abril 30, 2013

Libro Presenze on line per parlamentari, ministri, senatori e dipendenti del Colle. Presidente della Repubblica compreso


In tempo di crisi e di accuse contro chi ha tutto e chi non ha nulla, parliamo di stipendi da capogiro per impiegati pubblici e politici: parlamentari, senatori, mnistri, presidenti, ecc.ecc. ecc.
Non solo vitalizi e corsie preferenziali, ma pluri incarichi e stipendi sempre al 100%. Si possono avere, ed esempio, 4 incarichi e 4 stipendi al 100% visto che nessuno ha il dono dell'ubiquità?
Siamo in campo certamente anticostituzionale. 
Ingiustizia verso i cittadini.
Propongo Libro Presenze per tutti, anche verificando il passato, in modo da vedere se e come questi personaggi hanno fatto presenza in tutti i luoghi riferiti ai loro incarichi di lavoro. Il Libro Presenze, ovviamente, anche on line. Questa sarebbe giustizia.
Se non è così, a mio avviso, è Frode legalizzata, che va certamente segnalata.
Cosmo de La Fuente
Twitter : @Cosmodelafuente

abril 29, 2013

Venezuelani in piazza a Torino il 5 maggio

Venezuelani con Capriles in marcia per la democrazia il 5 maggio
Domenica  5 maggio,  circa un centinaio di venezuelani si concentreranno per una marcia pacifica contro il mancato riconteggio dei voti delle ultime elezioni in Venezuela. Maduro, l’attuale presidente al centro della contestazione mondiale, è stato accusato dal suo oppositore Capriles di essersi insediato illegittimamente. Prove audio e scritte confermerebbero i brogli di una dittatura che da anni imperversa nel paese.  L’incontro, con bandiere e cappellini, avverrà in Piazza Castello, alle ore 15 che proseguirà con una marcia. Referente della manifestazione l’artista venezuelano Cosmo de La Fuente, conosciuto in Italia per alcuni suoi brani musicali e per essere l’autore di libri e articoli riguardanti il Venezuela. Contatti 3394596351
Uno degli articoli firmati da Cosmo.

Mediacontact Communications

abril 27, 2013

The Walking dead Electoral en Venezuela






En Venezuela votaron millones de muerto y a pesar de eso Maduro no obtuvo tampoco il 30% de los votos. Nada pudieron hacer los muertos.
El fraude màs imponente de la historia es el de Venezuela.
Maduro es presidente ilegìtimo como ilegìtimos son todos sus ministros.
A luchar para la libertad.
Cosmo de La Fuente

abril 26, 2013

Venezuela: dittatura travestita da socialismo

Qualsiasi dittatura, per far breccia nel popolo, si traveste da socialismo, anche se è puro fascismo. Lo ha fatto Hitler, lo ha fatto Ceausescu, lo ha fatto anche Mussolini quando andava a braccetto con il nazismo. Non si tratta più di politica, ma di libertà di pensiero, di parola, di potere non essere d'accordo senza rischiare la pelle. Chi non conosce la realtà del Venezuela dovrebbe tacere, oppure è in malafede. Corruzione, povertà, licenziamenti a manetta se non sei del governo, gente che chiede aiuto perhcè minacciata (funzionari pubblici). Invito tutti quelli che parlano tanto per parlare di mettersi in contatto con la maggior parte dei venezuelani, attraverso FB o TWITTER e rendersi conto ch siamo di fronte a una dittatura. Maduro ha perso clamorosamente, Capriles ha ottenuto il 70% dei voti, per quello la gente si rivolta. Non si tratta di borghesia, si parla di baraccopoli. Noi venezuelani non ci stiamo a farci invadere (già lo siamo da Cuba), se prima Chavez aveva un suo pensiero, questo zoticone ignorante di Maduro è una creatura di Castro. Non vogliamo Venecuba. Non vogliono fare il riconteggio dei voti perchè dovrebbero mollare. Da quando il comunismo si basa sulla dittatura e la mancata democrazia? Vi invito a leggere questo articolo http://www.newnotizie.it/2013/04/venezuela-dopo-le-elezioni-popolo-in-lotta-contro-la-dittatura/  E se qualcuno disinformato, in malafede o, semplicemente, perchè ha voglia di dire sempre il contrario di tutto vuol dire che un illegittimo come Maduro sia il nuovo socialismo, lasciamolo fare. Se il comunismo o il socialismo si basa su questa disinformazione certo che non ha un futuro. 
Maduro e il CNE non vogliono fare il riconteggio perchè dovrebbero subito uscire da Palacio Miraflores. Non può il mondo stare a guardare mentre in Venezuela si consuma il dramma della corruzione. Registrazioni audio, gente che lavora all'interno del Palacio, persone alle dipendenze di Maduro ormai parlano chiaramente, per le strade i venezuelani manifestano e scorre il sangue, sono solo i cubani a volere Maduro ormai. Lo volete capire o no?
Viva la libertà, viva il Venezuela democratico con il popolo e non con la dittatura, con il militarismo, con l'illegittimità di un governo che per la seconda volta vuol governare pur non avendo vinto. Forza Capriles Estamos con el Pueblo, estamos con Capriles, Lucha para nuestra Venezuela 
COSMO DE LA FUENTE

