mayo 27, 2011

Cosima: la zia assassina

Taranto - (Adnkronos) - Così Concetta Serrano dopo l'ultimo colpo di scena con l'arresto della sorella. Si aggrava la situazione di Sabrina Misseri. Ora è accusata di omicidio premeditato della cugina. La madre accusata di concorso in omicidio e in soppressione di cadavere, è stata portata nello stesso carcere dove sono rinchiusi sia lei che il marito Michele. Delitto Avetrana, nuova ordinanza per Sabrina e Cosima va in carcere .
Non è così raro che componenti di famiglia e parenti si macchino di atroci delitti come quello della povera Sarah Scazzi. La zia Cosima era già gelosa della sorella, da giovane e, quando ha visto che la nipotina era diventata belle e richiesta, mentre le sue figlie dei mostri grassi, ha pensato di eliminare quest'ennesima 'fortuna' (secondo lei) della sorella Concetta.
Che marcisa in galera questo elemento!

mayo 25, 2011

Joaquín Cortés: si confessa alle italiane

Mentre Joaquín Cortés parla, sembra ballare. Accompagnato da un italiano musicato in spagnolo, muove le mani con gesti precisi, solleva le braccia, batte i piedi. Approfittando di una breve visita in Italia, lo abbiamo intervistato presso l'hotel Seven Stars Galleria di Milano, e abbiamo assistito a uno spettacolo di grazia e intelligenza.
Stai presentando a Madrid il tuo ultimo spettacolo, Calé (Gitano). Di che si tratta?
È un riassunto della mia carriera, un viaggio nel passato. Dopo vent’anni mi sono chiesto: da dove vengo? dove sono arrivato? Così ho raccolto sei spettacoli e li ho rivisitati, inserendoli in Calé, che porterò presto anche qui.
Contamini il flamenco con danza classica e moderna.
Il flamenco è una cosa, la mia versione un'altra. Ho sempre cercato uno stile personale, mixando gli stili, usando gospel, jazz, araba, latina. Il flamenco purista è il mio dna culturale, ma ne ho tratto una cosa nuova. Ora sono molti i seguaci del flamenco fusion. Nella storia del flamenco, credo ci sia un prima e un dopo Cortés.

Cosa significa questa danza per te?
È un modo di sentire e comunicare. Attraverso l'espressione corporale passo una visione del mondo. È una forma di vita, per questo varia nel tempo. Modificando il flamenco ho voluto creare un discorso universale, facendolo uscire dalla nicchia.

I puristi ti hanno criticato?
All'inizio molti non ne capivano il senso. Il pubblico si è visto apparire questo ventenne, che presentava un movimento nuovo, era ovvio che all’inizio non piacesse.

Prima il flamenco era una danza femminile.
La danza è ambigua, non è né maschile né femminile. Quando ballo, nel modo in cui muovo le mani, i piedi, tutto il corpo, sono una fusione di uomo e donna.

Spesso i tuoi costumi sono disegnati da grandi stilisti.
Sono stato uno dei primi a usare costumi firmati. Giorgio Armani, per esempio, mi ha vestito in tre lavori, che verranno riproposti in Calé. Penso che la moda sia un'espressione culturale, come l'architettura, il teatro.
Sei del 1969, com’era essere gitano nella Spagna degli anni Settanta?
Ho avuto problemi, ma non perché gitano, perché studiavo danza. Ogni giorno a ricreazione facevo a botte nel cortile, per difendermi dai compagni. A scuola di danza ero l'unico maschio in mezzo a 35 bambine. Mi esercitavo da mia nonna, sul pavimento di legno e i vicini si lamentavano sempre. Ero innamorato della danza sin da piccolo, e questo mi ha fatto superare ogni difficoltà.
A che cosa hai dovuto rinunciare per il successo?
La danza è stata il primo amore e ancora oggi è l'unico che dura. Ho consacrato la mia vita e sono così contento che non lo sento come un sacrificio.
Il Parlamento europeo ti ha nominato ambasciatore del popolo gitano. Che ruolo ha l’identità gitana nel mondo globalizzato?
Il mio impegno è combattere la discriminazione verso i rom. Mi batto perché non siano considerati cittadini di serie B, perché abbiano le stesse possibilità di tutti. I pregiudizi sono la cosa che mi fa più rabbia.
Con la tua arte hai girato il mondo. Qual è il paese che ti ha più colpito?
Ricevo un'accoglienza calorosa ovunque, però dico sempre che l'Italia è la mia seconda casa, dove ho trovato persone che hanno sempre creduto in me, come il mio amico Giorgio Armani.

