junio 30, 2007

La corsa agli armamenti di Chavez e un saluto da Miami

Un saludo para todos de parte di Cosmo de La Fuente y da tutta la redazione di Familia Futura che, per questa settimana, si e' trasferita a Miami per la convention informazione sul Venezuela. Dalla fine della prossima settimana torneranno le fotografie nel blogpress e tante novita' da non perdere. Continuate a scriverci, dal 6 di luglio un sacco di cose nuove.
L'appuntamento con el domingo con Carol e' spostato a domenica 8 di Luglio, con tutte le vostre lettere.
Magari ci fosse anche lei qui a Miami, l'ambiente e' molto venezuelano.
Vi lascio con un pezzo dell'amico David Puente.

Chavez e la corsa agli armamenti


Dal famoso discorso di Chavez all’Onu: “il sogno di quella pace mondiale”.
Il sogno di una pace mondiale rimane un sogno, una balla degna del miglior pinocchio.
Nel Luglio 2006 venne stipulato un contratto con la Russia di Putin per 24 caccia Sukhoi SU-30 (1,5 miliardi), 53 elicotteri vari di tipo Mil-Mi (circa 200 milioni di dollari), Kalashnikov, sistemi antiaerei Top-M1, pattugliatori navali e si dice pure un sottomarino classe Amur. Il tutto per un totale di 3,5 miliardi di dollari.Un’altro contratto siglato da Mosca con Caracas prevede la costruzione in Venezuela di una fabbrica di mitra AK-103, armi che poi saranno vendute nel continente latino.
In questi giorni il presidente Chavez è in visita al Parlamento russo, per poi dirigersi in Biellorussia e Iran (ottimi esempi di paesi “democratici”). Ma le sue non sono visite di piacere, o di sola propaganda politica… sono giornate dedicate allo shopping: di armamenti!
Di fatti Chavez vuole perfezionare con Mosca l’accordo per l’acquisto di 5 sottomarini Amur 677 di ultima generazione, per una spesa totale di ben 600 milioni di dollari (ma si dice sia solo la prima di una lunga serie di spese).
La scusa presentata dal Governo Bolivariano è quella di voler proteggere i ghiacimenti petroliferi marini, ma sarebbe una spesa comunque spropositata, quando invece si potrebbero spendere quei soldi per finire di ricostruire la Guaira e aiutare seriamente le zone povere di Caracas e dintorni, giusto per citare qualche esempio. Se andate in Venezuela e guardate dal finestrino dell’aereo verso la costa potrete ammirare una delle zone più povere del paese, oltre che tra le più pericolose (Caracas detiene veri e propri record di criminalità).
Chavez potrà fare quante missioni vuole e promuoverle nelle sue televisioni, ma spende somme spropositate per i suoi interessi politici senza aiutare realmente e con energia la cittadinanza povera del paese, oltre che combattere la criminalità che danneggia le famiglie venezuelane (per non parlare dell’aumento di consumo di droga tra i giovani). Lo dice anche Julio Borges, leader del partito venezuelano Primero Justicia: “como es posible que en un país, donde matan a 46 personas usted - rivolto a Chavez - se vaya a un viaje a Rusia, a Bielorrusia, a Irán, para seguir comprando juguetes militares, submarinos, misiles antiaéreos, y demás equipos, en lugar de combatir, en Venezuela y con el dinero de los venezolanos, la delincuencia que tanto afecta a las familias de nuestros compatriotas”.
Pubblico una serie di slide dove vengono descritti i regali fatti dal Venezuela ai paesi stranieri (tra cui gli USA), soldi spesi con i soldi dei venezuelani senza prima pensare ai venezuelani stessi:

junio 28, 2007

La cucina dei caraibi e un saluto da miami

Inzaghi e messa squadra del Milan a passeggio per Lincoln Ave. Miami Beach, nessuno che abbia voglia di farsi fotografare ma tutti contenti di essere in vacanza dove nessuno li conosce (o quasi). Al rientro dalla Big Mango ci saranno bei racconti per tutti.
Aida Yespica spaventatissima non si fa vedere in giro. Poverina! Strano che non vada in Venezuela e opti sempre per Miami. Godetevi questa ricetta alternativa.
A presto con nuove ed entusiasmanti sorprese.

CUCINA
Insalata di melanzane con mandorle e menta
Che piacere le insalate di melanzane, questo magnifico frutto della natura, che mi ricorda la ‘donna’ e che trova impiego in mille modi diversi.
Procuratevi mandorle e datteri, il risultato sarà molto originale e creativo, un antipasto da mille e una notte.

Ingredienti:
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 Melanzana tagliata a pezzetti
½ cipolla (pelata e tagliata a pezzetti)
2 peperoni rossi (pezzetti)
1 calabacin (sempre tagliato in piccoli quadretti)
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 cucchiaio grande di concentrato di pomodoro
un pizzico di zucchero e di sale
peperoncino rosso piccante
pepe nero
½ tazza di mandorle rotte
½ tazza di datteri freschi e tagliuzzati
1 cucchiaio di buccia di limone grattugiata
3 cucchiai di menta fresca sminuzzata

PREPARAZIONE
Scaldare un po’ di olio in una padella, friggere i cubetti di melanzana finchè avranno assunto un colore dorato. Ritirare dal fuoco e conservare, poi, scaldare ancora un po’ di olio a fuoco medio alto. Aggiungere la cipolla, saltandola finchè diventa trasparente. Aggiungere peperone e calabacin, cucinare per 5 minuti. Aggiungere la melanzana, l’aceto, il concentrato, zucchero, sale e pepe. Una spolverata di comino in polvere e di peperoncino. Togliere dal fuoco e farlo raffreddare. Scaldare l’olio che è rimasto a fuoco medio. Friggere le mandorle e farle dorare. Aggiungre i datteri portandoli, quasi, a caramellizzare (passatemi il termine), circa 4 minuti. Lasciar raffreddare, aggiungere il limone. Mischiare le verdure, mandorle e menta in un recipiente e servire. Se a prepararlo è una donna, dovrebbe aggiungerci qualcosa che ricordi il suo modo di essere, come un profumo particolare o un gusto di cui ha parlato spesso. Non si può nascondere che la melanzana, proprio come la banana, è un simbolo fallico, rappresenta l’organo genitale femminile per i paesi del Caribe, altro che la patata. Cosa farebbe un uomo per una bella melanzana condita al punto giusto?
Cosmo de La Fuente
www.familiafutura.blogspot.com

junio 25, 2007

Pinocchio news: in Venezuela vige la democrazia


David Puente di IDV (Italia dei Valori) scrive:

Una troupe televisiva peruviana, che si trovava a Caracas per
documentare l’oscuramento del canale televisivo RCTV, ci permette di
vedere cosa realmente è accaduto! La polizia, oltre a minacciare i
reporter stranieri, ha cercato di rubare loro la telecamera, e non
riuscendoci non hanno esistato a sparare, ferendo la giornalista Anuska

Buenaluque <http://www.larepublica.com.pe/content/view/159294/36/>
e il cameraman Michel Paredes.
Il tutto è stato trasmesso da América Televisión
<http://www.americatv.com.pe/> nel programma “CU4RTO PODER
<http://www.americatv.com.pe/cuartopoder/reportajes.asp?id_reportaje=46&p=1>”
(”Quarto potere”), facendo notare ai telespettatori (cosi come ai
clienti di un bar di Caracas) che le televisioni venezuelane non sono
libere affatto! Tutte tranne Globovision, l’unico canale privato che ha
trasmesso i disordini e le sparatorie della polizia contro i
manifestanti, mentre gli altri canali (come TVes, il nuovo canale
socialista del Governo che ha preso le frequenze di RCTV) trasmettevano
telenovelas o addirittura i discorsi del presidente Hugo Chavez. Dov’è
la vera informazione?
Gli agenti della Guardia Nacional e della Polizia Metropolitana non
hanno esistato a lanciare gas lacrimogeni e a sparare pallottole di
plastica contro i manifestanti con l’intento di disperderli, ferendo
purtroppo centinaia di persone. I più incoscienti, per lo più studenti,

hanno continuato a protestare dalla mattina alla sera per per un futuro

dove la libertà d’espressione sia tutelata, il tutto mentre i media
controllati dal Governo prendevano le adeguate misure di censura
preventiva.

Pedro Carreño, Ministro degli Interni, ha definito le proteste come
parte di una campagna con l’unico obiettivo di destabilizzare lo Stato
del Venezuela. Qualsiasi atto che va contro il Governo è chiaramente
definito con il termine di “golpista”, quando a comandare il paese è
proprio un golpista.

Ecco i video di “QU4RTO PODER”:

quarto.jpg <http://www.youtube.com/watch?v=QPfpyalVTjs> quarto2.jpg
<http://www.youtube.com/watch?v=rBxlrL2cOJA&mode=related&search=>

_David Puente


Il Venezuela di Chavez
Cerchi lavoro? Iscriviti al partito di Chavez, sennò gira al largo.

Cosa ne pensereste se improvvisamente su ‘La Repubblica’ apparisse un annuncio economico di questo tenore: ‘ Azienda multinazionale ricerca n. 1 impiegato tecnico. Requisiti: che conosca a memoria il progetto elettorale di Forza Italia e che sia disposto a promuoverne il credo’.
Qualcosa di così grave accade in Venezuela.
Chi vuol ottenere lavoro deve dimostrare di avere una formazione teorica sui concetti del socialismo e appoggiare apertamente il processo rivoluzionario del governo. David Puente, venezuelano che vive in Italia e milita nel partito di Italia dei Valori, mi ha fornito un ritaglio di giornale venezuelano che io propongo alla vostra attenzione per provare quanto sto dicendo.
Vi piacerebbe che succedesse in Italia? In Venezuela la meritocrazia non importa più a nessuno, conta solo il credo politico. Il governo del Venezuela è sulla buona strada per arrivare alla dittatura assoluta, quella che non tutela tutti i cittadini.
Siete ancora convinti che Chavez e l’attuale governo di Caracas siano da prendere ad esempio?