Leggi anche
 http://www.newnotizie.it/2013/04/venezuela-dopo-le-elezioni-popolo-in-lotta-contro-la-dittatura/

abril 25, 2013

Venezuela amenazada


Non è una sofferenza solo per i venezuelani, è una vergogna per il genere umano, per il mondo intero, che in un paese che dovrebbe essere libero e democratico si insedi al governo, per la seconda volta, chi ha perso e non chi ha vinto. Capriles sta rischiando la sua vita e non possiamo restare inermi di fronte a tanta ingiustizia. Il fascismo, la dittatura, la repressioni e i crimini contor l'uomo sono diventati all'ordine del giorno in Venezuela. Qualcosa bisogna fare per aiutare questa nazione o il mondo è destinato a fare una brutta fine. Quando incontri un ferito per la strada, per legge, devi soccorrerlo. Oggi è obbligatorio soccorrere il Venezuela e stare vicino a Capriles. Il governo illegittimo di Maduro deve uscire immediatamente.

Según alcaldesa Panamericano (Coloncito, Táchira) para quien trabajé, 4 militares de esa zona están detenidos en La Fría por ir con Capriles.
Capriles: La realidad es que se robaron las elecciones y deben explicarlo, señores del CNE no vamos a esperar más.
4 militari che vanno con Capriles sono stati arrestati.
Hanno rubato le elezioni e Capriles chiede che ne diano conto al popolo.
I venezuelani non sono disposti ad aspettare. Il mondo non può far finta di niente. Secondo gli ultimi dati i voti di Capriles sono stati il 70%.
5 Maggio venezuelani in Piazza Castello!
Willie Colòn asì dijo:
MADURO Y SU REGIMEN SON FASCISTA: POR DEFINICIÓN: El proyecto político del fascismo es instaurar un corporativismo estatal totalitario y una economía dirigista, mientras su base intelectual plantea la sumisión de la razón a la voluntad y la acción, aplicando un nacionalismo fuertemente identitario con componentes victimistas o revanchistas que conducen a la violencia ya sea de las masas adoctrinadas o de las corporaciones de seguridad del régimen contra los que el Estado define como enemigos por medio de un eficaz aparato de propaganda, aunado a un componente social interclasista, y una negación a ubicarse en el espectro político (izquierdas o derechas), lo que no impide que habitualmente diferentes enfoques ideológicos proporcionen diferentes visiones del fascismo.

abril 24, 2013

Venezuela: éramos felices y no lo sabìamos

ERAMOS FELICES Y NO LO SABIAMOS
Hermanos venezolanos, el día de hoy quise escribir unas cuantas líneas para recordarle al pueblo, la Venezuela que eramos y la que somos ahora. Y voy a empezar así:
Recuerdo cuando iba con mis padres al supermercado y habían 7 tipos de mayonesa (kraft, mavesa, la torre del oro, nelly, el castillo de oro, hellmans, la rika) hoy en día lo que se consiguen son 2 tipos y eso no mayonesa sino aderezos, recuerdo también que podíamos llevar la cantidad de azúcar y de harina que quisiéramos y no teníamos límites como ahora, recuerdo que mi papá poseía una ford 100 y nos dabamos el lujo de echarle cualquiera de los 5 tipos de gasolina que existían (83, 87, 89, 91 o 95) hoy en día tenemos dos tipos pero solo se consigue uno, recuerdo que existían los simpatizantes de AD y COPEI en una familia y nunca se peleaban, hoy día somos opositores y chavistas y nos odiamos a muerte gracias a Chavez que nos dividió como familia y como venezolanos, recuerdo que por un millón de bolívares de los viejos nos daban en colombia 15 millones de pesos, hoy en día nos dan por un millón de bs viejos 75 centavos de pesos, que les parece? Recuerdo también que si queríamos ir a los Estados Unidos no necesitábamos visa, ya que un dólar nos costaba 4,30 bs de los viejos. Recuerdo que si querías un carro de agencia te dabas el lujo de escoger el modelo y el color que tu quisieras, hoy en día no lo consigues ni siquiera chocado. Y así muchos recuerdos mas, que mientras mas vienen a mi mente mas nostalgia me da, han pasado 14 años de "revolución" y esto es lo que ha dejado: hambre, miseria, odio, escasez, etc. Moraleja de esta historia: quizás vivíamos en un paraíso demócrata llamado Venezuela y lo cambiamos por un infierno y desastre llamado socialismo del siglo 21. Por favor difunde esta cadena lo más que puedas, el pais te lo agradecera... Duelale a quien le. Duela..

