septiembre 26, 2014
septiembre 24, 2014
Myway Events Houston
Your parties are important task for us, we will help you choose the best materials for each type of event.
We would like to treat you personally for your needs, visit us....
We realize your ideas...
2501 South Mason Rd.
Suite 232, Katy, TEXAS
ph. 713- 8200019
septiembre 17, 2014
Un abbraccio dura poco ma il suo effetto è eterno
Un abrazo es un acto lleno de
magia y de significados, de emociones. Abrimos el corazón y ofrecemos un deseo de
tener cura del otro, de comprender la persona que estamos abrazando. Un abrazo
te quita el llanto, relaja un corazón que tiene miedo, nos da esperanza,
nos da fuerza, coraje en el alma. El abrazo te cambia tu día.
Un abrazo para todos. Un abrazo romper barreras que las palabras no pueden
romper, somos seres sociales y es importante ser conectados, un abrazo se da
uno a la vez, ese momento es exclusivo para la persona que estas abrazando.
Eliminamos el frio del mundo, necesitamos de este gesto abierto llamado abrazo,
aunque solo por un instante rompemos barreras. Un abrazo es luz.
Un abbraccio è una semplice
azione che ha in sé magia e significati, è fatto di emozioni. Apriamo il cuore
e offriamo un desiderio di prenderci cura dell’altro, di comprendere la persona
che stiamo abbracciando. Un abbraccio ti asciuga le lacrime del pianto, ti
rilassa e rilassa il cuore impaurito, ci dà speranza, ci dà forza, coraggio
nell’anima. L’abbraccio cambia la tua vita. Un abbracio a tutti. Un abbraccio
rompe le barriere che non riescono ad abbattere le parole, siamo esseri sociali
ed è importante essere in connessione, un abbracci si da a una persona per
volta e quel momento è esclusivo per lei. Eliminiamo il freddo del mondo,
abbiamo bisogno di questo gesto aperto chiamato abbraccio, anche se solo per un
istante rompiamo le barriere. Un abbraccio è luce.
Cosmo
#cosmodelafuente
septiembre 15, 2014
Venezuela: allarme Ebola, ma il governo di Maduro tace
Allarme Ebola in Venezuela.
Quello che il governo non racconta. Morti sospette.
L'articolo completo su Newnotizie, clicca
http://www.newnotizie.it/2014/09/allarme-ebola-in-venezuela-le-autorita-vogliono-si-taccia-e-la-stampa-non-ne-parla/
septiembre 13, 2014
Dedicato a una grande madre
Dedicato alla mia cara amica Consuelo, che ha perso suo figlio. In questi giorni avrebbe compiuto 28 anni.
No
llores porque cambiò su forma de existir, sonríele a su imagen porque
lo has tenido él te extraña como tú extrañas a él, pero es una situación
provisoria. Hasta que volverás junto a tu hijo. El amor es inmenso y no
se acaba con un cambio de forma. El amor de una madre o de un padre es
enorme Siempre existirá ese hilo de amor, de fuerza, de complicidad Con
tu niño.. nació de ti y contigo estará por la eternidad ¿No sientes sus
manos que te acarician el rostro? ¿No te das cuenta que te acompaña a
cada paso? Sì Consuelo, es él…no te equivocas, es él y no puedes
escucharlo Porque la dimensión ha cambiado pero en este momento yo
escribo Pero él está comunicando contigo. Inventan mil modos para
hacerlo..solo tienes que mirar alrededor de ti. Pero te esta gritando
MAMÁ TE AMO, SIGUES SIENDO MI ESTRELLA, no llores, estoy contigo. Así es
Consuelito y sabes que no te miento. Así es… seguro! ¿No lo escuchas
ahora? Dice: MAMITA LINDA TE QUIERO MUCHO GRACIAS POR DARME TANTO AMOR
Non piangere perchè ha cambiato la sua forma di esistere, sorridi alla sua immagine perchè lo hai avuto, lui sente la tua mancanza come tu senti la sua, però è una situazine provvisoria. Fino al momento che tornerai vicino a tuo figlio. L'amore è immenso e non finisce con un cambio di forma. L'amore di una madre o di un padre è immenso. Esisterà sempre questo filo d'amore, di forza, di complicità con il tuo bambino...nato da te e con te resterà per l'eternità. Non senti le sue mani che accarezzano il tuo viso? Non ti rendi conto che ti accompagna ad ogni passo che dai? Si Consuelo, è lui...non stai sbagliando , è lui anche se non riesci ad ascoltare la sua voce perchè la dimensione è diversa però anche in questo momento in cui io scrivo lui sta comunicando con te. Inventano mille modi per farlo...devi soltanto guardarti intorno. Lui sta urlando: MAMMA TI AMO, CONTINUI AD ESSERE LA MIA STELLA, non piangere, sono con te. Così è Consuelito e sai che non ti mento. E' così ne sono certo. Non lo senti ora? Dice: MAMMINA BELLA TI AMO MOLTO GRAZIE PER CONTINUARE A DARMI TANTO AMORE.