Hai ballato nei teatri più prestigiosi. Quale ti ha emozionato di più?
Il Royal Albert Hall di Londra è stato il primo grande tempio in cui ho ballato. Avevo 24 anni e ci fu il record di biglietti venduti per tutti i dodici giorni di spettacolo. Sono venute a vedermi tante star che avevo sempre ammirato: Mick Jagger, Eric Clapton, Sting, Bono, Madonna.

Puoi raccontarci qualche aneddoto sul dietro le quinte?
Una volta, durante un importante spettacolo a Montecarlo, è venuto in camerino Michael Jackson e mi ha chiesto di insegnarli dei passi di flamenco. Poi li ho visti in due suoi video musicali.
Il flamenco è passione, anima, sangue. Qual è l'emozione più importante?
Sapere che sto ballando per mia madre, per la mia famiglia. Mi sento volare, libero come Peter Pan, ma al tempo stesso sento forte il legame con la mia gente. Mia madre è mancata due anni fa e da allora è come se una luce si sia spenta. La danza la riaccende.

Uno dei tuoi spettacoli si intitola “Mi soledad”. Soffri davvero di solitudine?
Il lavoro mi porta spesso a stare da solo. Non è facile, ma così posso pensare alle coreografie, alla mia famiglia, ai miei progetti.

Dobbiamo pensare che il flamenco è un ballo triste?
No, è sensuale, pieno di passione e mistero. È come fare l'amore, ogni volta è diverso. E poi è rivoluzionario, è l'espressione del desiderio di libertà. Mi definisco un ribelle con una causa.
I ribelli affascinano, si sa. Le lettrici di alfemminile vogliono sapere come si fa a conquistarti.
Non c'è una regola, è un insieme di cose. Mi conquista il feeling tra due persone, quando basta uno sguardo a creare intesa.

Invece a te che cosa colpisce di più in una donna?
La personalità, perché dura per sempre. La bellezza svanisce, mentre la forza, il coraggio, restano. Mi piacciono le donne decise, che hanno consapevolezza del mondo, che amano confrontarsi alla pari.

Che cosa proprio non ti piace?
Quando mi dicono sempre sì solo per farmi contento.

Uno che sa leggere le donne come pochi è Pedro Almodóvar, col quale hai lavorato.
Pedro è un grande regista, ha creato uno stile tanto personale da diventare un riferimento. Sul set è molto esigente, ma con me è stato simpaticissimo. Mentre giravamo Il Fiore del mio segreto, stavo preparando uno spettacolo con 60 ballerini, Pasión Gitana, e appena avevo un momento libero scappavo a teatro, mentre lui cercava di trattenermi. Quanto abbiamo riso per questo!
Hai girato anche in Italia in Vaniglia e cioccolato, con Maria Grazia Cucinotta, e sei spesso qui in tournée. Che cosa ami di più dell'Italia?
La cultura, che è molto simile alla nostra. Amo il calore della gente, l’accoglienza. Mi piacciono l'arte, l'architettura, e la cucina: mangerei anche tre piatti di pasta al giorno!

E quella che non sopporti?
Ce n'è una, ma preferisco tenerla per me.

Hai collaborato con tantissime star. Dicci chi ti ha colpito di più.
Ciascuna mi ha regalato qualcosa, sono stato molto fortunato a incontrarle. Sylvie Guillem, la grande danzatrice classica, mi ha dato qualcosa di speciale. Anche Jennifer Lopez.

La tua opera è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. Ti senti un esemplare in via di estinzione?
In effetti, sono un po' strano... scherzo! È davvero una grande emozione, perché anche quando non ballerò più, il mio lavoro e la mia passione saranno lì, conservati per tutti.
Intervitsa di Vito de Biasi
alfemminile.com

mayo 11, 2011

Referendum: importante comunicazione




































Leggi fino in fondo, è un importante messaggio per te. Qualunque sia il tuo ‘credo’ politico, questa è una vera ingiustizia, comunque.
Questi qua il 13 aprile hanno votato l'impunità per il loro capo facendoci credere di averlo fatto per il bene di noi cittadini.
- noi ci becchiamo un'ipoteca sulla casa, per una multa non pagata.