In Venezuela si uccide la libertà
http://www.caserta24ore.org/?p=1073&print=1




junio 23, 2007

ABORRIAMO LA PEDOFILIA: contro la giornata dell'orgoglio pedofilo



L'intervista a Don Fortunato Di Noto
"Servono leggi contro la propaganda pedofila"
Un fenomeno sotterraneo che cerca di emergere, uscire allo scoperto attraverso una propaganda degna delle migliori associazioni per la tutela dei diritti civili. Si appellano alle dichiarazioni universali ed eleggono il 23 giugno a giorno-simbolo del loro "orgoglio". Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter, da anni in prima linea contro la pedopornografia on line, confessa che la lotta contro "l'ideologia pedofila" è ancor più ardua perché chi cerca di contrastare il fenomeno deve "fare i conti con i troppi limiti esistenti". Don di Noto, i pedofili non vogliono più nascondersi, anzi sembra che cerchino una legittimazione sociale. Come è possibile?"In realtà questa cosa dell''orgoglio pedofilo' rientra in una rete di iniziative simili o parallele ben più articolata. Sono centinaia se non migliaia le lobby pedofile che utilizzano Internet per scambiarsi dati, materiale pedopornografico, informazioni e fare propaganda, magari celebrando il giorno dell''orgoglio'. Sono anni che noi denunciamo questo fenomeno pericolosissimo che andrebbe combattuto subito". Le iniziative culturali e di sensibilizzazione che mirano a dare voce ai milioni di piccole vittime degli abusi sono tante. Ma oltre questo cosa si può fare ancora?"Il problema più grande nasce dal fatto che non esista una legge che criminalizzi la propaganda e la manifestazione di idee di questo genere. E questi si appellano alla libertà di espressione e di pensiero, citando dichiarazioni internazionali sui diritti civli. Non dimentichiamo quel gruppo di pedofili che ha tentato di partecipare alle elezioni in Olanda. Un partito, tra virgolette, che non ha avuto modo di partecipare alla tornata elettorale solo perché non è riuscita a raccogliere le firme. Organizzazioni pedofile che vivono e fanno proseliti alla luce del sole ce ne sono dovunque, in Germania, in Inghilterra, in Olanda: la legge glielo permette". In Italia la situazione però sembra diversa."In Italia la situazione è diversa. Dopo una denuncia che abbiamo fatto noi di Meter alla magistratura, proprio contro la diffusione di idee che inneggiavano alla pedofilia, una persona è stata condannata per apologia di pedofilia, o meglio ha patteggiato una pena di 2 anni e 9 mesi, e altri 9 sono ancora sotto processo. Si tratta di un gruppo di ideologi pedofili molto attivi qui in Italia". Il problema però è che spesso chi si serve di Internet lo fa attraverso siti che non hanno sede in Italia e quindi non sono perseguibili dalla nostra giustizia."Ormai le reti sono internazionali e spesso un pedofilo che agisce attraverso la Rete non lo si può contrastare proprio perché il sito ha sede in qualche stato estero. Noi di Meter dal 2005 ad oggi abbiamo segnalato circa 162mila siti pedofili e pedopornografici, solo dal 2003 al 2005 i siti sono stati 27844 e solo nel 2005 i siti segnalati alle polizie internazionali sono stati 5342. Per questo servirebbero delle iniziative internazionali ad ampio raggio, almeno a livello europeo. Anche perché le strategie messe in campo da questa gente sono sofisticatissime e come tali molto pericolose".
Ci spieghi meglio."Vede, anche il fatto che noi adesso ne stiamo parlando, anche se per creare coscenza e contrastare un fenomeno terribile, gli fa gioco. Loro sostengono che più se ne parla e quindi più gli si dà visibilità e più loro riusciranno a fare proseliti e a farsi conoscere così da ampliare la loro rete. Credo che siano importanti le fiaccolate, le raccolte di firme e così via... diciamo che è un'arma a doppio taglio".Ma parlarne è necessario per creare consapevolezza sia nelle famiglie che nei bambini."Sì, purtroppo si deve parlare di qualcosa di cui non di dovrebbe parlare".
Antonella Loi
Media Contact e Familia Futura aderiscono alla campagna di sensibilizzazione contro l'orrendo crimine della pedofilia. Salviamo i bambini.

junio 22, 2007

Familia Futura: un occhio sul mondo



E' terminata la settimana più calda da quando il blogpress è passato ad essere da mono a pluri gestito. Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi di approvazione e alcuni di critica che, quando è stata costruttiva, ne abbiamo tenuto conto. Speriamo di fare ancora meglio. Lavoriamo solo per l'amore di cronaca, come dice Emilio Fede, e, sebbene il blog si occupi principalmente di temi leggeri, non sono rari gli articoli firmati da Cosmo o da Paolo che hanno avuto, nel web, fino a 600.000 letture, come nel caso di 'Chantall'.
Cercheremo di fare del nostro meglio e per poterlo fare aspettiamo anche i vostri suggerimenti e i vostri messaggi sempre alla email della redazione che trovate in alto, nel logo.
La settimana più calda, dicevamo, proprio per le vostre segnalazioni, quasi tutte di gradimento. La prossima settimana sarà un po' anomala, un altro redattore partirà per Miami alla ricerca di notizie e scoop, sarà di rientro, insieme a Cosmo de La Fuente, tra quindici giorni, con tante novità. L'articolo che attendiamo con ansia è quello già annunciato sulla striscia laterale del blog, dedicato all'intervista molto particolare ad una persona che si dichiara ermafrodita. La domenica si veste, invece, di allegria, simpatia e seduzione con la rubrica 'El domingo con Carol', tutta dedicata alla venezuelana più amata secondo il nostro sondaggio 'Carolina Marconi'. Lettere, news e articoli con la vostra collaborazione, anche Carolina è una nostra lettrice e sicuramente sarà lieta di leggervi. Nell'ottica della libertà di parola e di pensiero, di cui andiamo fieri, accetteremo tutti i vostri messaggi, se non offensivi ovviamente, e li proporremo all'attenzione di Carol, amatissima anche dai nostri redattori e dal capo.
Libertà di pensiero al 100%, ecco perchè pubblichiamo i vostri articoli a sfondo politico, di qualsiasi colore, perchè la stampa non deve essere imbavagliata, come accade in Venezuela, ma libera di esprimersi.
Non mancheranno le ricette più 'piccanti' e stravaganti, direttamente dalla cucina del Sabor Tropical, che hanno riscosso un successo incredibile.
Sperando di far sempre meglio vi aspettiamo numerosi, come una vera famiglia, fatta di entrambi i genitori e dai figli, una familia futura... appunto.
Passate parola!
Un abbraccio
Media Contact staff

Cucina caraibica:Maiale e banane, sexy ricetta per il piacere del palato e della libido

http://www.sabortropical.it/
Quanti ottimi piatti caraibici si possono fare con il frutto dell'amore, la banana, non si contanto. Questo piatto tipicamente venezuelano, dell'aria occidentale del paese, racchiude profumi e sapori di un paese pieno di sorprese.
COCHINO Y CAMBUR

La carne di maiale o di ‘cochino’ come noi diciamo, è sempre deliziosa. E’ più magra di quello che pensiamo, le braciole hanno bisogno di una buona cottura, non solo per esaltare il loro sapore, ma anche per misure igieniche. Si possono combinare a molti frutti ma con le banane assumono un gusto semi dolce dal tocco tropicale. In quest’occasione vi parlo di una ricetta che finisce con uno spettacolo alla fiamma grazie al ‘ron’ invecchiato, il rum venezuelano, quello più bevuto nei peggiori bar di Caracas.
Volete fare una bellissima figura per una cena importante e il vostro scopo è quello di non farvi dimenticare? Dovete conquistare velocemente qualcuno con lo scopo di finire la serata in maniera molto piccante? Se la risposta è ‘si’, stampate questa ricetta, mettete in pratica quel che vi dico oggi. Non è il risotto al cocco misterioso, quello col marchio ‘Cosmo’, ma vi assicuro che con questo piatto, se lo eseguite alla lettera, avrete degli ottimi risultati.

Ingredienti:
6 braciole di maiale di circa 1 ½ cm. di spessore
40gr di margarina vegetale
6 banane belle
3 bicchierini di ron Pampero
peperoncino di cayenna essiccato e in polvere
sale e pepe bianco

Preparazione:
In una bella padella (non di acciaio, attaccano tutto…le odio!) fate ammorbidire e fondere la margarina , quando sarà bella calda (non scura por favor) collocate le braciole e fatele dorare con calma da entrambi i lati, un po’ di sale, pepe e una spolveratina di peperoncino di cayenna. Una volta cotte tiratele via dalla padella e disponetele su un vassoietto (questa volta d’acciaio) a bagno maria, appoggiato sopra una pentola di acqua in ebollizione, in modo che restino calde.
Pelate le sei banane, magari concentrandovi anche un po’ sul volto estasiato di chi se ne ciberà, se avete un messaggio erotico da inviare, questo è il momento. Quando mangeranno la banana, sentendo quel sapore di incredibile bontà, inspiegabilmente si sentiranno attratti da voi e non si spiegheranno il pechè, ma avranno solo voglia di starvi accanto. Non si risponde di quello che potrebbe accadere sotto al tavolo. Un po’ di stregoneria culinaria non fa mai male, sappiatelo.
Pelate le banane, dicevo, e collocatele nella margarina che nel frattempo avrete riscaldato nuovamente sul gas, fatele dorare con attenzione, senza ‘scafazzarle’, cercando di lasciarle intere e di non provocargli antiestetici buchi con la forchetta. Toglietele con delicatezza, nel sughetto di margarina, quello di cottura, metteci un bel po’ di rum, scaldate il tutto e preparate il piatto di portata. Sulle braciole adagerete le banane componendo una forma di stella, con un cucchiaio versategli sopra il sughetto al rum e accendete la fiamma. Portate in tavola e, se Dio vi ha anche dotate di un bel culetto, ondeggiate con fare sensuale e indigeno. La serata sarà vostra!
P.S. si consiglia, per l’occasione, d’indossare un profumo a base di aroma di cocco, sarà il tocco finale per una noche de fuego.
Cosmo de La Fuente (www.cosmodelafuente.com)

scrivi le tue opinioni alla email della redazione.