septiembre 05, 2014
Chavez, Al Capone, Osama Bin Laden prossimamente Santi
Pochi giorni fa, come già detto qui, il governo venezuelano,
nel pieno della sua follia e sotto il dominio di Cuba, lancia il Padre Nostro
Chávez. Una dura risposta da parte della Chiesa Cattolica contro questo
affronto da parte di uno dei più stupidi assassini della storia: MADURO.
Staremo a vedere se in quest’occasione il Vaticano vorrà proferire parola.
Non si è fatta attendere la dura risposta della Chiesa
cattolica venezuelana: l’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa,
ha detto che l’ennesima trovata della propaganda chavista dimostra una
«mancanza di rispetto» verso i simboli religiosi, avvertendo che chi la pratica
commette il peccato dell’idolatria.
Caracas - Sacro e profano, o meglio “sacro e
bolivariano” fanno impazzire il Venezuela. A dare il via allo scontro tra
politica e chiesa è stato il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che
ha partecipato alla presentazione del Padre Nostro in salsa chavista, una nuova
versione della preghiera del Padre Nostro contenuta nei Vangeli, ma
dedicata al comandante eterno della rivoluzione bolivariana, Hugo Chavez
e che inizia con il verso: «Chavez nostro che sei nel cielo, nella terra, nel
mare e in noi».
«Così come non è permesso a nessuno di cambiare le parole
dell’inno nazionale per cantare le lodi di una persona singola, non è
lecito neppure cambiare il Padre Nostro o una qualche altra preghiera
cristiana, come il Credo: i simboli, le orazioni e gli elementi religiosi del
cattolicesimo vanno rispettati», ha detto Urosa in un comunicato. Il Padre
Nostro in versione chavista è stato recitato da una delegata del partito di
governo (Psuv) durante un seminario al quale partecipava, come detto,
anche il presidente Maduro: a Chavez, nel testo, si chiede di dare «la tua luce
perché ci guidi ogni giorno» e di «non lasciarci cadere nella tentazione del
capitalismo e liberaci dal male dell’oligarchia».
«Chi reciterà questa nuova ed illecita versione del Padre
Nostro sta commettendo il peccato di idolatria, nell’attribuire a una
persona umana qualità o azioni che sono proprie solo di Dio», ha
sottolineato il porporato nel comunicato.
#Vattimo #Mina #ComuneDiRoma #SindacoMarino Che vergogna
appoggiare questi pazzi!
#cosmodelafuente
septiembre 03, 2014
Laura Boldrini: dal Venezuela con furore. Santa subito!
Laura Boldrini: Venezuela sulla sua strada
Santa subito! Una Carmelitana scalza radical snob.
Non so il perché ma in certe occasioni mi viene in mente
Laura Boldrini, che si considerava una tenera creatura, quasi una
“Carmelitana scalza” che, forse nel tentativo di imitare la Revolución
Bolivariana in Venezuela, parla da socialista ma si comporta da ricca
possidente con tanto di adorazione verso la PROPRIA proprietà privata.
Forse voleva essere beata anche a lei, come un disse
qualcuno ‘le manca solo l’aureola’. Se guardiamo un po’ il suo
passato notiamo che ha fatto passi da gigante, ma non c’è da stupirsi, in
Italia sappiamo cos’è il nepotismo e la negazione della meritocrazia.
Protagonista anche lei, nelle fila del Sel di Nichi Vendola dove di enfatizza
la politica e la facile e luccicante beneficenza.