- Questi qua hanno la pensione garantita di 3.100 euro al mese lavorando 5 anni.
- noi lavoreremo fino ai 65 anni per avere una pensione forse pari a metà dello

Questi qua beneficiano gratis di aereo, treno, autostrada, cinema, ristoranti, ecc.
- noi paghiamo anche la carta igienica dei figli a scuola.


Il 12 e il 13 giugno pensate di andare al mare?

Fate girare questo messaggio!!!!
E' molto importante per me, per te, per i tuoi amici, per i tuoi figli e per i tuoi nipoti, presentarsi al referendum abrogativo del 12-13 giugno 2011. E' l'unico strumento, oltre alle elezioni, che ci fa sentire parte attiva di questo stato.

Il referendum avrà quattro quesiti, uno più importante dell'altro. Ve li elenco in maniera molto molto stringata.
Primo quesito (Acqua) Vuoi eliminare la legge che dà l'affidamento a soggetti privati o privati/pubblici la gestione del servizio idrico?

Secondo quesito (Acqua) Vuoi eliminare la legge che consente al gestore di avere un profitto proprio sulla tariffa dell'acqua, indipendente da un reinvestimento per la riqualificazione della rete idrica?

Terzo quesito (Centrali Nucleari) Vuoi eliminare la legge che permette la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano?

Quarto quesito (Legittimo Impedimento) Vuoi eliminare la legge che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di non comparire in udienza penale durante la loro carica?

... Come per ogni referendum bisognerà raggiungere il quorum. 25 milioni di persone, il 50% degli aventi diritto, dovrà recarsi alle urne per rendere il referendum valido.

... per far valere i nostri diritti di cittadini, capaci di dare una risposta a leggi che remano contro di noi.

RICORDA: Condividi questo post con tutti i tuoi contatti. Pubblicizziamo questi argomenti

RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè non saranno fatti passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset, ma è necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone perchè sia valido.

Passaparola!
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Sparire si può (per ritrovare se stessi). Scappiamo insieme!

mayo 05, 2011

Cinema e spettacolo:I mille volti di 'Cosmo de La Fuente' alias Carlos Gullì





Grazie a Mimmix, il bellissimo articolo







I mille volti di Cosmo de La Fuente, alias Carlos GULLI’
Quando anni fa Cosmo, nato a Caracas da genitori italiani emigrati, è arrivato a Torino, non avrebbe mai pensato che sarebbe diventato l’italo venezuelano più conosciuto nel nostro paese. Non solo per i successi delle sue canzoni che, a dir il vero, hanno fruttato guadagni soltanto a discografici milanesi e romani lasciando all’artista soltanto le briciole, ma proprio per il rapporto umano che, di anno in anno, Cosmo ha costruito con il suo pubblico.
Uno dei personaggi più poliedrici del mondo dello spettacolo italiano: “Soledad, Bailando Meneaito, L’amica del cuore’ sono alcune delle sue più celebri canzoni, ma Cosmo (Carlos per gli amici) ha portato in Italia, alla fine degli anni Ottanta, il gusto e il sound Sudamericano. La musica Salsa e Merengue è targata proprio Cosmo de La Fuente. Il gusto è quello del suo Sabor Tropical, tipico ristorante caraibico-venezuelano alle porte di Torino.
Cosmo è anche un bravo attore che proviene dal mondo delle telenovelas venezuelane. In Italia ha lavorato con Sollima, con Amurri, per il Cinema e nelle più importanti fiction Rai e Mediaset. Perché nelle redazioni di molti giornali arrivano decine e decine di lettere e mail in cui si chiedono informazioni su Cosmo? Non è solo per le sue perfomance artistiche, in realtà l’artista italo-venezuelano ha toccato il cuore di tutti con il suo libro ‘Ancora una volta ho perso il treno’ e per i suoi numerosi articoli, ricercatissimi, sia in rete che su carta stampata. Gli argomenti trattati da Carlos sono tra i più svariati: Chavez; genitori separati dai figli; le problematiche legate alle classi emarginate; ecc.
La carta vincente di Cosmo de La Fuente è certamente il non aver mai perso il contatto con la realtà. Laureatosi presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Torino, si è dedicato attivamente a molteplici attività che hanno mostrato, in più occasioni, le caratteristiche di un uomo dalla mente sveglia e creativa. Una rapida ricerca on line sarà sufficiente per rendersi conto di quanto sia amato l’uomo e il personaggio Cosmo de La Fuente.
P.Caruso (Mimmix)
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