diciembre 26, 2009

Allarme terrorismo sugli aerei - al Qaeda all'attacco


(AGI) - Washington, 26 dic. - Un nigeriano 23enne legato ad al Qaeda ha tentato di far esplodere venerdi' un aereo con 278 persone a bordo a Detroit. Il responsabile, legato secondo l'Fbi a organizzazioni fondamentaliste islamiche, ha fatto esplodere un piccolo ordigno a bordo di un velivolo delle linee aeree NorthWest Airlines partito da Amsterdam che stava atterrando a Detroit a mezzogiorno ora locale. L'esplosione c'e' stata, ma solo contenuta, e l'uomo, Umar Farouk Abdulmutallab, e' stato immobilizzato da un altro passeggero con l'aiuto di un membro dell'equipaggio.

Prima Industrie SpA - Torino -


Prima Industrie nella serata del 23 dicembre ha ricevuto notizia dell'autorizzazione da parte di Consob alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'offerta in opzione e all'ammissione a quotazione sul mercato MTA, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., di azioni ordinarie di Prima Industrie S.p.A. e di warrant ad esse abbinati gratuitamente, nell'ambito dell'aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione nelle riunioni del 12 ottobre 2009 e del 18 dicembre 2009 a valere sulla delega conferitagli dall'Assemblea Straordinaria degli azionisti della società in data 8 giugno 2009.
Si rammentano qui di seguito i dettagli dell'operazione e in particolare:
Aumento di capitale
L'Aumento di Capitale avrà ad oggetto massime n. 2.240.000 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,50 cadauna, e così per complessivi massimi nominali euro 5.600.000, che saranno offerte in opzione, secondo il rapporto di seguito indicato, ad un prezzo di Euro 6,80 cadauna (inclusivo di valore nominale per Euro 2,50 e sovrapprezzo per Euro 4,30), per un controvalore complessivo massimo, inclusivo di sovrapprezzo, pari a Euro 15.232.000.
Le azioni ordinarie saranno offerte in opzione agli azionisti nel rapporto di n. 7 nuove azioni ordinarie ogni 20 azioni ordinarie possedute.
Il prezzo di emissione delle nuove azioni sarà pari a Euro 6,80 per ciascuna azione.
Alle azioni offerte in opzione saranno abbinati gratuitamente i Warrant "Prima Industrie 2009-2013" nel rapporto di 1 Warrant ogni nuova azione sottoscritta che daranno diritto di sottoscrivere ulteriori azioni ordinarie Prima Industrie di nuova emissione, e così per un totale di massimo n° 2.240.000 Warrant. (CD)
Cosiddette 'voci di corridoio' danno l'azienda in forte declino perchè nel mezzo di una crisi che ha costretto i vertici al rimpasto, a cambi preoccupanti di ruoli e mansioni e alla forte riduzione di organico.

La banca socialista venezuelana



Varato il Banco Bicentenario, istituto di credito nazionale formato dalla già statale Banfoandes e tre delle banche sottratte alla speculazione privata.

Nella marcia di riordino del sistema bancario venezuelano, Caracas ha inaugurato ieri la nascita del Banco Bicentenario, l’istituto di credito nato dalla fusione di Banfoandes e tre banche messe sotto amministrazione controllata lo scorso mese.

A fine novembre infatti, dopo una forte fuga di capitali, le autorità venezuelane avevano deciso di intervenire su sette istituti di credito privati tra i quali Confederado, Canarias, Banpro Vivienda e Bolívar Banco, tutti dell’imprenditore Ricardo Fernández, ora agli arresti. Canarias e BanproVivienda sono andate incontro a chiusura e liquidazione.

Confederado e Bolívar Banco, più Banca Central, hanno costituito, assieme alla già statale Banfoandes, la nuova istituzione bancaria nazionale nata con l’obiettivo di fortificare il sistema finanziario pubblico del Venezuela.

Da quando le autorità venezuelane hanno deciso di intervenire sugli istituti di credito privati rei di frodi e irregolarità nelle attività finanziarie e nell’amministrazione dei fondi, il settore finanziario è stato travolto da un vero e proprio terremoto. In totale otto banchieri sono stati messi in carcere, mentre numerosi amministratori degli istituti posti sotto tutela statale hanno avuto l’ordine di non lasciare il Paese.

Il 7 dicembre una corte ha ordinato l’arresto di 27 amministratori di banca per accuse di corruzione. Nello stesso giorno il presidente Hugo Chávez assicurava che il futuro Banco Bicentenario sarebbe nato come un’entità molto solida volta a dare impulso allo sviluppo socio-produttivo della nazione, assieme al recentemente recuperato Banco de Venezuela. Nell’ambito delle inchieste sul settore creditizio privato, l’11 dicembre è stato poi incriminato l’ex presidente de la Comisión Nacional de Valores, Antonio Márquez.

All’esplosione del caso, il presidente Hugo Chávez – che senza mezzi termini ha minacciato di nazionalizzare gli istituti bancari che rifiutano il prestito ai poveri o che non aiutano sufficientemente lo sviluppo di Venezuela – aveva garantito ai correntisti delle banche liquidate il recupero dei loro depositi fino a 10.000 bolívares (4.651 dollari) per mezzo dei Fondo di garanzia dei depositi (Fogade), procedimento iniziato già qualche settimana fa attraverso lo statale Banco de Venezuela.

Il 16 dicembre scorso il governo venezuelano ha restituito 228 millioni di bolívares (106 milioni di dollari) a 141.981 risparmiatori delle banche incriminate e in quell’occasione il presidente Chávez ha lodato la modifica della Ley de Bancos, realizzata il giorno prima dal Parlamento, che stabilisce l’incremento della garanzia a tutela dei risparmiatori dai 10 mila bolívares inizialmente previsti a 30 mila bolívares (quasi 14 mila dollari) e l’aumento, dallo 0,5 al 1,5%, dei fondi che le banche devono cedere al Fogade.

Il neonato Banco Bicentenario, già ora il quarto istituto di credito del Paese per i suoi attivi e il quinto per l’entità dei depositi, sarà un modello di “banca socialista”. Lo si può leggere nel sito della banca, www.bicentenariobu.com, nel quale si afferma che “Bicentenario, Banco Universal riflette il nuovo modo di ‘fare banca’. Una Banca con sentimento socialista che permetterà ai venezuelani che non hanno accesso ai servizi delle banche tradizionali di identificarsi con una istituzione con un forte senso di responsabilità e inclusione sociale”.

Il presidente della Sudeban (Superintendencia de Bancos y otras Instituciones Financieras), Édgar Hernández Behrens, ha reso noto ieri che il 70% del portafoglio creditizio del Banco Bicentenario verrà destinato al settore produttivo. “Attualmente la banca in generale finanzia al 70% attività commerciali e di consumo (carte di credito e crediti personali); il restante de 30% è destinato a finanziare il settore produttivo. Abbiamo convenuto sulla necessità che la tendenza venga progressivamente invertita”.

Iroshima Bravo, membro de la Corporación de la Banca Pública de Venezuela, ha affermato che “la decisione di creare questa grande istituzione bancaria è determinata dalla volontà (del governo, ndr) di proteggere i risparmi dei venezuelani”.

“Con questa grande banca lo Stato avrà una partecipazione nel sistema finanziario venezuelano di approssimativamente il 25%”, ha aggiunto la deputata venezuelana mettendo in evidenza la forza e la sicurezza che questa nuova istituzione finanziaria darà ai correntisti precisando che, con 5 mila 878 impiegati, 387 filiali in tutto il Paese, 400 casse automatiche e 132 bancomat, “questo grande istituto garantisce che tutti correntisti abbiano accesso ai loro risparmi e la sicurezza che il loro capitale sia sorvegliato dalla nazione venezuelana attraverso il governo e le sue istituzioni”. ( Fonte: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=225)
(articolo di Finanza in chiaro. it)

diciembre 24, 2009

Feliz Navidad

Que sea esta Navidad motivo de muchas felicidades. Y el Año Nuevo una esperanza de éxito y prosperidad. Paz y Amor en estas Fiestas.

diciembre 23, 2009

Auguri alle mamme, ai papà, ai bambini e anche ai mostri




Quello che alcuni tribunali dei minori, assistenti e servizi sociali stanno facendo è la cosa peggiore che possa capitare, sotto Natale, a bambini che vorrebbero stare nel calore della propria casa in compagnia dei loro genitori e, invece, spesso a causa di uno dei due genitori che decide vendicarsi dell’altro, parte una denuncia o qualcosa che rende impossibile la vita dei bambini.
Che bel regalo di Natale, che incompetenza, che crudeltà. Ma quando sarà che anche gli assistenti sociali saranno addestrati a dovere e i tribunali ordinari si occuperanno anche dei bambini?
Un augurio a tutte le mamme, a tutti i papà e, soprattutto a tutti i bambini.

diciembre 22, 2009

Dio Chavez cambia il nome al Salto dell'Angelo


CARACAS (Reuters) - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha ribattezzato il Salto dell'angelo, le cascate più alte del mondo, col loro nome indigeno Kerepakupai Meru.
Il Salto dell'angelo prende il nome dall'esploratore Usa Jimmie Angel, che negli anni 30 si schiantò con l'aereo sulla montagna dove inizia la cascata di circa un chilometro.

"E' nostra da molto tempo prima che arrivasse lì Angel", ha detto Chavez nel suo discorso settimanale, davanti ad un murales delle cascate e della giungla circostante.

"Questa è una proprietà indigena, nostra, aborigena", ha detto, aggiungendo che migliaia di persone avevano visto le cascate prima che Jimmie Angel le "scoprisse".

Le cascate sono nel parco nazionale Canaima nella regione Gran Sabana, nel Venezuela sudorientale , vicino al confine con Brasile e Guyana. Circa 15.000 indiani Pemon vivono nella regione.


diciembre 20, 2009

Orrore: assistenti sociali allontanano due bambine dalla madre. Le piccole: caro babbo Natale, facci tornare a casa.