junio 21, 2007

La cucina venezuelana


Il ristorante venezuelano più famoso d'Italia, è in vendita.
Vai a curiosare a: www.ristorantevenezuelano.blogspot.com

La cucina venezuelana è l'espressione più viva dei sapori dei Caraibi. Tieni d'occhio questo simbolo del cuoco che danza, potrai imparare a cucinare i piatti della tradizione venezuelane e conoscere, divertendoti, i segreti delle ricette afrodisiache così come ci vengono trasmesse dal Sabor Tropical, il primo ristorante venezuelano e caraibico italiano, dal 1991.
Scoprirete qualcosa di veramente nuovo e gustoso.
Vi piloteremo noi dove trovare la ricetta proposta da Cosmo. Occhio al cuoco!
Le vostre domande o le osservazioni puoi inviarle all'email della redazione con scritto in oggetto 'cocina venezuelana'.
Media Contact staff

Malattie dei viaggiatori


Succede che le vacanze, soprattuto se verso mete esotiche, siano rovinate da fastidiosi malesseri legati al cambio di clima e di abitudini. Stipsi, nausea, mal di testa, dolori addominali, febbriciattole, emorroidi, possono diventare talmente presenti da rendere il periodo di meritata vacanza un incubo.
L'Unitaria di Colonproctologia ha realizzato un manuale di pronto intervento per questo tipo di malattie, la pubblicazione fornisce informazioni su cause, sintomi e rimedi di disturbi,ma anche evitare le cure fai da te che alla lunga non sono efficaci e possono essere dannose. Il libretto vuole inoltre favorire un contatto con i medici specializzati e fornire il contatto più diretto il centro specializzato attraverso il numero verde 800126731. Numerose le sezioni presenti nell'opuscolo, suddivise per tipologia di disturbo e con tanto di questionari per comprendere origine e gravità del problema.
Il mio consiglio è quello di cercare, per quanto possibile, di non cambiare completamente la propria alimentazione, quando necessario fare un pasto a base di frutta e bere molta acqua, in bottiglia naturalmente. Attenzione ai frutti consumati nei paesi a rischio e a non consumare cibo venduto da ambulanti che spesso sono carenti di qualsiasi forma di igiene.
Se volete scaricare notizie dal libretto di cui sopra potete visitare questo link
D.ssa Tina Di Gregorio
Media Contact per Familia Futura

CHAVEZ: chi non la pensa come lui...finisce male SCONTRO VENEZUELA CILE


Tra Cile e Venezuela si sta giocando una crisi diplomatica, e forse qualcosa di più complesso. Il governo di Santiago ha richiesto il ritiro dell'ambasciatore venezuelano Victor Delgado (ex colonnello della aviazione), implicato in pressioni in favore della candidatura venezuelana al Consiglio di Sicurezza Onu, e autore di attacchi indebiti contro la DC cilena, decisamente contraria alla candidatura di Caracas.Per il momento il governo di Chavez non ha risposto alle richieste cilene, il che potrebbe portare a una espulsione dell'ambasciatore entro giovedi prossimo.
In realtà la questione è la punta di un iceberg politico complessivo. Il Cile infatti, con Perù e Messico, potrebbe formare un asse latino-americano alternativo a quello chavista. Secondo il quotidiano di Santiago La Tercera, il primo ministro cileno Michelle Bachelet ha avuto diversi contatti con Condoleeza Rice, nel corso della Assemblea generale Onu della settimana scorsa. Inoltre la Agenzia stampa messicana Notimex ritiene che la Rice abbia chiesto alla Bachelet di candidare il Cile come competitor del Venezuela all'Onu. Sempre secondo Notimex, la soluzione cilena implicherebbe il ritiro della candidatura del Guatemala, ritenuta troppo debole. Altri paesi alternativi sarebbero l'Uruguay e la Costa Rica.La creazione di un fronte anti-dispotico nel sudamerica è all'ordine del giorno, ed è un segno (non rilevato dalla stampa internazionale) di un nuovo interventismo diplomatico degli Usa in quell'area geopolitica. Il quotidiano La Tercera definisce i rapporti tra Cile, Messico e Perù come "una sintonia strategica". Non a caso lo stesso Hugo Chavez ha duramente contestato la vittoria del presidente messicano Calderon sul candidato rivoluzionario-democratico Obrador. Il successo di Calderon infatti provoca pesanti problemi all'egemonismo continentale del Venezuela. Chavez sa bene che da solo non potrà esportare la sua marcia su Caracas in altri paesi americani. Dal momento che gli è necessaria l'amicizia di leader meno imbarazzanti di Castro e Morelos, continua a tessere una vasta rete di alleanze, ma anche in altri continenti non trova di meglio. I governi totalitari e mafiosi sono molti, tanto da essere la voce che domina la assemblea dell'Onu, tuttavia proprio in conseguenza delle sue amicizie, Chavez comincia ad essere snobbato anche dai governi socialdemocratici, e in sudamerica non tutti considerano positiva l'esperienza "rivoluzionaria" dei cocaleros boliviani e delle Farc in Colombia.
Proprio in ragione di questo duro scontro, si può affermare che l'equilibrio della politica latino-americana si gioca proprio a Santiago.Nel Palazzo della Moneda risiede un governo socialista che, in quanto tale, si trova perennemente al guado tra socialdemocrazia e caos rivoluzionario. In questi giorni gli studenti e le forti corporazioni dei sindacati e degli insegnanti cileni hanno indetto nuovi scioperi e manifestazioni contro la Bachelet. Il Cile finora si era schierato a favore della candidatura di Chavez, in ossequio a un vetero internazionalismo da komintern. Tuttavia il violento intervento del "generalissimo" venezuelano al Palazzo di vetro, unito alla forte opposizione interna della DC, hanno fatto saltare l'automatismo di questa opzione, che ora viene riconsiderata anche da molti socialisti. La possibile espulsione dell'ambasciatore venezuelano è il segno di questo cambiamento.Di conseguenza il governo cileno sta vagliando l'ipotesi di astenersi nella prossima votazione alla Assemblea Onu, mentre non resta esclusa la ventilata proposta della Rice, che propone la candidatura del Cile come rappresentante sudamericano, in alternativa al Venezuela.
(La pulce di Voltaire)

Dì la tua: Radio Caracas Tv vittima dello Stato



David Puente IDV scrive:

RCTV, il canale considerato nemico del Governo Bolivariano e recentemente oscurato dalle frequenze nazionali per via del mancato rinnovo della concessione da parte del Governo, non può trasmettere le sue trasmissioni, ne via cable ne via satellite. Non ha un posto suo dove andare, e la via per tornare in onda si fa sempre più difficile.
E’ un vero e proprio oscuramento, una chiusura, in particolare la possibilità di trasmettere via cavo non si è ancora risolta, dovuta anche ad una serie di ostacoli che RCTV incontra nel suo cammino.Per ora il canale sta negoziando con Direct TV (satellite) e Net Uno (via cavo) e da settimana scorsa trasmette su Caracol e RCN (canali colombiani) con la speranza di uscire un giorno da questa brutta situazione. Inoltre il canale sta lottando contro la decisione di confisca della strumentazione per trasmettere via antenna.
Almeno la rete internet non è oscurata e le trasmissioni nel paese continuano su youtube: el observador en linea
Per quanto riguarda le proteste nei giorni dell’oscuramento è un falso dire che la polizia non era armata. Le prove le fornisce un fotografo venezuelano pubblicando le foto su Flickr: foto0 - foto1 - foto2 - foto3 - foto4
Continuano anche le proteste degli studenti, i quali non hanno ancora ricevuto il permesso di marciare in piazza Caracas a Caracas. Privilegio lasciato solo alle manifestazioni pro-Chavez. Le proteste non vanno solo per l’oscuramento del canale televisivo, ma anche per la possibilità del Governo di entrare nelle università cambiandone nomi e prendendone il controllo. Le Università venezuelane sono indipendenti politicamente, e hanno libertà di organizzazione propria nonostante siano pubbliche. La preoccupazione degli studenti sarebbe ritrovarsi delle università di parte, e quindi un controllo sull’educazione per i futuri venezuelani. Immaginate l’Università delle Ande che cambia nome in “Università Bolivariana Andina”….
Di fatti la nuova legge sull’educazione spaventa non poco, dato che i primi ad voler essere cambiati sono i docenti di storia e di educazione civica (Formación Ciudadana). Per Libertad Velasco, membro della commissione, l’attuale modello educativo riempirebbe gli studenti di conoscenze che non servono per la vita, mentre il nuovo risponderà ai principi della Costituzione bolivariana, riflettendo cosi l’indentità nazionale rivendicando l’idea bolivariana.
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Nota di agenzia:
Libertà di stampa e di pensiero significa che tutti hanno possibilità di parlare e di esporre le proprie idee. Aspettiamo quindi i vostri articoli.
Media Contact

junio 20, 2007

Dì la tua: l'Italia rischia di diventare un cumulo di macerie




CON L’UNIONE IL PAESE È ORMAI NEL BARATRO:
Giugno 2007 il Ministro dei Beni Culturali (D.S.) da e poi ritira patrocinio a mostra blasfema che si doveva tenere a Bologna;
Giugno 2006 Sindaco di Palma (D.S.) nega patrocinio a convegno sulla Famiglia Cristiana

Il sottoscritto Stefano Castellino e tutto il gruppo che ho l’onore di rappresentare,
sentiamo il dovere morale di urlare tutto il nostro ORRORE di fronte a quanto accaduto ed a quanto di ancor più grave poteva accadere.
Il Ministero guidato dall’On. Melandri, ha pensato bene di patrocinare una mostra, che si doveva tenere a Bologna, dal titolo che per disgusto e mortificazione non vogliamo nemmeno riportare. Dopo le feroci critiche il patrocinio è stato ritirato.
È inutile che il Ministro sostenga che il patrocinio era gratuito, non importa!
Si è rischiato di apporre il simbolo della Repubblica Italiana, su un’iniziativa che offende credenti e non credenti, offende la Madre di Dio, La Nostra Vergine Maria.
Vorremmo capire con quale leggerezza sono vagliati i progetti al Ministero?
Vorremmo capire, ma orami è utopia, lo stato di confusione culturale e morale in cui versa l’Unione?
E pensare che in questa stessa Italia, in Sicilia, a Palma di Montechiaro, circa un anno fa, il Sindaco della città del Gattopardo, compagno di partito del Ministro on. Giovanna Melandri, ha negato ad un’associazione locale il PATROCINIO, anch’esso GRATUITO, per un convegno dal titolo "L'AVVENIRE DELL'UMANITÀ PASSA ATTRAVERSO LA FAMIGLIA"…
Siamo di fronte all’assurdo, offendere la Madonna, la Religione Cristiana è concesso ed addirittura si può rischiare di avere il patrocinio da parte di un Ministero della nostra Repubblica, difendere la famiglia, e i valori cristiani, attraverso un convegno che ha per titolo una frase del defunto Santo Padre Papa Giovani Paolo II, non si riceve il patrocinio del Sindaco di un comune della nostra Italia.
Ci chiediamo come ciò possa accadere?
Ci chiediamo come chi si professa Cristiano, o laico di buon senso, possa ancora convivere in questa coalizione di centro sinistra, in questo governo, che ha come unico progetto politico la distruzione di quei valori assoluti ed eterni che sono il fondamento di ogni società sana.
Con la speranza che questa armata brancaleone vada presto a casa ed arrechi meno danno possibile alla nostra Patria.

