enero 25, 2009

L'aereo misterioso


La soluzione del giallo del volo YV2081 è anche un problema di fisica. Possono un cadavere che pesa oltre 80 chili e un giubbotto di salvataggio di pochi etti viaggiare in mare alla stessa velocità per 226 chilometri in otto giorni? Non hanno alternativa gli investigatori venezuelani che stanno indagando sulla fine del biturboelica Let410 scomparso il 4 gennaio 2008 con i due piloti e 12 o 16 passeggeri a bordo, tra cui otto turisti italiani che quella mattina dall'aeroporto di Caracas stanno andando sull'atollo di Los Roques. Non ci sono alternative, se non porsi domande. Perché manca qualunque indizio che faccia pensare a un incidente. Almeno dove il pilota ha dichiarato di essere nel momento in cui ha chiamato la torre di controllo e ha avvertito che gli si erano spenti tutti e due i motori. Non è stato trovato il relitto. Non sono stati recuperati bagagli, rottami di plastica, sedili, nulla di tutto quanto, dopo un disastro aereo in acqua, continuerebbe a galleggiare. Niente se non il cadavere sfigurato in volto del copilota 0smel Otamendi, 37 anni, approdato nudo e con l'orologio funzionante al polso su una spiaggia della penisola del Paraguanà, 226 chilometri a ovest dal presunto luogo dell'incidente. E un giubbotto di salvataggio trovato più o meno dalle stesse parti. Ma alla fine anche la fisica smentisce i fatti. Perché gli investigatori hanno messo in acqua un manichino dello stesso peso del copilota e la corrente l'ha trascinato sulla barriera corallina di Los Roques, a pochi chilometri dal punto in cui è stato lanciato l'allarme. Allora perché il cadavere di Osmel Otomendi è finito così lontano, lungo la rotta aerea e marittima che dal Venezuela porta in Colombia?

Non è l'unico mistero. Il 12 gennaio i familiari dei passeggeri italiani si sono riuniti a Palazzo Chigi con i loro consulenti, il comandante Mario Pica e l'ammiraglio Giovanni Vitaloni, e i funzionari del governo che stanno seguendo il lavoro degli investigatori venezuelani. Le ricerche del relitto continueranno fino a metà febbraio con l'impiego di sommergibili teleguidati. Se a quel punto non ci saranno soluzioni, l'inchiesta dovrebbe ricominciare daccapo:
non si cercheranno più i resti dell'aereo, ma i terroristi che l'hanno dirottato. Un'ipotesi che sembra fantascienza, ma che non è mai stata esclusa. Il bimotore potrebbe anche essere finito in fondo al mare. Ma dopo essersi allontanato dalla rotta tra l'aeroporto di Caracas e Los Roques. Un viaggio di solito facile, 32 minuti di durata, procedure a vista.

Quando il pilota lancia l'allarme, il volo YV2018 della compagnia 'Transaven' è a 29 chilometri dall'aeroporto di arrivo, ormai quasi sopra l'atollo. Nella piccola cabina, tra i passeggeri, ci sono Paolo Durante, 40 anni, di Ponzano Veneto, la moglie Bruna Guernieri, 42, le figlie Emma, 8, e Sofia, 6, gli sposini romani Stefano Fragione, 33, e Fabiola Napoli, 34, in viaggio di nozze, Annalisa Montanari, 42, e Rita Calanni Rindina, 46, di Bologna. Il numero dei passeggeri è già un rebus. Le carte di imbarco ne registrano 12 più i piloti, cioè 14 in tutto.

Il comandante, Esteban Bessil Acosta, 36 anni, nelle comunicazioni prima del decollo con la torre di Maiquetìa, l'aeroporto di Caracas, dice invece: "Siamo diciotto a bordo". Un errore? Il comandante di solito non sbaglia il numero di passeggeri. Gli serve per stabilire il peso e la velocità al decollo.

Il Let410 è un aereo costruito nella Repubblica Ceca. Atterra e parte in brevi spazi ed è molto ricercato dai narcotrafficanti. Meno di un mese prima della scomparsa del volo YV2081, intorno al 10 dicembre 2007, un altro Let410 immatricolato in Venezuela resta danneggiato durante un tentativo
di decollo da una pista illegale allestita dai trafficanti di cocaina nella giungla in Guyana, uno Stato confinante. L'aereo viene avvistato da un pilota militare in volo di pattugliamento. Quando i soldati raggiungono la pista, trovano il Let410 distrutto dall'incendio appiccato dai narcos. Dal 1960 al 2004 in Venezuela sono stati dirottati 67 aerei grandi e piccoli. In 26 casi, soprattutto dal 1990 in poi, il velivolo non è mai stato più localizzato. Si tratta di aerei che trasportavano da uno a 15 passeggeri: in tutto fanno 114 persone scomparse.

