mayo 31, 2007

7 km da Gerusalemme - Luca Ward - Artika Film

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Il bravissimo Luca Ward è protagonista del film, attualmente nelle sale '7 km da Gerusalemme' di cui oggi parleremo.
Una mail giunta in redazione, in risposta a quella girata da parte di un nostro lettore, della casa produttrice del film, in cui si chiedeva se nel cast, sotto falso nome, ci fosse Cosmo de La Fuente, ha scatenato la nostra curiosità. Raggiunto via mail Carlos abbiamo appurato che nel film, in una breve scena al tavolo da gioco, c'è proprio lui, che, con altro nome ha preso parte al bellissimo film. D'altra parte non è nuovo che partecipi in piccoli ruoli e soprattutto che si infiltri in maniera anonima.
''7 km da Gerusalemme'' del regista italiano Claudio Malaponti. Pellicola che non ha mancato di suscitare qualche polemica, quella tratta dal romanzo di Pino Farinotti ci conduce alla scoperta di Alessandro Forte, un pubblicitario 43enne in profonda crisi (...)
Non perdetevelo!
Paolo Caruso
Media Contact
Carissimi, questa notizia ci è giunta anche a noi attraverso varie fonti, noi però non possiamo confermare ufficialmente la partecipazione di Cosmo, poichè pare si sia introdotto come comparsa sotto falso nome. E' buffo e stravagante e siamo anche noi sorpresi nonchè onorati di averlo nel ns. film perchè pare sia proprio lui al tavolo da gioco a meno che non sia una comune comparsa con una straordinaria somiglianza. Per avere una certezza assoluta dovreste secondo noi contattarlo direttamente. Nel ringraziarvi per l'interessamento attendiamo vs. news.
SalutiArtika Film

mayo 30, 2007

Grazie Roma: tribunale dei minori primo in Italia

Grazie Roma!
Il tribunale dei minori di Roma compie un passo in avanti in fatto di diritto di famiglia. Anche i minori potranno parlare.

In fatto di famiglia e di tutela dei diritti dei minori, l’Italia, per anni, è stato il fanalino di coda tra i paesi avanzati. Il tribunale dei minori ha sempre agito in maniera determinante senza aver tenuto conto, spesso, della reale situazione socio economica dei genitori separandi ma, soprattutto, senza occuparsi del reale diritto ad esprimersi da parte dei bambini ai quali, vittime innocenti di una guerra non propria, non è mai stato attribuito un legale personale, un tutore nominato allo scopo di occuparsi esclusivamente dei suoi legittimi interessi.
La convenzione sui diritti del fanciullo sancita a New York e poi ratificata nel 2004, non è mai stata rispettata nel nostro paese fino ad oggi. In verità il primo piccolo e importantissimo passo è stato fatto dal Senatore Maurizio Eufemi il 14 dicembre 2006 il quale, per la prima volta in un’aula di tribunale, ha parlato dei diritti del bambino e non solo dei diritti delle coppie sposate o non sposate.
Troppo spesso abituati a lamentarci non stiamo ancora dando il giusto valore a quello che definirei un evento, è giusto evidenziare che ora un altro passo si sta compiendo a Roma dove, il 7 maggio, il presidente del Tribunale di Roma insieme all’ordine degli avvocati hanno siglato un protocollo in cui, per la prima volta, si stabilisce che anche i figli hanno il diritto ad essere ascoltati al momento della separazione legale dei genitori. I maggiori di 12 anni saranno ascoltati obbligatoriamente, e, se necessario, dopo attenta valutazione, anche i minori di tale età, esprimendosi di prima persona per ciò che riguarda loro. Vengono stabilite le modalità e il luogo dove avverranno le audizioni, di norma senza la presenza dei genitori. Finalmente! A molti può sembrare poco, in realtà non lo è, il primo passo verso l’applicazione dei diritti del fanciullo è stato fatto, per ora a Roma ma si spera che la cosa si espanda in tutta Italia. Certamente la piena osservanza si avrà quando tutti i bambini in grado di comprendere ed esprimersi potranno essere ascoltati. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il nuovo protocollo che a mio avviso andrebbe commemorato e nominato festa nazionale.
La dottoressa Magda Brienza, presidente del tribunale dei minori di Roma e l’avvocato Alessandro Cassini, presidente del consiglio dell’ordine degli Avvocati di Roma, hanno sottoscritto il citato protocollo.
Il contenuto del Protocollo è di grande importanza per i diritti della difesa.
Tra le altre rilevanti regole il documento, infatti, evidenzia il ruolo che viene attribuito alla difesa prevedendo la presenza dei difensori delle parti costituite in giudizio, pur dovendo essi attenersi a precise regole comportamentali per la salvaguardia e la garanzia della serenità e libertà del minore.
In ogni caso il testo del Protocollo susciterà un intenso dibattito che potrà prendere le mosse proprio dal Convegno che si svolgerà a Roma il 6 e 13 giugno pp.vv., organizzato dalla Commissione Famiglia e Minori del Consiglio dell’Ordine, nel corso del quale il documento verrà ufficialmente presentato.
L’occasione sarà utile anche per discutere degli altri importanti problemi processuali e sostanziali sorti a seguito della entrata in vigore delle varie recenti normative in materia di famiglia e minori.
Sono passi avanti che non bisogna sottovalutare, sottolineiamo questo nuovo impegno da parte del tribunale e dell’ordine degli avvocati e rendiamo pubblico il nostro apprezzamento per quanto fatto. Un giorno saranno i nostri figli a ringraziarci. L’eguaglianza tra cittadini deve cominciare in famiglia, di qualunque tipo essa sia, ma deve sempre e comunque garantire la serenità e il rispetto dei diritti del fanciullo a cominciare da quello di non perdere, per volere umano, nessuno dei due genitori. Occorre organizzarsi ora in modo che anche i bambini possano essere tutelati da un proprio avvocato, diverso da quello materno o paterno.
Aspettiamo che i diversi Tribunali d’Italia si adeguino e prendano esempio da Roma. Ricordiamo che se guerra vogliono i genitori all’atto della separazione, in nessun caso le armi della battaglia dovranno essere i figli i quali, finalmente, almeno a Roma, potranno avere voce in capitolo.
Cosmo de La Fuente
www.cosmodelafuente.com

Venezuela: il demonio si chiama Chavez

Ecco la lettera da parte di un 'vero' venezuelano, appena giunta da Caracas. Manuel è uno del popolo e la realtà è diversa da quella che i comunisti italiani vogliono darci a bere. Anche l'Unità ha condannato il gesto di Chavez. E' un dittatore. Lascio la lettera in lingua originale per non cambiare nulla al senso del messaggio. Chi è interessato si faccia aiutare a tradurla oppure usi un vocabolario.

