julio 27, 2008

julio 25, 2008

Silvio Berlusconi non mi ha raccomandato
















Non a lui, lui è Tropy il mio cane, ma mi sono sentito sempre un po' cane anch'io. In questi giorni si scopre che Silvio avrebbe raccomandato tutti, anche Marta Flavi per un ruolo a Incantesimo, la povera Marta messa in un angolo da Costanzo. Io ci ho provato a farmi raccomandare, ma niente. Sono andato a parlare anche con Bondi, ma del cavaliere, per me, nemmeno l'ombra. Eppure avrei potuto fare meglio di molti.

Moglie nemica





















Un bravo coniuge, un marito o una moglie, è complice del proprio partner, è una persona amica, collabora, è affiatata. Una brava moglie, insomma, non è solo quella che va a letto con il marito, ma ne è socia di vita. Troppe le mogli nemiche, troppe quelle donne che sono carnefici e si spacciano per vittime, e alla fine ci credono anche loro.

julio 21, 2008

VENEZUELA: SE LA DEMOCRAZIA E' QUESTA, NON LA VOGLIO!

di Barbara Bessone
Se vogliamo capire quanto debole e fragile possa essere una democrazia, basta guardare l'esempio del Venezuela che dimostra, ancora una volta, come sia possibile trasformare un governo democratico in un totalitarismo e dittatura.
Crisi inopportuna
Purtroppo il Venezuela sta vivendo la sua peggiore crisi in un momento in cui tutta l'attenzione del resto del mondo e' rivolta verso altri paesi che in questo momento sono in condizioni peggiori, non c'e' dubbio di questo.
Diciamo che il popolo venezuelano ha la sfortuna di aver bisogno dell'aiuto della comunita' internazionale, in un momento "inopportuno".
Stiamo vedendo come, nel paese, si infrangono ogni giorno i diritti umani e la Costituzione, ed ogni giorno il popolo riceve uno schiaffo morale perche' vede che tutto cio' che si fa ricorrendo a regole democratiche viene sistematicamente burlato impunemente dal governo.
Ad esempio,guardiamo con indignazione, ma senza stupore, come il governo stia consegnando la carta d'identita' a stranieri quando la stessa viene negata ai venezuelani. O meglio, se un venezuelano ha bisogno di rinnovare la sua carta di identita' deve firmare un documento dove dichiara di voler annullare la sua firma dalla richiesta di referendum che chiede le dimissioni del presidente. Chi non e' disposto a firmare questa dichiarazione semplicemente non avra' il documento di identita' e di conseguenza non potra' votare in caso di elezioni, mentre invece tutti quegli stranieri ai quali si sta concedendo il documento, avranno diritto al voto.
Si e' calcolato che in poco tempo solo nello stato Tachira sono state consegnate carte di identita' a 40.000 stranieri i quali, in poco tempo, hanno ottenuto la naturalizzazione. Secondo i calcoli fatti, in poco tempo ci sara' il numero sufficiente di nuovi naturalizzati da permettere al governo di vincere qualsiasi appuntamento elettorale.
Morti e violazioni dei diritti umani
In questi giorni tutto il mondo e' scandalizzato dai gravi atti commessi da alcuni militari americani ed inglesi a danno dei prigionieri iracheni e, giustamente, tutti hanno condannato all'unisono queste gravi violazioni. A questo coro pero' si sono aggiunti anche il Governo venezuelano ed il Presidente stesso il quale non si lascia sfuggire occasione per accusare il governo americano.
Purtroppo pero' proprio in questi giorni in Venezuela c'e' uno scandalo molto simile a questo ma a danno di giovani militari venezuelani, e, si dice, per mano di cubani che ormai fanno parte della Guardia Nacional. Infatti otto ragazzi che erano stati chiusi in cella di punizione sono stati aggrediti, apparentemente con un lanciafiamme, mentre erano in cella. Due di loro sono morti, il primo, quello che era in condizioni peggiori, e' morto dopo alcuni giorni e casualmente il giorno seguente ad una dichiarazione pubblica del presidente Chavez in cui lui affermava che questo ragazzo aveva solamente 'lievi ustioni'. Il secondo, un ragazzo di 20 anni, e' morto due giorni fa. Si stava riprendendo ed aveva cominciato a rilasciare, ai suoi avvocati, dichiarazioni dell'accaduto. Purtroppo pero' durante la medicazione delle ferite, operazione che gli facevano giornalmente, e' morto per un infarto. Entrambi i ragazzi sono morti di infarto.