Assistenti sociali, azione mostruosa. Lettera a babbo Natale di due bambine: facci tornare dalla nostra mamma
Caro Babbo natale, fammi tornare a casa. E’ la preghiera di due bambine che sono state tolte alla madre senza un motivo valido. Un altro atto di terrore da parte degli assistenti sociali. La mamma mi scrive così:
aiutami Cosmo, non so come fare.
Loro hanno detto così: La donna ha investito a dismisura nella relazione con le figlie e il rapporto con loro è divenuto, progressivamente più simbiotico e proiettivo; nonostante ciò la signora è capace di manifestare affetto e di rapportarsi alle bambine in maniera giocosa e aperta.
Non capisco cosa significa, sono forse accusata di amare troppo le mie figlie? E’ un incubo o è la realtà Stanno rischiando dia andare in casa famiglia e loro hanno bisogno di me.
Sono separata da mio marito dal 2004. Il padre, pur sapendo che le bambine stavano per essere allontanate, non mi ha detto niente, non gliene importa nulla di loro e pensa soltanto a sé. Non ha mai contribuito con gli alimenti stabiliti dal giudice nella sentenza di separazione e non si preoccupa .
Lui ha sempre fatto la bella vita. Io mi sono rimboccata le maniche e ho ripreso a lavorare da un pezzo e trovandomi in difficoltà ho chiesto aiuta al comune in provincia di Milano dove vivo. La persona che mi mandarono per aiutarmi cominciò a spiarmi e io, invece ero tranquilla. Scrisse qualcosa e cominciò il calvario dei servizi sociali. Devo assolutamente salvare le mie bambine Cosmo, aiutami. Parla di me tutti ti ascoltano. Le mie bambine chiedono di tornare a casa come vedi nelle lettere a babbo Natale.
Il decreto allontana e divide anche le bambine che sono sempre vissute insieme. Perché tanta crudeltà? A chi serve questo? Quali sono i motivi per cui vengo massacrata in questo modo e le mie bambine rovinate per sempre? Vi prego, se c’è qualcuno di Milano che può aiutarmi fatelo immediatamente, è urgentissimo. Sono una madre che ama le proprie figlie.
Senti Marina, a questo punto molti si chiederanno quali sono i tuoi rapporti con il padre delle tue figlie, a scanso di equivoci, vuoi parlarmene?
Il padre veniva a vedere le bambine a suo piacimento, non rispettava le regole che aveva stabilito il giudice ma io non l’ho mai ostacolato. Spesso faceva dei dispetti e ci impediva di uscire, ci bloccava in casa. I servizi sociali sapevano del suo comportamento.
Ci hanno mandato in una casa famiglia di Merate. Un luogo inadeguato. Dopo un anno ne siamo uscite traumatizzate per quello che succedeva in questa struttura. Siamo rientrate a casa nostra e le cose cominciavano a migliorare. E poi, dopo un anno, si rifanno vivi con le motivazioni suddette. Mi hanno tolto le bambine a tradimento. Mi hanno convocato dai carabinieri e mentre parlavo con il comandante l’assistente sociale portava via le mie figlie. Le hanno poi collocate in un centro bambini maltrattati, dove sono ancora oggi. Hanno deciso di dividerle sistemandole in due famiglie diverse. Decisione presa perché hanno stilato una relazione irreale nella quale mi si dice che sono mentalmente malata. In realtà non sono affetta da nessuna patologia psichiatrica. Loro dicono sempre quello. Io sono solo molto arrabbiata come lo sarebbe qualsiasi madre di fronte a tale ingiustizia. Amo le mie figlie e farò di tutto per riaverle a casa e ridar loro la serenità. Da un anno e mezzo me le fanno vedere un’ora alla settimana con visita protetta e mi viene negato di festeggiare il loro compleanno, il Natale e tutte le festività. Alle assassine, invece, viene consentito di stare con i propri figli. Che ingiustizia tutta italiana.
Se tutto quello che ci ha raccontato Marina corrisponde a verità, e non abbiamo motivo di dubitarne, è importante che chi ne ha il potere aiuti questa mamma disperata, che lavoro e che ama le proprie bambine. Marina potrebbe essere incappata nella macchina infernale di “certi” servizi sociali crudeli e lesionisti. Chi può aiutarla può mettersi in contatto con me. Marina ha bisogno di aiuto, non lasciamola sola. E’ una vergogna. Le bambine devono tornare dalla loro mamma. Un coro unico: BASTA!
Si raccomanda a tutte le ragazze in età fertile di pensarci mille volte prima di mettere al mondo un bambino. Certi servizi potrebbero sottrarvelo senza motivi sufficientemente seri.
cosmo@cosmodelafuente.com
Maria aggiunge in data 23 dicembre
ieri ho ricevuto dal tribunale per i minorenni il decreto definitivo per l'affido delle mie figlie ad etero familiare sono veramente amareggiata e delusa per ciò che ingiustamente hanno scritto, mi hanno definito una madre inadeguata per i propri figli. E' veramente assurdo la persona inafiddabile adesso sono io quando in realtà è il mio ex marito per i reati e maltrattamenti verso di me e le mie figlie io che le ho protette e riportate alla serenità vengo descriminata come mamma, le mie figlie mi adorano e sanno cosa ho fatto per loro le loro parole erano sempre "Mamma ti voglio tanto bene " voglio stare sempre con te " sei la mamma più brava di tutte" e poi mi aiutavano di loro spontanea volontà sia in casa e sia quando andavamo a fare spesa ora la mia casa è vuota senza di loro quando le chiamo il lunedì sera al telefono dicendo che mi mancano tanto loro mi rispondono "anche tu mi manchi " è una vera ingiustizia.
Sono una persona dolce e detesto la violenza sui bambini io amo molto i bambini e con loro bisogna avere molta pazienza perchè vanno capiti e non messi da parte senza essere considerati la cosa più assurda e che ogni bambino non viene ascoltato dal giudice e sai perchè sanno che dicono la verità e non possono esprimere nemmeno i loro desideri viviamo in un mondo di crudeltà e criminalità.
E' vergognoso le strutture e i servizi sociali si fanno i soldi sulla pelle dei bambini sono degli assassini compresi i psicologi delle comunità che non scrivono mai i desideri dei bambini ma solo ciò che fa comodo a loro giusto per rovinare una madre capacissima di crescere i propri figli
Aiutatemi sono disperata

Silvio Berlusconi va avanti


VERONA - "Andrò avanti per il bene del Paese". Questo il messaggio che Silvio Berlusconi ha inviato da Arcore ai partecipanti all'iniziativa indetta a Verona una settimana dopo l'aggressione subita dal premier a Milano. "Queste manifestazioni - ha detto Berlusconi, che ha chiamato al cellulare il sottosegretario Aldo Brancher - mi danno una ulteriore spinta ad andare avanti e a sostenere il nostro impegno per il bene del Paese".

Il segreto per diventare ricchi è sotto i nostri occhi. Incredibile rivelazione.


Per riuscire a vivere in una bellissima casa come questa, nei Caraibi, bisogna essere veramente ricchissimi. Clicca e leggi cosa ci consiglia un uomo che, giunto alla fine dei suoi giorni, ricco sfondato, ne svela il segreto per opera di bene.


http://familiafutura.blogspot.com/2009/12/arricchirsi-vi-svelo-il-segreto-voglio.html

diciembre 19, 2009

Marco Travaglio: descrizione particolare

Leggi l'articolo seguente fino in fondo!
Cliccando qui

http://familiafutura.blogspot.com/2009/12/arricchirsi-vi-svelo-il-segreto-voglio.html

Arricchirsi: vi svelo il segreto. Voglio far del bene, sono ricco e vivo nella mia villa dei Caraibi e ormai non ho molto più da vivere.







Arricchirsi: vi svelo il segreto. Voglio far del bene, sono ricco e vivo nella mia villa dei Caraibi e ormai non ho molto più da vivere.

Partiamo dall’inizio. Anche se può sembrare banale e lampante cosa manca sul mercato, dobbiamo comunque analizzare cosa si intende per ‘ricerca di mercato’. Se non fosse così importante non la farebbero i manager delle multinazionali. Wikipedia adotta questa definizione:
Le ricerche di mercato si occupano principalmente dello studio e dell'analisi dei comportamenti espressi e dei processi decisionali (motivazioni) dei consumatori in un'economia di mercato, o della definizione della struttura di un mercato. Sono una fonte di informazione per chi, all'interno di un'azienda che produce beni o servizi, deve prendere decisioni e scegliere strategie di marketing.
Se esaminiamo questa definizione e vogliamo considerarci come un’azienda per poter vendere noi stessi e il nostro operato, dobbiamo cominciare a guardarci intorno, ascoltare la tv, la radio, leggere i giornali di tutti i tipi, andare al bar e ascoltare i commenti della gente. Una volta fatto questo dovremmo annotarci quali sono gli elementi che interessano di più il pubblico, che poi è mercato.
Dopo un’attenta ricerca effettuata da un campione di trenta ricercatori suddivisi tra nord, centro e sud Italia il responso è stato il seguente: 1) il 99,9% delle persone che i ricercatori hanno osservato hanno interesse a sapere cosa fa il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, sia che vogliano criticarlo sia osannarlo . 2) Il 90% non potrebbe fare a meno delle reti mediaset e neppure dei suoi telegiornali. 3)il 66% degli intervistati adora il presidente ma non lo dice. 4)il 95% vorrebbe essere ricco come lui. Insomma, gira e rigira tutto ha a che fare con Silvio, quindi l’ideale sarebbe inventarsi un lavoro che in qualche maniera si leghi al nome del presidente del consiglio. Scrivere, costruire, giocare, scherzare, maledire, ma che ci sia Silvio Berlusconi di mezzo, mi raccomando. Se seguiamo le leggi di mercato è l’unico modo per arricchirsi.
A questo punto vorrei concludere dicendo che se le cose stanno veramente come dice il Professor Antonino G. Bertino, dell’Università di Saponara City, autore della ricerca, dovremmo rallegrarci di avere nel nostro paese una fonte di guadagno come quella fornita dal cavaliere. Non per niente tutti parlano di lui. Per arricchirsi? Per sembrare informati? Non si sa esattamente, ma è lui la fonte. Tu, se sei arrivato fino a questo punto della lettura significa che come tutti hai nelle tue cellule la voglia di arricchirti e di stare bene, è ancestrale, non possiamo farci niente. Da oggi, quindi, cercheremo di arricchirci utilizzando il nome del presidente, ringraziandolo in cuor nostro e non starete più a perdere il vostro tempo (se fate parte della schiera di maldicenti) e, soprattutto, non andate più a dire in giro che siete comunisti nell’anima e nel cuore, perché il vero comunista non è così, con il termine ‘comunista’, infatti, intendiamo chi vuole la ‘comunanza’ delle ricchezze e dei mezzi di produzioni, non chi desidera una scalata sociale ed economica. A questo punto la domanda sorge spontanea – “preferiamo essere liberali e ricchi o ipocriti falsamente comunisti?”. Ultima cosa: non ho più da vivere intendo tutta la mia vita, metà di essa, infatti, l’ho già vissuta.
Se lo ha fatto Marco Travaglio, che in realtà è di destra ma per motivi economici parla e sparla di Berlusconi, lo può fare chiunque altro. Che sia di destra lo ha detto lui nell’intervista di Claudio Sabelli Fioretti, dal titolo ‘il rompiballe’ . Marco l’indeciso ha detto che se in Italia non ci fosse Berlusconi lui starebbe a destra e che se fosse francese voterebbe per Chirac, per Villepin. Non voterebbe però per Sarkozy perché è un tamarro. Insomma le sue viscide parole si depositano come la polvere su ogni cosa e a molti di sinistra piace solo perché parla in un certo modo del cavaliere. Pensate cosa riesce a fare il presidente del consiglio, il suo potere fa si che un tipo poco interessante come Travaglio diventi un’icona, che, malgrado si di destra, riesce persino a conquistarsi i sinistroidi. Chissà magari alla fine vota pure per il centro destra perché, se Berlusconi venisse sconfitto, il Travaglio resterebbe senza lavoro. Che ve ne pare?