enero 22, 2009

Giuni Russo per sempre


Festival di Sanremo
Sempre una vergogna quando si tratta di trasparenza e di legalità. Non ho mai nascosto le vicissitudini sanremesi e la nacessità di un pool tipo mani puliti per portare a galla la sporcizia dell’organizzazione. Ma oggi voglio inchinarmi di fronte alla bravura di Giuni Russo, bravissima e unica (nel suo genere) cantante italiana che nel 2003 meritava di vincere ma le regole sanremesi non l’hanno permesso. Chissà, forse perché aveva rivelato la sua omosessualità e stava quasi per concludere la sua vita perché malata.
Grande Giuni il tuo ricordo non svanisce e non svanirà facilmente, sei una grande . Un saluto alla tua compagna che può e deve vivere nel tuo ricordo.

enero 16, 2009

Stop al razzismo


Anche su facebook campeggiano gruppi razzistici, tra cui contro rumeni e albanesi. Che ci siano delinquenti di ogni razza è chiaro, ma non per quello dobbiamo pensare, ad esempio che tutti gli italiani siano mafiosi o delinquenti o furbacchioni, ecc. ecc. Dicendo: - via i rumeni dall'Italia - alimentiamo il razzismo più schifoso che ci possa essere. Ovviamente questa gente è ignorante e di scarsa intelligenza e, per fortuna, anche in questo caso non tutti sono così, come non tutti sono mafiosi.
Vivia le razze!
Cosmo

enero 11, 2009

Nuovo Libro

'COME SOPRAVVIVERE A UN CANCRO, UN INFARTO, UN DIVORZIO CONTINUANDO AD AVER VOGLIA DI VIVERE'



'COME SOPRAVVIVERE A UN CANCRO, UN INFARTO, UN DIVORZIO CONTINUANDO AD AVER VOGLIA DI VIVERE'
Rispondo a tutti gli amici che mi hanno chiesto informazioni circa l'uscita di questo libro che è ancora in preparazione. Io e Marcello stiamo dandoci da fare moltissimo e devo dire che l'affetto è grande e che, al massimo, potremo, in futuro, darvi solo qualche anticipazione.
Lo so che l'argomento è toccante... a presto ragazzi.

enero 09, 2009

LUCA DELFINO GRAZIATO DALL GIUSTIZIA


Luca Delfino è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di carcere per l’omicidio della sua fidanzata Antonella Multari, avvenuto a Sanremo nel primo pomeriggio del 10 agosto del 2007: quaranta coltellate sferrate in rapida successione, due delle quali mortali. Scontata la pena dovrà trascorrere altri 5 anni in una casa di custodia e cura, poi il suo stato psichiatrico dovrà essere sottoposto ad altri esami e perizie, con la prospettiva che la custodia venga prorogata. Il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo. Riconosciuta la seminfermità mentale che è andata a compensare l’aggravante della premeditazione.

«E’ una vergogna, questa non è giustizia» ha affermato il padre di Antonella Multari. La madre ha aggiunto: «L’hanno ammazzata due volte», poi è svenuta. Il pm Vittore Ferraro aveva sollecitato l’ergastolo, considerando la premeditazione, il fatto cioè di aver pianificato nei minimi dettagli l’omicidio di Antonietta: dall’acquisto del coltello e dei guanti di lattice, ai pedinamento e alle molestie telefoniche.

Cronaca Qui

Ha ucciso per il gusto di uccidere, un assassino pazzo e pericoloso, eppure la giustizia italiana è stata molto buona con lui, cosa che non ha fatto, invece, con Antonio Faccini che ha ucciso anche un po' per la disperazione di essere stato allontanato da suo figlio.

Los Roques, Durante - Romolo Guernieri


«Lo Stato ci ha abbandonato e umiliato. Il Presidente della Repubblica non ha fatto nulla di veramente incisivo per trovare i nostri cari ma non ci fermeremo». C’è rabbia nella voce di Romolo Guernieri, nonno materno della delle bimbe disperse dopo la caduta dell’aereo al largo dell’arcipelago di Los Roques che ha inghiottito la famiglia Durante: mamma, papà e due figlie.

Una vergogna che ancora non si riesca a sapere la verità. Io l'ho detto molte volte, questo è il normale atteggiamento del governo venezuelano quando gli fa comodo nascondere qualcosa. Così era prima e così è adesso, anche peggio, con Chavez. La soluzione ci sarà solo scoprendo la lista dei passeggeri. Venezuela nasconde, Italia acconsente! VERGOGNA!!!
Cosmo

enero 03, 2009

Troppe bugie su LOS ROQUES


Il papà di Bruna Guernieri, Romolo, è appena tornato da Caracas. È la seconda volta che ci va. La prima appena seppe che tutta la famiglia di sua figlia forse era in fondo al mare dei Caraibi, la seconda per sapere perché non si trova niente se si cerca da un anno. «Ci hanno assicurato — dice — che le ricerche vanno avanti, con noi c’erano l’ambasciatore venezuelano, gli avvocati, gli esperti e il rappresentante della Farnesina. Il fiscale generale (il pm, ndr) ha assicurato che vogliono trovare l’aereo e individuare i colpevoli».

Sono veramente troppe le bugie e, più di una volta ho ribadito che il governo venezuelano di Chavez ha molti interessi a nascondere qualcosa, e la soluzione sta nei passeggeri, in quella lista che non è mai stata mostrata. Tutto normale per un paese come il Venezuela, soprattutto adesso con un Chavez come capo di stato.
Cosmo