I genitori accusano il Governo di omicidio.
Gli altri militari, che apparentemente sono in condizioni meno gravi, sono ricoverati ma non si sa dove. Si sa che i famigliari hanno ricevuto minacce e c'e' da supporre che gli stessi militari siano minacciati e si prevede che a breve questi stessi ragazzi rendano dichiarazioni pubbliche dando versioni che contraddicono quelle date dai ragazzi ormai defunti e che non potranno piu' testimoniare.
Casi di uccisioni, torture e violazioni si susseguono ma non hanno riscontrato la minima attenzione da parte della comunita' internazionale.
Come il caso di un ragazzo che era stato arrestato durante le manifestazioni di protesta di fine febbraio. Arrestato insieme a suo fratello ed a sua moglie. Lui e' stato massacrato di botte, lo hanno torturato con elettricita' ai testicoli, gli hanno fatto mangiare capelli ed escrementi ed e' morto con il fegato e il pancreas spappolati. La sua ragazza e' stata ripetutamente violentata ed obbligata a praticare sesso orale agli agenti della Guardia Nazionale sotto gli occhi del marito e del cognato, anche lui picchiato ma fortunatamente vivo.
Ci sono vari casi di torture e morti ma non fanno notizia oltre frontiera, o meglio in Europa perche' invece alcune di queste testimonianze sono state ascoltate al Congresso negli Stati Uniti che a quanto pare, a differenza dell'Europa, ascolta con un po' piu' di preoccupazione le denunce che arrivano dal Venezuela.
Mi domando se ancora una volta ci troviamo di fronte ad una situazione che apparentemente e' un classico. L'Europa lascia che siano gli Stati Uniti a preoccuparsi delle "rogne" del mondo. Intanto li si accusa con grande facilita' di intromettersi negli affari degli altri e poi si manifesta contro di loro accusandoli di imperialisti e colonialisti, fomentando quel sentimento di antiamericanismo che tanto sembra piacere agli europei ed agli italiani in particolare, quasi come una moda del momento.
Ma io mi domando: perche' l'Europa, invece di perdere tanto tempo ad accusare gli americani, non spreca queste energie invece a preoccuparsi di aiutare chi sta chiedendo aiuto e non si limita invece a criticare e basta? Non si da conto che con questo atteggiamento dimostra ancora una volta di essere inferiore? Non voglio con questo difendere l'America ad oltranza ma l'antiamericanismo dilagante in Europa mi sembra eccessivo e soprattutto ingrato e proveniente da un'Europa che ha la memoria corta.
Forse pero' sfilare in strada con la bandiera della pace ci fa sembrare piu' buoni e non richiede un grande sforzo ed un compromesso?
La comunita' internazionale.
In Venezuela sono presenti rappresentanti del Centro Carter e dell'OSA che da tempo ormai seguono le peripezie del popolo venezuelano che cerca disperatamente di salvare la democrazia. Si e' istituito anche il Gruppo di Amici che dovrebbe aiutare il dialogo tra Governo ed opposizione.
A cosa sono serviti fin'ora?
Io direi che a poco o almeno non abbastanza. La caduta verso il fondo del baratro non si e' fermata, ogni giorno ci avviciniamo di piu' ad una dittatura che viene portata avanti molto abilmente dal Governo di Chavez il quale sa benissimo che non si puo' permettere di farlo attraverso un colpo di mano e lo sta quindi portando a termine poco a poco sotto gli occhi increduli della popolazione e sotto gli occhi impotenti della comunita' internazionale. Chavez non vuole uccidere il Venezuela con un colpo al cuore, lo sta uccidendo infliggendogli ogni giorno una ferita non mortale ma che lo dissangua ogni volta un po' di piu.
Questa e' la democrazia: tu non metti il naso nei miei affari ed io non lo metto nei tuoi, anche se a casa tua non si rispetta la democrazia. E' come sapere che il vicino di casa massacra la moglie di botte e non si interviene semplicemente perche' la massacra tra le pareti domestiche. Bella cosa la democrazia! Vuol dire che la democrazia vera e propria esiste solamente dalle frontiere verso l'esterno e non verso l'interno dei paesi.
Se questa e' democrazia credo sia arrivato il momento di reinventarci.
crisis.com