Il Rompiballe, libro-intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Marco Travaglio (Aliberti Editore, 15 euro).

Cosmo de La Fuente
cosmo@cosmodelafuente.com

diciembre 18, 2009

Cesare Pavese : quando l'amore è invisibile


Le colline delle langhe erano rimaste nel cuore di Cesare Pavese. Quando un ricordo ti resta nel cuore niente e nessuno riuscirà a cancellarlo. Quelle colline saranno sempre presenti nelle opere pavesiane. Un ragazzo scontroso, chiuso in sé che affronta a malincuore il trasferimento da Santo Stefano Belbo a Torino.
Nato nel 1908 sotto il segno della vergine, Cesare diventa ancora più isolato dopo la morte del padre. Una timidezza che lo accompagnerà tutta la vita e che sarà una un elemento che influenzerà il pensiero di chi pensa che lo scrittore sia omosessuale, anche se altri sostengono che lui abbia sofferto di impotenza, cosa che lo avrebbe spinto al suicidio.
Non ci è dato sapere tutto della sua sfera personale ma quello che si sa è che era un ragazzo diverso dagli altri. Un adolescente che amava la natura, le farfalle, i boschi. Sarebbe stato un ottimo amico anche se, come sempre accade, il suoi coetanei si prendevano gioco di lui.
La madre aveva un carattere forte. Una donna fredda, quasi mascolina, che sicuramente è stata una parte fondamentale della ‘stranezza’ attribuita a Pavese e al suo mal di vivere che sfociava, immancabilmente, nel ‘vizio assurdo’.
Non starò qui ad elencare le sue celebri e bellissime opera, ma vorrei parlare del suo ‘mestiere di vivere’. In queste pagine alcune elementi fanno riflettere circa il suo stato interiore.
Questo importante scrittore italiano trascorre la sua vita a contatto con la gente semplice, ascoltando le parole degli operai, dei lavoratori. Il piacere delle cose semplici. Il guardarsi intorno ed ispirarsi da quello che la vita offre. Una fontana, un giardino, un cagnolino che scodinzola, una donna che canta sciacquando i panni nel torrente, un vecchio che cammina adagio usando un bastone che appare più vecchio di lui. Il Natale con i suoi dolci, con i profumi della sua terra. La nebbia e l’umidità dell’inverno e il calore estivo della sua terra. Il modo di vedere la vita della gente semplice, che forse è quello giusto e tutti noi che ci arrabattiamo per un mondo più ricco non possiamo capirlo.
Che tepore provo anche io se penso che riuscirò un giorno a tornare nella mia terra calda, dove ho mosso i miei primi passi e dove, sinceramente, non mi importa nulla di quello che fanno i grandi della terra. In ogni caso sono loro che decidono sempre per tutti.
Come Cesare Pavese mi piacerebbe immergermi nel mare della mia infanzia. La parte di me che non riesco e che non si può rimuovere.
Grazie Cesare per avercelo insegnato. Che 'tepore' rifugiarsi nelle tue parole.
CdF

diciembre 17, 2009

Irlanda: le scuse dei vescovi irlandesi


CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Donal Murray, vescovo irlandese sotto accusa per la gestione delle segnalazioni di abusi sessuali su minori perpetrati da alcuni preti nella diocesi di Dublino, ha rassegnato le sue dimissioni. Lo ha reso noto oggi la santa Sede, spiegando che Papa Benedetto XVI le ha accettate.
Quelle di Murray sono le prime dimissioni dopo la pubblicazione, il mese scorso, di un rapporto dal quale è emerso che le gerarchie ecclesiastiche d'Irlanda, Paese a maggioranza cattolica, hanno coperto per 30 anni le diffuse segnalazioni di abusi sui bambini perpetrati da preti.

LE SCUSE DEI VESCOVI IRLANDESI - Tre giorni fa era stato il Nunzio apostolico in Irlanda, Giuseppe Leanza, a scusarsi per «eventuali errori» commessi dalla Santa Sede: «Noi condanniamo questi atti ma se dovesse emergere che un qualunque errore è stato commesso da parte nostra presentiamo le nostre scuse» ha detto al termine di un incontro con il ministro degli esteri irlandese Michael Martin. Secondo il rapporto, la Chiesa cattolica irlandese avrebbe cercato di coprire una serie di abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti e il ministro Martin aveva detto di essere rimasto deluso dal «silenzio» del Vaticano. Il giorno successivo il sinodo dei vescovi irlandesi ha chiesto pubblicamente scusa, anche per il tentato insabbiamento dello scandalo messo in atto dai vertici ecclesiastici a Dublino: «Noi vescovi chiediamo scusa a coloro che hanno subito gli abusi dei sacerdoti quando erano piccoli, ai loro familiari e a tutti coloro che, giustamente, se ne sono scandalizzati. Siamo scioccati non solo per la portata degli abusi così come vengono riferiti in un rapporto, ci sentiamo anche coperti di vergogna di fronte ai tentativi di insabbiamento messi in atto dall'arcivescovado di Dublino».

IL RAPPORTO RYAN - Il rapporto della Child Abuse Commission è stato redatto al termine di una vasta indagine sugli istituti gestiti da religiosi, in cui sono state intervistate migliaia di vittime di abusi. Vengono raccontati fatti di un arco di tempo di circa 50 anni, dal 1930 agli anni '80. Sono raccolte le testimonianza di circa 2.500 vittime e prese in esame oltre cento istituzioni gestite da religiosi. In particolare, nelle istituzioni pubbliche per soli ragazzi gestite da ordini religiosi cattolici, le violenze erano «endemiche», secondo quanto dichiarato dal giudice che ha coordinato il rapporto, Sean Ryan. La commissione fu creata nel 2000 dal premier Bertie Ahern dopo che un documentario tv fece emergere la lunga storia delle violenze sui minori nelle istituzioni gestite da ordini religiosi. Si parla di pestaggi, violenze sessuali di ogni genere, umiliazioni, copertura e protezione reciproche da parte dei responsabili delle violenze.

L'ira del Papa

http://www.libero-news.it/articles/view/599571

diciembre 16, 2009

Un pazzo,forse,sostenitore dell'Italia dei valori durante la notte nell'ospedale da Berlusconi


12.10 - Uomo fermato: anche coltelli nell'auto - Aveva anche due coltelli arrugginiti nascosti in macchina in mezzo a bottiglie d'acqua, coperte e vari generi alimentari il giovane, residente a Villarperosa (Torino), che alle 2 della notte scorsa è entrato nel reparto solventi al settimo piano dell'ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato il premier Silvio Berlusconi. Bloccato dal personale di vigilanza, il ragazzo si è giustificato dicendo "voglio salutare il presidente, voglio salutare il presidente". Viene confermato che il 26enne, il quale si trova tuttora negli uffici della Digos della Questura di Milano, sembra affetto da problemi psicologici: nel 2008 è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio in un reparto di psichiatria di un ospedale torinese e in passato è stato in cura presso un altro istituto di igiene mentale. Nei suoi confronti giovane non sarebbe stato preso al momento alcun provvedimento. I genitori, con cui vive, avrebbero dichiarato di non essersi accorti che il figlio era uscito di casa intorno all'1 di notte per raggiungere l'ospedale San Raffaele.
Forse sostenitore, tra l'altro, del partito di Antonio Di Pietro.
Speriamo che ci siano anche "altri" valori.