Il Coordinatore Cittadino Giovanile
Stefano Castellino



Nota di agenzia:

(Scrivi la tua opinione o il tuo pezzo alla mail della redazione, qualunque sia il tuo credo, in questo blogpress la libertà di opinione è sacra. Siamo quasi tutti di origine venezuelana, ma non crediamo nel metodo repressivo di Hugo Chavez)

junio 19, 2007

Dì la tua: Basta benefit per i politici



David Puente dei Giovani di 'Italia dei Valori' dice

FERMIAMO I PRIVILEGI E DISCIPLINIAMO LE CANDITATURE
E’ ora di dare un contributo alla causa! Pensate un po’, per chiedere che la proposta di legge contro i privilegi della politica sia esaminata in parlamento bisogna fare addirittura una petizione! Non vogliono perdere i loro privilegi, non vogliono mollare le loro tanto attese pensioni, non vogliono perdere la sicura possibilità di essere eletti!
E’ ora di dare una mano e firmare la petizione, ma quali sono i punti cruciali di questa proposta di legge?
1) Riforma delle pensioni dei parlamentari. Il nuovo regime aumenta gli anni per accedere alla pensione e ne riduce l’importo Per ottenere il diritto alla pensione un parlamentare dovrà aver fatto almeno 10 anni di parlamento ed otterrà un vitalizio pari al 25% dello stipendio percepito.
2) Eliminazione dei benefit per i parlamentari. I parlamentari non avranno più diritto a tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea, né al rimborso delle spese telefoniche. Per tutte le voci classificate come rimborso spese in generale, che attualmente sono attribuite in forma forfetaria, saranno rimborsate solo su richiesta corredata dai giustificativi fiscali che testimoniano l’importo e la finalità della spesa sostenuta.
3) Pubblicità e trasparenza dei bilanci. I bilanci di Camera, Senato, Quirinale, ma anche di Corte Costituzionale e Cnel dovranno essere pubblici e accessibili a tutti i cittadini.
4) Niente privilegi per chi cessa dal mandato. I Presidenti di Camera, Senato e della Corte Costituzionale cessando dalla carica non hanno più diritto ai benefit attualmente previsti (auto blu, segreteria, uffici e indennità).
5) Governo più snello con meno ministri. Si stabilisce che il numero totale di ministri di cui si compone il governo non può essere superiore a 17, i membri dell’intero governo, compresi vice ministri e sottosegretari non possono essere più di 72 (attualmente sono 102).
6) Abolizione dei contributi pubblici a tutta l’editoria di partito.
Questa è la proposta di legge n° 2643 dei deputati Borghesi, Palomba, Donadi, Mura, Costantini dell’IDV! E’ un primo passo per portare avanti la nostra campagna contro gli sprechi! Bisogna eliminare l’equazione “politico=soldi” e sostituirla definitivamente con “politico=dovere verso i cittadini”.
Pensate che questa legge non passerà in Parlamento? Vi invito a non lasciar perdere! Diamo un forte segno a questa politica e diamoci da fare!
David Puente

junio 13, 2007

AMNESTY INTERNATIONAL la lettera, il comunicato e l'articolo



Familia Futura aderisce alla manifestazione contro la morte della libertà in Venezuela che si terrà domenica 17. Anche Cosmo de La Fuente denuncia la dittatura attuale del governo di Caracas che ha soffocato qualsiasi libertà di espressione nel paese. Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di togliere la libertà agli altri, per nessun colore politico.
Segue comunicato stampa,lettera ad Amnesty International e articolo di Cosmo de La Fuente.
Vogliamo manifestare per portare alla luce gli eventi accaduti di recente nel Venezuela. Il governo venezuelano ha, infatti, appena negato il rinnovo della licenza ad uno dei canali più antichi della storia dei media venezuelani: Radio Caracas Televisiòn (RCTV).
La nostra protesta é a favore della libertá di espressione,dei diritti umani e in appoggio a gli studenti venezuelani che continuano a protestare pacificamente per la libertá di espressione.
Al suddetto canale non è stata rinnovata la licenza il 27 maggio 2007, dopo che l'attuale governo aveva annunciato il non rinnovo della stessa nel dicembre 2006. Come se non bastasse, gli apparecchi e mezzi di trasmissione del canale sono stati confiscati per consentire la trasmissione di un nuovo canale dello stato (TVES).
La manifestazione avrà luogo a Roma (domenica 17, in Piazza del Colosseo, dalle 15:30 alle 18:00) e a Milano (domenica 17 in Piazza Duca d'Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, dalle 15:30 alle 18:00). Ad essa parteciperanno giovani studenti venezuelani ed italiani, ma ci auguriamo che partecipino tutti coloro che credono che la libertà di espressione e la difesa dei diritti umani siano valori imprescindibili di tutti i cittadini, indipendentemente dalle convinzioni politiche.
Ci vestiremo di nero in segno di lutto della libertá di espressione, portate i vostri striscioni (non devono avere nessun tipo di vicinanza politica) e bandiere del Venezuela.
Un gruppo di studenti venezuelani, il popolo che vorrà partecipare
Familia Futura di Cosmo
Lettera
Spett.le
AMNESTY INTERNATIONAL
Roma.- 13 Giugno 2007

(La lettera viene momentaneamente occultata per effettuare la consegna ufficiale. Ripubblicheremo al più presto. Per info scrivere alla mail della redazione)


Terrificante racconto d’orrore per le notti insonni dei tiranni

Questo racconto è per tiranni insonni e si basa sulla storia del movimento studentesco serbo Otport (Resistenza) che è riuscito a mobilizzare il popolo e sconfiggere il tiranno Slodoban Milosevic in Yugoslavia nell’anno 2000. Questa storia non lascia dormire in pace nemmeno Hugo Chavez.

La prima notte si avvicinano e prendono un fiore dal nostro giardino, non diciamo nulla. La seconda notte non si nascondono nemmeno e pestano tutti i fiori, uccidono il nostro cane. Anche questa volta non diciamo nulla. Un altro giorno, però, uno di loro, da solo, entra in casa nostra e ci ruba la luna e, conscio del fatto che siamo terrorizzati, ci strappa la voce e la gola. Siccome non abbiamo detto mai nulla ora siamo perduti, non potremo mai più parlare. ‘Vladimir Maiakovski, poeta russo che, nel 1930, lo sapeva bene quando si suicidò con un colpo d’arma da fuoco perchè si rese conto che non c’era nemmeno un uomo libero nel socialismo sovietico. La nuova forma di schiavitù si chiamava ‘pensiero’. Ma torniamo alla nostra storiella per vessatori che non riescono a prendere sonno.
Il tiranno governava già da otto anni. Il suo partito comunista si assicurava di lustrare il trono con la sbavante adesione di chi non aveva dignità. I cittadini che si definivano apolitici rimanevano inermi davanti alla forza totalitaria che occupava tutti gli spazi pubblici. Da molto tempo non credevano nei politici e nemmeno nei partiti. Accettavano silenziosi il tiranno perché, se lui non c’era…chi poteva esserci? Chi può avere la forza di affrontarlo? Il regime fabbricava morte, esiliati, rifugiati, carcerati politici. Continuava ad essere rieletto perché il tiranno era una burla alla democrazia.
Lo scontento, però, si respirava nell’aria del popolo infelice. Un gruppo di ragazzi decise di alzare l’animo della gente e con le loro bianche mani cominciarono a urlare: ‘Libertà!” per le strade della capitale, negli angoli dei popoli, nei paesini sperduti. Non erano moltissimi ma erano audaci e speranzosi. Poco per volta aumentarono di numero, altri studenti si unirono al gruppo della Resistenza. Il simbolo del pugno a forma di fiore cominciò ad apparire sui muri, sulle porte, sui vagoni, sulle panchine, sui cestini dell’immondizia, sui posters. Tutta la nazione ormai conosceva il simbolo e, poco per volta, venne a sapere che si trattava di giovani studenti che nulla avevano a che fare con i partiti politici, desideravano soltanto un paese libero e lo chiedevano con un sorriso.
Il malcontento e la rabbia crescevano e i giovani continuavano a parlarne nelle piazze. Quello che era iniziato come una semplice protesta divenne un movimento d’incazzatura nazionale contro un regime oppressore. Il ministro delle comunicazioni li accusò di resistenza fascista e di terrorismo. Si segnalavano persone e studenti dall’aspetto mite e li si ricercavano come terroristi. Ma la gente si rendeva conto di quanto fosse ridicolo quel ministro che accusava di terrorismo dei giovani studenti pacifici.
Il regime cominciava a disperarsi e fece una serie di arresti. La gente si radunava davanti alle carceri, in migliaia e costringeva quel regime a liberare gli innocenti. Il tiranno sapeva che sopravvivendo la libera informazione non aveva speranze. Decise così di chiudere le ultime tv e gli ultimi giornali liberi. La gente, allora, si scocciò e cominciò ad andare in strada, come fantasmi, per ricordare all’infame che uno solo non poteva farcela contro molti. La polizia, allora, cominciò a buttare lacrimogeni e, così facendo, ottenne che lo scontento aumentasse e che la gente passasse, sempre di più, all’opposizione.
La ‘resistenza’ divenne eterogenea: ricchi, poveri, bianchi e neri tutti insieme, tutte le religioni, tutte le etnie, perché la libertà veniva negata a tutti indistintamente. Tutti si diedero la mano : ‘o la va o la spacca’ pensarono. Tra di loro scelsero un leader, uno di un piccolo e dimenticato partito di provincia e lo nominarono candidato presidenziale, non aveva esperienza politica ma iniziò a parlare di diritti umani e di libertà.