julio 20, 2008

Ingrid Betancourt no es muy querida en su tierra

Asì llegò este mensaje desde Colombia

Ingrid Betancourt non è amata in Colombia





















Non è sempre oro quello che luce o, se vogliamo dirlo alla castellana, ...la mona aunque se vista de seda, mona se queda....
Muy temprano Ingrid Betancur comenzó a pelar el cobre. No había transcurrido una semana de su liberación, cuando cambió de tercio. De sus declaraciones iniciales en reconocimiento a Uribe y a los soldados que liberaron a los 15 rehenes entre los que estaba ella, pasó a lanzar dardos envenenados contra quien la salvó de podrirse en la selva, por su exclusiva culpa. Algo así como el perro rabioso que muerde la mano de quien le da comida, o del que se está ahogando e intenta ahogar a quien se arriesga y se mete al agua a salvarlo. Ni más ni menos.La euforia colectiva patrocinada por el sinuoso presidente francés y el show publicitario que han montado sus corifeos, para posicionarla a la brava como la solución a los grandes males de Colombia, dio para payasadas como la de la presidente chilena que fiel a la línea chavista de despotricar velada o abiertamente contra Uribe, osó proponerla para que reciba el premio Nobel de Paz. Dentro de poco tendremos a Chávez, Correa y su sequito delictivo proponiendo lo mismo.En sana lógica no hay ninguna razón valedera para que Ingrid sea merecedora de tan alta distinción. Quizás ese premio lo merezcan los soldados que la rescataron. Ni ella, ni el país, ni el mundo pueden olvidar que Ingrid Betancourt fue secuestrada por las Farc, como consecuencia de una rabieta y una serie de pataletas que comenzaron cuando escribió un libro y se autopresentó ante el mundo, como el único motor de la fuerza moral del país.También se les olvida a ella y a los estultos que le hacen el juego, que por ser hija de politiqueros de los que siempre han pelechado del erario público en el servicio diplomático y por pertenecer al para las Farc odiado estrato siete, Ingrid fue secuestrada, pues además representaba para los terroristas, un ejemplar de la fauna corrupta y politiquera que ha sumido a Colombia en la desgracia.Prueba de ello es que Piedad Córdoba asesoró a las Farc para que la soltaran de última. Y los colombianos que pagamos impuestos, más los que exponen la vida en aras de la seguridad nacional, tuvimos que cargar el pesado costo de un desgaste económico, político, moral y de identidad nacional, como consecuencia de la pataleta propia de una adolescente malcriada, que creyó que iba a hacer la misma payasada de Pastrana, y por lo tanto, Tirofijo y sus secuaces le harían el guiño que necesitaba para ser presidenta.Si no hubiera sido por el secuestro de Ingrid Betancourt, hubieran liberado antes a los soldados y policías, pero como ella estaba allá, a los demás se les prolongó el martirio, como el que aún soportan el coronelMendieta y otros uniformados. Si no hubiera sido por esa terquedad, Colombia y el presidente Uribe no hubiéramos tenido que soportar la patanería e irrespetos de los peones de Fidel Castro en Latinoamérica.