Voci che conoscono bene la Boldrini, parlano di una
folgorante carriera su un palcoscenico internazionale perché figlia di una
casta di radical snob ben collegata al potere. Corsie preferenziali a go-go
quindi, con un’immagine che le è stata costruita addosso come un vestito.
La maceratese Laura fa parte di una società marchigiana composta da
famiglie colte e all’antica, di altezzosa nobiltà e di grossi patrimoni, che
sanno come avviare la prole verso un futuro diplomatico e
internazionale. Fanno studiare i loro figli nei migliori collegi,
imparano le lingue e organizzano viaggi intorno al mondo per poi iscriverli
presso Università di fama. Mica hanno problemi di pagamento di tasse loro. No!
Anzi li iscrivono possibilmente in Università private all’estero per non farlo
in Italia.
Laura, la social borghese, è nipote di un petroliere…ucci
ucci sento puzza di solducci e di chavismo! Appena diplomata dove va? In
Venezuela naturalmente. Nel paese di Bolivar svolge stage strani in
fantomatiche industrie di riso e poi si regala un bel viaggio in tutto il
Centro America. Guarda qui, guardà là, le idee vengono a galla.
Mantiene il suo stile un po’ imbronciata, si veste da
comunista ma con il portafogli gonfio e al sicuro. È stata molto fortunata,
entrata anche in Rai come giornalista facendo tappa, presso l’Agi, l’agenzia
giornalistica di proprietà di chi? Tattarattarattarattatà…. Niente po’ po’ di
meno che dell’ENI!!! (ENI-VENEZUELA-CHAVEZ-MADURO-MINISTEROESTERI). Entra poi
alla FAO, e poi all’ONU nel 1989. Infine approda all’Alto commissariato per
rifugiati dove può farsi un nome..ma grande interprete di un copione sa basarsi
su parole e immagini. Quindi medaglie, riconoscimenti, eletta nel 2009 italiano
dell’anno di Famigila Cristiana.
Un giornalista ha detto: “Laura, la francescana, ha lo
stesso pedrigree sociale e castaiolo di una Melandri o di una Concita De
Gregorio, solo che il suo orizzonte è più internazionale. Sa come incantare le
masse e il potere. Su twitter ha raccontato il suo incontro con Napolitano. Il
presidente l'ha salutata con queste parole: «Sangue freddo, fatica e successo».
Nessuna paura: Laura Boldrini è una predestinata”.
Ci doveva essere, in qualche modo, un legame con la
Revolución Socialista Bolivariana… dove si parla e si costringe la gente ai
sacrifici più neri, alla povertà che anche in Italia avanza, ma sulla propria
pelle non vivono nulla, anzi! Lussi, sfarzi e vacanze da sogno. Che bello
questo Socialismo organizzato in caste ricche e potenti.
Come vedete cari amici nessuna differenza da una star di
hollywood, tutto per l’immagine. Adesso parlano e usano i disgraziati
extracomunitari che arrivano in Italia, in nome dell’ umanità e si gli
hotel a 5 stelle per gli sbarcati, fregandocene degli italiani che sono alla
canna del gas, dei poveri pensionati che raccolgono frutta marcia avanzata
nelle piazze di mercato, de tanti, troppi nuovi poveri. Tanto su di loro
graveranno le spese e le tasse. La Boldrini e Renzi in vacanza a 1.600
euro al giorno mica possono capire cosa sia realmente la povertà! Ma non vi
ricorda i comandanti del governo venezuelano?
Qualcuno dirà che sono tutti uguali, è vero, ma qualcuno si
conosce come ricco e non basa la sua campagna mediatica personale sulla povertà
come invece fanno, falsamente, loro.
Pensano a tutto ma ai propri poveri no! Povera Italia che
futuro che ti aspetta!
Voglio riproporre un paio di concetti che ho letto su
“ictumzone” che mi hanno fatto riflettere molto, e se le cose stanno così, c’è
da farsi venire la pelle d’oca…siamo in piena evoluzione chavista.
