa del gobierno de transitar por la zona.
Los disturbios se desencadenaron cuando una manifestación de unos 3.000 estudiantes opositores que se encontraba en los accesos de la Universidad Central (UCV), una de las más emblemáticas del país, se topó con unos 300 guardias nacionales que impedían su paso hacia la céntrica Plaza Venezuela, donde se realizaba una concentración de chavistas, constató una periodista de la AFP.
La marcha, convocada por estudiantes para denunciar supuestos casos de tortura al cumplirse un mes de protestas opositoras en Caracas, partió al mediodía de la zona de Bello Monte, en las inmediaciones del centro capitalino, cruzó el campus universitario y tenía como destino final la sede de la Defensoría de Pueblo.
Dirigentes estudiantiles y políticos opositores, como David Smolansky, alcalde del municipio El Hatillo, entablaron un diálogo con los uniformados, que les negaron el paso.
Momentos después, decenas de jóvenes empezaron a lanzar piedras contra los guardias, que respondieron con una andanada de gases lacrimógenos que hizo correr al grueso de los manifestantes para alejarse del sitio, cubierto por una densa nube de humo.
Los choques se concentraron en la entrada del campus de la UCV, cerca de la cual estaban apostadas varias unidades de la policía nacional y cientos de uniformados, mientras los manifestantes enfrascados en las refriegas se cubrían el rostro para protegerse de los gases.
La mayoría de los manifestantes se refugió dentro del campus universitario o salió corriendo del lugar ahuyentada por los gases y chorros de agua.
La alcaldía del municipio Libertador, gobernada por el chavismo, y el presidente Nicolás Maduro advirtieron el martes que la manifestación opositora no tenía autorización para transitar hacia el centro de la capital “mientras la oposición se niegue a dialogar”.
En la zona centro, una multitud de jóvenes, en su mayoría vestidos de rojo, color del chavismo, marchaban también bajo el lema “Por la paz y por la vida” en apoyo al gobierno.
La marcha opositora se enmarca en la ola de protestas que sacuden a Venezuela desde el 4 de febrero con saldo de 22 muertos, el último de este miércoles en Valencia (norte)
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EL NACIONAL
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Cosmo de La Fuente (Carlos Gullì)