Si no hubiera sido por la pataleta y ansias de protagonismo electorero de Ingrid Betancourt, no hubiera sido necesario el elevado costo operacional de movimientos de tropas, armas, misiones de reconocimiento, desplazamiento de agentes de inteligencia, etc, etc.Pero como asi paga el diablo a quien bien le sirve, de ahora en adelante no solo vamos a tener la pesadilla derivada de la diarrea mental de Piedad Córdoba, sino también Ingrid para rato, pontificando acerca de la paz, de la necesidad de revivir el cadáver político de las Farc con la participación de naciones, que a todas luces solo han servido para apoyar el terrorismo de manera clandestina y manipulada.También tendremos que escuchar sus discursos moralistas, sus payasadas al estilo Mockus de repartir condones, y su volcánico temperamento, pues su vida personal y las relaciones sociales con otros que estuvieron en cautiverio con ella, corroboran que Ingrid es una persona difícil, de poca empatía, terca, irreverente y con un ego más grande que el Enrique Peñaloza,Juan Manuel Santos, Noemí Sanín y Rafael Pardo juntos.Hasta el extremo que esta convencida que por haber estado secuestrada, va a ser presidente de Colombia. Y lo peor es que hay quienes le hacen el juego.Tampoco podemos olvidar que es hija de la petulante e irreverente Yolanda Pulecio, cuya actitud descomedida e irrespetuosa hacia el primer mandatario de los colombianos quedó plasmada a lo largo del tortuoso secuestro. El hijo de tigre sale pintado.La verdad a plata blanca es que Ingrid Betancourt Pulecio, no tiene ni el talante ni la capacidad de estadista para ser presidente de los colombianos.La única razón que justificaría su asunción al poder, sería decir: Pero si también fueron presidentes Gaviria, Samper y Pastrana. De resto nada.Quizás Ingrid Betancourt pudiera trabajar al servicio del Estado, pero en cargos como directora nacional o regional del Bienestar Familiar, Jefe de Personal de una alcaldía como la de Bogotá, Supervisora de nóminas de una entidad estatal, es decir algún cargo donde pueda verter todo su instinto volcánico y su moralismo extremista. Pero nunca para gobernar un país, cargo que requiere entre otras cosas, experiencia, don de gentes, madurez, nada de pataletas, cabeza fría y visión de conjunto.Ojalá que la peregrina sugerencia de la revista Semana de ubicarla como presidenciable, no pase de ser una oportunidad comercial de la publicación.Que el electorado tenga claro que una cosa es el bagaje de estadista requerido por un o una presidente de la república, y otra cosa, es el discurso emotivo y la payasada politiquera oportunista.Colombia inició en el 2002 un proceso de pacificación nacional y seguridad democrática que no se puede quedar mocho. Si la señora Ingrid fue irresponsable y producto de una pataleta metió al gobierno y al país en una sin salida, cuando apenas era una candidata presidencial con muy poca o ninguna representatividad política, cómo sería si alcanzara el poder.Tendríamos a una persona terca, egocéntrica, que después de vivir toda la vida disfrutando de las mieles de lo que las Farc llaman con odio la oligarquía, salió del secuestro a echarnos el cuento que ella es de izquierda.Al perro no le pueden hacer la misma cirugía dos veces. A Dios lo que es de Dios y al Cesar lo que es del César. Es el momento para que los forjadores de opinión sensatos, sin apasionamientos y sin caer en la trampa del bombo mediático, abran los ojos de los electores, pues lo que menos necesita Colombia es que el oportunismo politiquero reviva a las Farc, prolongue el sufrimiento estructural derivado de los problemas socio-económicos y de ñapa, nos ponga en la silla de Bolívar a una persona temperamental, egocéntrica e impredecible. Dios nos libre…