“Boldrini, che è
espressione del Sistema, sebbene espressione naif, non vuole una società dove
vi siano dei legami. Vuole una società di individui anonimi e privi di
riferimenti affettivi: perché sono più controllabili, è più semplice
‘controllare’ chi non ama nessuno. Se ci pensate con attenzione è l’ideologia
della società utopica del comunismo, dove ai figli veniva insegnato che lo
Stato veniva prima dei genitori: e quale migliore modo, se non quello di
abolire del tutto la famiglia? Perché è la famiglia, il vero e unico ‘bunker’
della resistenza al Sistema. E’ la famiglia, dove la tradizione si perpetua. E’
la famiglia l’unico vero nemico dell’assolutismo. Perché è nel suo interno che
si creano legami di amore che entrano in contrasto con il Progetto. Nella
famiglia, e nei legami di sangue è l’intimo e ultimo rifugio di ciò che siamo:
finché ci sarà la famiglia, ‘loro’ non potranno vincere”.
Cosmo de La Fuente
septiembre 02, 2014
Maradona il tossico abbraccia il Papa silente
Il tossico di Maradona, malgrado sia un grosso evasore del fisco italiano, è tranquillamente in Italia e ha già abbracciato il Papa silente. Cosa aspettarci se il capo di Stato argentino, la sanguisuga Kirchner, che ha mandato il suo Paese nuovamente al fallimento, ha dichiarato che la politica economica di Maduro è la migliore al mondo? Da italiano tutto questo mi fa incazzare, da venezuelano mi indigna. Se Maradona non paga le tasse perchè dovremmo pagarle noi? Che manica di.... Meglio tacere.
Cosmo de La Fuente
septiembre 01, 2014
Venezuela: compra petrolio. Incredibile. Maduro porta alla rovina il paese.
PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA IL VENEZUELA COMPRA PETROLIO!!
Sarebbe bene che gli ultimi sedicenti comunicatori italiani sappiano che il sussidio che il Venezuela fornisce a Cuba è talmente alto (fornitura continua e gratuita) che il regime di Maduro, non soltanto è causa di un imminente fallimento economico del paese ma è, anche, un graduale deterioramento della produzione del “crudo” greggio venezuelano. La produzione è talmente bassa che la società petrolifera venezuelana PDVSA è stata costretta ad acquistarla all’estero (Algeria,Nigeria). La cosa sta facendo scalpore perché da una parte lo regala ai Governi dei Paesi circostanti, che vivono da parassiti sulle spalle del Venezuela (Cuba in prima fila) e dall’altro deve comprarlo. Questa è la ridicola politica economica del tiranno. L’ex direttore della PDVSA (Petróleos de Venezuela) sostiene che il governo è giunto al suo ultimo capitolo.
Malgrado abbia la maggiore riserva al mondo di greggio, la Società petrolifera venezuelana compra, in modo crescente, nafta pesante da miscelare con l’estrazione di crudo della Fascia Petrolifera dell’Orino, che è la maggior produzione. Queste miscele sono necessario per convertire l’extrapesante in prodotto esportabile.
Pazzescp che il paese con la maggiore riserva di petrolio del mondo ora debba comprarlo. Capito #IgnazioMarino #GianniVattimo ? quest’assurda dittatura non sa nemmeno farsi i conti!
* * * * * * *
Es necesario que todo el mundo lo sepa y que lo sepan en Italia, naturalmente. Comparte. La ignorancia del Gobierno Maduro acaba con Venezuela. Que se sepa.
Antonio Delgado:
El subsidio que Venezuela destina a Cuba se está tornando cada vez más difícil de sostener para el régimen de Nicolás Maduro, no solo por el alto costo monetario que conlleva para un país en quiebra, sino por el gradual deterioro en la producción del crudo venezolano, dijeron analistas.
Informes publicados esta semana muestran que la producción de los tradicionales crudos medianos y livianos venezolanos ha caído en tal magnitud que la estatal PDVSA se ha visto obligada a salir al mercado internacional a adquirirlos, situación que genera dudas sobre la sostenibilidad a largo plazo de regalar crudo por un lado, cuando por el otro hay que salir a comprarlo.
Para los expertos, que llevan años advirtiendo que Venezuela estaba matando a la gallina de los huevos de oro por la falta de inversión en la industria petrolera, la noticia de que el país contempla comprar crudo liviano argelino no causó gran sorpresa.
“Están llegando al capitulo final de una Crónica de una Muerte Anunciada”, comentó desde Miami Horacio Medina, ex gerente de PDVSA. “De hecho, tuvieron suerte, duraron mucho más de lo que se preveía, pero ya el destino los alcanzó”.