Urgente: smarrimento borsa metropolitana Milano. Aiutiamo un amico

Un amico ha smarrito una borsa, aiutiamolo a ritrovarla, si tratta di effetti personali. Ecco il suo annuncio:

Mercoledì scorso al metro della stazione Cadorna di Milano ho smarrito, vicino all’emettitrice di biglietti Atm, una borsa nera (con tracolla) con effetti personali. Vi prego: aiutatemi a trovarla!! Sarò generoso nella ricompensa. Grazie. Per eventuali informazioni: 02/798164 (ore ufficio)

Malassistenza sociale : la drammatica storia di Loretta e Valentina

La storia di Loretta, leggi sotto. Malassistenza.

diciembre 15, 2009

ASSISTENTI SOCIALI CERCANSI. Indispensabili : crudeltà, superficialità e incompetenza


Non è un film, è realtà. La trama della vita di certe persone supera sicuramente quella della fantasia di sceneggiatori. Siamo in una ridente cittadina dove Loretta, separata e madre di due bambini, si rimbocca le maniche e, con i sacrifici che solo un genitore che ama i propri figli può fare, si divide tra due lavori. Ha un figlio maschio e una bambina di nome Valentina. Quest’ultima viene definita dal medico curante come una bambina allegra, educata, dolcissima. Una creatura adorabile, dai bei modi, senza la minima traccia di arroganza. Queste caratteristiche dimostrano già la serenità in un periodo infantile che non può che significare serenità psicologica in età adulta.
Come spesso accade, all’età di 16 anni, la ragazzina si innamora di un ragazzo con il quale vive un rapporto difficile per via della gelosia di lui e del fatto che spesso si ubriaca e arriva anche ad alzare le mani sulla ragazza. Valentina, però, è follemente innamorata e cera in tutti i modi di inserirsi nella famiglia di lui dove, invece, non è ben accetta. Resta incinta a soli 18 anni e, malgrado la situazione, vuole portare avanti la gravidanza. La mamma Loretta le ha insegnato, in fondo, che un figlio è benedizione circondandola, insieme a suo fratello, sempre da amore e rettitudine.
Quando Valentina minacciata e picchiata si rifugia nella casa materna, viene avvisata dal padre di suo figlio che la sua roba è stata buttata per la strada in un sacco di plastica. Gesto che sta a indicare che di lei non ne vogliono più sapere. Ma vorrei chiedere a Loretta, adesso, cosa accadde dopo quello.
Loretta: - restai vicino a mia figlia, anche in sala parto. Il padre non c’era, ovviamente. Non gli interessava nulla di Valentina. Nacque un bellissimo bambino. Che con amore aiutai a crescere in casa mia. Il padre, però, deciso a nuocere in qualche modo, stava sempre in zona, anche ubriaco. Minacciava mia figlia, portava con sé i fucili da caccia. Spaventate parlammo con i carabinieri e il fatto si concluse con il ritiro di tutte le armi che aveva in casa perché appartiene a una famiglia di cacciatori. Quando arrivò il momento del battesimo Valentina chiese al padre se voleva partecipare all’evento insieme alla sua famiglia. Ma loro si faranno sentire solo dopo aver richiesto un esame del DNA dal quale risulta che il bambino è figlio e nipote di quella famiglia, ovviamente. –
Come mai avevano dubbi?
Era un modo per avvilire, offendere e maltrattare una ragazza giovanissima il cui unico peccato era stato quello di amare follemente un ragazzo di quasi dieci anni più vecchio di lei.
Cosa succede a questo punto?
Come spesso fanno alcune persone, denunciano, con la complicità di assistenti sociali impreparati, interessati e superficiali, al tribunale dei minori. Diffamazione di ogni sorta. Come tutti sappiamo il tribunale dei minori si basa su rapporti degli assistenti sociali senza nemmeno indagare la veridicità dei fatti. Chiedono e ottengono l’affidamento del bambino e lo portano via. Qualche tempo dopo, all’età di 26 anni, la mia dolce bambina Valentina mette fine alla sua vita. Non può vivere senza suo figlio. Dopo essersi battuta per riottenere il figlio capisce che non c’è nulla da fare. La macchina dell’ingiustizia era partita e nessuno poteva più fermarla.

Come stanno le cose oggi?
Non posso vedere mio nipote, quando di nascosto voglio abbracciarlo lui mi bacia e ricambia, naturalmente, il mio amore, ma appena vede qualcuno dei suoi oppressori cambia atteggiamento. Soffre di alienazione genitoriale e parentale e di sindrome di Stoccolma. Il bimbo è obeso, non sta bene, ma non contano i problemi reali, valgono le false considerazioni iniziali. Quando Valentina era in vita il bambino soffriva del fatto di non poter restare mai a dormire dalla sua mammina. A loro non importava nulla della volontà di questo cucciolo d’uomo, come non importa niente adesso.

Se le cose stanno come dice Loretta e ha fornito persino dichiarazioni mediche a testimonianza, c’è poco da stare allegri. Viviamo in un ‘epoca in cui, specialmente in Italia, tutti i giorni parliamo di politica e di gossip. Siamo molto interessati in quello che fa Silvio Berlusconi, ma non ci interessa minimamente il dolore, il dramma, l’ingiustizia che vivono persone come Loretta.
Loretta siamo noi cari lettori, il suo dramma è anche il nostro. Non si tratta di un viaggio sulla luna. Parliamo di una mamma, di una nonna. Una sorta di ingiustizia e imbroglio legale, senza considerare che esseri umani stavano morendo, le ha rovinato la vita.
Le lungaggini, i metodi, le certificazioni superficiali su cui si basa, il lavoro troppo spesso sbagliato dei servizi sociali, fanno si che il ‘tribunale dei minori’ debba per forza essere considerato un meccanismo infernale che oltre ad essere crudele e spesso in errore, risulta essere anche inutile. Il suo lavoro potrebbe essere svolto da un tribunale normale. Gli assistenti sociali sono utilissimi se lavorano come si deve, altrimenti dovremmo considerarli come quei chirurghi che hanno una falsa laurea. Chi sbaglia deve pagare e se il tribunale e/o i servizi sociali sbagliano devono essere puniti come viene punito un qualsiasi professionista che commette errori di percorso. La crudeltà, la cattiveria, gli accordi sotto banco non fanno parte della professionalità. Proporrei che venissero istituiti corsi di studio “veramente” seri e almeno tre anni di tirocinio. Prima di togliere un bambino a un padre o a una madre, non accontentiamoci delle parole di un ex coniuge o ex partner arrabbiato e vendicativo. Bisogna fare ammenda e vergognarsi quando con leggerezza si decide sulla morte spirituale di un essere umano che spesso si tramuta, come nel caso di Valentina, in morte fisica. Vergogna! Vergogna! Vergogna! Basta con questa ingiustizia minorile.
Chiediamo nuova legge in materia.
C’è materiale per una sceneggiatura di un film verità, ma c’è soprattutto la necessità di una nonna a cui è rimasto un nipote che possa ridarle un po’ di sua figlia morta suicida, che non riesce a darsi pace. Possiamo aiutarla? Se vuoi metterti in contatto con lei, scrivimi.
cosmo@cosmodelafuente.com
CdF

Tribunali dei minori: Loretta e Valentina vittime dell'ingiustizia minorile


Da questa sera la drammatica verità di Loretta

Tartaglia:simbolo di un'Italia malata


Sul web alcuni Gruppi inneggiano all'aggressore di Berlusconi, in alcuni appaiono frasi di minacce al premier ora al vaglio dei magistrati. E i sostenitori del Cavaliere replicano con due Gruppi da mezzo milione di iscritti, uno dei quali ha cambiato nome senza avvertire gli utenti e in poche ore ha perso due terzi degli iscritti. Maroni: ''oscurare le pagine incriminate. Forse già giovedì in cdm norme contro violenza su web''.
Massimo Tartaglia non è che un simbolo di un'Italia malata, un cattivo esempio per gli adolescenti che crescono pensando di poter ottenere tutto spaccando la faccia a un'istituzione, regolarmente scelta dal popolo. Tutti quelli che parlano di fascismo dovrebbero farsi un esame di coscienza dal momento che questi sonoi i veri atti di fascismo. Chi è contro la democrazia? Ovviamente chi fa guerra a chi è stato eletto democraticamente.
Che si iscrivano migliaia di persone al gruppo dei fan di Tartaglia sta a indicare che quelle poche migliaia non sono altro che stupidi pazzi violenti e fascisti. Gli altri, quelli moderati, non pensano nemmeno di creare gruppi del genere. Fossi uno di sinistra in questo momento mi vergognerei e probabilmente cambierei bandiera. Se questa è la sinistra, così violenta, così ingiusta, così ignorante e incivile, non vorrei proprio averci a che fare.


diciembre 14, 2009

Domani la drammatica storia di Romano


Un altro caso che ha l'aria di 'ingiustizia minorile'. Ne parlerà il protagonista di questo fatto terribile.

diciembre 13, 2009

Massimo Tartaglia aggressore, chi sono gli stimolatori?


Certi personaggi politici sono i veri istigatori della violenza. Bisognerebbe fare molta attenzione prima di lanciare messaggi di biolenza e ignoranti come Massimo Tartaglia potrebbero ripetere azioni di questo tipo. Siete sicuri che vorreste al governo qualcuno come Di Pietro? Sarebbe, comunque, una vergogna per l'Italia.