Coronel Luis Alberto Villamarín Pulido

julio 17, 2008

Padri coraggio: Eluana Englaro













Non si può non sentirsi vicini a un padre che si trova di fronte a una scelta così difficile. Un cuore di padre che soffre e che dimostra il coraggio e l'amore che solo un papà può dare. Un abbraccio.
ROMA - La vicenda di Eluana Englaro continua ad occupare le prime pagine dell'Avvenire, dove oggi, oltre ad un editoriale del costituzionalista e rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre, compare un messaggio diretto al padre della donna da don Michele Aramini, esperto di bioetica e docente all'Università Cattolica di Milano. "Una parola delicata e franca per il signor Englaro", recita il titolo dell'articolo, "Dopo la vittoria dell'irreparabile davvero si sentirà meglio?". "Su di lei è rimasto un enorme peso", osserva Aramini, che chiede a Beppino Englaro "se è veramente riuscito a elaborare il lutto per sua figlia", e se non teme un ripensamento a cose fatte. Esprimendogli vicinanza, Aramini auspica comunque che si eviti la morte di Eluana. Sullo stesso quotidiano, Dalla Torre difende in prima pagina "il diritto di poter tornare indietro" esprimendo il dubbio che il volere della donna riferito dal padre possa essere ancora attuale. In seconda, Marco Olivetti ritiene "la Costituzione sequestrata da tribunali invadenti", mentre Davide Rondoni ribatte alle critiche di invasività rivolte al mondo cattolico."Se non della vita e della morte - scrive - di cos'altro può parlare la Chiesa?". All'argomento, il quotidiano dedica altre tre pagine all'interno, mettendo in evidenza la mozione presentata in Senato e l'appello di 25 neurologi alla Procura di Milano affinché blocchi l'effetto delle sentenze che autorizzano il distacco del sondino nasogastrico.MOVIMENTO PER LA VITA: ANCHE DA TORINO BOTTIGLIE ACQUA"In Italia non c'é la pena di morte neanche per i condannati per gravi reati e si vorrebbe, giocando con le parole e la giustizia, lasciar morire di sete un malato?". Se lo chiede il presidente del Movimento per la vita di Torino, Valter Boero, che oggi pomeriggio si recherà con una delegazione a Milano. "Anche noi - spiega - portiamo la nostra bottiglia d'acqua davanti al Duomo". Il Movimento per la vita di Torino intende così aderire all'appello di Giuliano Ferrara per la vita di Eluana Englaro, la trentasettenne di Lecco in stato vegetativo dal '92 per la quale la Corte d'Appello di Milano ha acconsentito allo stop dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale. "Non si può negare l'acqua a nessuno - sottolinea ancora Boero - figuriamoci ad un malato. La vita delle persone non è nella disponibilità di nessuno, neanche dei giudici. Ci piacerebbe incontrare e guardare negli occhi - conclude - le persone e le famiglie di queste persone che ci vogliono trascinare sulla via dell'eutanasia".

julio 16, 2008

LOS ROQUES

Estos Italianos junto con el aviòn Transaven YV2081 en que viajaban el dìa 4 de Enero del 2008 con destino a Los Roques enVenezuela HAN DESAPARECIDO.
Si sabes algo contàctanos.

Los Roques: Annalisa e Rita











Anche loro sul velilovolo scomparso, sono di Bologna. Anche loro vittime di qualcosa che qualcuno nasconde.

julio 15, 2008

Famiglia DURANTE, scomparsi a Los Roques












Sono tra gli italiani scomparsi a Los Roques. Il governo venezuelano è complice di questa omertà, come sempre.
Ellos son unos de los Italianos desaparecidos en en accidente de Los Roques, como siempre nuestro gobierno esta ocultando alguién.

CHI C'ERA A BORDO DI QUELL'AEREO? CHI ERANO REALMENTE I PASSEGGERI? LA SOLUZIONE A QUESTO TRISTE REBUS PUO' CELARSI IN QUELLA LISTA.