En una columna publicada esta semana, la diputada María Corina Machado coincidió.
“Lo lograron. El país con las mayores reservas de petróleo del mundo ahora importa petróleo. Arruinaron el agro y la pesca, las industrias, la producción de café, de cemento, el turismo, el acero. Todo lo que toca este régimen colapsa. Sólo quedaba el petróleo”.
Según un cable de la agencia Reuters, Venezuela está considerando importar crudo por primera vez en su historia y podría usar el petróleo ligero de Argelia para diluir su propio crudo extrapesado.
Pese a contar con las mayores reservas de crudo del mundo, PDVSA ha estado comprando un volumen creciente de nafta pesada para mezclar con la extracción de crudo extrapesado de la Faja Petrolífera del Orinoco, su mayor región productora.
Estas mezclas se hacen para convertir el extrapesado en un producto exportable, en medio del declive de la producción local de crudos medianos y livianos que antes se usaban como diluyentes y de retrasos en la construcción de nuevos mejoradores que pueden cambiar la calidad del crudo.
Las compras de nafta se han realizado a altos precios en el mercado abierto, lo que golpea su flujo de caja y afecta la principal fuente de ingresos del régimen de Nicolás Maduro.
No obstante, los crudos medianos y livianos que aún se siguen produciendo en Venezuela, y los que podrían ser utilizados para realizar las mezclas, son precisamente los que son enviados a Cuba, dado a que son los únicos que las refinerías de la isla están en condiciones de procesar.
El que Venezuela ahora se vea obligada a comprar cantidades significativas de crudo en el exterior para no utilizar los 120,000 barriles de su crudo de mejor calidad que envía a Cuba genera dudas sobre cuáles son las verdaderas prioridades del régimen.
Pero ante la grave crisis económica por la que atraviesa el país, con los anaqueles de los supermercados vacíos ante la falta de dólares para mantener las importaciones, la sostenibilidad del ese subsidio entra en duda, no solo porque representa varios miles de millones de dólares que el país necesita sino también porque se trata de un crudo que Venezuela requiere para poder mejorar el que vende en el exterior.
“Hace ya mucho tiempo que Venezuela debió reevaluar los acuerdos que mantiene con PetroCaribe”, dijo Juan Fernández, ex director ejecutivo de planificación de PDVSA.
Pero ahora, el que Venezuela se vea obligada a importar crudo debiera servir como una gran campanada de alarma.
“Esas importaciones, en un país que dice tener las mayores reservas petroleras del mundo, es una de las más grandes contradicciones”, dijo.
El problema está en que Venezuela, bajo los últimos 15 años de la Revolución Bolivariana, sacrificó el mantenimiento y la expansión de la industria petrolera venezolana para sacarle el máximo provecho a la renta petrolera.
Esa política, agravada por el despido masivo del talento de PDVSA, ha llevado al mal manejo de las operaciones de explotación en los tradicionales campos petroleros, donde el país obtenía sus crudos livianos y medianos.
“No han podido levantar la producción. En la región Occidental, la producción era de aproximadamente de unos 1.3 millones de barriles por día. Hoy se estima que están por debajo de los 600,000. Ellos la habían compensado sobreexplotando en el Oriente del país”, comentó Fernández.
Y esa sobreexplotación, realizada sin un adecuado mantenimiento, es lo que está ahora llevando a que la producción allí también disminuya.
“La caída de la producción en el Oriente y Occidente del país, en los campos que producen estos tipos de crudo, es muy significativa”, comentó Fernández.
Previamente, los planes de expansión conllevaban a incrementar la producción del crudo extrapesado en la región sur del país haciendo uso de un sistema para mejorar la calidad del crudo.
Pero allí también se produce otro problema, comentó Jorge Piñón, director del Centro de Política de Energía y Medio Ambiente de la Universidad de Texas en Austin.
“El problema es que ellos tienen un cuello de botella en Venezuela porque los mejoradores no están funcionando. No se les ha dado el mantenimiento adecuado y los nuevos mejoradores que debieron ser construidos para ver procesar la nueva producción del Orinoco no se han construido”, comentó.
Y a ese descuido se le suma la falta de atención que sufren los campos tradicionales.