Hola Cosmo,
Aunque me parece que es pura paja lo que dice ahi, el infeliz del presidente sigue haciendo lo que le da la gana, la gente está todo el dia en la calle protestando y quemando cauchos, ni puedes agarrar un autobus porque las calles estan trancadas, cuando suenan las sirenas me siento en Irak en una guerra, de verdad que estoy aturdida con todo esto, chavez ahora le dio por todos los dias hacer cadenas y hoy dijo que los malos y la minoria somos nosotros porque queremos sembrar la violencia en la calle, que el nuevo canal que se llama TVES es muy bueno porque es cultural e insita a la tranquilidad y a la no violencia de los venezolanos, ese canal es espantoso, esta todo el dia tocando el arpa, cuatro y maracas o cantando alguien de la epoca de matusalen, de verdad ando arrecha, aqui el gobierno hace lo que quiera y compran a quien sea con tal de salirse con la suya y que lamentable que no tengamos ya ni defensa, ni tribunales, ni nada, todo esta comprado, tambien amenazan a los periodistas, dice que el proximo canal que quiere sacar es GLOBOVISION que es el unico canal que nos queda para escuchar la verdadera informacion. De verdad estoy muy triste con todo lo que pasa. Cada dia se escuchan mas cosas y la ultima es que chavez quiere prohibir que los niños no aprendan mas ingles y que lo que hay que aprender son las lenguas indigenas de ésta mierda. Como te repito, no se si es verdad todos los rumores que se escuchan en la calle, pero yo ya llegué al punto de que todo lo que me digan lo creo. Si estuvieras aqui te quedarias con la boca abierta ya que tu no estás acostumbrado a todo esto, me refiero a que todo el dia estan quemando cauchos, tocando sirenas, cornetas de los carros, pitos, trancan las calles, gente gritando y todo por culpa del infeliz de chavez y lo que mas duele aparte de que hayan cerrado RCTV es ver la programacion nueva que hay y lo mas importante es que nos estan limitando cada dia mas en expresarnos, en tener un canal en donde se pueda decir lo que se quiera y se sienta, todas las empresas privadas las quiere poner que sean del gobierno, yo no se de verdad hasta donde vamos a llegar si cada vez que al tipo se le antoja algo lo hace y lo cumple.Y de verdad que la gente anda arrecha en la calle, pero que podemos hacer nosotros con solo pegar 4 gritos si todo esta comprado, hasta el canal VENEVISION se volvió chavista porque como querian que a ellos si le renovaran su concesión entonces ahora hasta pone propagandas chavistas, se dice tambien que se estan gastando millones y millones de bolivares comprando armamentos que no sabemos para que los quiere, que seguro algo esta planeando porsi acaso pasa algo aqui, pero para mi el tipo ya tiene su propio plan porque no sabemos con que fin compra tantas armas.No se que más decirte, se dicen muchas cosas, lo que si te puedo decir que esto es un infierno y que si seguimos con ese tipo, obviamente la situación empeorará.......................
Manuel
Esto es lo que quieres venezolano, claro que no , por eso te estas arrechando. Sigamos arrechandonos. La revoluciòn es la nuestra, la revoluciòn es la que quiere la libertad, la que nos darà un futuro sin locos y despotas al gobierno. La verdad es que nadie quiere que él se quede, si es verdad que lo votaron entonces por qué las calles estan llenas de personas que gritan : - QUE SE VAYA- ??
Cosmo de La Fuente
Media Contact
Paolo Caruso: in rete numerosissimi articoli scritti da Cosmo de La Fuente, sulla reale situazione in Venezuela. Impostare su google : -chavez cosmo de la fuente-

mayo 29, 2007

Radio Caracas Television - RCTV- CANAL 2

La dimostrazione che il popolo venezuelano non vuole la chiusura del canale è per le strade delle città- Migliaia di studenti che urlano contro il governo dispotico del presidente Chavez il quale giustifica il suo atto tirannico proprio come in passato hanno fatto presidenti dispotici come Saddam Hussein o Ceausescu. L'ambasciata del Venezuela in Italia, in un comunicato a 'La Voce di Fiore' sostiene che è stato un atto per il popolo. TUTTE BALLE!!!! Giustificazioni faziose per appoggiare un uomo dispotico, guerrafondaio e militare che sta portando il paese ad una repressione psicologica mai vista prima. Il popolo sta bene quando è libero di pensare signori miei. Occorre accorgersene subito e non quando un paese viene completamente distrutto. Hugo Chavez Frias è soltanto un despota. Non dimentichiamolo e, come se non bastasse, si sta alleando con altri capi di stato vicini ai terroristi. In Venezuela vivono otto milioni di mussulmani che hanno ricevuto, improvvisamente, la possibilità di votare. Attenzione a chi appoggiamo. Qui non c'entra più il credo politico ma soltanto la possibilità di vivere in maniera libera.
YO ESTOY CON RADIO CARACAS TELEVISION. ES IMPORTANTE SER LIBRE DE PENSAR Y NO PODEMOS ACEPTAR QUE EL GOBIERNO NOS LAVE EL CEREBRO.
LA NUEVA TV QUE PUSO CHAVEZ ES UNA 'MIERDA'.
Cosmo de La Fuente
LOCO DE REMATE
Un altro colpo alla libertà d’espressione è stato inferto e un altro punto a favore della censura dei media è stato inferto dalla decisione del presidente venezuelano Hugo Chavez di non rinnovare la concessione a Rctv. L’emittente privata è la più antica, non solo del Venezuela, ma di tutta l’America Latina, e dopo 53 anni è costretta a chiudere i battenti a favore della Televisione venezuelana sociale (Tves) per aver sferrato presunte accuse nei confronti del presidente Chavez e del governo in carica.Marcel Granier, presidente della holding 1Bc che controlla Rctv, ha lanciato l’ultimo appello durante l’ultima puntata del programma mattutino Entrevista, affermando che “non perdiamo la speranza su fatto che Chavez reagisca con buonsenso; sono troppe le illegalità, gli abusi, le discriminazioni e gli oltraggi che si commetteno (...) lui ha la possibilità di correggere questo atteggiamento (...) speriamo in ciò e nella Vergine Santissima".

Gladio Lares, presidente dell’emittente, ha intanto assicurato che “a partire da domani cercheremo un'alternativa per continuare a giungere nelle case dei venezuelani", riferendosi alla possibilità di entrare nel sistema della tv via cavo.

La questione ha suscitato la reazione della Società interamericana della stampa (Sip), organizzazione che raccoglie editori e direttori di giornali del continente, e del suo presidente Rafael Molina che ha affermato che "questa volta siamo venuti per una missione sommamente delicata e perfino pericolosa per la libertà di espressione nel continente data dal fatto che questa notte scade la concessione per poter trasmettere di Rctv".

Al riguardo Maria Alejandra Diaz, direttrice per la Responsabilità sociale del ministero della Comunicazione, ha considerato che "le dichiarazioni della Sip rappresentano una ingerenza ostile a politica e leggi del Venezuela". La responsabile ha anche avvertito i media venezuelani di "non pubblicare queste argomentazioni perché (...) incitano a non riconoscere la legislazione venezuelana".

mayo 28, 2007

Chavez: il Ceauşescu venezuelano


Chavez: il Ceauşescu venezuelano. Segni particolari: pazzo e tiranno. (di Cosmo de La Fuente)

Occorre stoppare il despota Hugo Chavez. La chiusura della più antica televisione venezuelano è il segnale di come stia male la democrazia e la libertà di pensiero nel paese.