julio 14, 2008

Miss Universo 2008: Miss Venezuela



Le più belle sono sempre le venezuelane, portano il nostro paese al primo posto tra quelli che 'producono' le donne più belle. Guardate questa 22 enne, che splendore venezuelanol, si chiama Dayana Mendoza.
Viva Venezuela mi pratri querida.
Cosmo de La Fuente www.cosmodelafuente.com

julio 11, 2008

Los Roques : aereo fantasma



Ne ho già parlato molto, allego alcuni link, al finale di questo post. L'aereo non è quello degli italiani, vorrei dire alle famiglie che ancora sperano di riavere almeno i corpi (nel caso fossero morti) dei loro cari scomparsi in quell'incidente strano, molto strano. Sappiate che spesso è accaduto che le cose venissero insabbiate, è tipico di alcuni movimenti 'strani' venezuelani. Quello che bisogna chiedere a gran voce è l'elenco dei veri passeggeri a bordo di quel velivolo. Qualcuno di particolare c'era, ecco perchè, secondo me, l'aereo è scomparso'. C'è la chiara volontà di insabbiare tutto e, anche questo, è tipico del governo del mio paese. Purtroppo non siamo di fronte a politici e forze d'ordine cristalline, quello che luccica è soltanto la facciata, attenzione...attenzione.

julio 04, 2008

El petroleo venezolano

Caracas, 4 lug. (Apcom) - Assumersi i costi petroliferi dei 50 Paesi più poveri del mondo. E' la proposta del presidente venezuelano Hugo Chavez agli altri Paesi dell'Opec.
"E' necessario che l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) si prenda carico delle spese di queste nazioni. Non diventeremmo né più ricchi, né più poveri" ha dichiarato Chavez, alla conferenza dei Paesi non allineati in svolgimento sull'isola di Margarita, nel nord del Venezuela.
Per Chavez, il prezzo del petrolio "continuerà ad aumentare, ma non per colpa nostra. Credo che il prezzo giusto si aggiri intorno ai 100 dollari al barile, ma esistono dei fattori indipendenti dalla volontà dei produttori che rendono il petrolio più caro".
"Non è colpa nostra. Se si ritirassero dall'Iraq, se smettessero di minacciare l'Iran e il Venezuela - chiaro il riferimento di Chavez agli Stati Uniti - il prezzo si abbasserebbe".

julio 02, 2008

Fallito il programma sanitario venezuelano


(Agi) - Londra - Il programma di assistenza medica che ha condotto Hugo Chavez cinque anni fa nei quartieri piu' poveri del Venezuela non soddisfa le aspettative iniziali. Almeno questo e' quanto emerso da un articolo pubblicato sulla rivista The Lancet. Il programma 'Dentro il Quartiere' e' stata un'iniziativa ambiziosa che ha cercato di portare i servizi di base alle fasce piu' povere del paese attraverso la costruzione di nuove cliniche e la formazione di un maggior numero di professionisti del settore sanitario. 'Dentro il Quartiere', che ha avuto inizio nel 2003, ha coinvolto ben piu' di 36 mila professionisti del settore sanitario di Cuba e del Venezuela, di cui il 40 per cento era composto da medici. Ma questa cifra non e' stata sufficiente: solo un medico per ogni 3 mila persone, laddove l'obiettivo era quello di garantirne uno per ogni 1.200 persone. Questa lacuna e' dovuta, in parte perche' dalla fine del 2005 e all'inizio del 2006, Cuba ha destinato piu' di 4 mila medici a programmi simili in altri paesi, come ad esempio la Bolivia. ''Questa e' stata una grande delusione perche' avevamo creato speranze in queste comunita' del Venezuela'', ha spiegato Adolfo Delgado, presidente della Societa' Boliviana e Venezuelana di Medicina Generale. Fino ad oggi, sono state introdotte introdotto meno della meta' delle 8.500 proposte di assistenza medica che erano state previste nel 2004. Nel maggio 2007 sono state costruite circa 2.700 cliniche, con un investimento pari a 82 milioni di euro. Ma il 30 per cento delle cliniche sono risultate vuote, prive cioe' di personale sanitario. ''Sono abbandonate' perche' in questo momento non ci sono abbastanza medici in tutto il paese'', ha spiegato Delgado. Ci sono poi altri 3.284 centri ancora in costruzione. Insomma il programma di Chavez oltre ad esser stato un parziale fallimento ha deluso le aspettative di tutti coloro che speravano in un miglioramento della situazione sanitaria in Venezuela.