abril 21, 2013

Venezuelani a Torino, manifestazione rimandata al 5 di maggio




la fecha cambiò, va a ser el 5
Marcha Venezolanos en Torino

“Recuento Editoría o es Todo un Cuento”

Domingo 5 de mayo, h. 3 pm, Piazza Castello

Tibisay y Maduro dijeron sì al recontaje solo porque querìan que se callara el cacerolazo durante la juramentaciòn. El ilegìtimo sigue y no tiene ninguna intenciòn de dejar el puesto al Presidente realmente electo 'Henrique Capriles'.
Participa a la marcha con Cosmo de La Fuente
contactos 3394596351  

abril 18, 2013

Venezolanos en Italia, Venezolanos en el mundo (La Lucha)


Venezolanos estamos respondiendo a la llamada mundial, todos podemos hacer algo. Hablar, escribir, manifestar en las calles. Yo escribo como periodista libre pero como saben los medios Italianos no cuentan la verdad. Sabemos que Maduro no tiene ni la mitad de los Votos que dice tener, por esa razon no quiere reconteo.
Les pido compartir y difundir las noticias que aparecen en esta pàgina y si no la ven, contactos en Twitter y Facebook
FB:
https://www.facebook.com/cosmo.delafuente?ref=tn_tnmn

Twitter:
@Cosmodelafuente

Venezuela Luchando 18/04/2013






Gloria al Bravo Pueblo

Parece que Maduro, el ilegítimo ordenó que quemaran las urnas, eso quiere decir que huno seguramente freaude. El Pueblo Venezolano no puede soportar eso. Me llegan siempre más noticias de parte de funcionarios públicos que dicen que son amenazados por el gobierno del usurpador y también por oficialistas. Entre los soldados ya hay quien pasa al lado del Pueblo.  Tampoco Chávez nunca obtuvo los votos que  dicen obtuvo Maduro, eso es toda mentira. Gloria al Bravo Pueblo. Venezolanos Unidos. El déspota enamorado de Cuba, tiene que irse ya. No queremos que Castro mande en nuestro Paìs y el Pueblo Venezolano dijo ‘NO’. Maduro es ilegal. Quiere sangre para que la gente no piense en los votos.
El audio en que Cabello reconoce la victoria de Capriles


Maduro ha chiesto di bruciare le urne. Un buon metodo per non dover più rispondere alle richieste di riconteggio. Intanto ci sono le prove della sua perdita. Non può aver avuto 60% dei voti ne nemmeno Chavez arrivava al 50%. Brogli e violenze per le strade. Funzionari pubblici mi scrivono chiedendo aiuto, perché sono sotto minaccia da parte del governo illegittimo di Maduro e dagli oficialistas. ‘Venezolanos Unidos’ contro questo sopruso. Il popolo grida: ‘Piombo a Maduro’.

abril 17, 2013

Venezuela, si me llego a morir sin ti

Así comía de niño, cuando mi mamá me críava,
y de la misma manera sigo comiendo para no
olvidarme de los perfumes de mi País lingo hoy herido.
La rica meriendita con Tío Rico el heladero y después a jugar
a fucilado  al callejón, con Dante, Manolo y Juan.
Quiero recordarte asì mi tierra linda, porque ni hombres ni riquezas, ni guerras y
Nunguna arma forjada contra mis recuerdos prevalecerá.
Te lo digo en muchos idiomas: Te quiero, Ti amo, I love you, Je t’aime..porque lejos
Estoy con mi cuerpo pero mi mente, mi corazón y mi alma siempre a ti se sienten atadas.
Y si me llego a morir ojalá que más rapido mi alma a ti pueda llegar.
Te amo Venezuela
[by Cosmo de La Fuente ]

Asì llora un Venezolano

Asi sufrimos los Venezolanos. Asi escribe un Venezolano:
Pa' que lean los guevones que aun no ha comprendido nada de nada.

UN VENEZOLANO EN EL EXTERIOR Somos muchos los que por diferentes motivos un día decidimos dejar nuestra casa, familia, amigos y amores para irnos a otra tierra a empezar de nuevo. Sin ventajas, sin enchufes, sin apoyo, sólo con la maleta llena de trapos inadecuados para el invierno, ilusiones, un título enrolladito (que sigue enrolladito y sin homologar) un paquete de Toronto y una lata de pirulín para aguantar hasta que el primer valiente se uniera o viniera a visitarnos. Un bolsillo lleno del dinero reunido durante el proceso de indecisión, y por si acaso con las groserías bien aprendidas en todos los idiomas posibles, para por lo menos saber cuándo nos estaban insultando.

