agosto 24, 2010

Nuovo disco per COSMO DE LA FUENTE

Così come gira la notizia la pubblico e confermo:
si, sto preparando una nuova canzone.
In autunno il ritorno di COSMO DE LA FUENTE, una nuova canzone che promette far ballare tutta l'Italia. La produzione conta di bissare il successone di 'Tormento de Amor' la bachata che ha scalato le classifiche latine di Miami cantata da Cosmo e Adinne, e anche il tormentone 'Bailando Meneaito' che Cosmo ha portato in Italia alcuni anni fa. Gli aficionados dell'artista sono pronti a godersi questo nuovo ballo.

Fonti

Paolo Caruso: caruso_news@yahoo.it

Mediacontact

www.cosmodelafuente.com

agosto 05, 2010

Uomini carnefici

Devo dire che i suoi scritti riflettono molto la realtà e la descrivono con precisione. Ci sono molti casi aberranti come la storia narrata, ma mi permetto di aggiungere che all’universo degli uomini (si fa per dire) carnefici e non solo delle ex mogli, soprattutto dei figli, va aggiunta una fetta di donne spietate.

Mi spiego, la casistica è:

1. a parte i casi di prevaricazione maschile e di interesse economico ci sono casi, purtroppo sempre più frequenti, di psicopatici che non verranno mai smascherati perché la giustizia e gli strumenti sono inadeguati e permissivi. Mi spiego, non esiste una forma di controllo effettivo delle condotte pregresse di questi signori, i quali ben organizzati, pongono all’attenzione dei servizi sociali le loro tesi, ovvero pretesti riconoscibili anche ad un bambino, che diventano i solo argomenti della mediazione. Altro non c’è. Ne deriva che gli stessi continueranno ad esercitare violenza psichica alla ex moglie attraverso i figli ed a questi ovviamente. Spesso,le donne vittime di queste situazioni, finiscono esauste e sfiduciate poiché nessuno capisce il vero problema: lo stato di psicopatico dell’ex coniuge. Così andrà avanti l’esistenza di queste donne e dei suoi figli, ecc. ecc….

2. altri casi vedono la donna spietata, diabolica, che premeditatamente ha preparato il cd. piattino al marito. Si tratta di donne che inscenano presunte violenze fisiche, sessuali, maltrattamenti, che negano il rapporto dei figli con il padre, che plagiano i figli e che li gestiscono come proprietà privata.

Ebbene, le Procure di fronte alle denunce di queste donne, che dalla lettura dei verbali danno evidente prova di incongruenza, insomma di menzogna, rimettono questo signori padri ai tribunali penali. E non è detto che i poveracci riescano a venirne fuori, soprattutto quando sono ingenui, come lo sono (altrimenti avrebbero capito prima chi avevano sposato), si trovano incriminati per reati che non si sa da dove saltano fuori. Occorrono anni, denaro, avvocati, stress e in via prudenziale l’allontanamento dai figli, e forse saranno assolti. Ma non è detto. Ebbene, mi domando perché la giustizia ed i servizi sociali si nascondono dietro il non intervento attesa la delicatezza della materia, nell’interesse dei figli (quale?)ecc…

Non vorrei tediarLa, ma dico questo perché sono molto amareggiata per una vicenda del II caso che interessa mio fratello e mia sorella. I rispettivi coniugi, hanno una relazione, scoperti hanno preso a fare il lui violenza psicologica e plagio ai figli, la lei, segue gli ordini di lui, consistenti nel voler mandare in galera mio fratello. Sin dall’inizio l’hanno detto. La signora ha sporto ben 4 querele e mio fratello dovrà affrontare un processo sulla base delle sole incongruenti dichiarazioni della matta. Non solo, poiché mio fratello è nell’arma dei carabinieri, la signora ha inviato diffide a tutti i ministeri e comando superiore dell’arma. Insomma lo sta sputtanando in tutti i modi, benché il comando dal quale dipende, ben conosce la rettitudine di mio fratello. Sistematicamente nega le visite ai figli, crea confusione negli appuntamenti per il loro prelievo, indottrina i bambini e soprattutto la bambina di 8 anni le riferisce ogni cosa. Ad esempio una volta ha registrato la bambina che riferiva che il padre aveva dato dell’animale all’ex zio (il suo amante) la stessa cosa ha fatto il marito di mia sorella con sua figlia. Entrambe le registrazioni sono state poste a base di un’altra querela di entrambi contro mio fratello. L’ex marito di mia sorella dice alle figlie che la madre le farà morire, che dovranno testimoniare in tribunale che l a madre è pazza ecc. .. Questi dei brevi esempi. Di fatto i giudici delle due separazioni, quelli del tr, per i minori e la procura stanno a guardare, come i servizi sociali interessati che dicono che tutto va bene…………….scusi lo sfogo

agosto 04, 2010

Ecco perchè la RAI censura il NO CHAVEZ

Inserito 2 giorni fa da APCOM

"Le aziende italiane lavorano in Venezuela grazie al rapporto personale che c'è tra Berlusconi e il presidente Ugo Chavez". E' quanto ha detto il vice ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli parlando dell'export italiano durante una tavola rotonda organizzata nell'ambito di Cortina Incontra. "Chavez ci fa fare le cose - ha detto Castelli - perché siamo bravissimi e c'è una storia delle imprese italiane in Venezuela, ma anche grazie 'al mio amigo Berlusconi', 'salutami Berlusconi' e 'viva Berlusconi'. Le grandi opere infrastrutturali - ha evidenziato - vengono fatte quasi sempre, in Paesi dove non c'e' grande democrazia e mercato: decide l'autorità politica, che spesso è dittatoriale, per cui il rapporto personale tra il grande capo di quel paese e il grande capo del nostro paese è fondamentale".