Solo qualche giorno fa:

«Se il governo continua a essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza. Ci scapperà l’azione violenta se il governo non si assume la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese» (Antonio Di Pietro). «Se Berlusconi va avanti a strappi, credo si troverà davanti una reazione dura» (Pierluigi Bersani). Difficile capire se quelli del leader di Italia dei valori e del segretario del Partito democratico siano allarmi. Oppure, come hanno accusato ieri diversi esponenti del Pdl riferendosi a Di Pietro, affermazione «al limite dell’eversione»; la dimostrazione che il movimento dell’ex Pm vuole «sovvertire il voto» con la piazza.
Fatto sta che ieri - sulla scia di uno sciopero del pubblico impiego indetto dalla sola Cgil e al quale ha aderito meno del 10 per cento dei lavoratori di Stato, enti e scuola - è andato in scena un tentativo di rianimare il conflitto sociale.
Tutto parte dallo sciopero degli statali. Le cifre della giornata sono queste: il principale sindacato del Paese ha dichiarato di avere fatto sfilare a Roma, Milano e Napoli almeno 180mila lavoratori della Funzione pubblica e ha rivendicato adesioni tra il 50 e il 60 per cento (parole del segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda). Le stime del ministero della Funzione pubblica, che per legge deve raccoglie in diretta i dati, sono molto diverse. Meno del 9,45 per cento di scioperanti, con il picco massimo negli enti di ricerca (14,45 per cento) e il minimo (4,24 per cento) nella Sanità. «Uffici pieni, scuole piene e piazze vuote», ha sintetizzato a fine giornata Renato Brunetta.
Senza contare la beffa dei soldi che il primo sindacato ha «regalato» al governo grazie alle trattenute in busta paga: circa tre milioni di euro. Contraddizione che non è sfuggita agli altri sindacati, infuriati con la Cgil che ha indetto uno sciopero su una vertenza che, a loro giudizio, sta andando avanti regolarmente. «Perché - chiedeva ieri il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta - far spendere soldi inutili ai lavoratori prima ancora di aver presentato piattaforme e con il governo che, non più tardi di ieri, ha confermato il suo impegno a reperire tutte le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale?».
Le ragioni dello sciopero le ha spiegate il segretario generale Guglielmo Epifani parlando dal palco del corteo romano: «La nostra è una manifestazione esclusivamente e profondamente confederale e sindacale, ha obiettivi sindacali e certamente politici, perché in ballo c’è il futuro di milioni di persone e l’avvenire del nostro Paese». Uno sciopero per il contratto, i precari, ma anche in difesa della Costituzione. In sostanza una mobilitazione contro il governo «che non dà risposte a nessuno».
Protesta in linea con le posizioni del Pd, impegnato in questi giorni nelle 1.000 piazze contro il governo e impegnato a valutare un’altra manifestazione contro il governo. E non è un caso che, in questa situazione, Epifani si sia rivolto ai pubblici dipendenti. Nonostante la crisi e i movimenti di palazzo, questi non sembrano essere tempi favorevoli ai conflitti. Il Censis nell’ultimo rapporto sulla situazione dell’Italia ha registrato nel 2008 un calo generalizzato delle proteste e degli scioperi nei luoghi di lavoro. Calano i conflitti, ma, soprattutto, diminuiscono i lavoratori disposti a partecipare alle proteste. Dagli 882mila del 2007 ai 667 dell’anno successivo. Il calo diventa un crollo tra gli operai. La partecipazione agli eventi conflittuali dei metalmeccanici si è sgonfiata da 514mila a 193mila. L’unica categoria che ancora punta su scioperi e manifestazioni è quella degli statali, con una partecipazione che è salita da 153mila a 206mila. Dati che ricalcano le più recenti indagini sugli orientamenti politici dei lavoratori dipendenti che ormai assegnano al centrosinistra il primato solo tra i pubblici. Insomma, se, come teme Di Pietro, ci saranno «milioni di cittadini esasperati» che si daranno alle violenze di piazza non potranno essere che travet e insegnanti.

diciembre 10, 2009

Il peggior nemico della donna è proprio la 'donna'



Faccia d'angelo sicuramente, faccia che nasconde qualcosa di più. Ha smesso i panni della spavalda, quelli che indossava i primi tempi, quando fu arrestata. Questa ragazza dall'aspetto piacevole e dallo sguardo di ghiaccio ha sicuramente qualche scheletro nell'armadio. Non dimentichiamo la bravura di certe donne, come la Franzoni, capaci di destare il dubbio anche nei più convinti pur essendo delle assassine. La letteratura delle assassine ce lo insegna. Vecchiette dall'aspetto bonario capaci di uccidere donne e amiche per il solo gusto di farlo.
Penso che Amanda volesse cambiare il modo di essere di Meredith. Le dava fastidio che la sua convivente non avesse le sue stesse fantasie sessuali. Amanda, si sa, portava in casa tanti maschioni per divertirsi in 'comitiva'. Non mi fiderei proprio delle parole di questa ragazza, che non ha pensato due volte di scaricare la colpa su altre persone pur di uscirne lei. Avrebbe poco da parlare la Clinton. Amanda in America forse sarebbe stata condannata alla sedia elettrica.
Vedi Amanda, sarà molto difficile per te togliere la maschera da assassina, forse quella è la tua vera faccia. Perchè, invece, non togliere la maschera della brava e affezionata amica?
Cosmo

(ANSA)- LONDRA, 8 DIC - Arline Kercher, madre di Meredith, critica la famiglia di Amanda per aver fatto entrare la politica nelle reazioni alla sentenza di condanna. 'La notizia che avrebbero fatto appello era gia' abbastanza dura, e ora questo', ha detto Arline. 'Non so dove vogliano arrivare coinvolgendo persone con alte responsabilita'', ha aggiunto. Il riferimento era al segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che si e' detta disposta ad ascoltare chi avesse dubbi sulla condanna di Amanda.

diciembre 08, 2009

Assistenti sociali : crudeltà su madre veneta





Lo ripeto: proprio perché sono convinto che la figura del padre è importantissima quanto quella di una madre, voglio segnalare ancora un caso di ingiustizia da parte di un tribunale e relativi servizi sociali nei confronti di una madre. La sindrome di alienazione genitoriale è un dato di fatto ma questa è un’accusa che non dovrebbe essere mossa in maniera superficiale contro un genitore, padre o madre che sia. Moltissimi gli uomini che vivono la stessa situazione di Alba in una città del Veneto. Dov’è la giustizia? Perché improvvisamente un cittadino normale deve essere considerato di serie b e un altro di serie a? Cos’ha commesso Alba e cos’hanno commesso tutti quei padri allontanati dai propri figli senza validi motivi? E’ una macchia sociale che ha raggiunto livelli insostenibili. Ecco la storia di questa nostra amica, come lei me l’ha raccontata.
Alba ha paura di essere presa di mira e teme, quindi, ripercussioni da parte del tribunale e vari operatori e tecnici cha non fanno altro che insabbiare la sua pratica. Se spesso abbiamo parlato dei diritti dei bambini non possiamo non tener conto, anche in questo caso, di mancato rispetto della bigenitorialità e applicazione della solita discriminazione nei confronti del coniuge più debole che nella stragrande maggioranza dei casi è il padre ma che altre volte può essere la madre. Il bambino, ormai ragazzino, è Roberto in questo articolo e il suo nome è scritto in maiuscolo per intero, perché è lui la persona più importante che sta patendo un’ingiustizia sociale tipicamente italiana. Il presente articolo verrà spedito anche ai politici italiani e vedremo se qualcuno si sentirà in dovere di muovere un dito o uno sguardo e di non pensare esclusivamente alle proprie, stupide, inutili ambizioni.