Enrique è alla guida della vecchia jeep che ci porta verso Punto Fijo, cittadina nel nord ovest venezuelano, non lontana dalla laguna di Maracaibo, la zona petrolifera del nostro paese. Il mio amico guida nervosamente, si dice felice di rivedermi e durante il tragitto mi racconta come la sua famiglia e tutti i suoi parenti stiano vivendo l’attuale situazione venezuelana.
Il padre di Enrique è di origini italiane mentre la madre è originaria di Maracaibo. Una vita fatta di piccoli sacrifici e voglia di raggiungere un posto al sole, una piccola azienda per la surgelazione di gamberi e frutti di mare che erano poi distribuiti in tutto il mondo. Un’azienda familiare che funzionava abbastanza bene e che improvvisamente ha conosciuto la crisi più nera. Il governo non permette che si prendano delle iniziative commerciali o quant’altro, qualsiasi piccolo imprenditore è costretto a stare con le mani legate e quindi a chiudere. Gli operai della “Mariscos Centilli” sono rimasti tutti senza lavoro, ognuno di loro ha una famiglia e dei figli, ma a nessuno importa che siano rimasti disoccupati, tanto meno al jefe che invece non fa altro che parlare di socialismo.
Enrique guida e parla mentre le ruote del fuoristrada finiscono continuamente nelle numerose buche del manto stradale, sono quasi voragini, all’interno dell’abitacolo i sussulti sono talmente forti che, per non sbattere la testa da qualche parte, si è costretti a viaggiare tenendosi da qualsiasi appiglio disponibile. Sono contento, finalmente respiro di nuovo l’aria del mio paese e sento di nuovo i profumi dei fiori e delle spezie che arrivano alle narici mentre passiamo dai piccoli centri abitati, dove le donne, nell’impossibilità di acquistare carni pregiate e formaggi costosi, friggono i platanos e scaldano i fagioli neri speziati al cumino.
Quasi leggendomi nel pensiero Enrique interrompe le mie riflessioni e mi dice: ‘questa gente non soffre per la mancanza di cibo, sono anni che vivono in questa situazione, la cosa peggiore, per loro, è la mancanza di libertà che cominciano ad avvertire, inizialmente avevano creduto alla rivoluzione sociale ma ora si rendono conto che la qualità è peggiorata moltissimo e che non esiste più sicurezza nemmeno di vivere”. Ricordo Enrique da adolescente, sempre allegro e ricco di iniziative, amante della musica e del ballo, sentire ora le sue parole mi intristiscono. In serata arriviamo a casa sua e incontro tutta la famiglia, i ricordi di quando eravamo ragazzi a Caracas, prima del trasferimento a Punto Fijo, ritornano tutti per regalarci qualche ora di serenità. Quando il padre di Enrico parla di Chavez abbassa la voce, come se temesse che anche in casa sua qualcuno lo possa spiare. Sorrido meravigliato per questo e lui, vecchio saggio, mi guarda dritto negli occhi e con la determinazione tipica del meridione italiano, con un linguaggio misto tra spagnolo e napoletano mi dice: “non sorridere, io questi comunisti li ucciderei tutti”. Vengo a conoscenza di fatti che da soli potrebbero riempire le pagine di un libro di suspence e dei thriller più scioccanti, storie di spionaggio e cose che in Venezuela non mi sarei mai aspettato che potessero accadere. Di fronte alla mia riluttanza e incredulità mi mettono sotto al naso la nuova costituzione bolivariana, fresca fresca, progettata dall’attuale governo che, mascherato da socialismo, in realtà nasconde un’anima comunista della peggiore specie. Le prime due leggi che mi vengono agli occhi si occupano del tradimento di pensiero, sono previsti, cioè, fino a sei anni di carcere per chi fa della propaganda contro il governo. Alla faccia della democrazia! Alla faccia di chi ha osato definire la trasformazione del Venezuela un risultato della democrazia più grande dell’America latina. Bugie! Solo bugie. Cosa significa la costituzione bolivariana? Bolivar è morto da tantissimi anni e non sapeva nemmeno cosa fosse la rivoluzione industriale. Improvvisamente pare che Simon e Chavez siano un connubio indissolubile, tanto che le parole di uno vengono confuse con quelle dell’altro e parlare di uno o dell’altro sia la stessa identica cosa. Simon Bolivar diventa incredibilmente un sostenitore di Carlo Marx, mentre Chavez è in realtà il ritorno in carne del libertador. Simon chiedeva, però, la vita e la libertà per la gente, viveva in povertà, mentre il presidente venezuelano
vieta il libero pensiero e vive negli sfarzi come un nababboe che spenda milioni e milioni di dollari per pubblicizzare la sua corrente comunista. Un paese libero e sincero come il Venezuela diventa bersaglio di meschini sotterfugi per cancellare la memoria, la storia e la libertà d’espressione. Vengono censurati i libri di storia, le parole in tv, i giornali e non esiste alcuna possibilità di opposizione. I venezuelani all’estero, grazie anche a Internet, denunciano questo stato di cose e non possono rimanere impassibili di fronte alle false affermazioni per cui in Venezuela tutto starebbe andando per il meglio. Sia benedetto l’arrivo di Internet che diventa in questo momento l’unica possibilità d’espressione. Questa rivoluzione non è la nostra, questo è soltanto l’anticamera del comunismo cubano.
In Italia si è liberi, non si viene perseguiti legalmente perché non approvi quello che fa il governo, non si va in galera perché dici quel che pensi o sei contrario al governo.
Cosmo de La Fuente
(articolo prelevabile citando fonte e autore)

mayo 27, 2007

Il cane di Chavez

E' incredibile ma è la verità, questo cane soggiornerà in Italia per circa tre mesi, anche lui porta il messaggio di Chavez, è il suo cane personale.
Munito di basco rosso anche lui rilascia foto con tanto di autografo 'zampato', puoi richiedere la foto originale seguendo le istruzioni sul sito del Coronel Milza e scrivendo alla Media Contact
Media Contact News:
Sta per chiudere Radio Caracas, cronisti, presentatori e impiegati commossi. Il despota non cambia idea. Muore, definitivamente, la libertà di parola in Venezuela.
Articolo de 'La Stampa'

Signas particulares: loco



Oggi chiude la più antica emittente televisiva venezuelana. Il popolo è a lutto.
Il provvedimento di Chávez è del tutto illegale: il contratto del governo con RCTV scadeva nel 2022 e il rinnovo della concessione nel 2007 era un atto dovuto. Il presidente ha avvertito la Corte Suprema, presso cui l’emittente ha presentato ricorso (ultimissima chance), che «comunque decidano i giudici, RCTV sarà chiusa». Un messaggio chiaro e semplice che la dice lunga su cosa sarà d’ora in poi la libertà di stampa in Venezuela, sul potere della magistratura ma soprattutto su quello di Chávez (grande amico e ammiratore di Castro, dal quale ha ben appreso come si trattano i media e i giornalisti….).
Cosmo de La Fuente

mayo 25, 2007

Carolina Marconi vince il sondaggio: 'Quale venezuelana preferisci?'

