junio 10, 2011

Momentos intervista Cosmo de La Fuente





Mille volti e i segreti di un nome molto conosciuto dagli italiani
Mille volti per via delle sue numerose attività: cantante di successo; cuoco d’eccezione al Sabor Tropical e scrittore di ‘Ancora una volta ho perso il treno’ il libro che è ormai sulla bocca di tutti per via del messaggio tra le righe (sparire è possibile).
Nell’intervista rilasciata a ‘Momentos’ versione latinoamericana del Time, le sue parole suonano così.

Perché sostieni la causa di ‘Sparire si può’?
Credo nella possibilità e nel diritto di poter sparire, nel senso buono della parola. Se non riesci più a vivere la tua esistenza così com’è devi poter avere una porta di uscita. Ricominciare dall’inizio occupandosi, finalmente, della propria anima. Non dirmi ora che questa frase presenta un messaggio subliminale. I miei messaggi sono diretti all’anima.

Chi è ‘Chance segunda’?
Esattamente non lo so nemmeno io. Sono stato contattato come spesso avviene da parte di chi legge i miei libri e i miei articoli. Ne ho parlato molto certo, in maniera anche velata. Ma so soltanto che ti aiuta a vivere il tuo sogno. Altro non posso dire ovviamente.

Come vivi il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Benissimo credo. Ricevo lettere, mail e persino telefonate, il mio numero si trova facilmente. Scambi di opinioni sui fatti della vita.

Perché in Italia?
Sono nato e cresciuto in Venezuela ma le mie origini sono italiane. Mio padre ci ha riportati qui e vivo la doppia necessità di due paesi diversi e bellissimi.

Cos’è il Sabor Tropical?
Il mio angolo di Sudamerica in Italia. Alle porte di Torino, forse prossimamente in città. Sono stato il primo a mettere su un locale venezuelano, caraibico. Nel 1991 quando nessuno ancora proponeva né la musica sudamericana e neppure i ristoranti di questo tipo.

Sei cuoco, cantante, attore o scrittore?
Sono tutto quello che mi è piaciuto fare. Cuoco per passione, cantante per caso e attore per delizia. Scrivo, che è la cosa che più mi piace. Quando mi hanno detto che per scrivere seriamente ci vuole la laurea, ho preso anche quello. Ora che sono laureato scrivo come prima.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Scappare e sistemarmi da qualche parte dove riuscire a capirmi.

Cosa ne pensi della politica italiana?
Gran casino come quella del Venezuela. Tanta delusione e qualche speranza.

E di quella venezuelana?
No comment. La libertà di parola in questo caso non esiste.

Quale altro segreto nascondi?
Se te lo dicessi che segreto sarebbe? In Italia dicono il segreto di Pulcinella. Ma dico sempre tutto ai miei lettori, quindi tra le righe, chi mi conosce, scopre tutto di me. Le parole del mio libro ‘Ancora una volta ho perso il treno’ sono facilmente rintracciabili in rete. Io sono qui per ora.
È vero che fai parte di una società segreta?
Davvero? Non lo sapevo nemmeno io. Pensa un po’. Un segreto davvero enorme se non l’ho scoperto neppure io.
A quante persone hai fatto del bene?
Non spetta a me dirlo.
A quante persone hai fatto del male?
Spero poche. Per poche che siano, comunque, sono sempre troppe. Anche soltanto una.
Chi ami?
Mio padre che è morto. Mia figlia e mia mamma. Poi sono convinto che un cordone ombelicale mi leghi a tutti quelli che continuano a pensare che ci sono argomenti interessanti da affrontare insieme. In questo momento amo anche te.
[intervista a cura di Pedro Gonzales Lozada]

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