Muchos quisimos tirar la toalla más de una vez y mandar a donde se merecía al ignorante de turno, agarrar el primer avión cuando no teníamos cerca a nadie que nos hiciera un caldo para pasar la gripe. Muchos gastamos todo lo que nos sobraba del sueldo en tarjetas, facturas, cibercafés, estampillas, y cuanto medio nos permitiera seguir en contacto con los que se quedaron en casa o con los otros que estaban desparramados por el mundo. Muchos tuvimos que autocantarnos cumpleaños, cenar solos en Navidad, trabajar en Año Nuevo para que el trago fuera menos amargo. Muchos nos perdimos los momentos importantes en la vida de nuestros seres queridos, no sólo la cotidianidad, sino esos memorables. Somos los eternos ausentes en las bodas, nacimientos, graduaciones, incluso de los funerales. Nos hemos convertido en facebooktwitterskypewhatsappviberfacetimedependientes, y eso después de haber superado la era de la icqmessengerpostalelectrónicafaxdependencia.
Hemos hecho nuevos amigos, formado una familia o hemos sido adoptados por la de otros. Nos hemos acostumbrado al frío, al trasporte público porque por estos lares nadie da la cola, a caminar sin aferrar la cartera como si se tratara de la vida, a usar los hospitales públicos, a no dejar la luz encendida, a abrir las ventanas antes que encender el aire acondicionado, a dejar las frutas tropicales para los momentos especiales y atiborrarnos de fresas grandotas que sólo comíamos en la Colonia Tovar. Hemos aprendido a cruzar por donde se debe, conducir como se debe, bajar y subir donde se debe, a sentarnos en el autobús o ir apretados pero nunca colgando en la puerta, al silencio, a los parques con los columpios puestos, a la basura en las basureros, a la radio maaaaaaala y sin humor, al acento de Los Simpson, a cargar muchas moneditas en el bolsillo y reírnos solos pensando que rompimos el cochinito. Hemos aprendido a explicar a un carnicero cuál es el pedazo de carne que queremos para hacernos una carne mechada, y a que nos mire raro si le encargamos un pernil. Hemos llorado amargamente cuando al caminar por una calle lejana un artista callejero toca “Moliendo café”. Hemos sido hormiguitas ahorradoras para organizarnos una vacaciones en nuestra casa.

Nosotros no somos millonarios porque ganemos en dólares, euros o libras, no somos extranjeros porque tengamos doble nacionalidad, no somos sudacas, ni canarios. Somos un montón de gente que le ha echado pichón, tanto como en nuestro propio país, pero con las oportunidades que allí no nos deparaban estos catorce años. Nosotros somos testigos del cambio porque para poder ver la totalidad de las cosas, hay que tomar distancia. Somos unos nostálgicos permanentes que añoramos el lugar donde nacimos y crecimos, pero ese, incluso como era cuando nos fuimos, no el que ya no reconocemos.

Nosotros criticamos al gobierno de nuestro país, pero también al del que nos acoge. Nos quejamos de lo que va mal allí y aquí. Buscamos soluciones para los dos lados, queremos mejoras en los dos lados porque tenemos derecho a ellas. En el primero porque aunque estemos lejos nunca hemos dejado de ser venezolanos, y en el segundo porque somos ciudadanos pagadores de impuestos y eso nos da derecho a exigir. Nosotros somos los que con las tripas revueltas le reclamamos a los que ni siquiera saben cómo se hace un papelón con limón que ponga de ejemplo lo indefendible. Sí, porque por aquí abundan los que ponen a Venezuela como modelo de no sé qué, pero ni a palo se desprenden de sus beneficios y se van con sus macundales a vivir todo aquello de lo que nosotros salimos huyendo.

Nosotros somos esos con amigos en todo el mundo que siempre tenemos visita en casa, que cargamos y pedimos encargos, esos mismos que sufrimos paranoias nocturnas preguntándonos si nuestros seres queridos están en casa sanos y salvos, que aunque estemos pasando el peor trago de nuestras vidas siempre le decimos a nuestras madres que “estamos finos”. Nosotros somos los que hacemos reír a nuestros nuevos amigos, los que les decimos que tienen que conocer el mejor país del mundo, pero que no vayan solos. Nosotros somos los que dejamos “el pelero”, sí, es verdad, pero somos venezolanos, amamos a nuestra patria, la extrañamos y siempre pensamos que aunque sea viejitos vamos a regresar. Nosotros somos los que aguantamos el chaparrón solos y desde lejos, nos fuimos y merecemos el mismo respeto que los que se quedaron, pero mucho cuidado, no se equivoquen, estamos lejos pero no somos traidores!!!
 
Asi llora hoy mi corazòn pensando en Venezuela
Cosmo de La Fuente