Al tiranno non importa quanto dolore e danno causa al suo popolo. A lui interessa soltanto restare al potere. La gente della storia si fidò dei giovani, i quali riuscivano ad aprire gli occhi di tutti. Il tiranno, spaventato, uscì di casa e fece in modo che si anticipassero le elezioni in modo che il suo nemico, il popolo, non potesse organizzarsi. Pensava di essere eletto ancora rubando le elezioni. La televisione dava voce soltanto a lui, lo davano vincitore ma le previsioni e le statistiche private lo davano perdente.
La resistenza e i piccoli motori politici si rifugiavano nelle tv e radio indipendenti, quelle piccole, facevano campagna elettorale faccia a faccia. Tutti sapevano che il dittatore era finito. Voleva fregarli ancora ma gli occhi del mondo erano puntati su quelle elezioni, questa volta realmente, tutti erano al corrente dei brogli passati. Impossibilitato a mentire a così tante persone, il tiranno, dovette riconoscere la sconfitta.
Il popolo vinse gridando: ‘abbiamo vinto perché amiamo la vita e la vita non può sconfiggerci’. Il dittatore restò nel Paese come se niente fosse accaduto, intimorendo la gente con le sue minacce di ritorno al potere. Nove mesi dopo venne condannato, però, dal tribunale Penale dell’Haya, accusato di crimini contro l’umanità. Morì d’infarto senza nemmeno dare al suo popolo la soddisfazione di vederlo soffrire.
Questo racconto per tiranni insonni deve far pensare . Come nei films e nelle saghe la storia continua e…state a vedere che la seconda parte, quella conclusiva in cui il tiranno viene annientato, avrà come scenario gli stupendi paesaggi di un paese tropicale il cui nome ricorda la città di Venezia.

Cosmo de La Fuente

junio 10, 2007

Scatta il Toto Ministro e il web impazzisce


L'articolo di Cosmo de La Fuente si propaga in maniera eccezionale.

Chantall in lacrime!

La rivelazione del transessuale romano 'Chantall' a Cosmo de La Fuente, per la Voce di Fiore, notizia poi ribattura da gay.it e gay.tv, ha avuto un grosso successo, tanto che, senza volere, ci è caduta addosso la conferma che quanto ha raccontato Chantall è pura verità perchè, ieri sera, in redazione ci è giunta la telefonata del ministro in questione il quale, senza mezzi termini, ci ha intimato il divieto di svelare il suo nome onde evitare querele per violazione della privacy. Questa mattina ci ha telefonato Chantall in lacrime perchè, anche lei raggiunta dal suo ex amore, è stata da questi maltrattata verbalmente. Vorrei rassicurare il ministro del fatto che, certamente, non faremo mai il suo nome perchè, come tutti in Italia, abbiamo imparato qualcosa dal caso Corona.
Voi lettori continuate pure a votare e noi continueremo ad aggiornare le tendenze delle vostre sensazioni.
Chi sarà questo ministro? Da Cosmo e da Chantall non traspare nulla!
Per avere le risposte da Cosmo de La Fuente (autore dell'articolo) inserire in oggetto : 'Per Cosmo'.
I vostri graditi messaggi inviateli alla mail del nostro ufficio. La trovate in alto sul logo.
M.C.

junio 08, 2007

Smantellata cellula terrorismo islamico



Dieci arresti per terrorismo: smantellata cellula salafita

Una decina di ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai militari del Gico della Guardia di Finanza a carico di altrettanti islamici accusati di appoggiare dal punto di vista logistico e finanziario cellule della formazione terrorista nota come “Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento”. Nell'ambito della stessa indagine, era stata notificata in carcere un'ordinanza di custodia cautelare a Essid Sami Ben Khemais, il tunisino trentanovenne che ha già scontato una condanna a sei anni e due mesi per terrorismo, nel quadro di un’indagine della Questura di Varese che portò al suo arresto in un’abitazione di via Dubini a Gallarate nel 2001. Le ordinanze sono state emesse dal gip Guido Salvini su richiesta del pm antiterrorismo Elio Ramondini.

Le indagini su Maddie sarebbero a una svolta



Un uomo telefona ai genitori e dice: "So dove si trova".

Potrebbero essere ad una svolta le indagini sul caso di Madeleine McCann, la bambina inglese di quattro anni rapita nel sud del Portogallo lo scorso 3 maggio. La polizia ha informato i genitori di aver ricevuto "una telefonata credibile" da un uomo che sostiene di sapere che cosa sia successo a loro figlia. Lo scrive il quotidiano Times nella sua edizione online. A Kate e Gerry McCann è stato chiesto di prepararsi a parlare all'uomo dopo che questi ha detto agli agenti che voleva incontrarli. I genitori speravano che la telefonata rappresentasse la svolta per cui pregano da cinque settimane, da quando la piccola è scomparsa dal resort dell'Algarve in cui stavano trascorrendo una vacanza.

junio 07, 2007

VENEZUELANI IN ITALIA









UN MESSAGGIO DAGLI STUDENTI VENEZUELANI CHE STUDIANO IN ITALIA

NO A LA INDIFERENCIA!!
SE CAPITE LO SPAGNOLO POTRETE COGLIERE LA VOCE DEL POPOLO, QUELLA VERA. IL COMUNISMO VENEZUELANO NON HA NULLA A CHE FARE CON QUELLO ITALIANO.

Somos un grupo de venezolanos, residentes en Italia. Con la presente queremos representar y dar voz a nuestras ideas, gritar que no estamos de acuerdo con lo que esta pasando en Venezuela tramite la formaciòn de un grupo aun mas extendido, mas solido de personas (venezolanos/as, latinoamericanos/as, italianos/as, y otras/os), con el objetivo de crear una manifestacion contra la prohibiciòn de la libertad de expresion y la extinciòn de los derechos humanos. Estamos totalmente abiertos a recibir otros tipo de inciativas propuestas pos ustedes; asi mismo incluirnos en inciativas ya existentes y reales en el panorama italo-venezolano.

Creemos fielmente que aqui no se trata de el simple cierre de un canal televisivo (al cual todos estimamos, y apoyamos); va màs alla de eso: estan tratando de quitarnos los medios de comunicaciòn de masas con los cuales divulgamos y exprimimos normalmente nuestras ideas, y como todos bien saben cuando salimos a las calles venimos reprimidos mediantes perdigones, bombas lacrimogenas y aun mas triste por balas y otros medios de represion que anulan totalmente los derechos humanos de cada individuo. Creemos que con la violencia fisica no se puede llegar a ninguna soluciòn viable y que la educaciòn y la perseverancia son las principales armas de defensa de nuestro pueblo.

No a la indiferencia, no nos podemos quedar con las manos cruzadas, nuestra posiciòn es dificil ya que no estamos fisicamente presente, pero queremos hacer llegar a los medios de comunicaciòn italianos nuestra opiniòn, mediante nuestras vivencias y nuestra cultura. Hay una grave ignorancia en nuestra sociedad; se cree que el comunismo italiano y el comunismo venezolano son la misma cosa, y se equivocan, son dos conceptos totalmente divergentes, en latinoamerica, y principalmente en Venezuela reina un caudillismo, que se reconoce a lo lejos en un filo-castrismo. No queremos ser reprimidos!! La unica forma es manifestar y usar nuestros intelectos para hacer llegar una correcta informaciòn tramite distintos elementos multimediales y mediante nuestra voz. No paremos de aferrarnos a la verdad...

Esperamos sus adesiones; no sabemos aun la fecha precisa de la manifestaciòn, estimamos que serà la semana que viene, porque queremos pedir permiso a los respectivos ordenes judiciales para efectuar nuestras manifestaciòn pacifica sin ningun problema, y para poder contar con distintos periodistas italianos que den voz a nuestras opiniones, a lo que esta pasando. Lo que pediremos a dichos medios de comunicaciòn serà una mayor atenciòn hacia la situaciòn actual en Venezuela, y lo que pedimos a ustedes, es la presencia y el apoyo para esta iniciativa; les pedimos que si quieren aderir y luchar con nosotros, por la gente venezolana, pos sus familiare y amigos nos respondan esta mail y/o nos agreguen al contacto msn indicado a continuaciòn. Esperamos sus respuestas, sus opiniones y todo lo que nos quieran comunicar.

Gracias por su atenciòn y su apoyo...