Carolina Marconi vince, nella guerra all’ultimo sangue, contro Aida Yespica

La Media Contact, con la collaborazione di Paolo Caruso, lancia un sondaggio giocoso che diventa una battaglia all’ultimo sangue: ‘Quale venezuelana preferisci?’ La scelta è tra Aida Yespica e Carolina Marconi, entrambe di origine venezuelana e bellissime. Dopo un’ora dall’apparizione sul sito di ‘Familia Futura’ divena una guerra. Circa 20.000 mail da gestire per la Media Contact che, per l’occasione, ha rinforzato gli aiuti con altre tre persone fisse sui terminali. Non si trattava di votare per Berlusconi o Prodi eppure la gara virtuale si è surriscaldata a tal punto che è stato necessario censurare i commenti sia nella mail che nel blog di ‘ Familia futura’. Sia Paolo Caruso che Gabriele Costa avevano le mani tra i capelli, mai era accaduto che la loro agenzia venisse messa alla prova in maniera così feroce.
Vince, senza ombra di dubbio, la bella Carolina Marconi, o Karolina, come si legge sul suo sito ufficiale (http://www.carolina-marconi.it/). La faccia da monella ce l’ha, ma chi non asseconderebbe una bellezza tipica venezuelana come lei? Un piacere per me parlare di una mia compaisana. Carolina è nata a Caracas e, per via del lavoro diplomatico del padre, è vissuta un po’ in tutto il mondo.
Sguardo ammaliante, sorriso contagioso, labbra carnose che inducono a sognare, presenza inebriante, Carolina ha conquistato l’ammirazione dei maschietti e la simpatia delle donne. Forte di un fan club tra i più attivi d’Italia, c’è anche chi ha obiettato questo al che posso rispondere che se i fan sono così ‘accesi’ significa che l’artista sa farsi amare.
La bella venezuelana, dal carattere sicuramente molto interessante, quasi quanto la sua avvenenza, ci regala il suo charme attraverso il video e chi più di lei può rispondere alla caratteristica di ‘bucarlo’? Che ammainino le vele le altre, il veliero di Carolina ha preso il largo.
Io, da venezuelano in Italia, non posso che andare fiero di tale rappresentanza della mia Tierra. Alla resa dei conti tutte le venezuelane residenti in Italia rendono bene l’idea di quanto possa essere attraente la donna bolivariana, ecco perché il maggior numero di ‘miss world’ e ‘miss universe’ è proprio originario del paese di Simon Bolivar.
Spesso al ‘Sabor Tropical’, in provincia di Torino, la gente mi domanda: ‘ ma cosa mangiano ste venezuelane per essere così belle?’, beh bisognerebbe domandarlo alla Marconi, che, nonostante il cognome italianissimo, è una tipica bellezza del Venezuela. ‘Una nenita muy bonita’ e sicuramente, l’altrettanto bella mamma, ha preparato spesso ‘arepas’, ‘caraotas negras y arroz blanco’ nell’usanza culinaria del suo paese. Molti con orgoglio dicono che Carolina ha un padre italianissimo, certo, ma le fattezza del bel viso hanno molto a che fare con le origini materne…o no?
Un ‘in bocca al lupo’ a Carolina, sperando di vederla sempre più spesso in tv, magari al Bagaglino, perché no, per allietare gli occhi e le orecchie del pubblico italiano.
In attesa di incontrarla per ballarci una bachata le auguro, insieme alla redazione:
Mucha suerte y felicidades. Una menzione speciale merita una fan la cui email porta il nome ‘roccalella’, da sola ha inviato circa 3.000 mail. Bravissima e simpaticissima, purtroppo, essendo lo stesso mittente, è stato calcolato solo un voto. Ma Roccalella sei umana o sei un robot? E di Aida cosa diciamo? Ora è a Miami, è partita tutta sola perché il suo ultimo fidanzato, il calciatore Matteo Ferrari non ha gradito che lei andasse da sola in America. Sicuramente la venezuelana dal sangre caliente non rimarrà a lungo da sola. Non sarebbe male, però, un duetto tra bellezze ‘criollas’, Carolina e Aida fianco a fianco su qualche importante palcoscenico. Ci sono ancora altre venezuelane che incalzano: Aynette Stephens e Jennipher Rodriguez. Ma cos’è tutta questa abbondanza di bellezze venezuelane, sarà l’effetto Chavez?
Anche in quest’occasione si evince il desiderio della gente di tornare a parlare di cose semplici, forse perché stufi di guerra, sangue e politica. Ha fatto notizia il bacio a Clooney da parte di una donna e fa rumore la candidata belga che offre sesso orale in cambio di voti e del candidato pugliese che promette una notte d’amore e di fuoco alle sue elettrici. Sarà anche per quello che Malip55 ha riscosso tanto successo e la sua asta (quella di vendita) è la più cliccata di ebay che, in soli due giorni, è saltato tre volte. Cosa vende Malip55? Il cervello funzionante…e ti pare poco?
Meno male che c’è un sorriso come quello di Carolina per pensare, almeno per qualche minuto, ai profumi del Venezuela. C’è chi fa le canzoni per la Carrà, io oggi ne farei una per lei.
Un beso para ti Carolina y para tu mamà también
Cosmo de La Fuente per
Media Contact
Carolina più amata di Aida Yespica
L'articolo di Cosmo de La Fuente, come sempre accade, si è diffuso in rete in maniera esorbitante. Oggi lo vediamo anche in versione 'La Voce di Fiore' al link di seguito. Lasciate i vostri commenti. P.C. Media Contact
VINCE CAROLINA MARCONI
Carolina (1) 11.087 - Aida (2) 9.988 Hanno votato donne 12.346 uomini 8.729
lasciate i vostri commenti qui

Chavez: Fmi e Banca mondiale adios



La rivoluzione venezuelana è in realtà la rivoluzione di Chavez. Tv chiusa, minigonne vietate (non vi sa un po' di paesi del medio oriente?), divieto di uso di comodità (l'importante è che lui goda di tutti i comfort nel Palacio Miraflores), controllo assoluto della carta stampata e lunghi comizi televisivi.
La nazionalizzazione petrolifera, a suo dire, si è realizzata e finalmente il Venezuela esce dal fondo monetario e quindi dalla Banca mondiale.
Ha massacrato di tasse le compagnie straniere e ha fatto di tutto per conquistarsi i paesi vicini, offrendo loro approviggionamento di greggio, ma la grossa novità è che non ci sono caduti. La cantilena dell'imperialismo ha trovato terreno fertile soltanto a Cuba dove Castro è stato il vero maestro di Hugo el dictador.
Lula non ha accettato di staccarsi dall'America e Chavez si è arrabbiato molto: ' Come ... e allora la revoluciòn bolivariana?'-
Da: Il Velino:
Per quanto riguarda la nazionalizzazione dell’industria petrolifera, il presidente di Caracas non ha comunque cacciato le aziende straniere. Si è limitato ad acquisire il 60 per cento delle azioni, lasciando agli altri il resto (anche se pesantemente tassato). Infatti, sono rimaste nel paese latino americano molte compagnie tra cui la ConocoPhillips, la Chevron, la ExxonMobil, la BP, la Statoil e la Total. La produzione di petrolio oggi rappresenta circa la metà del prodotto interno lordo del Venezuela e il 70 per cento delle esportazioni. I migliori clienti sono oggi la Cina e gli Stati Uniti. Ma mentre le esportazioni verso Pechino sono aumentate, quelle verso Washington sono diminuite. Nel 2006 le esportazioni verso gli Stati Uniti erano di 1,5 milioni di barili al giorno, mentre quest’anno sono 1,2 milioni (nel primo quadrimestre). Secondo gli analisti ciò sarebbe da imputare al fatto che da una parte Chavez non è in grado di soddisfare tutta la domanda. Dall’altra, vuole dare un ulteriore segnale agli Usa di totale indipendenza da loro.
Di questo passo Miami, già patria adottiva dei cubani alla ricerca della libertà, diventerà sempre di più la dimora dei venezuelani.
Cosmo de La Fuente

mayo 24, 2007

Quale venezuelana preferisci?

1) Carolina Marconi
2) Aida Yespica

Le tre preferite nell'edizione 2007 di Miss Universo sono tutte sudamericane, come al solito, per il primo posto favorita Miss Venezuela. Tra due delle venezuelane adottate dall'Italia tu chi preferisci? Invia una mail a info@mediacontact.it con (1) se preferisci Carolina Marconi e con (2) se invece la tua preferita è Aida Yespica. Domani il risultato.
Primi risultati provvisori
Carolina Marconi n.ro voti 4.258
Aida Yespica n.ro voti 3.979
Hanno votato 5.170 donne e 3.067 uomini.
Prossimo aggiornamento alle ore 11.00 del 25 maggio
Domani sera il risultato finale con l'articolo del venezuelano Cosmo de La Fuente.
Più voti, provenienti dallo stesso indirizzo di posta elettronica, vengono conteggiati solo una volta.
Il sondaggio è muy caliente!
Paolo Caruso
Media Contact

Indovini e maghi nell'Italia che crede

L'Italia che crede e che conferisce prestigio a chi predice il futuro. Il nuovo e incredibile mago che oper nel messinese. L'esilarante e inquietante articolo di Cosmo de La Fuente oggi pubblicato su 'La Voce di Fiore', giornale telematico di Emiliano Morrone. Il link per leggere articolo
Quanti saranno i sedicenti maghi e maghe che 'operano' in Italia?
Tina Gullì
Media Contact

Chavez accusa Radio Caracas


La storica emittente venezuelana verrà chiusa definitivamente il 27 maggio per volere di Hugo Chavez, accusata di aver simpatizzato con l'opposizione.

Sabato per le strade di Caracas un corteo di protesta ma, come sempre accade nelle dittature, non sarà possibile cambiare nulla.

Il presidente venezuelano progetta molti cambiamenti tra abitudini 'normalissime' della popolazione: divieto di uso di pannolini e assorbenti igienici usa e getta, tinture per capelli; minigonne e molto altro. In progetto anche il congelamento dei conti bancari privati e l'impossibilità, per tutti, di prelevare i propri soldi. Questo nuovo esempio di pseudo socialismo è quello che viene preso a modello da alcuni personaggi della politica italiana.

Provare per credere! E' il grido dei venezuelani all'estero.


Uno striscione lungo 1 km per chiedere la libertà!
CARACAS - Migliaia di persone dietro uno striscione lungo un chilometro, alto un metro e venti e pesante 180 chili. Il più grande mai confezionato in Sudamerica. Recitava: "Libertà di espressione SOS" in sei diverse lingue. Giornalisti, operatori del settore dei media, studenti di scienze delle comunicazioni venezuelani sono di nuovo scesi in piazza oggi a Caracas in difesa della libertà di stampa. Tra una settimana, infatti, scadrà la concessione per la televisione venezuelana Rctv, che il governo del presidente Hugo Chavez ha annunciato di non voler rinnovare.