Caro Cosmo,
vorrei rendere pubblica la mia situazione e vorrei che mi aiutassi a diffonderla. Nel lontano 1994 incontrai un uomo,iniziò una convivenza caratterizzata da frequenti episodi di violenza fisica e psicologica;da questa relazione assurda nacque ROBERTO,figlio da me voluto e con il quale speravo, nella mia ingenuità di allora ,potesse cambiare i comportamenti del padre.
Prima e dopo la nascita di ROBERTO visti gli episodi di violenza ,mi rivolsi all'assistente sociale del consultorio di una città del Veneto affinché potessi avere aiuto e un appoggio...ovviamente nulla di tutto ciò,l'assistente sociale asseriva che la violenza era dovuta alla nostra conflittualità di coppia e che non riteneva che la situazione fosse grave visto che il padre era violento solo con me e non con ROBERTO
Di questo periodo,i servizi sociali,relazionarono poi, la documentazione, solo la conflittualità di coppia cosa che tutt’oggi continuano a sostenere non volendo tenere in considerazione nessun altro elemento:io le prendo,ergo reagisco,ergo conflittuale!
Ho tardivamente denunciato alla Procura i fatti perchè pressata da un magistrato donna che pareva volesse; sarà la stessa che nel 2003 chiese e ottenne la mia decadenza della podestà genitoriale e l'affidamento di ROBERTO al padre.
La denuncia non fu solo archiviata,ma la magistrato, paladina dei diritti delle donne,motivò l'archiviazione dicendo che avevo usato la denuncia solo per eliminare il padre dalla vita di mio figlio. Il danno e poi la beffa!! Questo magistrato mi convocò anche a casa sua insieme al padre e mio figlio,convocò in Procura i miei genitori con una telefonata e senza l'assistenza di un legale. Tali fatti io li scrissi al Tribunale per i Minorenni,ma venni punita....le carte sono agli atti,mandate anche alla Corte dei diritti umani di Strasburgo nel ricorso che ho presentato nel 2007ad oggi in attesa di esito.
La vicenda giudiziaria iniziò nel 1998,con una lettera dell'avvocato del padre dove,nonostante la frequentazione quasi quotidiana che si alternava a periodi di ,sosteneva che io impedivo al padre di vedere suo figlio.
Senza nessun preavviso,nel 1999,mi venne notificato un ricorso al Tribunale per i minorenni di Venezia,promosso dal padre,sostenendo le solite motivazioni:non gli permetto di vedere il figlio.
Da allora,la mia vita è cambiata radicalmente,una sorta di rivoluzione copernicana in negativo, pezzo dopo pezzo,hanno costruito questo puzzle che ha portato all'allontanamento di ROBERTO,nel giugno scorso ,dalla casa materna;nuovamente decaduta della podestà genitoriale,incontri protetti 1 ora alla settimana osservata dagli operatori della Tutela Minori(loro poi hanno messo telecamere e microfoni per registrare i miei incontri senza consenso,in violazione dei principi costituzionali e la legge sulla privacy)ma io sono una madre pericolosa e devo essere osservata a vista.
Vietato dal decreto del Tribunale anche il contatto telefonico con mio figlio!!in pratica siamo alla stregua di un 41 bis per i mafiosi...
L'accusa relazionata dai servizi sociali è SINDROME DA ALIENAZIONE GENITORIALE nonostante le perizie su di me e su ROBERTO sostenessero cose diverse;soprattutto il perito del Tribunale sosteneva che fosse meglio per ROBERTO,visto le problematiche relazionali con un padre poco capace,vivesse con la madre e ridotti i tempi di permanenza presso il padre. Con un succinto e anomalo decreto la Corte d'Appello sez. Minori di Venezia,affidò il mio bambino ai servizi sociali..
In soli tre mesi i servizi hanno ribaltato la situazione,io sono diventata una persona( che il PM ha definito affetta da disturbi psichiatrici ma non supportato da nessun elemento clinico,ora questo magistrato è presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, dott. Gustavo Sergio)genitorialmente pregiudizievole,il padre è stato pontificato.
Il povero ROBERTO,è stato sentito lo scorso febbraio dal giudice;ha dichiarato che preferiva stare con la mamma 5 gg e 2 con il padre visto che dalla mamma ha amici e la mamma si occupa di lui nei vari aspetti della quotidianità,mentre dal padre deve rimanere sempre con la sua badante/compagna e il figlio di lei che gli è antipatico.
Il tribunale mi considera totalmente inadempiente e refrattaria a qualsiasi autorità,dice che a 7 anni facevo il bagno a mio figlio e che questo comporta un pregiudizio nel suo sviluppo psicofisico;i servizi sostengono che io isolo mio figlio,definito un asociale da una loro psicologa, con stati depressivi e problemi di identificazione con il maschile e femminile...un ragazzino sano,sveglio,più maturo della sua età(scritto dal ctu)all'improvviso emerge un quadro clinico/diagnostico di un deviante.
Di tutta la documentazione agli atti hanno selezionato quello che faceva comodo tralasciando tutti gli elementi a mia difesa...
Il tribunale chiede ora ai servizi di valutare un affidamento eterofamiliare!!!
Nulla sono valse le denuncie,tutte archiviate,nulla valgono le mie richieste di avere accesso agli atti,nulla servono i giudizi contenuti nelle pagelle scolastiche...solo la loro parola è valida,sincera,obbiettiva...per i giudici queste sono dei dogmi,come tutti sanno i dogmi sono l'antitesi della realtà.
L'estate scorsa,i servizi ,in accordo con il padre,si sono fatti fare un'ordinanza comunale con l'applicazione dell'articolo 403 cpc(abbandono di minore)mentre mio figlio giocava al parco ed io mi ero allontanata pochi minuti...dovevano mandarlo in vacanza con il padre e per fare ciò si sono avvalsi delle forze dell'ordine..e di questo articolo...per 30 giorni non ne seppi nulla,i servizi non diedero mai risposte convincenti mai spiegazioni,loro non vogliono testimoni,nessuno li controlla.
Da quasi 6 mesi nessuno della mia famiglia è più riuscito a vedere ROBERTO nonostante ci siano state richieste,la risposta è sempre la stessa:è di pregiudizio e di disagio per il minore!!
Neanche per i 50 anni di matrimonio dei nonni hanno acconsentito che ROBERTO partecipasse alla festa,era di disagio!?ma come può essere di disagio la normalità di una festa in famiglia??la normalità si trasforma in patologia!!siamo all'assurdo.
Avevo dato a ROBERTO i numeri di telefono di mia sorella e dei nonni a modo che potesse sentirli e lo psicologo sclerato disse che non potevo farlo...a momenti me lo mangiavo!!Ci sono le registrazioni da me fatte.
Le mie istanze in Tribunale ,vengono tutte rigettate,altre non si ha risposta da mesi,la Corte d'Appello di Venezia ha fissato solo pochi giorni fa l' udienza dopo quattro mesi dal deposito dell'istanza urgente...
Siamo in presenza di un fenomeno legalizzato di sottrazione di minori dalle loro famiglie,giudici che si appiattiscono di fronte alle relazioni di facinorosi e intellettualmente disonesti psicologi e assistenti sociali arroganti.
Io vengo ricattata e minacciata settimanalmente quando vado agli incontri protetti;se non ci si piega alle loro volontà ti dicono che riferiranno al tribunale negativamente oppure che sospendono gli incontri!!
C'è un'Italia che protesta contro i servizi sociali che da nord a sud hanno come denominatore comune,ignoranza,presunzione,poca intelligenza,ignoranza grassa...delirio narcisistico!!
Per me è inaccettabile che mio figlio non possa più tornare a casa solo sulla scorta di mezze verità e in virtù di un'alienazione che non esiste se non nella loro fantasia,nel loro delirio d'onnipotenza.
Ho scritto anche al ministro di Giustizia Alfano,affinché mandi un'ispezione al Tribunale per i Minorenni di Venezia,anche qui silenzio...
Da noi la stampa non scrive,mi hanno detto chiaramente che certe istituzioni non si toccano!
La solitudine e l'isolamento coatto che accompagna queste situazioni,è ciò che consente a questi personaggi ,di continuare la distruzione di interi nuclei familiari,di diritti sanciti dalla nostra costituzione,ma loro conoscono solo la loro di legge,quella della prevaricazione in nome del bene del minore!!questo minore foraggia i loro stipendi ed ha una resa mensile di oltre 3000,00 euro per ogni bambino sottratto:in Italia vengono allontanati dalle famiglie 80 bambini al giorno,numeri che danno i brividi,situazioni che potrebbero accadere a chiunque.Loro,i servizi colpiscono a tutti i livelli sociali,poveri,ricchi,ignoranti,professori,colpiscono e affondano indistintamente..ma queste cose a Lei sono già note.
Io avrei un miliardo di cose da dire,ma mi rendo conto che forse sono andata oltre la mia premessa di sintesi nell' esporle la situazione.
Forse l'avrò annoiata (spero di no)ma sono consapevole che non sia facile farsene carico emotivamente ed empaticamente,ma per me e chi come me,è di vitale importanza il poter avere uno spazio dove poter esternare tutta la nostra rabbia per quello che subiamo. Ma io VOGLIO riportare a casa mio figlio,lotterò con la lingua e con i denti, i figli sono sangue non fonte di lucro!
Ti ringrazio per l'attenzione che vorrà e potrà dedicare alla mia vicenda.
Alba F.

Cara Alba,
la sottrazione legalizzata di cui parli è uno dei mali peggiori in questa Italia che si occupa molto di gossip ma lascia che coniugi indispettiti e desiderosi di vendetta possano permettersi di decidere sulla vita di un bambino. In termini di percentuali e statistiche le vittime sono maggiormente i padri, il maggior numero dei quali si tratta di genitori ottimi vittime, come detto, di un assurdo desiderio di vendetta da parte di ex mogli. Questo non toglie il fatto che ci siano ancora troppi uomini indecenti, padri violenti e immeritevoli. La bigenitorialità è un diritto di ogni bambino e fintanto che nessun governo si occupi di questo cancro sociale non potremo mai dire di vivere in un paese moderno. Ho proposto un patentino a punti per i magistrati che toppano le sentenze e incolpano innocenti, ma questa regola deve essere estesa, assolutamente, agli assistenti sociali superficiali e incapaci, legittimati da certi tribunali che senza un minimo ripensamento fanno a pezzi la vita di troppe persone. Ti dico subito che in passato sono stato convocato da politici e rappresentanti di governo, attuale e passato, per parlare proprio di questo problema e che, oltre al desiderio di accumulare visibilità mediatica e voti, non si sono affatto occupati di nulla. Spero che la tua storia conosca al più presto un lieto fine e che ROBERTO possa avere il naturale contatto sia con il padre che con la madre.
Un abbraccio sentito e insieme al mio sicuramente riceverai quello dei milioni di genitori (papà e mamme) che vivono, o che hanno vissuto, la tua stessa situazione. In bocca al lupo da papà Cosmo
Domande rivolte ai lettori e agli operatori
1) I magistrati sono consci del fatto che stanno decidendo sulla vita di bambini e genitori e che, sbagliando nelle loro decisioni, si stanno macchiando anch’essi di un reato?
2) Gli assistenti sociali a cui si rivolgono i magistrati hanno delle competenze adeguate o ricoprono il posto solo per incassare lo stipendio?
Inviate le vostre testimonianze a Familia Futura
Se vuoi rispondere a questo articolo scrivimi
cosmo@cosmodelafuente.com

diciembre 07, 2009

Assistenti sociali che giocano con la vita degli altri



Non perderti, mercoledì, la storia di una donna residente nel Veneto che sta combattendo contro l'inguistizia, la superficialità e la crudeltà gratuita di assistenti sociali e tribunali. Mercoledì 9 dicembre su Familia Futura.

Hilary Clinton si scaglia contro l'Italia



Si scaglia contro l'Italia, secondo lei la condanna di Amanda Knox è dettata unicamente dall'antiamericanismo. Ma cosa vuole? Ha dimenticato che la sua connazionale ha accusato Lubamba che ha rischiato condanna pur non essendo colpevole? Dovrebbe solo stare zitta sta raccomandata dall'ex presidente Clinton. E' proprio una gallina questa Clinton.

Roma, 7 dic (Velino) - Arriva fino a Hillary Clinton il caso di Amanda Knox, la ragazza americana giudicata “colpevole”, insieme a Raffaele Sollecito, dell’omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher. La sentenza del tribunale di Perugia ha fatto il giro del mondo in poche ore: del caso si sono occupate testate come il Washington Post e il New York Times. L’America grida allo scandalo e proclama l’innocenza della studentessa di Seattle. La senatrice democratica Maria Cantwell cavalca l’onda: “È una sentenza oltraggiosa” dice, sostenendo che “non esistevano prove sufficienti per spingere una giuria imparziale a concludere, oltre ogni ragionevole dubbio, che Amanda fosse colpevole”. E interessa il Segretario di Stato Hillary Clinton. Che prima ammette: “Non ho un’opinione sul caso” perché “impegnata ad occuparmi di Afghanistan”. Poi apre. In una intervista al programma domenicale della rete televisiva Abc, This Week, assicura che sarà disposta a incontrare chiunque abbia dei timori riguardo al modo in cui è stato gestito il processo: “Ascolterò il senatore Cantwell, o chiunque altro abbia preoccupazioni” sulla gestione del processo.