Berlusconi e Chavez si amano


Chi se ne frega se in Venezuela non c'è democrazia!

A seguito delle dichiarazioni del Ministro Castelli sulla relazione Berlusconi-Chavez l'On. Marco Zacchera ha introdotto una interrogazione parlamentare che copio:


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

ZACCHERA – al Ministro per le infrastrutture

Per sapere, premesso che
L’agenzia di stampa APCOM ha diffuso in data 2 agosto il seguente comunicato ripreso ampiamente da altri mezzi di comunicazione:
"Le aziende italiane lavorano in Venezuela grazie al rapporto personale che c'è tra Berlusconi e il presidente Ugo Chavez". E' quanto ha detto il vice ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli parlando dell'export italiano durante una tavola rotonda organizzata nell'ambito di Cortina Incontra. "Chavez ci fa fare le cose - ha detto Castelli - perché siamo bravissimi e c'è una storia delle imprese italiane in Venezuela, ma anche grazie 'al mio amigo Berlusconi', 'salutami Berlusconi' e 'viva Berlusconi'. Le grandi opere infrastrutturali - ha evidenziato - vengono fatte quasi sempre, in Paesi dove non c'e' grande democrazia e mercato: decide l'autorità politica, che spesso è dittatoriale, per cui il rapporto personale tra il grande capo di quel paese e il grande capo del nostro paese è fondamentale".

Se quanto riportato viene confermato dal vice ministro Roberto Castelli


In questo caso se – nel dichiarare quanto sopra – abbia tenuto in considerazione i limiti imposti alla democrazia in Venezuela da parte del presidente Chavez nonché le iniziative adottate dal suo regime contro le imprese italiane di piccole e medie dimensioni o di quegli italo-venezuelani operanti da decenni in quel paese, molte delle quali sono state nazionalizzate od espropriate



Se l’Italia intenda o meno continuare nel difendere gli investimenti italiani in questo paese che non sono solo le commesse per grandi infrastrutture ma tutta una rete di imprese che da tanti anni rappresentano la realtà italiana in Venezuela e che in questi ultimi anni sempre più spesso sono vessate da una politica chavista pesantemente discriminatoria.



On. Marco Zacchera

agosto 02, 2010

Saluto d'agosto


E' strano come persone, parenti, amici, riescano, per un motivo o per un altro, a scomparire dalla propria mente, a sbiadire dal proprio cuore. Non è un discorso tipico del mese di agosto, ma a volte succede di guardarsi indietro e vedere quanto tempo si è sprecato con persone che poi diventano il 'nulla'.
Guardate questa notizia:
Ha lasciato ai carabinieri di Capri un patrimonio di alcuni milioni di euro. Tanto valgono il palazzotto caprese di via Belvedere Cesina con quattro appartamenti e il fondo agricolo con rudere in via Marucella. Un piccolo tesoro immobiliare appartenente a Michele Salvia, un caprese semplice che aveva lavorato come telefonista e lift al Grand Hotel Quisisana. Michele è morto a 78 anni nella sua casa, dove aveva coltivato con passione l'orto e la vigna vivendo solo, senza vedere mai né amici né parenti. Nessuno poteva immaginare la sorpresa preparata per l'apertura del suo testamento, consegnato dopo la morte di Michele al comandante della stazione dei carabinieri di Capri in via Roma. Il maresciallo Michele Sansonne quasi non credeva di essere il destinatario delle ultime volontà di un caprese che nemmeno ricordava di avere mai incontrato. Ma la decisione era stata presa: mobili e immobili andranno all'Arma dei Carabinieri di Capri. La notizia è esplosa in piazzetta come una bomba tra lo stupore di tutti. Ma a restare di sasso sono stati soprattutto i parenti, certo impreparati al tiro mancino del loro congiunto. Anna Maria Boniello
Non è poi così strano, credo. In fondo chi è che ti sta vicino, che divide con te i tuoi momenti finali? Magari un parente, magari un figlio, forse un estraneo... ma come non si è genitori solo per aver messo al mondo un figlio, non si è figli solo perchè un certificato lo dice.
In questi giorni è mancata una signora inglese che viveva a Carmagnola (Torino), viveva sola con suo figlio perchè era stata una ragazza madre. Ammalatasi di tumore, nessuno della sua famiglia (sorella, cugine e nipoti) si è mai occupata di lei, se non dopo la morte sperando di avere in eredità qualcosa. La signora ha pensato a suo figlio e a un paio di amiche, che le sono state vicine, per i suoi nipoti e sorella, niente. Potete condannarla?
Forse è così che va la vita. I volti sbiadiscono dal cuore e dalla mente.
Buone vacanze.
CdF