Gabriele Costa

Media Contact




Giorgio Ceccarelli si traveste

Bisogna proprio essere una donna per poter essere ascoltati? Ancora una provocazione di Giorgio Ceccarelli.
di P. Caruso



Roma Un cuore grande, sotto un bel seno e dei folti capelli rossi. E poi un caschetto biondo, con uno strano barbone. Giorgio Ceccarelli, leader dell’Armata dei padri e dell’associazione “Figli negati” ha tolto parrucca e “reggiseno” solo per salire nelle stanze del ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. I papà separati ieri mattina si sono piazzati a largo Chigi e hanno atteso il loro turno, rigorosamente vestiti da donna, perché il gentil sesso in quelle stanze ha una corsia preferenziale. Nel primo anniversario della dichiarazione dell’Unione Europea che ha dedicato il 2007 alle pari opportunità per tutti, i padri hanno chiarito che “tutti” significa anche loro. «Ho sempre cercato di non lasciare inascoltate le richieste di chi vuol vedere riconosciuti i propri diritti – ha detto il ministro -. Sono consapevole che la fine di un’unione rappresenta un momento di grande dolore e angoscia che si accompagna spesso a problemi economici. Le vittime principali delle situazioni che si vengono a creare sono soprattutto i figli. A loro bisogna che le mamme ed i papà dedichino l’impegno massimo perché abbiano una vita comunque serena. E in questo senso è ormai acquisito il principio della bigenitorialità». Eppure la legge sull’affido condiviso oggi non viene sempre applicata, e questo Ceccarelli lo ha ripetuto a chiare lettere.I papà hanno raccontato al ministro Pollastrini tutto quello che ai “piani alti” fingono di non sapere. «Mi ha fatto un’ottima impressione – racconta il presidente dell’associazione “Figli negati” -, mi è sembrata una persona molto sensibile anche a questi temi. Capisco il suo ruolo che è quello di “custode del futuro” di tutte le donne italiane, perché si sa che i ministri delle Pari Opportunità si occupano prevalentemente di donne, invece è stata molto onesta. Ha detto che ci sono tanti papà cattivi, disonesti e violenti, ma ce ne sono tanti buoni e, soprattutto, come lei ha riconosciuto, le nuove generazioni sono migliori e vanno aiutate a fare i papà». E i papà vogliono una “Casa”, perché in Italia ci sono solo strutture dedicate alle donne. Come nel suo stile, Ceccarelli ha lanciato un’altra provocazione: «O ce la date o la compro io, e lo Stato italiano non ci fa una bella figura se mi costringe a vendere casa mia». Il ministro Pollastrini ha promesso di “mettere una buona parola” con il sindaco di Roma Walter Veltroni. E Ceccarelli immagina già la sua Casa: «Faremo una comunità tipo San Patrignano. Io ci credo». Mariangela Mariani
E' vero! Molti sono i padri degni, che possono occuparsi in prima persona dei loro figli. Ormai l'anno dimostrato, cosa aspettate a prenderne atto?
Paolo Caruso
Media Contact

mayo 23, 2007

La vergogna di Villafranca Tirrena (Messina)



La settimana prima delle elezioni comunali del 13 maggio 2007, sono spariti tutti i randagi da Villafranca Tirrena (ME).I cani spariti quotidianamente venivano incrociati da mio padre mentre portava a spasso il nostro cane. Questi cani erano di indole docile e non disturbavano nessuno ed alcuni cittadini davano loro da mangiare. Difatti anche queste persone mi hanno contattata chiedendomi notizie.Lunedì 14 maggio 2007, ho telefonato alla polizia municipale del mio paese e mi è stato riferito che i cani sono stati prelevati dal comune di Villafranca Tirrena, dal servizio veterinario dell’Asl di Messina, per condurli al canile Zooservice di Trombetta Mauro nel comune di Adrano (CT). Da altre informazioni sono venuta a conoscenza che addirittura i cani hanno soggiornato reclusi per 3 giorni nel deposito comunale di Villafranca Tirrena prima di essere trasportati dall’altra parte della Sicilia. (Legge 473/1993 modifica Articolo 727 C.P. maltrattamento animali).
Il mio comune ha istituito l’anagrafe canina con l’ordinanza n.04 del 21 febbraio 2006, e quindi, dovevano essere microchippati come dice la Legge Regionale 15/2000.
Oltretutto, per legge, è preferibile che i randagi non debbano più andare in canile, ma dovrebbero essere sterilizzati, microchippati e reinmessi sul territorio di appartenenza.
Dopo accurate indagini sono venuta a sapere che i cani sono nel canile di Mineo (CT), facente parte del consorzio Zooservice che comprende circa 7 canili nel catanese…
Tutti i giorni, per 10 giorni, siamo andati in comune per cercare di risolvere la situazione pacificamente ma siamo stati presi in giro ed addirittura ci hanno rifiutato il permesso scritto per riprendere i cani accampando come scusa che il canile di Mineo, per prassi, riconsegna i cani dopo 30 giorni!
Ho intenzione di denunciare tutto alla Procura della Repubblica ma, come forse sapete, non sono un’associazione e la mia denuncia non conta nulla!
Muovendo però l’opinione pubblica tramite i media e le associazioni forse si riuscirà ad ottenere qualcosa!!!
Annalisa (Sicilianimalista)
Cara Annalisa, meno male che esistono persone come te, altrimenti ci sarebbe da parlare male, molto male del paese dove forse tu sei nata e da dove anch'io provengo.
Una vergogna insopportabile e in un paese dove si trattan così gli animali sono certo che vige lo stesso trattamento anche per i bambini.
Un abbraccio
Cosmo de La Fuente

Maria Pia Maoloni vittima del tribunale dei minori


Vittima la madre, ma soprattutto le figlie, portate via dal padre (rapite) in Belgio. Maria Pia Maoloni, italo belga pensava di essersi salvata dall'indifferenza dei tribunali dei minori, anche lei vittima di una legge che non punisce chi rapisce i minori.
Abusate dal padre e dal nonno materno le bambine avevano trovato un po' di serenità a San Benedetto del Tronto, dove si erano trasferite insieme alla mamma.
Nè in Belgio e tanto meno in Italia hanno tenuto conto di almeno dieci professionisti che hanno provato la violenza subita dalle bambine. Niente da fare, ora sono con il padre.
Questo è un altro lavoro per il tribunale dei minori e gli assistenti sociali.
E per non dimenticare:
Il tribunale dei minori nuoce anche te
Cosmo de La Fuente

Gravina di Puglia: seconda parte



Oggi è il padre ad essere preso di mira, il giallo di Gravina pare non abbia una soluzione immediata.
Dal Corriere
http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7B49813378-C44C-4C8D-BDE5-08711AB51138%7D


Per quelli che continuano a dire che sono cretini coloro che pensano da destra e fanno riferimento a me, vorrei solo dire che innanzitutto lo sono loro, perchè non sono affatto di destra. Se pensare liberamente significa essere cretini e di destra, mi pare alquanto riduttivo. Che si sveglino dal torpore della loro mente appartenenti a non so quale bandiera politica, ma sventolano certamente quella della stupidità!
Cosmo de La Fuente

