marzo 05, 2010

Speriamo che in Venezuela torni la democrazia svanita nel nulla



Roma, 4 mar (Velino/Velino Latam) - “Speriamo che ci possa essere un nuovo inizio da parte del governo venezuelano. Speriamo che Caracas ripristini una piena democrazia, la libertà di stampa, la proprietà privata e torni al libero mercato. Speriamo che il Venezuela guardi a modelli che trovano più a sud come Brasile e Cile. Sarebbe nell'interesse prima di tutto dei cittadini venezuelani, ma anche per tutti i Paesi vicini”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Hillary Clinton nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim, in occasione della sua visita in Brasile. Rispondendo alle domande dei cronisti su un eventuale coinvolgimento degli Usa nelle accuse mosse dalla giustizia spagnola a Caracas, ovvero il legame del governo venezuelano con Eta e Farc, Clinton ha risposto : “Non conosco le accuse mosse da Caracas al nostro governo e quindi posso solo ribadire quello che abbiamo detto molte volte: non siamo coinvolti in attività che possono danneggiare qualsiasi venezuelano. Siamo dispiaciuti per il comportamento del governo venezuelano che riteniamo improduttivo rispetto alle relazioni con i Paesi vicini e crediamo che questo limiti, in maniera lenta ma effettiva, le libertà nel Paese finendo per colpire i cittadini venezuelani”. Di diverso avviso Amorim che ha dichiarato: “Non condivido quello che ha detto Clinton ma sono d'accordo su un punto: sul fatto che debba guardare a sud. Per questo abbiamo invitato il Venezuela a entrare a far parte del Mercosur come membro effettivo, Credo che sarebbe molto positivo e favorirebbe l'allargamento delle relazioni venezuelane con gli altri Paesi sudamericani. Sono convinto che avrebbe un effetto molto positivo”.
Da Caracas erano arrivate accuse contro Stati Uniti, Spagna e contro la Corte interamericana per i diritti umani che starebbero agendo “di comune accordo” per diffamare e destabilizzare l'esecutivo venezuelano. Accuse mosse dall'ambasciatore del governo di Hugo Chavez all'Osa (Organizzazione degli Stati americani) Ray Chaderton. Nel corso di una seduta del Consiglio permanente dell'organismo continentale il diplomatico ha sostenuto che “dietro questi attacchi incessanti ci sono gli interessi della dittatura globale e l'applicazione implacabile dell'agenda di Bush”. Riferendosi al recente dossier del Dipartimento di Stato che critica le politiche di lotta alla droga di Caracas, Chaderton ha aggiunto: “Un alto funzionario del primo consumatore di droga accusa il Venezuela di fare da ponte al narcotraffico. Sottostima i nostri sforzi ma non agisce in casa propria”. Sulle accuse mosse dalla giudice spagnolo Eloy Velasco l'ambasciatore venezuelano invece commenta: “Convalida le manipolazioni di una cassa di Pandora cibernetica – i computer delle Farc ritrovati dopo un bombardamento in territorio ecuadoriano da parte dell'esercito colombiano – e lega il Venezuela a Eta e Farc senza prove”.

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