...por una venezuela libre y segura... corre la voz y mandanos contactos...
gracias



Scrivete alla mail di media contact oppure a



Chavez il Tiranno. La marcia del sale dei venezuelani.

di Cosmo de La Fuente

Proprio come Gandhi con la sua pacifica protesta, il quale, nel 1930, per dimostrare allo stato inglese che il regime non avrebbe fermato il desiderio di rivalsa del popolo, giunse, dopo 24 giorni di cammino, al mar arabico, per ottenere il sale attraverso l’evaporazione dell’acqua di mare ,in maniera illegale perché ottenuta liberamente senza il pagamento della tassa, che non si oppose poi all’arresto e alle torture, così sta marciando il popolo del Venezuela.
La vera rivoluzione è quella che la gente sta combattendo contro il regime di Chavez, non quella che il dittatore vuol mostrare al mondo come se fosse la ‘revolución’ del popolo, la rivoluzione bolivariana. La protesta è per le strade di Caracas, l’ultima, circa 300.000 persone, non è stata nemmeno citata in tv, non esiste più RCTV, mentre quella finta organizzata e pagata dal governo, di poche migliaia di individui venduti per 25 dollari a testa, è stata ampiamente descritta nei tg del governo.
Una marea di persone per far capire a chi, troppo distratto da notizie fuorvianti, che il guerrafondaio e despota, oltre ad aver cancellato la possibilità d’espressione di chi non condivide il suo pensiero, sta portando il paese alla deriva. Tra qualche anno, se glielo si lascerà fare, ridurrà il paese in uno stato di estrema ignoranza, situazione ideale per poter rimanere al comando fino alla morte. Il metodo ricorda un po’ quello di Saddam Hussein, ma, senza andare troppo lontano, quello del suo maestro Fidel Castro.
Mi spaventa che ci sia ancora chi continua a difendere questo pazzo, gente che si dichiara del popolo e non si rende conto del male che sta facendo proprio alla povera gente, la quale, oltre ad essere privata di qualsiasi benessere economico, gli viene ora negata la libertà di parola e di pensiero.
Resta una guerra del sale, pacifica, atta a dimostrare che il fuoco della libertà non potrà mai essere spento dalla follia di un governo militare. Occorre aiutare il Venezuela a liberarsi, ancora una volta, da chi, possedendo il petrolio di tutti, sta stravolgendo la vita di una nazione. E’ importante adesso dare il giusto valore alle cose, non si tratta di credo politico, non esiste più comunismo, fascismo o altro, adesso si parla di democrazia assente, di libertà di parola negata.
Le elezioni venezuelane sono state alquanto sospette se si pensa a quanta gente sta contestando questo governo, il 62% che tanto vantano è stato ottenuto aumentando la popolazione votante a proprio piacimento:musulmani invitati, cubani ospiti e partecipazioni speciali, oltre ai naturali brogli abituali e tipici del Venezuela.
In realtà non c’è stata nessuna sorveglianza e i tanto pubblicizzati inviati si sono lasciati convincere a stare alla larga, senza contare che la gente votante era cosciente dell’esistenza di un ‘capta impronte’ che non rendeva anonima la scelta, e c’è da crederci perchè in Venezuela ci sono le proprie impronte anche sulla carta d’identità. Questo è il Paese di Chavez e si spera che qualcosa o qualcuno possa cambiare questa situazione che rischia di implodere e di danneggiarci in maniera irreversibile.
Secondo me bisogna andarci cauti ad esaltare Hugo Chavez Frias, è facile fare la figura da ignoranti o dimostrare di essere in malafede e, in entrambi casi, apparire inaffidabili. Ora che il mondo sta per liberarsi di Fidel Castro ci rimarrà, chissà per quanti anni ancora, il suo discepolo migliore, l’imperatore del Venezuela Hugo Chavez.
Ancora una considerazione
Il Venezuela, un po’ come succede in Italia, per alcuni anni ha avuto due facce. Dopo 44 anni dalla caduta di Marcos Perez Jimenez, il dittatore contestato da tutte le classi sociali, il 23 di gennaio di quest’anno, nell’anniversario, hanno marciato le due facce del Venezuela. Un gruppo dell’opposizione, contro la dittatura chavista e a favore della democrazia e l’altro che stava con il governo.
La Chiesa, che si è sentita profanata dagli attacchi di Hugo Chavez, ha visto le due marce come una lotta tra fratelli. Causa della guerra tra Caino e Abele è stato il despota.
Questo accadeva a gennaio, oggi il popolo di dimostranti, di pacifici ma decisi venezuelani che si opongono alla dittatura di Chavez è aumentato considerevolmente, tanto da far impallidire, come detto, la finta marcia a favore del governo. Il rifiuto a Chavez, visto in percentuali, è cresciuto del 75%, ogni giorno che trascorre si esaurisce di più l’ossigeno che alimenta il tiranni e le pentole, i coperchi, gli arnesi che in venezuelani usano per far rumore e rendere pubblico il loro malessere, stanno assordando tutti. C’è chi dice che questo è l’inizio della fine della rivoluzione chavista, ma altri, compreso me, pensano che il tono usato da questo mostro è una scorciatoia verso una dittatura della peggiore specie. L’aveva detto anche il ministro della Difesa, amico del rais, José Vicente Ranger: “la lotta sarà cruenta e non ci lasceremo togliere il governo”.
Difficile pensare al Venezuela come un paese che potrà tornare a godere di una democrazia senza spargimento di sangue e senza dolore per la gente. In questi giorni qualcosa sta maturando, la preoccupazione è tangibile e il malcontento non si può certo contenere in un barattolo sotto vuoto, la gente venezuelana è paziente, non agisce subito, ma, quando arriva al limite della sopportazione, in altre occasioni ha dimostrato di non lasciarsi intimorire da niente. Spero con il cuore che si tratti ancora di ‘marce del sale’ allo stile di Gandhi, ma temo che le voci che si sentono in Venezuela, si basino su decisioni diverse che ancora non ci è dato conoscere completamente.
Non parlo da ricco italo venezuelano come qualcuno, afflitto dalle solite fette di salame e dalla tipica invidia di chi non ha argomenti, ha detto. Non sono ricco e, sinceramente, non mi interessa esserlo, amo il paese dove sono nato e cresciuto, amo la razza con la quale ho convissuto e, se permettete, mi fa male osservare il cambiamento del carattere dei venezuelani. Malgrado la povertà di molti, il sorriso era sempre presente, oggi, la mancanza di libertà e il terrore del futuro, hanno cancellato anche quello. Chavez non c’entra niente con Simon Bolivar, mi spiace per lui. La rivoluzione è quella che porta alla libertà non all’oppressione.
Viva Venezuela mi patria querida, quien la libertó mi hermano fue Simón Bolivar

Articolo pubblicato su 'La Voce di Fiore'

Venezuela maestra per l'Italia

Che strano paese è diventato l'Italia, il metodo chavista è diventata quasi una prassi. Non importa se si fa il proprio dovere, quando qualcuno potrebbe nuocere i 'potenti' non deve agire in maniera professionale, deve eclissarsi. Si sbatte fuori dal campo chi ha fatto il proprio dovere perchè potrebbe nuocere gli intoccabili e se gli intoccabili hanno anche il potere di farlo ecco che il 'pranzo è servito'. Strano ma questo metodo mi ricorda, in maniera esagerata, i modi di Hugo Chavez, il quale, onde evitare di doversi difendere da accuse fondate e da opposizioni sul campo chiude tv e giornali ed 'elimina' il fastidio. Complimenti, siamo simili alle dittature terzomondiste.
Oggi capisco perchè l'Italia è diventata un'alleata di Chavez. Ora mi è tutto chiaro. Per fortuna che nel governo italiano c'è qualcuno che la pensa diversamente, e lo so di certo.
Persino Pansa non è d'accordo, si sa...è inutile nascondere il sole con un dito.
(..)Entra meno nel merito ma non nasconde il suo atteggiamento critico Giampaolo Pansa, intervistato dal Gr3. «Mi sembra molto anacronistico richiamare in ballo la P2. È un’analisi che non mi convince. Mi ricorda una vecchia battuta di Pajetta che diceva che quando non riuscivano a risolvere i loro guai interni, comunisti e socialisti facevano muro contro il Fodria: le forze oscure della reazione in agguato. Mi sembra lo stesso schema». (...)
Cosmo de La Fuente
Dimmi la tua scrivendo a

junio 06, 2007

Chavez el tirano



Giungono notizie preoccupanti per la serenità in Venezuela, a dire il vero, minacciata dal dittatore che, come sappiamo ha praticamente annientato la democrazia e la libertà di parola nel paese. Per saperne di più oggi, su 'La Voce di Fiore' l'articolo
CHAVEZ IL TIRANNO. ECCO LE NOVITA' DAL VENEZUELA
Intanto consiglierei a coloro che vogliono un po' di informazione 'vera' e non quella ufficiale del governo venezuelano di visitare questi siti di youtube
Para que vean como fuimos tratados! No existe q los que nos deberian Proteger se tornen en contra de nosotros! Por Favor Si estan viendo esto, Corran la voz, y mas en el extranjero. Lo que nos esta pasando no Es juego.Que tristeza Tan Grande Hay
marcha ocurrida 29 de mayo desde chacaito hasta la oea... vivan los estudiantes venezolanos que creemos en una venezuela libre
Chi ha interesse nel dire che il popolo è con Chavez? Chi, in Italia, vuol sostenere questo scempio? Vergogna!

junio 05, 2007

Gravina di Puglia: scoviamo i mostri



Un anno fa Francesco e Salvatore Pappalardi uscirono dall'abitazione del padre, a Gravina di Puglia, senza piu' farvi ritorno e da allora e' mistero fitto sulla scomparsa dei due fratellini di Gravina di Puglia. Le ricerche non si sono mai interrotte, anche le indagini coordinate da Bari, senza risparmiare uomini e mezzi per cercare i due fratellini anche all'estero, in particolare in Romania dove c'era una conoscente della madre dei due ragazzi. I genitori separati dei due fratellini nel frattempo si sono scambiati accuse pesanti, la polizia ha scavato nel passato delle famiglie Pappalardi-Carlucci cercando in tutti i modi di ricostruire la storia. Ciccio e Tore sono stati descritti da amici, parenti ed insegnanti come due ragazzi modello, educati anche severamente, e sembra quasi impossibile una loro fuga a pochi giorni dalla conclusione dell'anno scolastico, apparentemente senza un motivo. Per giorni centinaia di uomini delle forze dell'ordine, volontari e investigatori intervenuti anche da Roma con sofisticate attrezzature hanno sondato terreni, esplorato gravine e anfratti, pozzi e vecchi acquedotti, scavato in poderi riconducibili ai familiari, hanno cercato possibili tracce sui mezzi di trasporto del padre, persino sull'autocisterna della ditta dove l'uomo lavora e in casa dei nonni paterni. Nel corso delle indagini e' stato anche arrestato un pedofilo, un disabile mentale che pero' e' risultato ben presto estraneo alla scomparsa. La madre dei fratellini, Rosa Carlucci, che vive con un'altra figlia ed il convivente, ha lanciato accuse all'ex marito, ma a finire in carcere per violenza ai danni di un minore e' stato proprio il suo nuovo compagno per abusi sessuali.

Oggi la madre appare distrutta e il padre tutto 'figo' e tirato a lucido, ci sarà anche da soffermarsi a queste apparenze?