Vendesi cervello umano funzionante


Oggi è schock in rete, Malip55, l'utente misterioso, ha messo in vendita un cervello umano funzionante. Ne parla anche il Ticino, tutti si domandano. Contro i soprusi, gli abusi di potere, le ingiustizie e per dare voce a chi normalmente non viene nemmeno ascoltato, un cervello a disposizione.
Cosmo de La Fuente

mayo 22, 2007

Chavez: el infierno

Hola, espero que todos estén bien por allà. Les escribo porque querìa decirles que aquì se està rumorando ùltimamente muchas cosas de la polìtica, el gobierno, no sabemos si es verdad todas las cosas feas que se escuchan por eso les querìa aconsejar a todos uds. que viven en el extranjero que vayan pensando en vender la casa de familia en donde se criaron, ni a decirles si alguien tiene otra propiedad. Ya no vale la pena ni tener la casa de familia, se les digo como consejo. Hasta yo misma que nunca he tenido miedo me estoy asustando porque nadie sabe lo que realmente està pasando aqui per ya esperamos lo peor. La gente normal que tiene alguito esta comprando dolares como locos porque se rumora que Chavez quiere intervenir en todos los bancos y congelar las cuentas de todos, quiere prohibir que la gente se pinte el pelo, que las mujeres usen modess y que se pongan minifaldas, que van a cerrar la Bigott (la empresa que hace los cigarrillos) y muchas cosas màs, ya la CANTV (empresa telefònica) pasò a ser del gobierno y se convirtiò en una mierda, entre muchas cosas. Les repito que yo misma me estoy asustando, el pròximo domingo es el cierre del canal RCTV que tampoco creìamos que iba a pasar de verdad....Màs pasa el tiempo y peor serà la cosa.
Saludos a todos.
Helena Gutierrez

Ciao, spero che voi tutti stiate bene. Vi scrivo perchè qui si dicono molte cose che dovranno accadere riguardo la politica e il governo. Non sappiamo se tutto è vero ma vi consiglio, se ancora l'avete, di vendere le vostre case di famiglia, quelle dove siete cresciuti e ancora di più se mai qualcuno avesse qualche altra proprietà. Non vale la pena avere niente qui ormai,ve lo consiglio vivamente. Persino io che non ho mai avuto paura di niente, comincio a spaventarmi seriamente, ci aspettiamo il peggio qui. La gente normale, quella che ha due risparmi da parte, sta comprando dollari come pazza perchè si sa che tra poco Chavez metterà le mani nelle banche per congelare i conti di tutti. Chavez proibirà che la gente faccia la tinta ai capelli, che le donne usino gli assorbenti e le minigonne, e chiuderanno la Bigott (la fabbrica di sigarette)e molte altre cose, la CANTV (società dei telefoni) è diventata dello stato e ora è una merda, tra l'altro. Vi ripeto che persino io mi sto spaventando, la prossima domenica ci sarà la chiusura del canale RCTV e anche questo si pensava che non sarebbe mai accaduto veramente. Più passa il tempo e peggiore sarà la situazione.

Saluti per tutti.

Helena

Atrévete venezolano, arrèchate... Venezuela tiene que recuperar su libertad.

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cosmo@cosmodelafuente.com (scrivimi) - (escrìbeme)

Venezolanos: hay que arrecharse de verdad contra de Chavez



EL déspota, dictador Hugo Chavez Frias ya cierra la boca de Radio Caracas Television. Otro ejemplo de democracia perdida en nuestro pais. Hay que arrecharse de verdad, no es posible que dejemos morir a nuestra hermosa tierra. La democracia no existe màs, el loco asociado con Castro va a transformar nuestro pais en una especie de Cuba. La libertad de opiniòn està enferma de verdad. Los comunistas italianos dicen que Chavez es un ejemplo, pero nosotros sabemos la verdad. Nadie, tampoco en Italia, aceptaria esta forma de dispotismo igual al de Saddam Hussein o los comandantes àrabes que amenazan al mundo. Esta vez si hay que unirse, el pueblo unido jamàs serà vencido, esta es la frase para nosotros. Nuestro pueblo tiene que unirse para enfrentar a ese loco.
Sigue un artìculo en italiano
Cosmo de La Fuente

mayo 21, 2007

Hugo Chavez: El dictador - Arréchate venezolano -

ARRECHATE VENEZOLANO, LEE LA PARTE AZUL
INCAZZATI VENEZUELANO
Questi signori sono amici, uno di loro è il venezuelano Chavez, il presidente del Venezuela meglio conosciuto come il dittatore latinoamericano. Non ha nulla a che fare con la democrazia e tanto meno con il benessere sociale, lui si occupa di armarsi, di utilizzare il petrolio per sé e di portare il popolo all'esasperazione, facendo regredire la civiltà in nome di un socialismo inesistente.
Paolo Colajanni è nata e cresciuta in Venezuela, i suoi genitori anche, i suoi nonni, però, sono italiani emigrati negli anni 50.
Vive con sua mamma e sua nonna, sono rimaste vedove e sole, lavora solo la mamma che guadagna 100 Euro al mese, mentre la nonna gode di una vecchia pensione italiana. Paola, seppur laureata, non trova lavoro... e chi offrirebbe lavoro a Caracas, dove vive e da dove fuggono tutti, se ci riescono?
Ciao Paola...qualche novità?
Solo brutte novità qui da noi, il paese è nelle mani di un pazzo e nessuno si muove per far qualcosa.
Non avete manifestato contro la dispotica chiusura dell'emittente 'Radio Caracas Television'?
Certo, ma non servirà a niente, come al solito è lui a decidere, arrogante, cafone, guerrafondaio e insensibile come sempre. Ha riempito il paese di islamici ai quali ha dato la possibilità di votarlo, nessuno fa niente.
E' vero che sta nazionalizzando ogni cosa?
E' vero e non sarebbe un male se lo facesse per il bene del paese, in realtà vuole rendere tutti inermi. Sta trasformando la costituzione e in poco tempo ci ridurrà come Cuba, perchè è quello il suo obiettivo, gliel'ha insegnato quell'altro pazzo di Castro. Perchè i cubani scappano da Cuba e non vogliono rientrarci? Si vive de mierda come qui da noi ormai.
Il pazzo ha deciso che non dovranno esserci nemmeno i pannolini per i bambini e tantomeno gli assorbenti per signora, ha detto che bisogna ritornare agli stracci. Perchè questo? Perchè vuole farci regredire? Non ha pensato di impiantare un'industria per la fabbricazione di pannolini, certo no, ha scelto di eliminare tutti e di ridurci come larve.
E' un ignorante, caprone, pazzo.
Spariranno dal commercio le tinte per capelli, e chi ha una camera libera in casa dovrà renderla disponibile al governo.
Ma siamo pazzi? E' possibile? Qui il centro sinistra parla bene di Chavez e dice addirittura che bisogna prenderlo ad esempio.
Che stiano solo zitti, non sanno minimamente quel che dicono. Vorrei vedere tutte le signore della sinistra italiana se preferiscono lavarsi gli stracci sporchi di mestruazioni o gli igienici pannolini usa e getta che fabbricano gli americani. Troppo facile parlare. Cosa direbbero i comunisti italiani se all'improvviso un capo di governo chiudesse la televisione più importante, come Rai1? La chiudesse perchè si è permessa di dare spazio, durante la campagna elettorale, anche all'opposizione?
Stiano zitti che è meglio.
Mi dispiace molto, certo io e molti altri cerchiamo di diffondere la verità, soprattutto chi come me non è affatto politicizzato, ma sai com'è certa gente, non accetta il pensiero altrui, anche se su basi d'esperienza. Ciao Paola e grazie. Spero di vederci presto in un paese libero da quel despota.
Libertad en Venezuela (Cosmo de La Fuente)