I genitori della ragazza sperano che gli Usa facciano sentire tutto il loro peso sull’alleato: “Ora pretendo che il governo statunitense intervenga nel caso, altrimenti sarei molto contrariato”, ha detto il padre di Amanda, Curt Knox. La senatrice Cantwell rincara la dose e accusa il sistema giudiziario italiano di essere “difettoso” e “anti-americano”. Dichiarazioni che fanno sfiorare l’incidente diplomatico. Dalla Farnesina arriva l’invito a smorzare: “Il popolo e i governi italiani sono fra i più favorevoli agli Usa, agli americani e ai loro governi: questo non è nemmeno in discussione. Per il resto siamo sicuri che il consolato a Roma saprà rappresentare a chiunque negli Stati Uniti la situazione italiana, saprà riferire il modo in cui funziona il sistema giudiziario italiano, la sua indipendenza dal governo, le garanzie che i diversi livelli di giudizio offrono a qualsiasi imputato, anche straniero” ha dichiarato un funzionario a Repubblica, mentre il ministro Frattini per il momento non vuole diffondere nessuna nota ufficiale. Non si vuole trasferire a livello politico una questione “essenzialmente consolare”. Per il funzionario “basteranno gli eventuali contatti tra l’ambasciata e il Dipartimento di Stato per spiegare che in Italia non c’è un clima anti-americano, e che nulla di tutto questo può influenzare le decisioni della magistratura”.

Indispettiti i giudici di Perugia. Claudia Matteini, il giudice che ha firmato l’ordinanza di arresto, lo dice chiaramente: “Per noi sono un’offesa. Fa sorridere - aggiunge - che tutto arrivi dagli Stati Uniti, visto che proprio per colpa di Amanda Knox un innocente come Patrick Lumumba si è fatto 15 giorni di carcere e solo grazie agli accertamenti della magistratura è tornato libero”. Il processo - aggiunge - “ha superato tutte le tappe senza neanche un’irregolarità”. Il pm che aveva chiesto l’ergastolo per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, Giuliano Mignini, perfino durante la requisitoria aveva parlato di “ingerenze”, di “pressioni continue”, del “partito di Seattle”. Così commenta le critiche: “Dicono che non c’erano prove per condannare i due ragazzi, ma come è possibile sostenerlo? È inaccettabile. Anche perché su questo caso, nei vari livelli, dal gip alla Corte d’assise, si sono espressi 19 giudici. Si tratta di ingerenze inaccettabili”. L’altro pm che ha sostenuto l’accusa contro Knox e Sollecito, Manuela Comodi, risponde: “Da noi esistono regole precise, codificate, entro le quali i giudici devono rimanere. E sono state rispettate”.

La sentenza di condanna per Amanda Knox e Raffaele Sollecito è arrivata nella notte di sabato, dopo 13 ore di camera di Consiglio. La ragazza americana dovrà scontare una pena di 26 anni, mentre Sollecito è stato condannato a 25 anni. La Corte li ritiene colpevoli di aver ucciso e violentato Meredith il primo novembre 2007 ed ha concesso le attenuanti, assolvendo Amanda per il furto di 300 euro. Amanda e Raffaele dovranno anche versare un milione al padre e uno alla madre di Meredith e 2 milioni e 400 mila euro ai fratelli. La ragazza americana, condannata anche per calunnia, dovrà risarcire poi Patrick Lumumba con 10 mila euro. Ma per il legale di Sollecito, Giulia Bongiorno, “il colpevole è Rudy Guede, solo lui”, che è stato già condannato a 30 anni con il rito abbreviato. Sul movente l’accusa ritiene che si sia trattato di un gioco erotico, o di un litigio dettato dall’odio tra le ragazze o di una questione di soldi. Eppure nel corso del dibattito la prova certa della colpevolezza dei due non sarebbe mai emersa palesemente. Alla fine delle repliche il pm Manuela Comodi ha parlato di “violenza senza progetto”, ma l’avvocato Bongiorno ha sottolineato: “Aspetto il movente dall’inizio del processo, e quella che chiamate arma del delitto è un coltellaccio incompatibile con le ferite”. Il legale di Amanda, Luciano Ghirga, ha sostenuto che “le prove raccontano l’amicizia tra le due” e che “non c’è traccia di odio se non nella fantasia dei pm”. La storia dell’omicidio di Meredith inizia il 2 novembre del 2007 quando alcuni agenti della polizia postale entrano nella casa di via della Pergola per riconsegnare due cellulari smarriti e si trovano davanti al cadavere della ragazza inglese di 22 anni, a Perugia per studio. Il 6 novembre vengono portati in carcere Amanda, Raffaele e Patrick Lumumba. Poi arriva l’arresto dell’ivoriano Rudy Guede, fuggito in Germania e Lumumba viene scarcerato. Seguono l’udienza preliminare per i due fidanzati e il rito abbreviato per Guede, condannato a 30 anni.

Soddisfatti della sentenza della Corte d'Assise i familiari della Kercher, che hanno incontrato la stampa in un albergo di Perugia insieme agli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna. È stato “messo un punto a questo caso molto complicato”, è stato il loro commento , ma il fratello di Meredith, Lyle, ha aggiunto che “non è il momento di celebrare un trionfo, perché ci sono tre giovani in prigione e comunque mia sorella non tornerà in vita. Non siamo investigatori ma abbiamo fiducia nella giustizia italiana e quindi ci rimettiamo alla sentenza”. “È stata fatta un po' di giustizia per noi e per lei - ha sottolineato la sorella della vittima, Stephanie - ma la nostra vita non sarà più la stessa. Il vuoto lasciato da Meredith è molto grande”. I familiari di Mez hanno incontrato la stampa in un albergo di Perugia insieme agli avvocati che li hanno rappresentati come parte civile, Francesco Maresca e Serena Perna. L’avvocato Maresca ha infine precisato che “la sentenza dichiara la responsabilità degli imputati per tutti i reati contestati. Non è un compromesso e ipotizzare questo è offendere i giudici”.

Assistenti sociali: i nuovi mostri (bis)


Il meccanismo che si innesca, tra tribunali e assistenti sociali, va spesso oltre le loro normali mansioni. Se spesso lavorano in maniera corretta, troppe volte gli assistenti sociali, quelli che non hanno la giusta professionalità, agiscono tanto per agire, sconvolgendo la vita di donne, di uomini e, soprattutto, di bambimi. Vogliamo deciderci, una buona volta, a creare un patentino per giudici e per assistenti sociali, che, una volta persi i punti, debbano andare a zappare e non continuare a praticare una professione così delicata?
Appena avrò il consenso di un nuovo caso vi parlerò di un fatto inaccettabile accaduto nel Veneto.
Intanto vi rimando a un mio articolo che tanto stupore ha creato.
Cosmo de La Fuente
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Tormentos (seconda parte)



2.
E’ giusto quello che sto facendo? Sarà la decisione migliore per la mia vita? Lasciarla andare o fare di tutto per trattenerla? Com’è difficile vivere e com’è semplice essere codardi e lasciarsi vivere. Come diventa pesante andare a lavorare, fare le cose che fai tutti i giorni e sapere che tornando a casa qualcosa è cambiato. Riuscirò ancora a vivere? Prima di incontrare lei vivevo lo stesso no? Si, ma è passato tanto tempo.
Sicuramente è da un po’ che non mi ama come prima e poi chi lo sa se mi ha mai amato.
Così pensava Diego, a occhi chiusi, sdraiato nel suo letto, adagiandosi un po’ mentre un sentimento di disfatta si impadroniva della sua mente, del suo cuore, della sua anima. Non poteva lasciarsi andare in questo modo e voleva superare il momento, ma non ci riusciva; sentiva che stava sprofondando in quel brutto sentimento che si chiama ‘depressione’.
Allo trillare del campanello Diego spalancò gli occhi e in cuor suo cominciò a sperare che fosse Emanuela.
La distanza dalla camera da letto alla porta di ingresso sembrò infinita. Tremava. Non si sentiva così dagli anni del liceo. Cosa era scattato in lui? Si fece coraggio e aprì la porta di colpo. Era proprio Emanuela, lo guardò senza parlare. Trascorse almeno un minuto finchè Diego si decise a far entrare Emanuela. L’aria era cupa e non prometteva nulla di buono. La sua ragazza non aveva l’aria di chi vuol ristabilire un rapporto, anzi, appariva sicura di sé e scostante. Lei non arrivò nemmeno a metà di corridoio della casa, quella casa che fino a qualche giorno prima era anche stata la sua casa. Si girò a guardarlo e gli disse: - sono venuta a prendere alcune cose che mi appartengono-
Cosmo de La Fuente (depositato)


diciembre 05, 2009

Berlusconi non si dimette. Perchè dovrebbe farlo?


Solo 24 cittadini italiani su 100 considerano l'attuale opposizione una valida alternativa al governo in carica. E' quanto emerge da un sondaggio IPSOS pubblicato giovedì su Il Sole 24 Ore. Sono numeri simili a quelli del tasso di fiducia nel governo Prodi nei mesi che precedettero il patatrac del gennaio 2008. In quasi due anni, quindi, sembra che poco o nulla sia cambiato nella considerazione dell'elettorato nei confronti della sinistra: un disastro quando era al governo, un disastro ora che è all'opposizione. Forse è anche per questo che, di fatto, tutta la dialettica politica non avviene più lungo l'asse destra-sinistra, bensì si svolge all'interno di un solo schieramento: da destra a destra. Tanto che anche molte posizioni un tempo rappresentate dalla gauche nostrana sono ormai divenute, non di rado, patrimonio del centrodestra, che le ha rielaborate in chiave post-ideologica e le ha rese nuovamente servibili per la definizione di una efficace politica di governo (basti pensare alle misure sociali messe in campo dal Berlusconi IV in questo anno di crisi economica).

A conferma di questa nuova dinamica politica vi sono altri numeri che emergono dal sondaggio dell'IPSOS: il 36% degli operai, ad esempio, afferma di votare per il Pdl. Il partito di maggioranza diventa così, a tutti gli effetti, un vero partito del popolo, mettendo definitivamente una pietra tombale sul vecchio dogma dell'operaio che vota a sinistra. Perché la sinistra ha abbandonato la classe operaria e la classe operaia è andata con Berlusconi.