Un anno fa ne parlai con questo articolo che, secondo me, coinvolge in maniera pesante proprio gli assistenti sociali, i veri responsabili del pressapochismo che interferisce in molti casi di affido dei minori.

Il pezzo era questo:

Mi sono rivolto a uno specialista laringoiatra perché visitasse la mia bambina sofferente di iper adenoidismo e tonsillite.Mi aspettavo che questo medico si occupasse dei problemi dei suoi problemi di salute in maniera accurata e approfondita e che mi seguisse nell’eventuale decorso postoperatorio. Fui soddisfatto. Ancora oggi, che sono passati tre anni dall’intervento, egli controlla regolarmente che tutto sia andato a posto e, soprattutto, che non vi siano problemi di altro tipo derivati dall’operazione. Questo medico ha fatto il suo dovere.Quando qualcosa non funziona in casa valutiamo a chi rivolgerci: un elettricista, un fabbro o un idraulico, dipende dal tipo di guasto. Se, per esempio, un elettricista ripara un interruttore e dopo due giorni questo torna a guastarsi, sarà lui a risponderne garantendoci un nuovo intervento in maniera gratuita. Peccato che non sia così semplice quando parliamo di bambini.Esempi banali possono rendere l’idea se adesso, fermandoci cinque minuti a riflettere, ci porgiamo alcuni interrogativi in merito all’operato del Tribunale dei minori che, a differenza del Tribunale ordinario, dovrebbe essere l’organo specializzato e preposto a tutelare il benessere dei figli e, di conseguenza, dei loro genitori. Ma andiamo per gradi. Chi è Rosa Carlucci, la mamma dei fratellini di Gravina di Puglia? Il paese mormora che sia una donna senza anima. Non saremmo invece di fronte all’ennesimo caso di bambini sistemati e mai più seguiti dal tribunale dei minori che ne aveva deciso le sorti? Che fine hanno fatto gli assistenti sociali che avrebbero dovuto garantire la serenità dei minori? Questa donna, Rosa, vista come un essere senza sentimenti, come ha vissuto il fatto che i suoi figli siano stati affidati soltanto al padre? Il tribunale dei minori ha provveduto in qualche maniera ad assicurare un percorso psicologico dei genitori, soprattutto di quello non affidatario, inmodo che questi ragazzi non dovessero correre dei rischi?Non sappiamo un bel niente. Non siamo ancora al corrente di dove si trovino Francesco e Salvatore, ma una cosa è certa, qualcosa in quella famiglia ‘scoppiata’ non funzionava, un piccolo ingranaggio dell’illusorio meccanismo del ‘tutto a posto’ non ha funzionato e, ancora una volta, due innocenti ne sono andati di mezzo.A questo punto la domanda sorge spontanea. Qual è la differenza tra il tribunale dei minori e quello ordinario? Il primo dovrebbe accertarsi che i minori vengano ‘veramente’ tutelati, assicurando loro l’effettiva e immediata bigenitorialità e, nei casi in cui motivi provati rendano impossibile l’affidamento condiviso perché, per esempio, uno dei genitori è indegno, dorebbero essere doppiamente seguiti a tempo indeterminato. Cosa ne sappiamo di come possa reagire un padre o una madre a cui viene tolta la potestà genitoriale? Bisognerebbe assicurare, per esempio, un percorso psicologicoper genitori e figli onde evitare che accadano fatti incresciosi di cui conosciamo soltanto l’epilogo ma non i motivi scatenanti. Ci scandalizziamo che i due fratelli avessero i pidocchi e nessuno si fosse curato di disinfestarli.Non si conosce il colpevole della sparizione dei fratelli di Gravina ma molti puntano il dito sulla freddezza materna. E’ facile addossare colpe ma noi non sappiamo molto. Ancora una volta, secondo il mio modesto punto vista, il lavoro eseguito del tribunale specifico incaricato alla sorte di minori è rimasto a metà . Non si può decidere di affidare a un solo genitore un minore e passare al caso successivo senza considerare l’eventualità di aver sfasciato un equilibrio dimenticando di verificare, negli anni a venire, che tutto proceda nel verso giusto; è impensabile non considerare la possibilità che ci sia un adulto che perda la testa o che non si siano venute a creare situazioni di sofferenza dei bambini. Se un tribunale dei minori non prevede queste eventualità , tanto vale che a stabilire l’affidamento dei bambini sia il tribunale ordinario, ci guadagneremmo almeno nei tempi, visto che quest’ultimo è più celere.Non stiamo parlando di interruttori malfunzionanti o di serrature difettose, discutiamo di bambini. Quando si tratta di minori le precauzioni e le responsabilità non possono e non devono mai essere considerate eccessive o di non competenza delle istituzioni che giocano allo scarica barile. Chi tutela i bambini dagli errori del tribunale dei minori? Chi tutela i minori dalla debolezza psichica indotta del genitore non affidatario? Chi si prende carico del controllo della situazione minorile dopo la separazione dei genitori? Chi segue psicologicamente la famiglia prima che arrivi alla separazione? Urge un avvocato del bambino, un tutor o, almeno, un tribunale che esegua fino in fondo il proprio dovere, senza porsi dei limiti di responsabilità . Se questo non è possibile che venga abolito e che sia un tribunale ordinario a gestire l’affidamento. Quale governo, quale colore politico si occuperà di istituire una o più figure incaricate al controllo del pre, del durante e del post affidamento dei minori?Queste figure altamente professionali andrebbero stipendiate, lo so, ma in Italia per i bambini si fa qualsiasi cosa. O no?Non limitiamoci a cercare il lupo mannaro della vicenda dei ragazzi di Gravina, e domandiamoci, piuttosto, dove riposassero gli assistenti sociali e le istituzioni quando ancora non splendeva la luna piena. Dov’erano gli assistenti sociali quando non si accorsero di quella mamma,sempre in Puglia, che, colta da follia, lasciava che sua figlia, di soli nove mesi, morisse per deperimento? Nemmeno l’aveva fatta vaccinare. Gli assistenti avevano bussato alla porta di casa, la donna non apriva quindi se ne andavano convinti che le loro responsabilità non andassero oltre al tentativo di visita.Sono troppi i lupi mannari.
Voi cosa ne pensate?
Cosmo de La Fuente

Chavez il tiranno: dal 2009 nessuno uscirà dal paese e altre news

(nella foto la marcia del 3 maggio, di migliaia di persone contro Chavez, che chiedono a gran voce la libertà di esistere)

News da Media Contact
Tra le novità di cui si parla in Venezuela c'è quella che, probabilmente, dal 2009 nessuno potrà più uscire dal Venezuela.
Guarda le foto che sono arrivate da Caracas qualche giorno fa e non perderti il nuovo articolo che Cosmo de La Fuente ha scritto per 'La Voce di Fiore', tra poco sulle pagine del giornale.
www.lavocedifiore.org (IMMINENTE)
Per non dimenticare il popolo venezuelano vittima della dittatura di Chavez ti invitiamo a visionare le foto nei post precedenti.
A proposito delle minacce arrivate dalla Nilop, Cosmo ha commentato così:
La debolezza di chi non ha argomenti si manifesta in particolar modo con infantili minacce e critiche non costruttive contro chi fa il proprio lavoro. Non mi sognerei mai di puntare un mio ‘nemico’, si fa per dire’, perché dice ciò che pensa e non è in linea con me. Quello che fa chi si nasconde dietro il nome ‘NILOP’ è sicuramente il tentativo di intimorire me e Morrone con l’illusione di azzittire le nostre libere penne. Parlo per me, ma per quello che conosco Emiliano Morrone credo che anche per lui sia la stessa cosa: - non mi lascerò intimidire da alcune lettere e messaggi che questi signori (nel caso fossero più di uno) -. Difendo le mie idee, come credo farebbe chiunque con un po’ di sale nella zucca. A questi buffoni non rimane che crogiolarsi nei loro giocattoli. Sono certo che è opera di giovincelli senza esperienza. Non sanno nemmeno per cosa stanno parlando...più puerile di così c'è solo il parco giochi.

Paolo Caruso

Il sito di Cosmo de La Fuente

Imperatore Hugo Chavez



Nonostante la sua rozzeria e la sua ignoranza Chavez è diventato, grazie al sopruso, imperatore del Venezuela e promette di fare molto di più. Classico esempio di dittatura, secondo me di nessun colore anche se si spaccia per socialismo, di chi annienta completamente la libertà di pensiero e, figuriamoci, di stampa, di chi la pensa in maniera diversa dalla sua. Eliminando qualsiasi forma di opposizione ha la certezza di agire indisturbato. Sarà stato anche questo un consiglio i Fidel? Ovviamente si. Un'enorme manifestazione di 300.000 giovani ha marciato su Caracas contro di lui, ovviamente le televisioni venezuelane, schiave del pazzo despota, non hanno minimamente accennato a questo per paura dell'emulazione di Maracaibo, Valencia, Maracay e Ciudad Bolivar. Un'altra piccola manifestazione, in suo favore, è stata organizzata dal governo stesso costringendo, pena il licenziamento se si fossero opposti, giovani impiegati a marciare con berretto rosso e maglietta pro Chavez, con una paghetta di 25 dollari. Se questo è quello che alcuni ignorantoni definiscono democrazia, qui in Italia, si spera che non arrivino mai a contare qualcosa nella politica italiana. Siamo proprio messi male e non mi stancherò mai di dire che sono certamente in malafede se non sono ignoranti come capre. Bisogna spostarsi a Miami per incontrare la voce libera dei venezuelani scappati dal regime, ed è proprio a Miami che si trasferiranno almeno due redattori della Media Contact, uno dei due sono io.
Cosmo de La Fuente

Punto Informatico
04 June 2007 00:00
Roma - I reporter di RCTV, l'emittente a cui il governo venezuelano non ha rinnovato la licenza e che è al centro delle tensioni che hanno investito il paese in queste settimane, non demordono e hanno deciso di proseguire almeno una parte delle proprie attività attraverso YouTube.
Cerca RCTV el informador (L'unica possibilità di conoscere la verità)

junio 04, 2007

Venezuela libre. Para todos los Venezolanos del mundo - Per tutti i venezuelani del mondo