Alejandro C., prima di diventare un oppositore dell’attuale governo venezuelano, fu il fondatore del movimento ‘Quinta República’. Prese le distanze dal governo chavista dopo gli incresciosi eventi che nell’aprile del 2002 si conclusero con la morte di non pochi pacifici manifestanti.
Molti gli amici e i conoscenti che mi avevano parlato di Alejandro, un uomo che rivendicava il diritto ad essere liberi in Venezuela. Finalmente riuscii ad entrare in contatto con lui e,grazie all’aiuto di un amico, ottenni un appuntamento al cafetìn ‘Las tres esquinas’ ad Altamira, una zona non lontana da quella dove tre anni prima si erano svolti i fatti. Sedemmo ad un tavolino per circa un’ora. Mi disse subito che i venezuelani sentivano la necessità di chiedere la revoca del mandato presidenziale. Diritto che veniva esercitato in maniera civile e pacifica.
Gli chiesi: “tu perché ritieni che il presidente debba essere revocato?” Non avevo nemmeno finito la frase che vidi Alejandro sgranare gli occhi come quasi come se cercasse di mettere a fuoco il mio sguardo e sono sicuro che per un attimo ebbe il timore che anch’io potessi essere un traditore e mi rispose così: “ le ragioni sono molte e lunghe da spiegare, il motivo principale è che questo governo ha fallito in tutto. La corruzione è cresciuta, la povertà è aumentata, la disoccupazione raddoppiata, l’insicurezza sociale sempre più preoccupante e i servizi pubblici bivaccano nell’abbandono più completo”. Mi disse anche che i discorsi del presidente in qualche modo producevano violenza e che citando continuamente le parole di Simon Bolivar toccava un tasto sensibile dei venezuelani, i quali lo considervano un eroe morto per la libertà e l’indipendenza. Diritti che invece sono assenti in Venezuela dal 1998. Il mio interlocutore mi disse anche che Bolivar lottava sul campo per rendere liberi gli uomini mentre il golpista in questione comandava dalla sua cabina di regia e decideva sulla vita di tutti senza diritto di replica, da dittatore. A questo punto gli chiesi la sua versione dei fatti dell’aprile 2002 e dopo avermi elencato i nomi di alcuni giovani manifestanti barbaramente uccisi da bande sospettate di essere vicine al governo, cominciò il suo racconto.
“Quel giovedì 11 aprile del 2002 si sviluppò a Caracas una marcia pacifica di opposizione al governo, che partiva dal Parque del Este (zona Altamira) per continuare fino al Palacio Miraflores, residenza del presidente. Giunti nei pressi del palazzo moltissime persone furono colpite da pallottole provenienti da armi da fuoco impugnate da gruppi di finti manifestanti che avevano marciato insieme agli altri e che in seguito si erano staccati dalla massa per portare a termine il compito omicida. La maggior parte dei fotografi furono inspiegabilmente uccisi. Un video eseguito da una terrazza delle vicinanze, però, mostrava alcuni individui vestiti con abiti pressoché uguali nei colori, come una sorta di uniforme, sparare ad altezza d’uomo, non lontani da essi dei militari della “Guardia Nacional” e poliziotti nell’atto di sparare verso lo stesso gruppo di persone. Nei giorni successivi fioccarono arresti irregolari che spesso furono eseguiti entrando di forza in abitazioni private. Successivamente vi furono altri disordini e nuove vittime in diverse zone della città. A questo punto Alejandro mi guardò ancora diritto negli occhi e mi disse: “ ti sembra questo un governo democratico? Ma la conferma che qualcosa di strano era avvenuta la si ebbe quando le televisioni, imbavagliate, non raccontarono i fatti, trasmisero solo il discorso del presidente che nella sua versione ,all’acqua di rose, raccontava di alcuni disordini che avevano causato solo due o tre morti per incidenti involontari. Ci stiamo incamminando verso un sistema dittatoriale spietato e illegittimo. Noi figli di Bolivar aborriamo la falsità dei discorsi di questo capo di Stato che dice di continuare l’opera del grande libertador ma che in realtà è soltanto un “loco” che, con la complicità del dittatore cubano, ci porterà alla distruzione”.
A questo punto Alejandro si alzò di scatto dalla sua sedia e se ne andò dopo avermi salutato con un ‘adios’ . Io rimasi ancora per un po’ seduto a quel tavolo, con le tazzine piene di caffè rimasto imbevuto, guardandomi intorno e soffermandomi sui volti dei camerieri e dei clienti che certamente erano ignari del rischio reale che correva il nostro paese. Le note di una bella canzone d’amore al ritmo di salsa romantica mi donavano momenti pregni di tristezza e speranza. Tristezza per quanto stava accadendo e speranza che la forza di Alejandro contagiasse tutti come aveva contagiato me.

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Arrèchate venezolano, no permitas que ese loco destruya nuestro pais. Arrèchate....Arrèchate..... que se vaya el loco. Todos saben que hizo pura trampa, no podemos permitir esto.

Señores para todos aquellos que creen que aquí hay democracia. La cadena de hoy es una demostración de la falta de ella, aquí estoy lamentándome, será posible que el día 27 de Mayo los venezolanos se queden tan tranquilos, será que este dictador, impondrá sus ideas, de manera tal que nosotros no aremos nada. ¿El 27 d Mayo recibiremos el golpe certero en contra de la libertad y no aremos nada? ¿Sera que todos despertaremos de esta morrona que tenemos y daremos frete a esta dictadura? Eso espero, que no sea pura bulla y nos dejemos de pendejada y ataquemos

http://alexismarrero03.blogspot.com/2007/05/la-verdad-se-vista-chvez-el-dictador.html


mayo 20, 2007

Chavez l'anti libertador




Hugo Chavez Frias el presidente de Venezuela
Il Venezuela protesta contro il dittatore Hugo Chavez Frias, colui che ha deciso di chiudere la televisione simbolo dei venezuelani, Radio Caracas Television. Oramai anche i comunisti come Bertinotti devono rendersi conto di aver preso un granchio, Chavez non è quel socialista che vuole apparire ma soltanto un tiranno che ha deciso persino di mettere mano alla costituzione credendosi il padrone del paese e, addirittura, la reincarnazione di Simon Bolivar.
I venezuelani protestanto contro di lui, in tutto il mondo.

Venezuela protesta contra del dictador Hugo Chavez Frias, él que decidiò de cerrar la emisora simbolo de los venezolanos, Radio Caracas Television. También los comunistas como Bertinotti (Italia) tienen que aceptar que se equivocaron en pensar a Chavez como a un socialista. Va a cambiar la constituciòn de nuestro pais y se cree Simon Bolivar.
Los Venezolanos protestan en todo el mundo.

CHAVEZ ES UN BURRO, CHAVEZ ES UN LOCO!
Intervista a Pedro Luis Sanchez Herrera, venezuelano a Milano.
Cosmo:Hola Pedro, lo que està pasando en Venezuela es asqueroso y en Italia los que creen a ese loco dicen que él si es un socialista de verdad.
Pedro: Hola Cosmo, esa es toda mentira y lo saben ellos también. No es por la televisiòn, que representa de verdad la prisiòn en la que viven nuestros compaisanos y nuestros familiares en venezuela. Yo en Italia estoy bastante bién, soy ingeniero y me voy a quedar pero pienso a mis familiares con ese loco.
Cosmo: dicen que ganò con votos verdaderos
Pedro: Anda Cosmo no me digas que crees a los cuentos de hada, ya sabers como andan las cosas en Venezuela con ese tirano, loco y opresor. Hizo votar los cubanos y los millones de àrabes que hizo ingresar en Caracas. Eso es toda trampa.
Cosmo: gracias Pedro, espero poder pronto hablar de Venezuela como un paìs libre de verdad.
Pedro: Gracias a ti por lo que haces en Italia. Un abrazo hermano y que Dios nos ayude a botar ese loco cruel.
Cosmo de La Fuente

L'olocausto degli indios


Chavez e l'America latina attaccano il Papa perchè, durante la recente visita in Brasile, pare abbia tralasciato di parlare dell'olocausto a danno degli indios. Avrebbe persino negato che qualcosa del genere sia mai avvenuta. Chavez, a nome dell'America latina chiede le scuse del Santo Padre che, in quest'occasione è stato poco Santo e molto laico.
(...)
«Come può dire queste cose», ha tuonato Chávez riferendosi al Papa, «dal momento che sono arrivati a evangelizzare con gli archibugi. Come può dire che non c’è stata un’imposizione? Allora perché i nostri indios si dovettero rifugiare nelle foreste e sulle montagne? Cristo in America è arrivato molto dopo Cristoforo Colombo assieme al quale, in realtà, è arrivato l’anticristo». Interrotto più volte dagli applausi del pubblico, rigorosamente vestito con le tradizionali camicie rosse che a Caracas sono oramai assurte a simbolo del «socialismo del secolo XXI» su cui Chávez punta con sempre maggior decisione dall’inizio dell’anno, il presidente del Venezuela ha definito l’azione dei conquistadores «un olocausto più grande di quello della Seconda Guerra Mondiale». (...)
Anche Evo Morales, dalla Bolivia, segue a ruota Hugo e questa volta aspettano la risposta dal Vaticano.
Il discorso non fa una grinza e tutti sappiamo quanto male abbiano fatto sia la Chiesa che i cristiani in passato. Peccato che anche Chavez nulla abbia fatto per i pochi indios Yanumami rimasti in Venezuela.
Peccato che anche il Brasile non faccia che distruggere l'habitat degli indios e abbia venduto le piantagioni dell'Amazzonia ai miglior offerenti. Sarebbe tutto giusto quello che dice Chavez se soltanto lo sentisse veramente e non fosse solo propaganda.
Intanto il ministro della Sanità venezuelano, Erick Rodriguez si è dimesso inspiegabilmente, forse è stato invitato a farlo con una specie di mobbing terroristico da parte del governo e Chavez, onnipotente dittatore del Venezuela, ha scelto un suo benianimo.
Intanto l'inviato di Peace reporter ha dovuto ricredersi è ha finalmente detto la verità. Quella di Chavez è solo propaganda, il paese sta morendo. La ricchezza e il potere appartengono solo a Hugo Chavez Frias.
El mundo entero empieza a conocer quien es Hugo Chavez Frias, necesitamos libertad y democracia, en Venezuela todo esto no existe màs.
Cosmo de La Fuente