“Más de una tercera parte de su producción viene de los campos maduros convencionales, de donde sale la mayor parte del crudo liviano y mediano, y esos también tienen problemas porque la producción convencional tradicional está bajando también y eso es crítico para el país”, agregó Piñón.
Pese a contar con las mayores reservas de crudo del mundo, PDVSA ha estado comprando un volumen creciente de nafta pesada para mezclar con la extracción de crudo extrapesado de la Faja Petrolífera del Orinoco, su mayor región productora.
Estas mezclas se hacen para convertir el extrapesado en un producto exportable, en medio del declive de la producción local de crudos medianos y livianos que antes se usaban como diluyentes y de retrasos en la construcción de nuevos mejoradores que pueden cambiar la calidad del crudo.
Cosmo de La Fuente
Sarebbe bene che gli ultimi sedicenti comunicatori italiani sappiano che il sussidio che il Venezuela fornisce a Cuba è talmente alto (fornitura continua e gratuita) che il regime di Maduro, non soltanto è causa di un imminente fallimento economico del paese ma è, anche, un graduale deterioramento della produzione del “crudo” greggio venezuelano. La produzione è talmente bassa che la società petrolifera venezuelana PDVSA è stata costretta ad acquistarla all’estero (Algeria,Nigeria). La cosa sta facendo scalpore perché da una parte lo regala ai Governi dei Paesi circostanti, che vivono da parassiti sulle spalle del Venezuela (Cuba in prima fila) e dall’altro deve comprarlo. Questa è la ridicola politica economica del tiranno. L’ex direttore della PDVSA (Petróleos de Venezuela) sostiene che il governo è giunto al suo ultimo capitolo.
Malgrado abbia la maggiore riserva al mondo di greggio, la Società petrolifera venezuelana compra, in modo crescente, nafta pesante da miscelare con l’estrazione di crudo della Fascia Petrolifera dell’Orino, che è la maggior produzione. Queste miscele sono necessario per convertire l’extrapesante in prodotto esportabile.
Pazzescp che il paese con la maggiore riserva di petrolio del mondo ora debba comprarlo. Capito #IgnazioMarino #GianniVattimo ? quest’assurda dittatura non sa nemmeno farsi i conti!
* * * * * * *
Es necesario que todo el mundo lo sepa y que lo sepan en Italia, naturalmente. Comparte. La ignorancia del Gobierno Maduro acaba con Venezuela. Que se sepa.
Antonio Delgado:
El subsidio que Venezuela destina a Cuba se está tornando cada vez más difícil de sostener para el régimen de Nicolás Maduro, no solo por el alto costo monetario que conlleva para un país en quiebra, sino por el gradual deterioro en la producción del crudo venezolano, dijeron analistas.
Informes publicados esta semana muestran que la producción de los tradicionales crudos medianos y livianos venezolanos ha caído en tal magnitud que la estatal PDVSA se ha visto obligada a salir al mercado internacional a adquirirlos, situación que genera dudas sobre la sostenibilidad a largo plazo de regalar crudo por un lado, cuando por el otro hay que salir a comprarlo.
Para los expertos, que llevan años advirtiendo que Venezuela estaba matando a la gallina de los huevos de oro por la falta de inversión en la industria petrolera, la noticia de que el país contempla comprar crudo liviano argelino no causó gran sorpresa.
“Están llegando al capitulo final de una Crónica de una Muerte Anunciada”, comentó desde Miami Horacio Medina, ex gerente de PDVSA. “De hecho, tuvieron suerte, duraron mucho más de lo que se preveía, pero ya el destino los alcanzó”.
En una columna publicada esta semana, la diputada María Corina Machado coincidió.
“Lo lograron. El país con las mayores reservas de petróleo del mundo ahora importa petróleo. Arruinaron el agro y la pesca, las industrias, la producción de café, de cemento, el turismo, el acero. Todo lo que toca este régimen colapsa. Sólo quedaba el petróleo”.
Según un cable de la agencia Reuters, Venezuela está considerando importar crudo por primera vez en su historia y podría usar el petróleo ligero de Argelia para diluir su propio crudo extrapesado.
Pese a contar con las mayores reservas de crudo del mundo, PDVSA ha estado comprando un volumen creciente de nafta pesada para mezclar con la extracción de crudo extrapesado de la Faja Petrolífera del Orinoco, su mayor región productora.