VENEZUELA LIBRE DEL REGIMEN DE HUGO CHAVEZ
VENEZUELA LIBERA DAL REGIME DI HUGO CHAVEZ

Vittime dei dittatori



Il mal di vivere dei bambini venezuelani
(articolo prelevabile citando autore e provenienza)
Il vento è caldo, leggero, trasporta un delicato odore di fiori e di frutti esotici maturi. Ovunque ti trovi, per le strade polverose o tra la favelas, l’effluvio è sempre lo stesso. Ti senti a casa persino nella zona di ‘El Guarataro’, quartiere che in Italia definiremmo un ghetto. La baracche sono costruite con materiale di recupero:lamiere, mattoni, tettoie. In queste misere abitazioni vivono adulti e bambini.. Fino a qualche anno fa erano ricchi di libertà, ora nemmeno quella a compensare la miseria.
Quando percorri di notte la ‘autopista del este’, quella che dal porto di La Guaira e dall’aeroporto di Maiquetia ti collega al centro di Caracas, lo spettacolo è affascinante. Le colline sono illuminate da centinaia, migliaia di piccoli punti luce, come se un’infinità di stelle, non trovando spazio in cielo, si fosse adagiata sulla terra. L’effetto è quello di un presepio perenne. Le ombre della notte rendono tutto magico. Alle prime luci dell’alba, però, l’effetto cambia, quello che la sera precedente si presentava come una meravigliosa scena surreale altro non è che il mal di vivere di molti esseri umani. Rispetto ad alcuni anni fa, le aree povere nei dintorni di Caracas si sono estese a vista d’occhio.
Chiunque arrivi in Venezuela in questo momento potrà rendersi conto che la iper pubblicizzata rivoluzione bolivariana è solo un pantomima organizzata dal regime. I rivoluzionari del 2000 adoperano i soldi, quelli del popolo, viaggiando e servendosi dell’aeroporto civile con una frequenza degna di vip dei paesi industrialmente evoluti. il Venezuela, intanto, si trasforma in un mondezzaio, colpito da una debolezza strutturale che dovrebbe far arrossire chi è incaricato all’amministrazione di questo paese. La rete viaria è diventata il simbolo del peggiore disastro dell’ingegneria civile dei nostri tempi. L’inefficiente governo, in nome di un devastante cambiamento sociale, per contro regala le proprie ricchezze alle nazioni vicine. L’intento è quello di consolidare una leadership mondiale che in fondo non interessa a nessun venezuelano. Il capo e i suoi accoliti viaggiano e sperperano milioni di dollari , regalano il tesoro nazionale ai falsi filocomunisti latinoamericani, mentre in casa tutto va in frantumi. Il disagio non riguarda solo alcune zone isolate come ‘El Guarataro’, dove le baracche rotolano a valle insieme alle piogge e al fango; il cancerogeno sfacelo ha raggiunto tutte le zone. Sempre più spesso vedi persone che si alimentano dai sacchi dell’immondizia. Lo vedi a Caracas, a Porlamar, a Maracay, ovunque.
Le linee aeree hanno ridotto i voli a causa dei troppi problemi di trasferimento dei passeggeri; gli autotrasportatori si lamentano per il pessimo stato della strada La Guaira Caracas e temono di essere coinvolti in rapine. La gente scende dalle favelas, come zombi,va in strada alla disperata ricerca di portafogli, gioielli e calzature di ignari turisti e passanti.
Scarseggiano gli alimenti, non si trovano facilmente i medicinali; si respira lo sconforto di chi vive nell’incertezza e nell’incubo. Il caos regna sovrano. La cubanizzazione è alle porte. Com’è accaduto a Cuba, anche quella venezuelana diventerà una società isolata, arretrata, disinformata, dove le libertà sono state cancellate da un unico individuo che non permette al suo popolo di parlare e di godere dei meravigliosi diritti che hanno conquistato le società democratiche e civili.
“El jefe” vive con i suoi fantasmi, in attesa che la sua illegittima ‘assemblea nazionale’ continui a inventare leggi utili al suo malgoverno artigiano dell’oppressione. Sul volto della gente non c’è più il sorriso di un tempo e la cosa più triste è vedere i bambini che crescono in questo clima di superbia.
Il 23 gennaio di 47 anni fa cadeva la dittatura di Marcos Perez Jimenez, ma siamo nuovamente in assolutismo con Hugo Chavez che, addirittura, esprime simpatia e offre amicizia all’Iran. Il tenente colonnello dittatore, in passato accusato di ammutinamento contro il legittimo governo che aveva promesso di difendere, dovrebbe tornare in galera per finire di scontare quella pena rimasta in sospeso quando l’allora presidente Caldera l’aveva rimesso in libertà. . Non dovrebbe gestire e vessare un paese privandolo dei diritti civili. Se il nostro presidente fosse leggermente più colto saprebbe cos’hanno portato all’America latina gli altri regimi militari. Basti pensare al Perù, dove la dittatura militare, del generale Juan Velasco Alvarado (1968 – 1980), artefice di quello che lui si propone di fare in Venezuela, ha lasciato un paese in rovina, privo di istituzioni, impoverito fino alle ossa e sede di un esercito corrotto. Le sorti del Perù non importavamo molto alle comunità internazionali, il Venezuela di oggi, invece, è molto importante per via dei giacimenti di petrolio. E’ più che scontato che gli organismi finanziari internazionali se ne occupino per pretendere un minimo di buonsenso. Viviamo in un mondo condominio dove la parete di casa mia è la stessa parete di casa tua, è importantissima la cooperazione tra paesi.
Se camminando per strada c’imbattessimo in un moribondo qualcosa ci spingerebbe a prestargli aiuto, diversamente potremmo essere accusati d’omissione di soccorso. Il Venezuela ha bisogno d’aiuto. Siamo stufi di demagogia, non condividiamo il pensiero di Chavez che se oggi sorride a chi nega l’orrore dell’olocausto, domani potrebbe diventare alleato del terrorismo. Siamo affamati anche di giustizia, siamo cristiani e cattolici e ci si conceda almeno il diritto di dissociarci da chi, mostrando il crocifisso in televisione allo stesso tempo elogia chi nega fatti e crimini a danno dell’umanità. Com’è difficile collocarsi in questo panorama politico, dove non ti senti rappresentato da nessun colore.
Aspettiamo con ansia una corrente politica che si occupi moltissimo dei bambini sventolando una bandiera simbolo di un domani più sereno per i bambini dei nostri tempi. Non solo in Venezuela.


Cosmo de La Fuente
GENOVA:
A Genova è in forte aumento la delinquenza e la criminalità causata da immigrati clandestini. Purtroppo siamo già stati vittime di leggi troppo morbide in fatto di clandestini come se non bastassero i problemi causati dalla criminalità di casa nostra. Troppi gli atti criminali compiuti da scarcerati che hanno goduto di un indulto sbagliatissimo. Dove si vuole arrivare? Non credo che sia stata una mossa geniale quella di mettere in libertà fior fiore di delinquenti.
Anche Chavez nel 1994 è uscito di galera grazie ad un indulto, non tutti sanno che il presidente dittatore del Venezuela è un ex golpista. Ora vediamo dove è arrivato e cosa sta facendo passare al paese. In Italia non pochi sostenitori di sinistra appoggiano l’operato di questo pazzo dittatore che non tiene assolutamente conto dello scontento del paese, per lui la democrazia è solo fantasia. Non è che per caso si vuol portare anche l’Italia ad essere un paese totalmente antidemocratico? Non mi interessano molto le posizioni politiche ma credo che se si parla di libertà non si può stare a guardare. E’ necessario che si cambi qualcosa.
Genova, Torino, Milano, Roma, e altre città italiane sono vittime di un crescendo della delinquenza dei clandestini che in Italia trovano il loro habitat.
Il malcontento dilaga è inutile nascondere il sole con un dito.
También en Miami saboteo



DENUNCIAMOS - ATAQUE Y SABOTEO DELINCUENTE
Apreciados amigos de RadioNeXX.com, un abrazo cordial.
Este es el ejemplo más palpable del “respeto” que el represivo gobierno venezolano, sus colaboradores y adeptos tienen por la propiedad privada, incluso la internacional, la que no les corresponde ultrajar ni por casualidad… Combatir las ideas con acciones destructivas, bajo todo concepto es delito, y la Ley internacional debe hacer su parte. Con estas acciones en contra de una propiedad privada, luchadora, tenaz, queda evidenciada la orientación delictiva y complaciente de los oficialitas venezolanos. El cinismo, la indolencia y el compromiso de sangre con la tiranía que expone este sistema, esta desnudo al mundo. Nosotros estamos y seguiremos llevando la VOZ DE LA LIBERTAD VENEZOLANA AL MUNDO en la voz de todos los que nos llaman y escriben..
Al revisar nuestros servidores el día de ayer, encontramos una serie de ataques masivos, los cuales simplemente nos redujeron la posibilidad de transmisión a un 25% de lo original. Varios de esos ataques vienen incluso producidos por hackers localizados aquí en Miami. “Gobierno pagando delincuentes”…
Por otra parte, una empresa venezolana que se llama NET1, decidió de forma unilateral, sin aviso, e irrespetando un contrato de servicio firmado con nosotros a través de su filial en Miami, interrumpir el servicio de teléfono local que teníamos contratado con ellos. Esto por orden expresa de CANTV, y con la solicitud expresa de personeros afectos al “proceso”.
Estas decisiones tomadas por, o con presión de, el gobierno bolivariano de Venezuela, son un inmenso ataque a la libertad de un medio que desde el extranjero, trata de forma voluntaria, privada y tenaz, de ayudar a la reconstrucción del hilo democrático en nuestro país, junto con informar la situación en las calles venezolanas. Los muertos que se produzcan en nuestro país por desinformación y falta de asistencia, deberá pesar en las mentes y en las historias de las empresas y entes hincados ante un régimen que sin lugar a dudas esta terminando de apagar la luz de nuestra patria.
El ataque fue masivo, y estamos trabajando duro para restablecer todas las vías de contacto. Hemos tenido que hacer inversión en compra de servidores, pero nuestra lucha no va a parar y mucho menos a fracasar. Por nuestra gente, Patria y Libertad ...