mayo 17, 2007

Sanità: ai limiti della delinquenza



La Sanità italiana sta bene, questo lo sostiene anche il nostro ministro Livia Turco. Sarà vero? Anche se sono conscio del fatto che ci siano molti medici e strutture altamente professionali in Italia, credo che non debba esistere, però, nemmeno una piccola percentuale di medici, pronti soccorsi e strutture che lavorano male. La Media Contact offre il suo servizio a chi non è capace di difendersi e per questo rinuncia a rendere pubblica la propria esperienza. I deboli, gli anziani, i poveri e coloro che non sono famosi non dovrebbero mai tacere. Scrivete a info@mediacontact.it e leggete articolo su 'La Voce di Fiore' di cui vi darò il link appena disponibile.
Come sempre...non sono una bocca cucita. Non m'interessa la politica ecco perchè mi sento libero di parlare, denuncio la Chiesa e allo stesso tempo chi appoggia Chavez, la nostra Sanità e gli abusi di potere nel mondo dello spettacolo e della televisione gestita da rappresentanti di destra e di sinistra. Qualcuno mi associa alle idee di destra e tenta un avvicinamento, poi, d'improvviso sparisce perchè ho parlato del Vaticano e ho espresso il mio parere a proposito come se fosse normale nascondere il sole con un dito.
Non sono nè di destra nè di sinistra, ho le mie idee che ritengo appartenenti all'unica corrente che mi interessa: la democrazia! Nasce la Media Contact per dar voce a chi non ce l'ha.
Non tacete, fatelo sapere! Leggete a questo link
Cosmo de La Fuente

mayo 05, 2007

Venezuela: liberate il paese dal terrorista Chavez

Chi osa dire che in V enezuela vige la democrazia non solo dimostra di essere ignorante ma, a mio avviso, è in completa mala fede.
La dittatura è ciò che regna nel paese grazie ad un altro despota HUGO CHAVEZ alleato di altri esponenti della scena mondiale che in fatto di terrorismo ne sanno qualcosa.
http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/2006/08/hezbollah-va-alla-guerra-in-america-latina-via-ven.html

www.cosmodelafuente.com

mayo 04, 2007

Venezuela: Zaccanti



La voce d'Italia, Caracas:
Un imprenditore bolognese, Carlo Zaccanti, di 63 anni, è stato ucciso il 2 maggio scorso, durante un tentativo di rapina sull'autostrada Francisco Fajardo, a Caracas. Ne dà notizia La Voce d’Italia, giornale in lingua italiana edito in Venezuela, precisando anche che Zaccanti era appena atterrato a Maiquetía: titolare di un'industria di apparecchiature mediche, la "Zaccanti spa", si era recato in Venezuela per affari e si trovava sull'auto che lo aveva prelevato dall'aeroporto insieme a due collaboratori italiani, arrivati col suo stesso volo in Venezuela, e con una terza persona, un imprenditore venezuelano che lo era andato a prendere al suo arrivo. Secondo La Voce, "quando l'auto è giunta nei pressi dell'UCV, una moto le si è affiancata; le due persone a bordo hanno fatto cenno agli occupanti di abbassare il finestrino, Zaccanti e gli altri sono scesi dall'auto e si è avuta una colluttazione. Qui sarebbe partito un colpo di pistola, che ha centrato Zaccanti in parti vitali". Quando Zaccanti è arrivato al pur vicinissimo ospedale universitario le sue condizioni erano già disperate. Sembra, secondo Union Radio, che a scatenare l’aggressione sia stato un orologio prezioso al polso dell’imprenditore. "Ambasciata e consolato italiani – si legge su La Voce - si sono attivati per espletare tutte le formalità burocratiche per il rientro della salma in Italia. Zaccanti lascia una moglie e due figlie; non verranno in Venezuela, aspetteranno il rientro dei suoi resti in Italia. Il vice ministro degli Esteri, Rodrigo Chaves, ha espresso all’ambasciatore Carante le sue condoglianze". (aise)
Condoglianze alla famiglia, ma Zaccanti ha peccato forse d'ingenuità. Tutti quelli che intendono viaggiare in Venezuela sanno a che livello sia arrivata la pericolosità per le città, soprattutto Caracas e Maracaibo, dove è possibile venir uccisi per un paio di scarpe da ginnastica. Il popolo vive nella fame e nella povertà. Soltanto l'anno scorso era morta a Los Roques un'italiana in viaggio di nozze per via di una rapina in camera.
Come mai Zaccanti esibiva al polso un orologio prezioso? Magari Seiko che per i poveri delle favelas ha il valore di un tesoro. Come mai gli è stato permesso, addirittura, di scendere dall'auto e affrontare i malviventi?
Prima di andare in Venezuela, ahimè, informatevi bene signori e se potete non andate a Caracas, la città dove si dice che il nuovo socialismo sta migliorando ma dove, in realtà, si muore di fame e si richia la vita per pochi Euro. In Venezuela c'è gente che mangia dalla spazzatura.
Un attore(ANSA)-CARACAS, 24 APR - L'attore venezuelano Yanis Chimaras, protagonista di film e telenovelas, e' stato ucciso oggi a coltellate alla periferia di Caracas. Lo hanno reso noto le autorita' cittadine. Il vicedirettore della polizia giudiziaria ha detto che l'omicidio e' avvenuto in nottata a Guatire, 30 chilometri dalla capitale, quando l'attore si e' trovato a passare in un luogo dove apparentemente era in corso un furto con presa d'ostaggi

mayo 03, 2007

Venezuela criminale



CARACAS (VENEZUELA) - Carlo Zaccanti, imprenditore bolognese di 63 anni, è rimasto ucciso a Caracas, in Venezuela, durante un tentativo di rapina. L'imprenditore sarebbe stato raggiunto da un colpo di pistola intorno alle 4, ora locale, sparato da un bandito che cercava di rapinarlo. Zaccanti si trovava in macchina insieme a due consulenti, con i quali doveva raggiungere dall'aeroporto il centro della cittá per alcuni appuntamenti di lavoro.
L'imprenditore, infatti, è proprietario della Zaccanti, un'azienda di Bologna che vende apparecchiature e sistemi medicali. Piero Parisini, uno dei due consulenti, ha spiegato che l'occasione del viaggio a Caracas era dettata da alcune opportunitá imprenditoriali nel settore della sanitá.
Dall'aeroporto di Maiquetia al centro di Caracas un tragitto di circa 35-40 minuti, lavori lasciati in sospeso e attraversi zone fatiscenti attravero le baraccopoli venezuelane.
In Venezuela la vita umana vale come quella di una mosca e non mi sentirei mai di dire ad amici e conoscenti di andare a visitare questo meraviglioso paese. La delinquenza è sempre maggiore, così come la povertà e il presidente Hugo Chavez è impegnato ad organizzare altro.
Cosmo de La Fuente