Estas mezclas se hacen para convertir el extrapesado en un producto exportable, en medio del declive de la producción local de crudos medianos y livianos que antes se usaban como diluyentes y de retrasos en la construcción de nuevos mejoradores que pueden cambiar la calidad del crudo.
Las compras de nafta se han realizado a altos precios en el mercado abierto, lo que golpea su flujo de caja y afecta la principal fuente de ingresos del régimen de Nicolás Maduro.
No obstante, los crudos medianos y livianos que aún se siguen produciendo en Venezuela, y los que podrían ser utilizados para realizar las mezclas, son precisamente los que son enviados a Cuba, dado a que son los únicos que las refinerías de la isla están en condiciones de procesar.
El que Venezuela ahora se vea obligada a comprar cantidades significativas de crudo en el exterior para no utilizar los 120,000 barriles de su crudo de mejor calidad que envía a Cuba genera dudas sobre cuáles son las verdaderas prioridades del régimen.
Pero ante la grave crisis económica por la que atraviesa el país, con los anaqueles de los supermercados vacíos ante la falta de dólares para mantener las importaciones, la sostenibilidad del ese subsidio entra en duda, no solo porque representa varios miles de millones de dólares que el país necesita sino también porque se trata de un crudo que Venezuela requiere para poder mejorar el que vende en el exterior.
“Hace ya mucho tiempo que Venezuela debió reevaluar los acuerdos que mantiene con PetroCaribe”, dijo Juan Fernández, ex director ejecutivo de planificación de PDVSA.
Pero ahora, el que Venezuela se vea obligada a importar crudo debiera servir como una gran campanada de alarma.
“Esas importaciones, en un país que dice tener las mayores reservas petroleras del mundo, es una de las más grandes contradicciones”, dijo.
El problema está en que Venezuela, bajo los últimos 15 años de la Revolución Bolivariana, sacrificó el mantenimiento y la expansión de la industria petrolera venezolana para sacarle el máximo provecho a la renta petrolera.
Esa política, agravada por el despido masivo del talento de PDVSA, ha llevado al mal manejo de las operaciones de explotación en los tradicionales campos petroleros, donde el país obtenía sus crudos livianos y medianos.
“No han podido levantar la producción. En la región Occidental, la producción era de aproximadamente de unos 1.3 millones de barriles por día. Hoy se estima que están por debajo de los 600,000. Ellos la habían compensado sobreexplotando en el Oriente del país”, comentó Fernández.
Y esa sobreexplotación, realizada sin un adecuado mantenimiento, es lo que está ahora llevando a que la producción allí también disminuya.
“La caída de la producción en el Oriente y Occidente del país, en los campos que producen estos tipos de crudo, es muy significativa”, comentó Fernández.
Previamente, los planes de expansión conllevaban a incrementar la producción del crudo extrapesado en la región sur del país haciendo uso de un sistema para mejorar la calidad del crudo.
Pero allí también se produce otro problema, comentó Jorge Piñón, director del Centro de Política de Energía y Medio Ambiente de la Universidad de Texas en Austin.
“El problema es que ellos tienen un cuello de botella en Venezuela porque los mejoradores no están funcionando. No se les ha dado el mantenimiento adecuado y los nuevos mejoradores que debieron ser construidos para ver procesar la nueva producción del Orinoco no se han construido”, comentó.
Y a ese descuido se le suma la falta de atención que sufren los campos tradicionales.
“Más de una tercera parte de su producción viene de los campos maduros convencionales, de donde sale la mayor parte del crudo liviano y mediano, y esos también tienen problemas porque la producción convencional tradicional está bajando también y eso es crítico para el país”, agregó Piñón.
Pese a contar con las mayores reservas de crudo del mundo, PDVSA ha estado comprando un volumen creciente de nafta pesada para mezclar con la extracción de crudo extrapesado de la Faja Petrolífera del Orinoco, su mayor región productora.
Estas mezclas se hacen para convertir el extrapesado en un producto exportable, en medio del declive de la producción local de crudos medianos y livianos que antes se usaban como diluyentes y de retrasos en la construcción de nuevos mejoradores que pueden cambiar la calidad del crudo.
Cosmo de La Fuente
Suscribirse a:
Entradas (Atom)