Ma se le cose stanno in questo modo non è soltanto per demerito della sinistra, ma anche e forse soprattutto per merito di Berlusconi e dei suoi alleati, che hanno saputo interpretare i nuovi bisogni della società italiana in una prospettiva di realismo politico che ha consentito loro di «sfondare» in settori dell'elettorato un tempo considerati appannaggio esclusivo della gauche. Mentre la sinistra, negli ultimi 15 anni, ha pensato soltanto al modo migliore per disarcionare il Cavaliere e farlo fuori dalla scena pubblica, il leader del centrodestra ha continuato a macinare politica, a parlare dei problemi della gente, a elaborare idee per ripresentarsi di fronte ai cittadini con proposte di buon senso per il governo del paese. E oggi la storia e i numeri gli danno ragione.

Sono dunque saltati i vecchi schemi destra-sinistra, o almeno sono saltati nella declinazione che ad essi è sempre stata data fino al 1994. Per questo coloro che oggi ipotizzano strane alchimie contabili e nuove geometrie variabili per immaginare maggioranze diverse da quella attuale non soltanto non hanno dalla loro parte i numeri, ma soprattutto mostrano di non aver compreso come e quanto sono cambiati gli italiani e l'Italia negli ultimi tre lustri. E' un modo di ragionare che è destinato inesorabilmente a produrre sconfitte su sconfitte chissà per quanto tempo ancora, perché non fa i conti col popolo e con la realtà del paese. Il contrario di quanto stanno facendo il governo Berlusconi e il Popolo della Libertà, come confermato dai risultati del sondaggio IPSOS: dopo la più pesante crisi economica degli ultimi decenni, dopo gli attacchi quotidiani ricevuti da giornali e tv, dopo le campagne di delegittimazione morale a mezzo gossip, dopo le immancabili inchieste della magistratura, l'esecutivo e il Pdl conservano ancora un solido consenso popolare, che rappresenta la miglior garanzia e il maggior sprone per proseguire speditamente e senza indugi e tentennamenti nel cammino intrapreso il 13 aprile 2008. Avanti, Popolo!

(articolo di Gianni Bordero)

diciembre 04, 2009

Spatuzza : è solo un demonio.


Questo mostro bastardo ha, tra l'altro, sciolto un bambino nell'acido e ucciso un numero infinito di persone. Questo elemento ha parlato nel tribunale di Torino coinvolgendo Berlusconi e Dell'Utri. Lo stato ci crede? Speriamo di no, perchè siamo alle comiche. Silvio Berlusconi è stato l'unico a combattere veramente la mafia.

Tormentos (prima puntata)



Il ricordo, al mattino, si svegliava con lui. Quelle volta pioveva a dirotto, e proprio Diego non aveva voglia di alzarsi e lasciare il letto caldo. Chissà perché quando bisogna alzarsi, d’inverno, si ha la sensazione di doverlo fare nel momento migliore. Improvvisamente gli tornarono in mente i momenti più tristi del giorno prima, quando quella che sarebbe dovuta diventare sua moglie gli aveva detto che ormai era innamorata di un altro. – Tutte uguali le donne – pensò, ma subito dopo si disse che non era vero, molte altre che conosceva erano ancora accanto ai loro uomini. Forse cominciava a fregarsene.
Fin da piccolo Diego passava dalla disperazione alla serenità velocemente. Da qualche parte aveva sentito dire che occorre sempre trovare il lato positivo delle cose, ma questa volta la cosa diventava alquanto difficile perché lui sapeva di esserne la causa. E’ vero Emanuela l’aveva lasciato, ma lui aveva fatto di tutto per farsi lasciare. Cosa significava questo? Perché ci soffriva? L’abitudine forse? Forse si trattava della possessività e l’idea che forse Emanuela era tra le braccia dell’altro ma la sua gelosia si era risvegliata. Guardò attraverso la finestra e subito dopo l’allarme del telefonino gli comunicò che era giunta l’ora di alzarsi veramente e di andare a lavorare.
Seduto alla sua scrivania quel giorno non riuscì a concentrarsi molto. Per fortuna che i pensieri non si leggono perché sicuramente non avrebbe dovuto percepire lo stipendio per quelle ore dedicare al proprio privato seppure fosse sul posto di lavoro. – Quante volte mi è successo – pensò e si rese conto, per una volta, che i datori di lavoro a volte pagano lo stipendio senza sapere che spesso i dipendenti si fanno letteralmente i “cavoli” propri.
La giornata, tra alti e bassi d’umore, si concluse e si ritrovò seduto al suo tavolo a guardare la tv. Si era ripromesso di apparecchiarsi la tavola, malgrado a lui non piacesse mangiare da solo. Cucinava bene Diego e si preparò delle scaloppine al marsala. Ripensò alla sua mamma. Aveva voglia di rivederla e anche di ritrovarsi con i suoi fratelli.
Sentì la vibrazione del cellulare che annunciava un sms, lo prese dalla tasca del giaccone e lesse. Era di Emanuela. – Passo a prendere i libri che ho lasciato da te. Quando ci sei in casa? –
-Cosa vuole sta stronza- pensò. Non aveva nessuna intenzione di vederla. Rispose così: - né oggi, né domani, la prossima settimana se ti sta bene. Sennò te li lascio al bar sotto casa. Ho voglia di stare da solo e non ho nessuna intenzione di vederti-
Fu, come al solito, impulsivo. Che razza di messaggio che aveva spedito. (continua)
sceneggiatura depositata, prelevabile citando fonte e autore
Cosmo de La Fuente
invia una email e suggerisci, secondo te, cosa dovrebbe fare Diego il giorno dopo.

diciembre 03, 2009

Maestre di Pistoia:il demoniaco istinto materno di certe donne


Vedremo, nel caso venissero giudicate colpevoli, quali saranno le penne per queste due presunte diavolesse che hanno avrebbero avuto il coraggio di maltrattare, in tale misura, dei bambini in tenera età. Speriamo che vengano giudicate esattamente come verrebbe giudicato un uomo. Meno male che erano mitigate dal loro istinto materno. Che sia imprtante anche l'istindo paterno? Direi proprio di si. Se sono colpevoli spero che trascorrano in galera molti anni e che subiscano momenti di orrore, proprio come quelli che loro hanno inferto a quei bambini.
CdF
Ecco la notizia
PistoiaDue maestre di un asilo nido privato di Pistoia sono state arrestate ieri mattina dagli agenti della Squadra mobile per presunti maltrattamenti sui bambini. In manette sono finite la responsabile della struttura, Anna Scuderi, 41 anni, di Pistoia, residente a Quarrata (dove gestisce un altro asilo) e l’insegnante Elena Pesce, 28 anni, residente a Pistoia. I fatti sono avvenuti nell’asilo nido «Cip-Ciop» gestito dalla società «Il Giardino dell’Infanzia», e secondo quanto rivelato dal procuratore di Pistoia, Renzo Dell’Anno, alcuni bimbi sono stati costretti anche a «mangiare il loro vomito».
Il blitz della polizia è stato possibile anche grazie all’utilizzo di telecamere installate dagli investigatori nei locali dell’asilo. In particolare, c’è un episodio, avvenuto proprio ieri mattina, che ha spinto la questura a entrare in azione prima del previsto e compiere l’arresto in flagranza delle due donne: un bambino di otto-dieci mesi che vomita, gli schiaffi sulla sua nuca da parte di una educatrice, il piccolo che cade sul vomito e la donna che lo solleva da terra prendendolo per un braccio con violenza.
«Davanti a questa immagine ripresa dalle telecamere - ha detto il procuratore Renzo Dell’Anno - non potevamo attendere oltre. Dovevamo tutelare i bambini e non potevamo permettere altri episodi del genere».
Non solo. Tra i maltrattamenti che i filmati della polizia hanno registrato, ci sono anche scappellotti ai bambini e pressione sulla bocca al momento dei pasti per costringere i piccoli a mangiare. Tra le varie forme di castigo, alcuni bimbi sarebbero stati tenuti chiusi al buio nei bagni, non veniva dato loro da bere, venivano fuori dalle aule al freddo, venivano strattonati con forza tanto che spesso alcuni sarebbero tornati a casa con arrossamenti. Tempo fa un piccolo tornò a casa con una spalla lussata ma all’episodio non venne dato particolare peso, perché i genitori pensarono potesse essere stato un episodio banale durante il gioco tra bimbi.
«Ora, alla luce di quanto registrato dai filmati, rivaluteremo tutte le segnalazioni avute anche in passato», ha detto il procuratore Renzo dell’Anno.
I primi segnali che all’asilo nido «Cip-Ciop» di Pistoia qualcosa non funzionava sono arrivati alla questura nell’agosto scorso. Da quel momento i poliziotti hanno cominciato a raccogliere lamentele e qualche denuncia.
Come detto, alcuni episodi per un periodo sono stati ritenuti dai genitori stessi come possibili eventi causati dal gioco degli stessi bambini. Successivamente il parlare tra genitori, l’aumento delle denunce e la scelta di alcune famiglie di togliere i piccoli dalla scuola hanno fatto fare il salto di qualità alle indagini e una decina di giorni fa la decisione di installare le telecamere, che poi hanno portato a scoprire la verità su quanto accadeva all’interno della struttura.
Davanti all’asilo nido «Cip-Ciop» di Pistoia tra i genitori regna l’incredulità e c’è anche chi, come la signora Greta Mazzei, madre di un bimbo di due anni, manifesta solidarietà alle maestre. «Prima di iscrivere mio figlio all’asilo avevo raccolto tutte le informazioni sulla scuola. La maestra Laura era descritta come una persona rigida, ma tutti mi avevano detto che i suoi metodi educativi erano validi. In questi mesi mai mi sono accorta che qualcosa non andava. Qualche volta mio figlio mi raccontava che la maestra Laura lo aveva brontolato, ma niente di più».